(12.01.16) Ieri a Gandino si sono riuniti rappresentanti di sette località lombarde con in comune un prodotto agroalimentare ricco di storia, emblema e orgoglio della comunità ma anche stimolo di progettualità locale e veicolo di relazioni
I magnici sette
(ma vogliono essere di più)
Nasce
a Gandino (mais spinato) una rete che guarda lontano. Il prossimo
appuntamento (ancora a Gandino in occasione della Fiera di San
Giuseppe) sarà pubblico e aperto ad altre realtà. Intanto sono già
emerse molte idee e proposte di iniziative.
Un momento dell'incontro di Gandino. Sergio De La Pierre, uno degli autori del volume "Cibo e identità locale" nel ruolo di "facilitatore" del lavoro di gruppo
"Se siamo qui insieme significa che la rete c'è già". Questa osservazione di un partecipante all'incontro di ieri a Gandino esprime bene il clima che si respirava: voglia di operare senza formalità ma anche in modo costruttivo e ordinato. Erano tutte presenti con dei rappresentanti le località della rete, alcune sia con esponenti dell'amministrazione comunale che della "società civile" (ovvero dei produttori agroalimentari o di associazioni culturali, pro loco, ecomusei). A Gandino i sindaci erano tre (Gandino, Corna Imagna e Mezzago), avrebbero potuto essere quattro se quello di Teglio non fosse stato bloccato da un'emergenza. Di Nova milanese c'era l'assessore all'ecologia. Un segno che le amministrazioni comunali a questo progetto ci credono.
Le località/prodotto (un binomio indissoluble) sono:
- Gandino/mais spinato
- Mezzago/asparago rosa
- Corna Imagna/stracchino all'antica
- Valgerola/bitto storico
- Teglio/Grano saraceno
- Brescia/Vino della Pusterla
A queste sei esperienze ( trattate nella ricerca e nel volume "Cibo e identità locale" si è aggiunta Nova milanese con il suo pan gialt di mais marano e segale. Un'esperienza che è maturata quando la ricerca era già conclusa ma che avendo seguito un percorso analogo agli altri casi, condividendone la "filosofia" e avendo già da tempo tessuto relazioni con gli altri elementi della rete in fieri, è stata promossa sul campo quale settimo membro.
L'incontro di ieri "facilitato" da Sergio De La Pierre, che ha applicato metodi di lavoro di gruppo collaudati in esperienze di attività partecipative, si è articolato in quattro gruppi di lavoro (con quattro membri ciascuno) ha affrontato i seguenti temi: iniziative pubbliche, rapporto con le istituzioni, regole interne alla rete, regole per l'entrata di nuovi "soci".
Data per scontata la condivisione di principi ci si è subito concentrati sull'operatività e si è deciso di organizzare un primo evento pubblico con, a latere, un'occasione di completamento del lavoro abbozzato dai gruppi di lavoro. Manco a farlo apposta il primo evento programmato nel calendario delle diverse località è la Festa di San Giuseppe (6 marzo) a Gandino, occasione "rituale" per la distribuzione dei semi del mais spinato in coincidenza con una fiera tradizionale. Va tenuto presente che la maggior parte delle sagre che vedono coinvolti i prodotti/località della rete cadono in settembre. Tutte tranne, per l'appunto la fasta di San Giuseppe a Gandino e la Sagra dell'asparago/Maggio mezzaghese.
Ogni evento dei partecipanti alla rete sarà occasione per promuovere la rete e per presentare i prodotti e le attività di ciascuno (con un mercatino, uno spazio del gusto ritagliato dentro gli eventi e incontri). Sono già state abbozzate, però, anche proposte di eventi inediti da realizzare sia a rotazione una volta all'anno presso ciascun partner che in altre sedi in grado di garantire ampia visibilità alla rete.
Per quanto riguarda l'allargamento della rete è stata sottolineata la volontà di massima apertura. Posto che alla base della rete vi devono essere saldi principi di etica del cibo, di valorizzazione dei valori storici, culturali, sociali che accompagnano i cibi di comunità, l'atteggiamento emerso non è quello del: "siamo quelli bravi" o, peggio: "siamo bravi solo noi" ma, al contrario, di ricerca di una più ampia aggregazione possibile con tutte quelle esperienze che condividono queste principi . Oggi la rete coinvolge solo quattro provincie lombarde ma in propettiva è aperta a tutta la Lombardia (oltre no perché si perderebbe quella possibilità di scambi diretti che solo la prossimità può consentire).
L'avvio di un rapporto con le istituzioni (ovvio pensare al governo regionale) è ovviamente condizionato dalla necessità di configurare la rete mentre già da oggi si auspica che le attività intraprese dai singoli membri della rete con le scuole possano assumere anche una veste di rete.
Appuntamento quindi al 6 marzo per tutti gli interessati .