(23.11.12) Il "caso Poschiavo" con la forte e chiara opposizione popolare alla presenza dell'orso diventa imbarazzante per gli animal-ambientalisti svizzeri e si inventano una "sobillazione di estrema destra"
In Svizzera gli animal-ambientalisti
intorbidano le acque
di Michele Corti
Poschiavo Con una lettera al Consigliere di stato Cavigelli, Silva Semadeni (leader di Pro Natura) intorbida le acque alla vigilia dell'incontro di informazione sui grandi predatori di questa sera a Poschiavo. Un incontro in cui trentini, piemontesi e francesi senza alcun colore politico porteranno testimonianze dal vivo sull'impatto di orso e lupo sulle valli alpine. Secondo le classiche tecniche di disinformazione, care a certe parti politiche, la Samadeni evoca il fantasma di una iniziativa pilotata dall'Italia dalla Lega Nord. Niente di più falso.
Ma intanto la viva preoccupazione per la presenza e i danni dell'orso viene furbescamente "sterilizzata" attribuendola a sobillazione politica, per lo più da partiti stranieri e... di estrema destra. L'orso "vegetariano" non fa male a nessuno (!?) e nessuno deve averne paura, chi ha paura è "influenzato", "sobillato", "strumentalizzato". Una maldestra operazione politica che si ritorcerà contro chi l'ha architettata e dimostra l'imbarazzo degli pseudo ecologisti urbani ideologizzati che, davanti alla gente, appaiono sempre più per quello che in realtà sono: una minoranza arrogante che vuole imporre in modo anti-democratico e anti-popolare le loro visioni alla maggioranza di coloro che vivono in montagna.
È una vecchia tattica, tipica dei movimenti ideologizzati (portatori di un "sacro verbo" ) quella di attribuire a chi la pensa diversamente i loro stessi "peccati politici". Un gioco che spesso ha successo se si controllano i media e se si dispone di una certa egemonia culturale. I movimenti ambientalisti nati nel novecento sull'onda del '68 restano nell'alveo di quell'ideologismo deleterio e di quella tendenza manichea a separare i "buoni" e i "cattivi" che tende a chiudere la bocca a chi non la pensa nello stesso modo. L'orso deve essere accettato, la gente deve convivere. Perché, chi lo ha stabilito? Perché loro vogliono così. Chi si ribella è stigmatizzato come "culturalmente inferiore" e "politicamente scorretto". deve chiudere la bocca pena la marginalizzazione.
Politicamente schierati
Se poi andiamo a vedere chi è politicamente schierato non c'è dubbio che non sono i comitati e le associazioni che difendono la montagna alpina dal ripopolamento dei grandi predatori ad esserlo, ma proprio loro, i maître à penser dell'ecologismo istituzionale, la Cipra, la stessa Semadeni, esponente politico di sinistra prima di tutto. Ma forse questa sparata contro le proteste anti orso "sobillate dalla Lega Nord" è solo una ritorsione per le proteste di Amamont (l'associazione transfrontaliera degli amici della montagna) per l'esclusione - a suo giudizio politica e discriminatoria - dall'evento Alp week, tenutosi a Poschiavo a settembre (vedi link agli articoli a fianco). In quella occasione noi avevamo ipotizzato un ruolo della Semadeni in questa esclusione motivata dal fastidio con il quale certi ambienti politici svizzeri e italiani vedono associazioni come Amamont che "osano" dire di no ai grandi predatori. In quella occasione avevamo messo in evidenza come i personaggi che dirigono la Cipra italiana siano tutti di sinistra o di estrema sinistra. Loro si politicamente etichettati.
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La Lega Nord non c'entra nulla, anzi...
Tirare in ballo la Lega Nord o, tanto per sollevare un polverone ancora peggiore, "l'estrema destra" (citata in un notiziario radiofonico) è stato un espediente grossolano della Samadeni. Vediamo perché:
1) Il Comitato anti orso del trentino che verrà in delegazione a Poschiavo è totalmente apartitico tanto che ha respinto le sollecitazioni della Lega Nord a partecipare a manifestazioni;
2) La Lega Nord in Trentino si batte contro la presenza dell'orso ma é più né meno di altri movimenti politici rappresentati nel consiglio provinciale quali "Amministrare il Trentino" mentre lo stesso PAT (Partito autonomista trentino tirolese), pur sedendo nella maggioranza, si dichiara più che sensibile alle istanze del Comitato anti orso tanto da aver sollecitato a più riprese un incontro con esso;
3) In Lombardia la Lega Nord attraverso due suoi esponenti autorevoli: Davide Bellotti (ex assessore regionale al territorio) e Yvan Caccia, (presidente del Parco regionale delle Orobie bergamasche) hanno a più riprese dichiarato che l'orso è una grande opportunità per le montagne. Yvar Caccia ha persino proposto di sostituire l'attuale simbolo del parco con l'orso;
4) Chi scrive è stato militante della Lega Nord sino al 1995, poi - dopo un breve riavvicinamento nel 2009-2010 come semplice "simpatizzante" ha rotto definitivamente con quel partito non mancando di criticarlo.
Quale ecologismo?
Per di più - come dimostra questo sito - chi scrive sta conducendo molte battaglie ecologiste concrete: contro gli Ogm, i pesticidi, la proliferazione delle biomasse a scopi energetici, la trasformazione della montagna in un luna park dello sci, dei mezzi motorizzati ecc. Si tratta di battaglie che vedono spesso gli ambientalisti legati agli schemi della "conservazione" assenti o persino dall'altra parte della barricata come dimostra l'impegno degli ambientalisti italiani più istituzionalizzati (Legambiente) a favore di impianti fotovoltaici a terra, di inceneritori, del biogas/biometano. Come ha detto Vandana Shiva "i veri ecologisti sono i contadini". Chi scaccia pastori e contadini dalle montagne per ripopolarle con i grandi predatori inseguendo una wilderness immaginaria che ecologista è? Con la cessazione e la "militarizzazione" in campi trincerati delle resideue attività tradizionali si perdono enormi valori di diversità bioculturale, di paesaggio, di saperi ecologici. È questo ecologismo? No di certo. Tanto più che una montagna con i montanari "fuori dai piedi" fa comodo agli interessi speculativi tesi a sfruttare le risorse naturali delle Alpi. Con orsi e lupi a fare la foglia di fico.