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Alpiturismo: un esempio di recupero di un alpe abbandonato in Valle Maggia

Alpe Spluga: uno sguardo al futuro

L'Alpe Spluga si trova nell'alta valle di Giumaglio in Valle Maggia (Canton Ticino).è stato completamente ristrutturato negli anni 2004-2005 dal Patriziato di Giumaglio, ente proprietario dell’alpe. Oltre a salvaguardare uno straordinario esempio di architettura tradizionale, è stato creato un rifugio alpino per gli escursionisti utilizzando 3 delle 11 cascine esistenti con la finalità di sfruttare le possibilità escursionistiche che la zona offre. Un aspetto importante è la possibilità di effettuare la traversata verso la Valle Verzasca. Sono stati anche ripristinati i sentieri di collegamento . L'alpeggio-rifugio è aperto da metà maggio a fine ottobre. E' senza guardiano e la chiave si trova all’esterno della cascina principale Cucina attrezzata per cucinare individualmente. Posti letto 14 (8/3/3) + 10 in camerone per gruppi.

info: www.alpespluga.ch


 

 

 

 

 

 Documenti

 

di Michele Corti

 

Le valenze turistiche ed educative del sistema delle alpi

pascolive: indagine sugli eventi turistici sul tema dell’alpeggio

 

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Riassunto

Il sistema tradizionale dell’alpeggio, considerato da tempo una potenziale risorsa per il turismo estivo alpino, è divenuto negli ultimi anni oggetto di specifiche di attività turistiche. Al fine di definire la tipologia delle manifestazioni a valenza turistica sul tema dell’alpeggio, di stimare l’entità del fenomeno del “turismo d’alpeggio” e di comprendere in che misura essa rappresenti una nuova forma di turismo rurale culturale, abbiamo condotto, tra la primavera e l’autunno 2003, un’indagine sistematica sugli eventi festivi e le iniziative turistiche svoltesi presso le alpi pascolive e sul tema dell’alpeggio, nelle regioni dell’Arco Alpino. Tali eventi sono classificabili nelle seguenti tipologie: 1) visite organizzate(spessoaccompagnate) con spiegazioni sull’attività d’alpeggio, dimostrazioni dal vivo sulla lavorazione del latte, degustazioni dei prodotti ottenuti sul posto e altre attività; 2) feste popolari sulle alpi ; 3) feste della salita e della discesa dall’alpeggio (a volte con percorso a piedi al seguito delle mandrie/greggi). Gli eventi del primo tipo si sono moltiplicati a partire dall’anno 2000. Sono organizzati soprattutto in Trentino dove, nel 2003, sono state coinvolte 50 malghe con 177 appuntamenti e 7.300 partecipanti. Anche nelle altre regioni (Val d’Aosta, Veneto, Piemonte, Lombardia) sono state organizzate iniziative simili (Alpages ouverts, Giornate dell’alpeggio ecc.). Nel complesso sono state coinvolte 89 alpi pascolive e un totale di circa 12.000 turisti. Le feste in occasione della salita e discesa dall’alpeggio (Feste della transumanza, Desmontegade, Desarpe ecc.) rappresentano la riproposizione in chiave turistica (e/o culturale) di eventi festivi tradizionali. Anche queste manifestazioni, che hanno preso avvio a partire dalla metà degli anni ’90, hanno conosciuto una vera e propria moltiplicazione intorno all’anno 2000 e risultano in continua crescita, coinvolgendo decine di migliaia di persone. Nel 2003 abbiamo censito 20 “transumanze”, di cui 6 nel Trentino. La terza importante categoria di eventi è rappresentata dalle Feste dell’Alpeggio (denominate anche Festa dei pastori, Festa della malga ecc.). Queste manifestazioni, che si svolgono sull’alpe durante il periodo d’alpeggio, sono particolarmente diffuse in Lombardia e in Piemonte. Esse sono nate (o sono state riprese, sulla base di eventi tradizionali) negli anni ’70 come iniziative “spontanee”, finalizzate a scopi di socializzazione e rievocazione della vita rurale tradizionale da parte delle comunità locali e hanno progressivamente assunto anche una valenza turistica. Al di làdella grande differenza di contenuti, obiettivi, protagonisti dei vari eventi indagati è stato possibile porre in evidenza come l’iniziativa dell’organizzazione degli eventi turistici sul tema dell’alpeggio sia stata assunta in modo prevalente da enti di promozione turistica. A fianco di questi enti è risultato importante anche il ruolo di una pluralità di soggetti: parchi, associazioni, enti locali, ecomusei, mentre, nel complesso, risulta meno rilevante il ruolo delle organizzazioni agricole e zootecniche. Il quadro emerso dall’indagine appare ricco di potenzialità e di elementi di interesse. L’organizzazione degli eventi analizzati rappresenta un’esperienza in grado di stimolare nuove forme di aggregazione tra allevatori e di alleanza tra essi e altri gruppi sociali al di fuori degli schemi settoriali e di rappresentanza consueti. Lo sviluppo delle forme di turismo rurale culturale legate all’alpeggio può risultare cruciale sul piano strategico e delle motivazioni extra-economiche (riconoscimento sociale, esigenze di status) ai fini dellacontinuità del sistema stesso.

 Altri materiali

 

 Il progetto Giralpeggi (Relazione al Convegno Irer ) Turismo e territori di montagna. Esperienze innovative e prospettive di integrazione dell’offerta 27 marzo 2008, Milano

 

 

 

 

 

 

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