(11.10.12) Dopo alpeggio amaro per Tiziano Aiassa, l'allevatore piemontese più bersagliato dai lupi. Venti vacche hanno abortito e ieri, salito in alpeggio, ha constatato che qualcuno ha dato fuoco ad un prefabbricato non ancora finito
Denuncia l'incubo lupi e
gli bruciano il prefabbricato
di Michele Corti
Gli autori dell'incendio doloso al Gias Perla non hanno lasciato firme ma le circostanze lasciano pensare ad un atto premeditato. Entrati segando il luchetto i piromani hanno accatastato il materiale infiammabile (plastica e carta) del ricovero non ancora ultimato. Hanno anche collocato la bombola gpl all'esterno lasciandola aperta.
Le amare sorprese di questa stagione d'alpeggio disgraziata non finiscono mai per Tiziano Aiassa, un giovane allevatore di Casalgrosso (Cn). Sceso il 17 settembre ha dovuto constatare che ben 20 delle sue vacche avevano abortito (tra cui quelle che avevano riportato lesioni in seguito agli attacchi dei lupi). Ieri si è trovato di fronte ad un'altra "sorpresa": qualcuno ha cercato di distruggere la casetta prefabbricata (foto sotto a sinistra) che aveva installato al Gias Perla. Mentre il gias più basso e quello più alto sono stati restaurati a spese del comune quello intermedio è in totale rovina ( foto sotto a destra).
È verosimile che chi ha inteso dare una lezione in stile mafioso ad Aiassa questa circostanza la conoscesse bene (basta leggere Ruralpini). Il piccolo fabbricato non è andato distrutto perché il fuoco si è soffocato da solo. Probabilmente i piromani colti un po' di sorpresa dalla fiammata profocata dal materiale combustibile accumulato sul pavimento vicino a flaconi di solvente (di cui uno ritrovato sul pavimento) e barattoli di vernice che avrebbero dovuto essere impiegati per le finiture. Il pavimento era coperto da spessi teli di plastica e vi erano anche parecchi sacchi di carta.
Nel fuggire i piromani non si sono accorti che la porta dalla quale erano entrati (segando il luchetto e forzandola) si era richiusa. Tiziano aveva già provveduto ad eliminare con guarnizioni gli spifferi alle finestre e così l'ossigeno si è consumato in fretta. Però gli autori del gesto, prima di allontanarsi, hanno compiuto un'altra operazione che la dice lunga sulle loro intenzioni; hanno collocato la bombola del gpl nuova fuori della casetta con la valvola aperta. Tutto lascia pensare ad un gesto premeditato.
Le vicende di questa estate si riassumono in questa fredda tabellina dietro alla quale ci sono infinite ore perse con i veterinari, con le chiamate al soccorso alpino, in comune, a medicare gli animali.
Tabella - Il bilancio degli attacchi di settembre al Gias Perla è stato il seguente:
giorno |
animali predati |
11/08/12 |
attacco con morte di una manza gravida di due anni e un altra ferita (nei giorni precedenti perso anche un vitello). |
16/08/12 |
una vacca di 15 anni soppressa in quanto lesioni riportate precedente attacco del 10/08 giudicate inguaribili dal vet Asl. |
01.09.2012 |
1 manza 2 anni uccisa, 4 vacche ferite, 1 manza ferita |
04.09.2012 |
1 vacca uccisa |
05.09.2012 |
1 toro da monta ucciso, una manza gravida uccisa |
07.09.2012 |
1 vacca uccisa |
post-alpeggio |
una delle manze ferite e demonticata soppressa |
Innumerevoli avanti e indietro tra casa (a Casalgrasso) e l'alpeggio. Come abbiamo già sottolineato in un precedente post (vai a vedere) Tiziano oltre ai danni ha subito anche non poche beffe: il verbale del comune (50 ā¬ di ammenda) per non aver provveduto a far custodire la mandria da un pastore ogni 30 capi (!?), le lamentele dei turisti per la "puzza" delle carcasse trasportate a valle, il passaggio della corsa "La via dei lupi", transitata dall'alpeggio proprio nei giorni degli attacchi e che ha lasciato come "ricordino" tante strisce di plastica per nulla biodegradabile che - per di più - sono spesso ingerite dalle vacche con spiacevoli conseguenze digestive. Non facciamo fatica ad immaginare i commenti degli amici del lupo contro Aiassa che "osa" farsi sentire anche attraverso i media, gli articoli di Gianni Varetto del Corriere di Saluzzo che ha fuso il motore della Multipla per venire al Gias Perla per intervistare Tiziano, i post di Ruralpini e di progettopropast.blogspot.com, i video You Tube caricati nel mio canale.
Aiassa contraddice quello che i Signori del lupo (nel Parco Alpi Marittime e in altre organizzazioni) tentano da anni di inculcare con la loropropaganda di sapore novecentesco ovvero che la convivenza con il lupo è possibile. Una spina nel fianco dell'iddillio lupino spacciato dalla propaganda del Parco delle Alpi marittime che oltre al "Centro" di Entraque ha anche un addetto in organico alla "comunicazione", ovvero al Mincullup (emulo del Minculpop - ministero della cultura popolare - di mussoliniana memoria).
C'è da sperare che chi ha provocato l'incendio non sia un fanatico pro-lupo che ha inteso indimidire Aiassa per le sue denunce pubbliche di una situazione per lui (e per altri allevatori insostenibile). Sarebbe un imbarbarimento intollerabile. L'animalismo, però, sta assumento in diversi parti del mondo connotati violenbti e apertamente terroristici e non ci sarebbe certo da stupirsi.
Quello che è certo è che le posizioni oltranziste pro lupo di associazioni come Pro Natura, Enpa, Cipra, possono aver spinto qualche testa calda ad agire. Del resto il blog anonimo dallapartedellupo.blogspot.it che ha condotto campagne diffamatorie nei confronti della Regione e di chi opera dalla parte del pastore (Progetto Propast della regione Piemonte) è gestito da personaggi vicini alle frange violente del movimento NO TAV ma ben informati di quanto succede in ambiti istituzionali e ben noti negli ambienti della lupofilia.
Vacca "a terra" per quindici giorni a causa delle lesiuoni riportate in un attacco di lupi e quindi eutanasizzata per disposizioni del veterinario Asl
In ogni caso, così come le campagne denigratorie nei confronti di ProPast non hanno sortito alcun effetto (se non quello di proseguire con maggiore determinazione a sostegno dei pastori e dei margari vittime dei lupi), così Aiassa, per nulla intimidito, prosegue nella sua determinata denuncia di quello che ha subito e sarà presente domenica mattina al convegno di Saluzzo in cui i giovani allevatori esporrano il loro punto di vista sulle problematiche dell'alpeggio.
Mammella divorata
Tiziano presenterà la sua situazione e la illustrerà anche con alcune delle foto presentate in questa pagina. Questo darà ancora una volta fastidio ai Signori del Lupo, alle organizzazioni ambiental-animaliste ("imprenditrici politiche" della supertutela ideologica del lupo per convenienza di bottega) e agli ex-veterinari del Progetto Lupo che nella lettera da loro ispirata (incautamente sottoscritta dallāAssociazione dei Consigli Ordini Provinciali Medici Veterinari) hanno espresso a chiare lettere come tutto ciò che rompa l'incanto da Pifferaio magico che racconta la storia del lupo buono, utile, catalizzatore di turismo, vada esorcizzato e contrastato:
"Si sta assistendo a sistematici tentativi di fare terrorismo psicologico con i dati relativi alle predazioni e con immagini molto forti, anche se veritiere. Brevemente: i dati degli attacchi del 2012, fino ad oggi, sono in linea con quelli degli scorsi anni. Prima però non si pubblicavano quotidianamente, ma tutti insieme a fine campagna di alpeggi" .
Danno fastidio foto "veritiere". Alla TV propinano scene di violenza inaudita con gli esseri umani fatti a pezzi e una pecora sbudellata è da "bollino rosso"? Troppo comodo nascondere alla gente l'altra faccia della storia. La gente non deve vedere perché non deve provare pietà per gli olocausti elevati all'ideologia e al romanticismo del lupo "vindice della natura selvaggia". Non deve poter rifletteere con la propria testa e dire: "ma non sono animali anche questi, non soffriranno, è proprio necessaria questa strage?"
I giornalisti televisivi (Mentana docet) giustificano l'insistenza morbosa su scene di "cronaca nera" dicendo che è giusto far vedere le scene che hanno suscitato polemiche, il pubblico deve essere consapevole ecc. Solo i nostri animali sbranati devono restare nascosti per non turbare la "correttezza politica" delle favole frantaecologiste e le lodi ai progetti pro lupo. Ma siccome questa è la realtà noi la mostriamo. Convinti che il disturbo che subiscono gli allevatori sia incommensurabimente maggiore di quello arrecato alle anime belle che si turbano per un annimale sbranato. E che forse queste immagini possano aiutare a recuperare atteggiamenti più equilibrati tra i diritto del lupo a sopravvivere come specie e l'altrettanto sacrosanto diritto ad esistere del pastoralismo.