Orsi vegetariani o killer? |
(08.08.08) Orsi killer e antropofagi. Notizie tacitate dalla stampa italiana. L'ultimo caso in Romania alla fine di luglio. Quattro uomini uccisi nell'estremo oriente russo in due diversi episodi tra giugno e luglio e divorati. Altri casi in Usa e Giappone. Che gli orsi non siano vegetariani come hanno raccontato i verdi, fautori della reintroduzione del plantigrado è ormai palese, sono ormai centinaia e centinaia gli animali uccisi e divorati: capre, pecore, asini, bovini, maiali. E bene sapere che un orso in grado di uccidere un toro di 600 kg (è successo ad uno yak di Messner) può uccidere facilmente un uomo. Ci chiediamo se sia necessario attendere che accada una tragedia prima di fermare l'insensata politica di reintroduzione dell'orso nelle Alpi. Che gli orsi uccidano anche l'uomo è ammesso anche dai verdi. "E' raro" dicono. Anche altre eventualità luttuose sono "rare" ma si cerca di prevenirle. A fine luglio (la notizia è del 1° agosto) nella zona boscosa nei pressi di Brasos, una città della Romania di 300.000 abitanti nella regione montuosa dei Carpazi un orso bruno ha sbranato un uomo. Il cadavere è stato ritrovato a soli 500 m dal centro cittadino. L'orso ha cercato di trascinare il corpo per diversi metri verso la foresta con lo scopo di sotterrarlo (e tornare a papparselo), ma qualcosa non ha funzionato e lo ha abbandonato. I riscontri medico-legali hanno accertato che l'uono era stato ucciso dall'orso. Gli orsi ogni tanto fanno capolino nelle strade della città che si trova nel cuore dei Carpazi la regione con più orsi in Europa (ne "ospita" quasi la metà dell'intera popolazione continentale). E' raro che uccidano. Sì, raro, ma succede e purtroppo gli orsi non attaccano sempre i loro amici. A volte si come nel caso di quei naturalisti "amanti degli orsi" uccisi e divorati in Alaska nel 2003, ma di solito sbranano dei poveracci cui magari gli orsi stavano antipatici. A Luglio due scienziati russi sono stati uccisi da un gruppo di 30 orsi famelici che hanno assediato i superstiti (nella penisola della Kamchatka). Gli orsi lì sono diventati cacciatori di uomini a causa della carenza di pesce. A giugno due uomini sono stati uccisi dagli orsi a Sakalin nell'estremo oriente russo. Sono stati parzialmente divorati e i resti mutilati sotterrati in diversi punti lontani anche 200 m (la "dispensa" dei vegetariani). A Sakalin le vittime sono già 3 da Gennaio 2008. In aprile un morto a Hokkaido (Giappone) e nella California meridionale (Usa). In Ucraina un ubriaco è stato ucciso in uno zoo ma non conta. Notizie di uomini uccisi da orsi sono arrivate negli ultimi anni anche dalla Slovenia, la terra di provenienza degli orsi "trentini"; in Slovenia ci hanno rimesso la pelle anche dei contadini. In Slovenia come altrove per attirare gli orsi (i cacciatori) o per tenerli lontani (i pastori) si usano i "carnai". Yurkta era abituata ad alimentarsi nei carnai associando presenza dell'uomo a cibo. Dal momento che gli irresponsabili che l'hanno "lanciata" non hanno pensato di svolgere alcun tipo di indagine etologica sui soggetti deportati dalla Slovenia, è andata a finire come sappiamo con l'orsa ei suoi pargoletti. Purtroppo la presenza di cassonetti attira gli orsi che, anche se nati sul posto, imparano ad avvicinarsi agli insediamenti. Poi scoprono che "servirsi" in un pollaio, in un porcile, in una stalletta di ovicaprini è molto facile e redditizio. Così diventano molto dannosi e potenzialmente pericolosi. LE STRATEGIE DI DISSUASIONE SONO INEFFICACI E GLI ORSI PROBLEMA CONTINUANO A TORNARE PRESSO GLI ABITATI (non ci sono petardi o pallottole di gomma o rumori che tengano) da: Gli orsi nel Cantone dei Grigioni – 2007 Esperienze dell’Ufficio per la caccia e la pesca e dei collaboratori esterni durante l’estate autunno 2007 A fronte della disinformazione dei servizi faunistici italiani, quelli Svizzeri, con molta più trasparenza e oggettività arrivano alla conclusione che: (...) il successo delle operazioni di dissuasione va valutato in modo critico. Dopo tali operazioni, JJ3 non si avvicina più a un determinato cassonetto. Tuttavia, queste esperienze non sembrano insegnargli che deve evitare di frequentare i centri abitati. Dopo i primi successi, infatti, il 20 ottobre l’orso fa ritorno a Lenzerheide. Nonostante nuove dissuasioni apparentemente coronate da successo, il 27 ottobre compie una nuova incursione, questa volta a Surava.Le operazioni di dissuasione sono molto impegnative. Per un totale di 11 notti, in ognuna dellequali erano presenti da 4 a 5 guardacaccia, oltre ai due tecnici-esperti, l’orso, nonostante il fattoche fosse radiocollarato, è stato colpito 6 volte. Gli interventi dissuasivi si sono rivelati operazioni complicate nella pratica: infatti, a fronte di 6 operazioni di successo, in almeno 12 occasioni,l’orso è riuscito ad avvicinarsi indisturbato a cassonetti dei rifiuti e sacchi della spazzatura e quindi a fuggire prima della dissuasione stessa. JJ3, che da figlio di Jurka ha imparato la ricerca di cibo nei centri abitati, ha evidentementemantenuto un comportamento sbagliato che ad oggi non ci è stato possibile correggere. Poi JJ3 è stato abbattuto perchè continuava ad aggirarsi tra le villette. Ma in Italia con JJ5 non si ha certo il coraggio di farlo. E le situazioni di rischio si moltiplicano. |
Commenti
In caso di uccisione di esseri umani da parte degli orsi andrà valutato se sussistano gli estremi per denunciare per omicidio i responsabili della reintroduzione. Intanto i turisti cominciano ad aver paura a frequentare i boschi. Vi è la probabilità che, prima o poi, qualcuno ci rimetta la pelle a causa della politica di wilderness da Luna Park ideologica e autoritaria dei verdi. Gli orsi dalla Russia al Giappone, dall'Alaska ai vicini Carpazi, ma ora anche sulle Alpi si avvicinano ai centri abitati attratti dai rifiuti e si innescano situazioni molto pericolose. Anche i più fanatici sostenitori della reintroduzione "ideologica" dell'orso ammettono che un'orsa con i cuccioli è pericolosa. Ma sono pericolosi anche i maschi che si spostano da una valle all'altra entrando in contatto con gli insediamenti. Un tempo non esistevano cassonetti e discariche! Che ci sia questo pericolo lo sanno anche gli irresponsabili fautori del progetto di reintroduzione dell'orso e coloro che, ancora più irresponsabilmente, esultano per l'arrivo nelle valli bergamasche del predatore.. La Provincia di Trento deve tenere mobilitata una squadra di 14 persone di cui 7 armate per fronteggiare ogni evenienza "incresciosa". Non lo farebbero se non ci fosse pericolo per l'uomo. Per ora gli orsi sono stati "sparati" con proiettili di gomma e siringhe di narcotico (finendo poi , in questo caso, anche per farli morire malamente annegati). In altri paesi più responsabili, dove non basta la paura di una lobby qualsiasi per bloccare qualsiasi azione di tutela della sicurezza pubblica, gli sparano pallottole vere. Ci si chiede cosa succederà quando gli orsi aumenteranno e le occasioni di contatto con l'uomo si moltiplicheranno? In Trentino ce ne vogliono "almeno 50" per garantire dai rischi della consanguineità, ma se le bestie in questione "invadono" la Lombardia, il Veneto ecc. ecc. e il territorio si allarga a quanto dovrà ammontare la popolazione per garantire la riproduzione e la presenza stabile di popolazioni di orsi? E' bene cominciare a dire che anche nel Trentino felix le voci contro l'ecologia spettacolo e del "tanto i danni si monetizzano" si stanno moltiplicando. A Condino, nelle Valli del Chiese, i danni degli orsi sono stati gravi ma quello che più preoccupa è che i turisti cominciano ad avere paura a frequentare i boschi e l'Amministrazione sta pensando ad iniziative per marcare il proprio dissenso dalla politica ufficiale della PAT (Provincia Autonoma di Trento). Farebbero bene a prenderne nota quei lombardi che si fregano le mani pensando all'indotto turistico dell'orso della Val Seriana. E' bene comunque mettere sull'avviso I fautori e I responsabili della reintroduzione dell'orso. Quando qualcuno per colpa loro perderà la vita o sarà ferito o reso invalido non potrenno evitarsi delle denunce per omicidio (a dir poco) colposo. |