Home
Fotoracconti
LA Forno c'erano 500 capre e a Lussogno lo stesso
(Alpe Sass da Mür, VCO)
Adesso non ci passa più nemmeno il
mulo (Alpe del Lago, VCO)
La capretta che 'fa' il cagnolino
(storia di un 'neo-insediamemento' agricolo)
Motocross in montagna: sport o
vandalismo? Un problema non solo bergamasco
La Storia di due caprai, di una
scrofa innamorata e di un gatto coraggioso
Una storia in controtendenza:
qualche volta gli alpeggi rinascono (Alper Legnone, SO)
(Aggiornamento Alpe Legnone)
Come nasce la
maschèrpa d'alpeggio delle Valli del Bitto
|
(21.06.10) Cronaca di un'assemblea
a 2100 m sotto una nevicata che ha coperto il pascolo
già fiorito dell'Alpe Li Piani, luogo simbolo per gli
amici degli alpeggi e della montagna
'A
Li Piani l'amicizia scioglie anche la neve'
foto e testo di Michele Corti
All'Alpe
Li Piani (Brusio, Valposchiavo, Canton Grigioni) si
è svolta il 20 giugno (domenica scorsa) l'assemblea
ordinaria dell'Associazione Amici Li Piani. Questa volta
più che le parole lascio che parlino le immagini. Un
minimo di premessa, però, ci vuole. Chi va a fare un'assemblea
di un'associazione a 2100 m di altitudine? Chi è innamorato
della montagna e degli alpeggi. L'Alpe Li Piani rappresenta
un'esperienza di un alpeggio ben tenuto e pascolato,
ma dove si coltiva principalmente l'amicizia e la fraternità;
dove si incontrano persone al di là di un confine e
anche al di là delle diversità di lingua madre (senza
parlare della diversità di professioni).
L'Alpe
Li PIani come si presentava domenica al mio arrivo in
tarda mattinata con la nevicata ancora in corso
Li
Piani non è gestito come un rifugio o un 'agriturismo'
ma è 'autogestito' dai soci dell'Associazione e trascorrere
una 'vacanza' significa anche tagliare la legna, sistemare
le recinzioni, togliere le pietre e gli arbiusti dal
pascolo ecc. Qui trascorrono periodi di riposo,
contatto con la montagna ma anche per lavorare e pregare
insieme gruppi studenteschi e/o ecclesiali che
vengono sia dalla Brianza che dalla Svizzera interna.
Il tutto in uno spirito di apertura che consente l'utilizzo
dell'alpe (ovviamente su prenotazione) anche a non soci
e assicura anche ai turisti di passaggio un servizio
di ristoro.
Il
tutto nasce dall'attaccamento alla montagna e all'alpeggio
dell'avv. Plinio Pianta che sin da bambino saliva all'Alpe
(di proprietà di famiglia) con il nonno. Attraverso
l'Associazione , con la quale Plinio ha reso partecipi
tanti amici della gestione dell'alpe, ha
voluto costitutire una realtà che potrà mantenere Li
Piani anche in futuro. Secondo questo spirito di
punto d'incontro e di amicizia.
Il
bosco soprastante l'Alpe Li Piani con gli abeti e i
larici 'spruzzati' di neve
La
coltre di neve per quanto alta pochi cm era quasi continua,
ma dalla neve facevano capolino i fiori giallo carico
della potentilla
L'aspetto
del paesaggio (pascolo e bosco) imbiancato dalla nevicata
La
bella fontana a fianco della casera
L'esperienza
dell'Associazione li Piani, modello di un utilizzo dell'alpeggio
per funzioni diverse dalla sola utilizzazione del pascolo
ma senza stravolgere il paesaggio, fabbricati, l''anima'
dell'alpeggio, ha stimolato la nascita di altre iniziative.
Nel settembre 2007, in una memorabile due giornio a
Li Piani si sono poste le basi per la costituzione dell'Associazione
AMAMONT (amici degli alpeggi e della montagna), formalizzata
nel gennaio 2008 presso uno studio notarile di Sondrio.
I principi ispiratori erano contenuti nella Dichiarazione
dell'Alpe Li Piani sulla cultura alpina e l'alpeggio
(la
trovi in fondo alla pagina).
Un
momento dell'assemblea dell'Associazioen Amici Li piani
nella vecchia stalla
A
Li Piani il locale per le attività comuni (incontri,
preghiera, pasti) è stato ricavato dalla vecchia stalla
che mantiene quasi inalterate le caratteristiche originarie
(comprese le mangiatoie). Qui si è svolta l'assemblea
dell'associazione Li Piani domenica scorsa (foto sopra
e sotto).
Plinio
Pianta conduce con consueto puntiglio i lavori dell'assemblea
Mentre
si svolgeva l'assemblea fuori nevicava
All'assemblea
era presente Robi Ronza (foto sotto) delegato del presidente
Formigoni nella passata legislatura per gli affari internazionali
ed ora per i patrimonio artistico di proprietà della
regione. Ronza è un frequentatore da tempo di Li Piani,
ma è soprattutto un grande amico della montagna. Plinio
Pianta ha ricordato nella 'pergamena' di laudatio, con
la quale gli ha conferito la qualifica di 'socio onorario',
che Ronza è stato 'amico della montagna' anche in tempi
in cui esserlo era sufficiente per essere tacciati di
'passatismo' e simpatie reazionarie.
Robi
Ronza apprende la 'nomina' a socio onorario dell'associazione
Amici Li Piani
Robi
Ronza 'acclamato' socio onorario per indiscussi meriti
di 'amico della montagna'
Mentre
l'assemblea proseguiva nel suo svolgimento nella caserasi
procedeva alla preparazione del pranzo. Piatto forte
la 'taragna' (vedi oltre) la cui preparazione in un
grande paiolo non poteva essere effettuata in cucina.
Per la 'taragna' c'era uno 'specialista' (che vedremo
fra poco e che, almeno di nome, i lettori di Ruralpini
forse conoscono già) che non sta ai fornelli ma manovra
un grande paiolo di rame 'come una volta' sulla fiamma
viva (quindi all'aperto).
Nella
cucinac'è ancora la 'stufa' dove riporre la caldaia
di rame per scaldare il latte e anche la 'cicogna':
il braccio girevole per allontanare la caldaia dal fuoco.
Anche
se la 'taragna' si prepara all'aperto sulla viva fiamma
qualche operazione 'secondaria' si è scolta in cucina
(si nota una bella 'basla' piena di formaggio tagliato
a dadi e pronto per la fusione con la polenta).
Dopo
l'assemblea è seguita una celebrazione eucaristica.
Li Pian è anche luogo di preghiera oltre che di fraternità
Mario
Ciaponi di Talamona in azione per la preparazione della
Taragna. Abbiamo parlato di Mario a proposito dell'Alpe
Pedena che voleva caricare e che gli è stata 'soffiata'
da una cordata di 'istituzioni' valtellinesi. Vai
alla storia
E'
necessaria forza e abilità per preparare la 'taragna'
alla moda antica. Mario le possiede entrambe (ad abundantiam).
Del
pranzo non ho immagini. La taragna (anche se il freddo
pungente ha un po' ostacolato la fusione del formaggio)
era talmente buona che non era il caso di distrarsi.
Finito il pranzo c'è stato tempo per mettere fuori il
naso. Dopo pochi minuti si rimpiangeva di non aver portato
i guanti di lana (di solito li ho sempre anche in piena
estate perché in montagna no si sa mai). Però alcune
timide schiarite consentivano di vedere le cime prima
celate dalla nebbia. Nel frattempo sul pascolo il manto
(sia pure sottile) di neve, quasi per incanto,
si era dissolto.
TERZO
INCONTRO RURALPINO
“Futuro degli
alpeggi, futuro delle alpi, futuro dell’Europa”
Alpe Li
Piani, Brusio, Valposchiavo (Canton Grigioni, CH)
I
partecipanti all’incontro tra rappresentanti di enti, associazioni, studiosi
svoltosi presso l’Alpe Li Piani di Brusio (GR) il giorno 8 settembre 2007 sul
tema “Futuro degli alpeggi, futuro delle alpi, futuro dell’Europa” al termine
dei lavori hanno ritenuto di redigere la seguente dichiarazione al fine di
definire alcuni principi da porre alla base di azioni comuni, aperte alla
collaborazione con soggetti di tutte le regioni delle Alpi, in materia di
valorizzazione del patrimonio degli alpeggi.
Dichiarazione
dell’Alpe Li Piani
La cultura
alpina, nelle sue espressioni paesaggistiche, architettoniche e nelle forme di
insediamento e di attività produttiva si è sempre concepita in funzione di un
utilizzo periodico delle risorse del versante (maggenghi, alpeggi); impoverire
od escludere questo tipo di rapporto non comporta solo la perdita di una
risorsa produttiva, ma dell’elemento costitutivo dell’identità alpina
Gli alpeggi rappresentano
per le comunità alpine un patrimonio storico e culturale di esperienze diffuse
e radicate di gestione collettiva e autonoma delle risorse territoriali.
Gli alpeggi possono svolgere - nell’ambito di una valorizzazione
multifunzionale e sulla base del loro significativo ruolo culturale – una
funzione di promozione di incontri e scambi culturali al di là dei confini
amministrativi e nazionali; anche in
senso di percorsi transiti e commerci
Gli alpeggi interessano
tutt’oggi una significativa componente territoriale della montagna alpina e le
forme e le condizioni del loro mantenimento influenzano in modo importante la
qualità del paesaggio, la diversità biologica e la fruizione sostenibile del
territorio;
Gli alpeggi
rappresentano un’occasione per l’agricoltura alpina per ripensare i percorsi di
omologazione ai sistemi intensivi delle pianure e recuperare una migliore
integrazione con il territorio e le comunità locali nonché un ruolo positivo
nel mantenimento del paesaggio e delle tradizioni di produzione alimentare di
qualità;
Gli alpeggi e
le connesse attività turistiche costituiscono una preziosa occasione di
confronto tra le culture urbane e quelle rurali, in grado di fornire ai
cittadini esperienze educative nel campo ambientale ed alimentare e di
promuovere il riconoscimento sociale dell’attività alpestre nel contesto di una
nuova funzione polivalente;
Gli alpeggi
contribuiscono – attraverso un armonico sviluppo delle funzioni produttive,
ambientali, culturali, ad attuare un modello di turismo diffuso sul territorio
tale da ridurre gli impatti ambientali, sociali e culturali legati ad uno
squilibrato sviluppo turistico delle Alpi;
Gli alpeggi possiedono
un grande patrimonio di edilizia rurale suscettibile di rifunzionalizzazione in
sintonia con forme di turismo non convenzionale e dai contenuti sociali;
Sulla base di
tutte queste considerazioni i partecipanti convengono sulla necessità di
coordinare le iniziative di divulgazione e valorizzazione del patrimonio
costituito dal sistema degli alpeggi nei suoi aspetti storico-culturali,
ambientali-paesaggistici, agricoli e gastronomici favorendo non solo lo scambio
delle esperienze, ma anche la creazione di supporti informativi e divulgativi
comuni.
Ritengono
altresì utile costituire una rete tra i soggetti che a vario titolo stanno
attuando od intendono attuare azioni di promozione degli alpeggi sotto il
profilo culturale e turistico.
|
|
|