(13.02.12) Il dibattito sull'autogoverno delle terre alte si radica nei territori. Iniziative in Lombardia (e in vista anche in Piemonte)
Incontro di
approfondimento tra aree alpine lombarde attorno ai temi della necessità di una
riforma istituzionale dopo la
proposta di abolire le Province riorganizzare i Comuni e alla definizione delle
competenze da rivendicare per una vera autonomia della montagna:
Il primo
importante tema da affrontare è quello di un nuovo assetto istituzionale.
Dentro questo nuovo assetto il Comune per noi resta una entità amministrativa
insostituibile tutelata dalla Costituzione, carica di motivazioni storiche e
identitarie e quindi da valorizzare. Ciò non esclude che si debba promuovere un
processo di associazione tra Comuni per la gestione unificata dei servizi non
solo per ragioni finanziarie e tecniche, ma soprattutto per una visione più
complessiva dei problemi la cui dimensione non rispetta gli antichi confini
amministrativi.
E’
indispensabile che vi sia un ente intermedio di natura politica ad elezione
diretta tra la Regione e i Comuni. Non è credibile una proposta, in una Regione
come la nostra dalle dimensioni pari a quelle di diversi stati europei, di un
assetto istituzionale che preveda solo due livelli: il Comune e la Regione. Il
ragionamento sull’ente intermedio va però sviluppato intorno a una logica di
area omogenea geograficamente e socialmente. La provincia alpina lombarda è una
ipotesi da indagare. Le Comunità Montane, come centri decisionali decentrati di
una macroprovincia alpina, come centri di sintesi delle istanze delle Unioni
dei Comuni, come istituti che assorbono i Bim, possono continuare a svolgere un
ruolo fondamentale. Il tutto in un regime di vera autonomia dove, fissati i
confini e i costi massimi tollerabili, ognuno si gestisce con le regole e gli
statuti che ritiene più validi e opportuni per il suo territorio.
Il terzo tema è
quello delle competenze e dei poteri da attribuire a questo ente intermedio. Si ritieneassolutamente importante rivendicare
per la montagna la piena attribuzione delle sue risorse fondamentali come
l’acqua e l’ambiente. In tal senso la montagna rivendica per la produzione di
energia idroelettrica la titolarità del demanio idrico. Per quanto riguarda la
valorizzazione dell’ambiente si ritiene importante avere deleghe piene per la
pianificazione e programmazione del proprio territorio.
Sulle tematiche
suesposte e su altre simili si ipotizzano a breve due incontri: uno a Sondrio,
e l’altro a Edolo organizzati dalle associazioni culturali “Incontri tramontani” e “Valtellina nel Futuro”
L’auspicio è
che le valli si parlino e comincino a stabilire una piattaforma comune per
poter diventare interlocutori seri ai livelli più alti (ciò che oggi
frantumate, divise, scoordinate, pianurocentriche non sono). Ciò permetterebbe
anche di arrivare al possibile grande
convegno di primavera ipotizzato
in dicembre a Milano con esponenti di diverse valli piemontesi e venete con un
nostro contributo che, oltre agli aspetti culturali, si arricchirebbe di una
importante e preziosa proposta istituzionale.
L’incontro di
Sondrio LE MONTAGNE SI PARLANO si
terrà:
Sabato 18 febbraio 2012 con inizio ore 9,30 e chiusura ore 12,30
presso la Sala delle Acque Palazzo del BIM di Sondrio
Via Lungo Mallero Diaz n. 18.
Sarà presieduta da Giancarlo
Maculotti Coordinatore
dell’associazione “Incontri Tra/montani”
Introdurrà Fausto
Gusmeroli Vice-Presidente dell’associazione “Valtellina nel Futuro”
Porteranno il loro contributo:
Il Sindaco di Aprica e Presidente del Bim di Sondrio Carla Cioccarelli
Il Presidente della Comunità Montana e del Bim della
Valcamonica Corrado Tomasi
Il Sindaco di Edolo Sen. Vittorio Marniga
Il Sindaco di Sanpellegrino Vittorio Milesi
Il Sindaco di Sondalo Luigi Grassi
Il Vicesindaco di Clusone Carlo Caffi
Intervento di chiusura del Vicepresidente Anci
Nazionale E.Borghi