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Forum ruralpino sulla gestione dei liquami

 

(direttiva nitrati, allevamenti troppo intensivi ecc.)

 

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(16.01.09) Candida neve!? Da Casorate primo nei pressi di Milano riceviamo queste immagini che testimoniano dell'avvenuto spargimento di liquami nelle campagne innevate. In barba alle normative e al buon senso.

 

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(18.01.09) Candida neve!? Dal CIGE  lamiavalle@email.it riceviamo queste eloquenti immagini che si commentano da sole e che si riferiscono alla zona di Lomaso-Fiavè in Trentino, la "mini pianura padana" con maxi stalle e monocoltura di mais ceroso da insilato

 

(15.01.09) da Giancarlo Moioli gianc13@inwind.it Mi fa piacere che qualcun'altro si è accorto (vedi fotografia di  Casorate del 14.1.2009), di cio' che, da anni, osservo e riporto.

Nell'ultimo mese, sono passato piu' volte lungo l'altopiano di Clusone (Bergamo); vi insistono, su quell'altopiano, anche i comuni di Rovetta, Fino del Monte, Onore, Castione della Presolana, Songavazzo e Cerete.

Quest'anno il costante innevamento del variegato altopiano morenico è piu' durevole degli anni scorsi.

Evidentemente in questo inverno è piu' difficile svolgere quelle normali operazioni di concimazione dei prati che negli anni scorsi riuscivan bene anche durante l'inverno, anche se il terreno era parzialmente  o totalmente gelato  (il divieto di spandimento letame, liquami e simili è valido anche in queste condizioni).

Giorno dopo giorno, si osservano coltivi innevati (prati ma anche terreni investiti ormai  quasi tutti gli anni ad insilato di mais; difficilmente il mais matura bene per far granella  in quella zona) completamente ricoperti di letame e liquami; sono superfici confinanti con la strada provinciale, dunque visibili a migliaia di turisti pendolari della neve; una successiva ulteriore nevicata, in diversi casi, ha ricoperto l'illecito.

Non mi risulta che, in questi anni, sia stata elevata una sola contravvenzione per tali comportamenti.

Rammento ulteriormente che l'altopiano  è ricchissimo, nel sottosuolo, di doline, cavità e grotte, tanto che in certi anni si percepiscono tremori e boati (simili a piccoli terremoti) dovuti all'assestamento od a crolli sotterranei in profondità.

Nessuno puo' negare che il percolato derivante da tali concimazioni, assolutamente non trattenuto dallo strato pedologico coltivato, andrà a finire in falda!

Nessuno puo' negare che comunque, il contenuto delle concimaie, soprattutto quando sono piene, deve essere smaltito da qualche parte!

Nessuno puo' negare che, una zootecnia così impostata, su quell'altopiano, con visibilissime rotoballe di erba insilata, trincee di silomais e verticali silos contenitori di mangimi, produce enormi quantità di deiezioni che poco o nulla hanno a che fare con il buon letame maturo di montagna (il burro nero, tecnicamente denominato alla scuola agraria), straordinario concime naturale, assolutamente non inquinante!

Sappiamo tutti come, di questi tempi, con una zootecnia di montagna che ha scopiazzato, nelle sue azioni peggiori (ovviamente per puri motivi economici di sopravvivenza) la zootecnica industriale di pianura padana, non ci sian alternative, alla luce della scarsissima remunerazione dei prodotti agricoli e zootecnici.

Concludo: nessun verbale di contravvenzione, perchè si è diventati tutti tolleranti, menefreghisti o perchè semplicemente, ci sono tante e tali norme che a nessun vien in mente di farla rispettare?

E se invece di continuare a legiferare vincoli e divieti, si legiferasse una onesta assistenza tecnica alle poche residue aziende agricole per promuovere (non vacche trasformate in macchine da latte e  terreni devastati dai nitriti e nitrati) zootecnia,  agricoltura e produzioni sostenibili  rispettose dell'ambiente e della salute del consumatore, promuovendo nel contempo incisive campagne di sostegno ai prezzi dei "genuini e controllati" prodotti di agricoltura di montagna? Avremo risolto anche il problema dei liquami  e del letame liquido; non ci sarebbero,  semplicemente, piu'!


(15.01.09) da Patrizia fil.pat@libero.it Quello che lei ha pubblicato sul sito purtroppo si sta verificando anche qui nel Lomaso, vicino a Fiavè. In ben due occasioni, alcune aziende con liquame in eccesso, hanno ricevuto una deroga dal sindaco per spargere il liquame direttamente sulla neve. La prima volta nei primi giorni di dicembre, ( prima di una copiosa nevicata) la seconda, oggi 14 gennaio 2009 e ieri.

Purtroppo c'è un odore  molto forte e come lei ben sa, la nostra zona non è la pianura Padana.

Ci dica per favore se si possono dare deroghe in questo senso e quali azioni secondo lei si possono intraprendere sia come cittadini che come  comitato Cige.