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[Cemento sulla Marmolada]


Ai piedi della Marmolada lo scontro tra due concezioni opposte di turismo alpino

(08.03.09) Dopo i danni al ghiacciaio per la costruzione della funivia ora ai piedi dell'ultimo ghiacciaio delle Dolomiti sta per arrivare una colata di cemento

La Marmolada era stata già ampiamente sfregiata dalla costruzione delle nuove funivie che da Malga Ciapela a 1.450 m, dove un tempo arrivavano effettivamente le mandrie per l'alpeggio, portano a 2.950 m. Non solo era stata realizzata una strada di servizio larga 8 m sul ghiacciaio ma i crepacci erano stati riempiti di  bidoni d’olio, lamiere e cavi d’acciaio, polistirolo. Il re delle funivie, Vascellari, è stato candannato a 8 mesi di reclusione (indulto e 100.000 euro di multa per danni ambientali).

Ora Vascellari, insieme al fratello (presidente degli industriali di Belluno) e ad altri soci si accingono a edificare nei pressi della partenza della funivia un maxi-resort. 90 m ³ di volumetria per un edificio centrale più 54 chalet (" Ma saranno fatti bene, sembreranno i fienili di una volta") sostiene il sindaco Maurizio De Cassan, 53 anni, albergatore a Malga Ciapela e primo cittadino di Rocca Pietore che vede nell'iniziativa una grande occasione per il turismo "che vdeve uscire dall'età della pietra" e per il comune che ... incaserà l'ICI.

Di tutt'altro avviso gli altri albergatori  Walter De Cassan, presidente di Federalberghi Belluno, che sostiene che si tratta di una svendita del territorio, che i posti letto alberghi del bellunese sono occupati solo per il 40% e che il turismo non è attirato dal brutto.

A Rocca Pietore il turismo potrebbe contare su altre attrattive se solo si seguisse la strada della valorizzazione dell'artigianato e delle tradizioni locali. Siamo nella ladinia (l'identità ladina è tenuta viva dall'Unin di Ladins de Rocia), una terra ricca di storia e caratterizzata da una propria peculiare identità etno-lingusitica. Il fortilizio da cui deriva il nome il paese risale al X secolo. La zona ha sempre avuto importanza strategica ed è stata a lungo contesa tra diverse gravitazioni politiche. La rocca venne distrutta nel 1391 dai bellunesi per ordine del Duca di Milano Giangaleazzo Visconti. La posizione particolare lungo le vie di traffico consentì a Rocca di mantenere poi una larga autonomia anche dopo il 1420 quando entrò nell'orbita Veneziana e di conservare gelosamente le proprie tradizioni.  Come altre terre ladine (e lombarde) troviamo la tradizione casearia dello zigher (conosciuto anche come zincarlin nell'Insubria), un formaggio di latte di capra (più tradizionalmente) o vaccino a coagulazione acida impastato a mano e variamente aromatizzato con pepe e erbe di montagna.

Nessuno pensa che al nuovo maxi-resort il cliente farà colazione con il zigher, però. All'hotel Principe Marmolada, a Malga Ciapela, che fa parte del gruppoEmmegi hotel srl con sede a Milano con sette gradi sottozero nel menù c'è prosciutto e melone. Nessuna traccia di zuppe o polenta, altro che zìgher! In questi complessi alberghieri industrializzati a difefrenza dei locali a conduzuzione famigliare I menè sono "globalizzati", decisi a livello nazionale; nessun apporto per l'artigianato agroalimentare locale e, a cascata, agli allevatori che - come in tutto il Bellunese - vendono il latte alla grande cetrale Lattebusche. La tavola del ristorante davanti alla Marmolada è uguale a quella di un self service milanese. "Il grande complesso alberghiero - dice Luigi Casanova, vice presidente di Cipra, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi - è invadente, cancella l'identità della popolazione locale, frantuma le filiere corte dell'economia che ancora oggi resistono. Cancella l'artigianato, i piccoli albergatori, gli affittacamere".  

Le battaglie ambientali, quando non sono c a favore di una wilderness astratta sono anche battaglie per difendere le opportunità di sviluppo autosostenibile locale, la cultura e l'economia identitaria. Ai piedi della Marmolada si scontrano due concezioni opposte di intendere il turismo e l'economia montana e difenderla è affare di tutti quelli che amano nel Alpi. Quindi in primo luogo dei ruralpini.

Ruralpini informerà sulle iniziative che si svilupperanno per bloccare la colata di cemento.

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