Ruralpini             Commenti/Lupi in Francia

Choose language

 

 

Scorri i principali temi di Ruralpini e accedi agli indici degli articoli

 

Potrebbero interessarti anche...

 

(14.01.13) J’ACCUSE : I lupi parte di un patto contro la montagna  Pubblichiamo l'importante contributo di Robi Ronza apparso domenica 13 gennatio su www.ilsussidiario.net leggi tutto

 

(27.11.12)Il Parco nazionale delle Cévennes dice no al lupo La scorsasettimana il consiglio di amministrazione del Parco dlele Cévennes nel Massiccio centrale (proclamato nel 2011 sito Unesco per il paesaggio agropastorale), ha preso posizione sul lupo.  Il Parco chiede la revisione del Piano lupo e il tiro di difesa anche nel cuore del Parco e proclama che nel suo territorio il lupo non ci deve stare. Una presa di posizione che segue quelle di José Bové e rafforza il fronte ecologico che ritiene pastoralismo e diversità bioculturale più importanti del totem del lupo leggi tutto

 

(12.10.12) Chi ha paura del lupo cattivo? Gli animal-ambientalisti! Dopo decenni di paziente campagna per "riscrivere" la favola di Capuccetto Rosso, interventi di lavaggio del cervello nelle scuole, gite sociali "sulle tracce del lupo" (ma non si vede perché è timidissimo). Dopo la diffusione di informazioni del tutto false sulla "assenza di casi di antropofagia da due secoli" non poteva che essere isterica la reazione dei lupofili all'uscita di The grey, il film con Lian Neeson dove uomini e lupi combattono una lotta mortale leggi tutto

 

(09.09.12) Pressione predatoria inaccettabile per alcuni allevatori 

A Limone Piemonte (Cuneo) un alpeggio gestito in modo esemplare è stato bersagliato da una raffica di attacchi di lupi con perdita di numerosi capi bovini, comprese vacche, manze gravide e un toro. Una situazione insostenibile che determina notevoli danni che solo in minima parte sono compensati dagli indennizzi. Giornate intere spese ad accompagnare il veterinario, a contattare il Soccorso alpino per il recupero delle carcasse a portare documenti negli uffici. E il giorno dopo... da capo.leggi tutto

 

(01.09.12) Su La Stampa di oggi par condicio per la pecora Estate impazzita (prima alpeggi abbandonati precocemente per la siccità, adesso per la neve). Per fortuna che, in compenso, rinsaviscono un po' i media nazionali. Dopo il Corrierone anche la Busiarda si accorge che il lupo non è solo una bella fiaba fantecologista. La puntata di oggi a Bellino (Val Varaita, Cn) de "la via dei lupi", (l'inchiesta in 11 puntate (!) de La Stampa) era programmata. Altrimenti avremmo potuto credere (ingenuamente) in una risposta indiretta alle lamentele ed esternazioni del "partito della pecora" leggi tutto

 

(30.08.12)Con lobos no hay paraíso

Un bellissimo documento del gruppo pastoralista anti-lupo asturiano "Con lobos no hay paraíso (Nessun paradiso con i lupi) che abbiamo tradotto per dimostrare come in Europa la politica di proliferazione del lupo abbia già distrutto interi sistemi pastorali. Con il risultato che un formaggio ovicaprino è diventato vaccino e non più d'alpeggio. E Slow Food cosa dice? leggi tutto

 

(28.08.12) Il Corrierone si accorge che i lupi sono un problema Alleluia! Ieri un articolo sul Corrierone dava la notizia che il Roquefort, il prestigio formaggio ovino francese, è a rischio. I branchi di lupi "provenienti dall'Italia" (!?) hanno iniziato a infestare la Lozére (antico Gévaudan, sì quello de La Bête) fanno strage delle pecore addette alla produzione di latte da Roquefort e José Bové dice di sparargli leggi tutto

 

(13.08.12) Per gli allevatori piemontesi i danni e le beffe A Limone Piemonte i turisti e il comune rinfacciano ad un allevatore di essere vittima dei lupi. Dopo aver perso delle manze gravide (proprio dove transita la corsa "La via dei lupi") a Tiziano Aiassa il comune ha contestato la violazione di un regolamento che impone la presenza di un pastore ogni 30 capi  leggi tutto

 

(07.08.12) José Bové  leader contadino e pastorale europeo  Bové rompe con l'ecologismo urbano-borghese  “Noi ecologisti dobbiamo smetterla di parlare a vanvera: non si può essere contro la desertificazione delle campagne e l’infinita espansione urbana e, al tempo stesso, a favore della creazione nelle campagne di spazi dove gli agricoltori non possono vivere.  Si deve poter sparare al lupo perché la priorità è quella di mantenere i contadini nelle zone di montagna” dichiarazione a Le Monde del 2 agosto 2012. le posizioni dell'ex allevatore ovino Bové non erano nuove ma i bigottoni verdi si sono scandalizzati e l'hanno denunciato leggi tutto

 

(05.08.12) Lupi e speculazioni non spengono la passione per l'alpeggio All'Alpe Serour in Valle Stura di Demonte(Vallone dell'Arma) troviamo Federico Desogus, nato nel 1992, che ha costruito il suo sogno di allevatore da bambino allevando gli anatroccoli sul balcone. I lupi gli hanno falcidiato capre e pecore. Ora è su in alpeggio a lavorare con l'amico margaro Luca Marsigliani, a fare i formaggi e a proteggere le capre superstiti. In alpe troviamo anche una famiglia di margari della Val Chisone (To), gli Aglì, appartenenti all'inedita categoria dei "profughi" o "rifugiati" pastorali. Tutti con tanta passione, tutti capaci di aiutarsi e sostenersi a vicenda (a proposito di certi stereotipi). Va anche detto che in questo alpeggio - uno dei pochissimi con caseificio della valle - abbiamo trovato degli ottimi formaggi (purtroppo solo vaccini perché il latte delle pecore e delle capre ci hanno pensato i lupi a farlo sparire) leggi tutto

 

(20.06.12) A Barcellonette (Francia) il primo incontro su lupo e predazione

 Importante avvenimento ieri nell'Ubaye (Alpi Provenzali) dove si sono incontrati esponenti del pastoralismo francese ed italiano per impostare una strategia comune di difesa dai danni crescenti della predazione sui sistemi di allevamento alpini. leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(09.2.13) Il senato francese  ha votato una legge che stabilisce la creazione di aree a protezione rinforzata contro i lupi. Il prefetto potrà decidere abbattimenti indipendentemente da quelli programmati a livello nazionale

 

In Francia il senato vota per rafforzare

la difesa dei pastori contro i lupi

 

di Michele Corti

  •  

    La Francia è un paese normale e con l'area di presenza del lupo che si espande del 25% all'anno e oltre 5 mila capi predati sta rafforzando le misure di protezione della pastorizia. I senatori, però, non hanno aspettato il piano del governo e il 30 gennaio hanno votato - con una maggioranza trasversale (208 a 131) - una legge che di fatto istituisce aree di esclusione del lupo. Una misura a protezione di sistemi pastorali particolarmente fragili

     

    In Francia la politica ambiental-animalista di protezione ideologica assoluta del lupo (a prescidere dalla sua numerosità e dai danni provocati) sta incontrando una fiera resistenza. Nonostante le misure difensive "passive" (cani e recinti), nonostante i tiri di dissuasione e di difesa, che consentono in alcuni dipartimenti ai pastori di sparare ai predatori, nonostante i tiri "di prelievo" da parte della "louveterie" (il mai disciolto corpo istituito da Carlo Magno per combattere i lupi) i danni inferti al pastoralismo aumentano di anno in anno.

     

    Anche parchi ed ecologisti a fianco del pastoralismo: sì al controllo del lupo

     

    In questa situazione una parte dello stesso mondo ecologista sostiene le ragioni di un controllo. Dopo la chiara presa di posizione di Josè Bovè (vedi articolo su Ruralpini) , eurodeputato ecologista (e leader contadino e no global) un Parco Naturale (le Cévennes) (vedi articolo su Ruralpini) ha votato alla quasi unanimità una presa di posizione per escludere la presenza del lupo. Un dibattito in tal senso è stato avviato all'interno di altri Parchi: quello della Vanoise e quello del massiccio dei Bauges e della Chartreuse. I rappresentanti politici delle regioni più colpite - indipendentemente dal colore - premono sul nuovo governo socialista perché adotti provvedimenti più efficaci.

     

     

    Il governo doveva presentare per il 5 febbraio una proposta che introduceva un regime differenziato da regione a regione ma il senato ha bruciato i tempi votando in prima lettura a larga maggioranza una proposta di legge di un solo articolo depositata a ottobre da Alain Bertrand un senatore socialista della Lozére, una delle regioni colpite più di recente, ma caratterizzata da una gestione pastorale estremamente importante per il mantenimento della biodiversità ma incompatibile con la presenza del lupo.

     

    Alleanza trasversale che tra lupo e pastoralismo ha fatto una scelta precisa

     

    La legge è stata approvata grazie ad un'alleanza trasversale e un forte impegno dei socialisti delle regioni montane. Embematica la sintetica dichiarazione di , Claude Domeizel (Partito Socialista, Alpes-de-Haute-Provence) "Entre le loup et le pastoralisme, j'ai choisi".

    L'ex ministro dell'ambiente della passata maggioranza di centro-destra ha invece presentato, senza successo, un emendamento che dichiarava "illegittima" la legge in quanto violerebbe la direttiva europea Habitat.

    Più che le ideologie ha contato sulla posizione dei parlamentari la pressione dei territori, sempre più sotto pressione. Nel 2012 sono stati predati oltre 5 mila capi (erano oltre 4 mila nel 2011). Crescono i danni e crescono i dipartimenti dove si verificano.

     

     

    Cosa dice la legge approvata

     

    La legge introduce delle aree dove la protezione contro il lupo diventa rigorosa. In queste aree i prefetti possono stabilire di abbattere un certo numero di lupi in relazione alla pressione e ai danni effettivamente registrati del tutto indipendentemente dal prelievo pianificato a livello nazionale. Nel 2012 il prelievo è stato fissato a 12 capi. La nuova legge consentira un prelievo aggiuntivo a quello nazionale.

    Alla decisione del senato sono seguite le prevedibili esternazioni degli ambientalisti di France Nature Environnement (FNE). Ma la politica francese ha ormai imboccato in materia di lupo un percorso irreversibile e non saranno gli ecolos (come vengono definiti i verdi in Francia), né Bruxelles a impedire al paese transalpino di difendere, come già in moltre altre occasioni ha saputo fare, la propria agricoltura.

     

     

    E in Italia?

     

    E in Italia? Dovremo ancora essere presi per i fondelli dal Ministero dell'ambiente, dall'Ispra, dai Comitati scientifici autoreferenziali cui l'Ispra e il Ministero si affidano?

    Nel luglio 2011 la Commissione agricoltura aveva approvato all'unanimità una risoluzione (vedi articolo su Ruralpini) che auspicava che: "Nelle situazioni più allarmanti va valutata la possibilità di azioni di contenimento e di cattura". Poi nulla. La fortissima lobby animal-ambientalista è riuscita a insabbiare tutto.

    La situazione italiana con un numero molto più elevato di lupi che in Francia (2000 contro 250), l'esasperazione di tanti pastori e allevatori che non trovano appoggio spesso neppure nelle organizzazioni di categoria (sindacati, Associazioni provinciali allevatori), la vergogna del bracconaggio, l'assenza di dati certi sulle predazioni e sulla consistenza dei lupi, sono altrettanti elementi che potrebbero dare luogo ad azioni di diffida e messa in mora contro le autorità italiane incapaci non solo di gestire ma neppure di monitorare il problema.

     

    Ma l'Europa non si accorge che in Italia la gestione del lupo è vergognosa?

     

    Il bracconaggio (200-300 capi all'anno che spesso muoiono tra atroci sofferenze) è una forma vergognosa di controllo dei lupi. Nella loro somma ipocrisia gli animal-ambientalisti che (a parole) vorrebbero mettere in galera i bracconieri sono ben lieti che vi sia questo fenomeno. In assenza di bracconaggio come ha detto Luigi Boitani, il massimo lupologo italiano ed europeo) "ci troveremmo i lupi fino in casa" (vedi articolo su Ruralpini).

    Del lupo ai signori che fanno gli imprenditori politici ed economici della "protezione assoluta" del predatore non importa un bel nulla. Sanno che è più civile un controllo alla luce del sole praticato legalmente dai pastori o dalle guardie provinciali. Però a loro conviene godersi la rendita di posizione della loro ipocrita intransigenza ideologica: finanziamenti, iscritti alle associazioni ecc.

    In questa palude servono quindi azioni politico-legali efficaci per dire all'Europa che in Italia il lupo è gestito malissimo, che ci sono tutti i presupposti (anzi, molti di più) per applicare quelle deroghe che già applicano in altri paesi. Non si capisce perché ai pastori italiani (forse perché politicamente, economicamente e socialmente più deboli) non sia concesso quel tiro di deterrenza e di difesa concesso ai loro colleghi francesi.

     

    Le misure di protezione contro i lupi in Francia prima della nuova legge

    Il decreto del ministero dell'ecologia, pubblicato in primavera, fissa il processo di gestione dei lupi seguente:

    1) Misure di protezione. Le principali misure sono il custodia, il raggruppamento notturno della gregge, possibilmente in parchi, e la presenza di cani di protezione.

    2) Tiri di deterrenza. Le operazioni di deterrenza, in caso di tentativo di predazione del lupo, sono possibili vicino al gregge. Sono condotte da allevatori in possesso di una licenza di caccia valida, per mezzo di armi e di munizioni non letali.

    3) Tiri di difesa. Un allevatore detentore di una licenza di caccia può essere autorizzato dal prefetto a realizzare un tiro di difesa quando la protezione della gregge ed il tiro di deterrenza non sono bastati ad impedire gli attacchi di lupo. Il tiro, che può essere letale, deve essere effettuato vicino al gregge interessata.

    4) Tiri di prelievo. In caso di fallimento delle misure precedenti di protezione, le prefetture possono prendere decreti di tiri di prelievo, nel limite della quota fissata su scala nazionale (11 nel 2012, dei quali devono essere dedotti i casi di bracconaggio acclarato). Questi tiri, condotti dai tenenti della "luperia" (louveterie) o da agenti dell'Ufficio nazionale della caccia e della fauna selvatica, sono realizzati sulla scala del territorio occupato da molti branchi di lupi.

     

     


     

    Commenti

     

     

    ***

     

     

               commenti, informazioni? segnalazioni? scrivi

    pagine visitate dal 21.11.08

    counter customizable
    View My Stats

     Creazione/Webmaster Michele Corti