(22.08.12) Per recuperare il terreno perduto le destinazioni turistiche delle valli bergamasche percorrono le scorciatoie del turismo dalle facili emozioni.
Valle Seriana sempre più
montagna-Luna Park
di Michele Corti
Moltiplicazione di escursioni in elicottero, cascate del Serio Son e Lumière. E c'è chi anche chi propone di attrezzare "per tutti" la via di salita alla Presolana. Il tutto per "incentivare il turismo". Ma è una rincorsa miope.
Coperte dalla foglia di fico della demagogia della "montagna per tutti" e del "tutto fa brodo pur di incentivare il turismo" si moltiplicano le iniziative che trasformano la montagna in un luna-park e che trasferiscono in quota la nevrosi urbana della velocità, della potenza, del frecasso. La decadenza della nostra società si misura nell'assoluta incoerenza di comportamenti, nella divaricazione schizofrenica - ma vissuta come normalità - tra enunciati buonisti, egualitaristi, solidaristi, ecologisti e comportamenti che vanno in senso opposto, che allargano le differenze sociali e di reddito (ormai molto più ampie di quelle della società feudale), che creano nuovi privilegi. Sul fronte ambientale, con assoluta disinvoltura, gli stessi soggetti che recitano pubblicamente (e meccanicamente) i mantra della sostenibilità, della riduzione dell'impiego dei mezzi motorizzati, dell'etica del risparmio energetico, ecc. sono i primi che si fanno promotori di proposte turistiche che implicano pesanti impatti ambientali. A cominciare dall'uso dei mezzi a motore che - senza che nessuno più si scandalizzi - arrivano dove non erano mai arrivati: sui pascoli, sulle vette. È un po' come quando in Chiesa si andava tutti, per convenzione sociale. La società "secolarizzata" ha riprodotto gli stessi meccanismi, sostituendo ai vecchi i sacerdoti, le nuove formule rituale. Oggi non si punta alla salvezza dell'anima ma ci si limita a lavarsi la coscienza sporca e ad autoassolversi.
Sono riflessioni inevitabili quando si constata che, mentre le moto scorazzano sempre indisturbate su pascoli, sentieri e mulattiere, si aggiungono ad esse i quad (vedi articolo) e gli ... elicotteri.
Venghino signori, venghino, un altro giro in elicottero...
Commentando il post di due giorni fa, in cui riprendevo il tema delle moto in montagna e delle gare di motocross che transitano lungo i sentieri del Parco (?) delle Orobie bergamasche (vedi articolo), Anna Carissoni di Parre ("razza" di pastori e combattiva paladina della montagna) mi scriveva che: "sarebbe doveroso anche denunciare l'illuminazione notturna delle cascate del Serio, nonchè le escursioni di massa con l'elicottero (50 euro a cranio), una delle quali interesserà domani [20 agosto] la zona del Barbellino - alle sorgenti del Serio - e del Rifugio Curò". Nel message Anna faceva riferimento anche ad altri oltraggi alla montagna sui tornerò tra breve. Ma occupiamoci prima degli elicotteri.
Oltre alle "escursioni di massa" denunciate dalla Carissoni ho scoperto che il pomeriggio di domenica 19 agosto la ProLoco di Ardesio ha organizzato dei voli in elicottero sopra il paese e lungo l’Asta del Serio, l’alta Valle Seriana, in collaborazione con Elimast. Un tempo alla festa del patrono o alla Madonna d'Agosto c'erano le giostre. Oggi la soglia dell'emozione è stata innalzata di molto. In luoghi come Gardaland, che hanno sostituito i vecchi Luna Park, le attrazioni si chiamano Space Vertigo e Blu Tornado, un "gioco" che sottopone coloro che vanno in cerca di sensazioni forti artificiali all'accelerazione che subisce un pilota di caccia. Qualche anno fa un giovane sano di cuore ci halasciato la pelle. Oltre alla "saturazione" adrenalinica quello che caratterizza la nostra società decadente è anche la confusione ormai cronica tra realtà e virtualità, tra realtà e gioco.
L'elicottero strumento di lavoro utilissimo in montagna viene scambiato per una specie di attrazione da Luna Park. La Elimast di cui sopra promuove le escursioni in elicottero "per vedere il mondo dall'alto e provare incredibili sensazioni".
Con 40 € decollando dall'eliporto di Darfo si compie una "escursione" sulla Presolana. Prezzi popolari. Ma "escursioni in elicottero" sono possibili anche decollando dall' Aero Club Alpi Fly di Rovetta. L'Hotel Milano (Alpen Resort, Meeting and Spa) di Castione della Presolana, all'avanguardia nelle proposte di turismo "innovativo" e propone da tempo le escursioni su quad rombanti ("L’avventura a cavallo di questi simpatici [!?] 4 ruote lungo percorsi che ci portano a conoscere il meraviglioso paesaggio delle AlpiBergamasche, accompagnati da un Capo Guida Quad."). Noi siamo dell'idea che simpatici sono asini e cavalli con i quali altrove si organizzano trekking ed escursioni per adulti e ragazzi. Quelle si "in sintonia con la natura".
Di questa piaga dei quad (c'è anche un noleggio al Monte Pora dove in inverno si noleggiano le motoslitte) abbiamo già diffusamente trattato (vedi articolo) anche sollevando il problema del transito sistematico sulle piste forestali chiuse ai mezzi a motore in violazione dei regolamenti regionali e comunali.
Qui vogliamo segnalare l'attività proposta dall'Hotel Milano "Presolana in elicottero". "Si parte dall’hotel nella mattinata con le macchine per raggiungere il passo della Presolana (circa 3 km). Si prende l’elicottero e si raggiunge la vetta della Presolana (mt. 2527) a questo punto con le guide alpine si incomincia la discesa in corda doppia ed una camminata fino al fondo valle". Dall'elicottero-giostra all'elicottero-ascensore.
A giudicare da questo uso allegro dell'elicottero per scopi di puro divertimento viene da chiedersi se siamo nello stesso mondo che pare assillato dal problema di risparmiare qualche grammo di emissioni di CO2 per chilometro quando si tratta di imporre nuovi standard "ecologici" in campo automobilistico.
Vi viene il sospetto che l'attenzione ai gas serra e agli spaventosi effetti del surriscaldamento globale venga fattovalere solo quando serve a giustificare le più ignobili speculazioni sulle "energie rinnovabili", sulle "biomasse (legname e materie prime agricole bruciate con tanto di pesanti emissioni di microparticolato e altri inquinanti) o a mantenere in piedi l'industria matura dell'automobile? A me si.
La montagna ridotta a fondale scenografico
Emozioni adrenaliniche, uso di mezzi meccanici per salire su e già dalle montagne come in un Luna Park senza viverle, senza provare la fatica, evitando le sensazioni e i contatti umani e con la natura che sono resi possibili dal turismo slow. Tutto deve essere fatto alla massima velocità (per passare a un'altra attrazione del Luna Park). Questo aspetto della velocità dell'uso di mezzi a motore e artificiali sta alla base di molte delle "nuove" proposte turistiche ben poco sostenibili. Poi c'è la dimensione spettacolare. Il cinema, la televisione, gli effetti speciali, i 3D,gli ologrammi hanno ormai segnato profondamente le nostre percezioni della realtà e il nostro senso estetico. Anche in questo caso le distinzioni tra realtà e finzione sono del tutto sfumate. La metafora dei "reality show" è stata superata dalla "realtà aumentata", la nostra realtà individuale di tutti i giorni filtrata dallo smartphone che diventa vero organo esosomatico di senso. La realtà "normale" non basta più, non piace più, deve avvicinarsi a uno spettacolo 3D, colpire tutti i sensi, saturare di sensazioni. Stordire. Guai a lasciare spazi di silenzio, di contemplazione, di riflessione.
Nel campo delle "attrazioni turistiche" l'idea della spettacolarizzazione di siti non è nuova e si chiama Son e Lumiére (Suoni e Luci). Si tratta di spettacolarizzare con l'uso di luci e artifici tecnologici l'arte e in particolar modo i luoghi monumentali che verrebbero "fatti rivivere". Con le piramidi lo fanno da decenni.
Purtroppo non manca chi propone di applicare anche ai monumenti naturali e alle montagne questo approccio. In uno di primi post (vai all'articolo) di Ruralpini (oltre quattro anni fa) mi era capitato di stigmatizzare la proposta di illuminare a giorno il Monte Rosa per il periodo dell'Expo 2015. Era una proposta assurda per il costo e lo spreco energetico e si è fortunatamente arenata. Alle cascate del Serio, però, quest'anno si è dato vita ad un vero e proprio per quanto discutibile spettacolo di Son e Lumiére.
La spettacolarizzazione delle cascate in eraltà viene da lontano. Le cascate, che sono le più alte d'Italia e le seconde d'Europa con il loro 315 m, non furono visibili dal 1932 (anno della realizzazione dell'invaso artificiale del Barbellino) al 1969. In quell'anno l'Enel accondiscese alle pressanti richieste del sindaco di Valbondione e concesse il deflusso dalle cascate. Per parecchi anni l'avvenimento cadde una volta all'anno, poi due. Attualmente le cascate rivivono (per mezz'ora) cinque volte all'anno da giugno a ottobre (tanta "generosità" della società elettrica si spiega non solo con esigenze di immagine ma anche con la necessità di garantire - come imposto dalla legge - un minimo deflusso vitale del fiume Serio). Quest'anno è stata introdotto la "notturna" con tutto un contorno di spettacolarizzazione:
"Sabato 21 luglio [le cascate ] aprono al pubblico, e questa volta è un'apertura serale che promette davvero tanta emozione. Alle 21,30 esatte, dalla località Maslana di Valbondione, si potrà ammirare e ascoltare il gigantesco scroscio in versione "by night". Ma la serata non propone solo l'incanto delle cascate, perché in programma c’è un concerto, previsto alle 20,30 proprio in località Maslana, e poi i fuochi d’artificio, che prenderanno il via appena dopo la chiusura della cascata, alle 22".
Per quale motivo bisogna sovrapporre tutto ciò? Non basta la bellezza della cascata "liscia"? La si vuole "gassata". Una tendenza scivolosa che porta ad apprezzare solo la "realtà aumentata", quella artificializzata, a concentrare la fruizione di una montagna-Luna Park in pochi luoghi e tempi fortemente spettacolarizzati. Se non "sembra di essere al cinema" lo spettacolo della natura non piace più. Qui non si aggredisce la montagna ma un danno lo si produce ugualmente assecondando queste tendenze che si traducono in inevitabile svalutazione della montagna "liscia". Tutto ciò contrasta in modo palese con la proclamata ricerca di "naturalità". In realtà, negli ultimi anni, si moltiplicano i progetti di trasformazione della montagna in senso artificiale. Mentre c'è chi progetta alberghi sulla vetta del piccolo Cervino, si moltiplicano gli ascensori, le colate di cemento come quel parallelepipedo piazzato lo scorso anno sulla Marmolada per "agevolare la visione delle Dolomiti ai disabili".
Eppure è la stessa società che - almeno sino ad un certo punto - appoggia la sacra crociata dei Verdi che intendono "rinaturalizzare" le Alpi riportandole ad una wilderness immaginaria e ideologica reintroducendo orsi, lupi, linci, gipeti, grifoni e quant'altro. Si naturalizza (in modo artificiale) la montagna alpina già intensamente vissuta dall'uomo mente si artificializza quella che era rimasta inviolata. Con la motivazione della "democratizzazione" della fruizione ma in relatà con la finalità di attirare il turismo della facile (e mercificabile) emozione a tutti i costi.
La Presolana "ferrata"?
Franco Brevini, giornalista e alpinista, ha lanciato dalle pagine del Corrierone la proposta-provocazione di ferrare la normale della Presolana. Oltre a chi sale in elicottero e scende a peso morto a corda doppia bisogna far salire "tutti". Per fortuna la proposta ha ricevuto un coro (quasi unanime) di no e non tanto per motivazioni "puriste", ma per motici pratici e di buon senso. Gli stessi che spingono il Cai a limitare nuove ferrate che diventano un incentivo ad affrontare la montagna da parte di chi non ha la sufficiente preparazione, non la conosce abbastanza, non la teme e non la rispetta come sarebbe giusto. La Presolana è una montagna-simbolo, parte importante della storia dell'alpinismo lombardo (Achille Ratti, allora retore della biblioteca Ambrosiana e futiro Pio XI la scalò nel 1888) e questa sarebbe già una buona motivazione per evitare di attrezzarla per le facili ascensioni. Ma l'aumento dell'afflusso non è sostenibile in ragione del maggior rischio di cadute sassi che si produrrebbe per la presenza di alpinisti inesperti (la roccia è friabile). Questa volta anche il sindaco (che dovrebbe pensare anche ai quad, alle moto, ai voli di elicottero...) si è detto contrario.
Iniziative necessarie al turismo
Molte delle iniziative che trasformano la montagna in Luna Park vengono giustificate con la necessità di fornire motivi di attrazione per i turisti. I quali , in assenza di nuove proposte, preferiscono altre destinazioni. Avendo contribuito allo studio "Valorizzazione sostenibile del comprensorio Presolana Monte Pora" Irealp - Regione Lombardia 2010 (in cui mi sono occupato non solo di malghe ma anche di fruizione turistica integrata dell'ambito agro-silvo-pastorale sotto il profilo escursionistico e sportivo) mi sento di sostenere che, prima di pensare a iniziative eclatanti e spettacolari, bisognerebbe avere le carte in regola riguardo alle offerte di fruizione turistica "di base". Quantomeno nel comprensorio Monte Pora la rete sentieristica è in cattive condizioni (le moto contribuiscono significativamente al degrado), oil sistema di segnaletica è confuso e si sovrappone (Cai, Pro loco, Comunità Montane), i segnavia scarsi. Pochissime le aree attrezzate per la sosta. Non parliamo dei cartografia escursionistica e di siti.
Le malghe rimaste sono poche e poco valorizzate. La malga Monte Alto di Costa Volpino è bruciata ed è rimasta così da anni, il Rifugio Palù, dove atterrano gli elicotteri e dove arrivano i quad e le motoslitte è stato realizzato con fondi destinati all'agricoltura sottraendo la malga alla sua destinazione. Se si sprecano e non si curano risorse già presenti (una rete di percorsi escursionistici molto interessante ed estesa) e non si favorisce la fruizione sostenibile (le moto, i quad, le motoslitte scacciano gli escursionisti, i biker, i cavalieri) poi con quale legittimità si difendono iniziative ed interventi impattanti. Senza iniziative da Luna Park, con l'areoporto di Orio al Serio a portata di mano, valorizzando le tante risorse esistenti il turismo in alta val Seriana e Borlezza potrebbe rappresentare il pilastro economico del territorio e compensare il declino dell'industria e dell'edilizia.