(13.02.12) Il movimento neo-contadino e neo-ruralista vive una fase magmatica attraverso diverse campagne ma, per crescere, avrà bisogno di riferimenti organizzativi
Cominciamo a conoscere le realtà del/dei movimento/i intorno alla terra
(l'Associazione rurale italiana)
di Michele Corti
Oggi il movimento neocontadino è parte di un più ampio movimento sociale intorno alla terra e al cibo che comprende anche i consumatori-coproduttori, gli abitanti delle aree rurali. Vive essenzialmente attraverso alcune importanti campagne sia specifiche (campagna per una legge che riconosca come agricoltura
industriale e agricoltura contadina siano realtà totalmente diverse) che più ampie (campagne e forum per l'acqua, lo stop al consumo di suolo, lo stop alla proliferazione delle centrali a biogas e biomasse).
Esistono poi delle reti come quella dei semi rurali e tante realtà locali legate a iniziative di tutela della salute dai pesticidi, di promozione della consapevolezza del consumatore, di valorizzazione di specifiche produzioni. Una vera galassia che, però, dovrà in qualche modo dotarsi di strumenti
organizzativi perché le istanze che questo movimento (o insieme di movimenti) pone sono di rilevanza sociale enorme e devono trovare una rappresentanza nel dibattito pubblico.
Sono istanze che comprendono il valore della terra quale bene comune quando è oggetto di una mercificazione come mai prima di oggi (vedi processi di delocalizzazione che investono le attività agricole, le agrienergie ecc.), che richiamano la necessità di consentire l'accesso alla terra per
tanti giovani, di assicurare la vivibilità delle aree rurali e montane ponendo la questione dei limiti dello statalismo assistenzialista e delle potenzialità dlel'autogoverno delle "bioregioni". Per conoscere le realtà che costituiscono la "galassia" neo-contadina e neo-rurale ci pare opportuno favorire la conoscenza reciproca e lo scambio. Ruralpini non è un'associazione ma un gruppo informale e forse, grazie a ciò, può più facilmente operare
a supporto di questa azione. Lo facciamo iniziando la presentazione della Associazione Rurale Italiana, che ha appena tenuto la propria assemblea.
L'assemblea della Associazione Rurale Italiana si è svolta DOMENICA 5 FEBBRAIO 2012 svoltasi
a Gavassa (RE) presso CASA FILIPPINI Via Emore Tirelli 5, dalle ore 9.00 alle ore 16.00. Presenti soci e simpatizzanti da Emilia, Veneto, Piemonte. Di seguito la relazione di Francesco Benciolini che illustra dettagliatamente le attività svolte toccando molti punti di interesse per tutto il movimento.
Relazione del presidente uscente.
Francesco Benciolini ha brevemente riassunto i punti essenzialiche hanno caratterizzato la storia di ARI dalla fine degli anni '80 ad oggi. La nostra realtà
è nata a Verona, come Associazione Rurale (AR), dalla volontà di un piccolo gruppo di
contadini, e si è sviluppata nella ricerca congiunta della nostra identità, del significato
dell'essere contadini oggi. Le nostre attività sono iniziate con degli incontri
periodici, informali, di discussione, poi abbiamo intrapreso dei viaggi all'estero, per conoscere altre realtà
contadine e interscambiare esperienze. Negli anni '90 abbiamo incontrato l'Associazione Rurali
Reggiani (RuRe) e con loro la Federazione Internazionale Movimenti Adulti
Rurali Cattolici (FIMARC) e tramite questa il Coordinamento Contadino Europeo (CPE). Nel 1999 AR ha accolto
una prima
delegazione della CPE, desiderosa di conoscere ed incontrare le realtà sindacali
agricole italiane. L'incontro della CPE con queste non è stato fertile e il
Coordinamento Europeo ha espressamente dichiarato di preferire il contatto con
le piccole realtà come AR che con i grossi apparati burocratici dei sindacati
agricoli italiani che CPE ha criticato fortemente. Nel 2000, assieme a RuRe, si
è organizzato a Marola (RE) il primo incontro internazionale di FIMARC Europa
in Italia. Nel frattempo ARI è entrata in contatto con Antonio Onorati e l'Ente
Morale “Crocevia”. Con tale realtà è stato avviato un progetto nazionale (progetto
contadini) che ha dato la possibilità ad AR di incontrare varie realtà in
Lazio, Sardegna, Piemonte. Nel 2001 AR si è formalmente costituita in Associazione Rurale Italiana (ARI) e in Piemonte sono state poste le prime basi di
quello che oggi è la realtà di ARI Piemonte. Nel 2002 ARI ha attivamente partecipato
al Forum Mondiale sulla Sovranità Alimentare, svoltosi a Roma, in
quell'occasione ARI ha promosso ed è stata co-fondatrice del Comitato Italiano
per la Sovranità Alimentare (CISA) che oggi raggruppa più di 270 realtà a livello nazionale.
Nello stesso periodo ARI, assieme a Crocevia, ha dato vita alla Coalizione
nazionale per la difesa del lavoro contadino.
Nel 2002 ARI ha fatto richiesta ufficiale di adesione al CPE
(Coordinamento Contadino Europeo, oggi Coordinamento Europeo Via Campesina ECVC) ed è
entrata a far parte ufficialmente di questo nel 2004; in questo stesso anno ARI ha
partecipato alla quarta conferenza mondiale di Via Campesina in Brasile e nel 2005 ha
partecipato al Forum Mondiale Sulla Riforma Agraria (Valenzia). Nei trienni
2004-2007 e 2007-2010 ARI ha partecipato al progetto internazionale “Rural
education between global active citizenship and food security” (www.ruraledu.net).
Nel 2007 ha patecipato a primo forum Mondiale sulla Sovranità alimentare “Nyeleni” in Mali
ed è stata co-fondatrice della realtà nazionale “Rete Semi Rurali”. Nel
2008 alla quinta Conferenza Mondiale di Via Campesina in Mozambico. Dal 2002 al
2008 ARI ha partecipato a Roma a molteplici Consultazioni FAO sulla Sovranità
Alimentare assieme alla delegazione Europea del CPE; e nel 2007 alle
Consultazioni Regionali FAO in Lettonia (Riga). Nella Collaborazione con RuRe e FIMARC, ARI ha partecipato agli
Incontri Mondiali di FIMARC in Benin (2004), Polonia (2005), Korea Sud (2006),
Croazia (2007), Belgio (2008). Nel 2011 ARI ha partecipato al primo Forum di “Nyeleni Europa”
in Austria. In tutti questi anni sono innumerevoli le realtà locali, nazionali
ed internazionali che sono state incontrate. ARI ha indubbiamente contribuito a
far conoscere in Italia la Politica Agricola Comunitaria (PAC), portando e diffondendo
nuove idee, nuove terminologie e visioni della realtà rurale agricola, dal
locale al globale. A livello internazionale e nazionale, indubbiamente ARI è
diventata in tutti questi anni un punto di riferimento accreditato. Attualmente vi sono tanti problemi che si intrecciano e che hanno
riflessi diretti e indiretti sull'agricoltura e il mondo rurale. Non ci
possiamo occupare di tutto, dobbiamo continuare a ricercare e approfondire il significato della nostra identità
contadina nel contesto attuale e scegliere dei temi specifici sui quali impegnarci particolarmente,
informandoci e agendo concretamente. Per questo serve un maggiore impegno da parte di
tutti, dividendoci i compiti e le incombenze; altresì è necessario comunicare di più, sia al
nostro interno che all'esterno cercando di coordinarci al meglio e rafforzare la rete dei nostri
contatti. Siamo pochi, contiamo relativamente poco, ma se non ci fossimo ci
dovrebbero inventare!
Relazione dei referenti delle diverse realtà e aree tematiche
ARI Piemonte si è attivato da tempo ed è giunto alla costituzionedi un “Coordinamento
Contadino piemontese”
al quale partecipano AIAB, Civiltà Contadina, l'Ass. Patata Quarantina, WOOF e l'ONG MAIS. Non ci stiamo concentrando su tematiche vaste ma su cose
specifiche: la campagna popolare per il riconoscimento dell'agricoltura contadina a livello
regionale, la Rete Semi Rurali, il sistema della Garanzia
Partecipata. Relativamente al Coordinamento Contadino, c'è l'idea di arrivare a
qualcosa di più formale, un vero e proprio sindacato agricolo (non burocratico ma politico) ma
i tempi non sono ancora maturi. Associazione Rurali Reggiani è attualmente impegnata sulla questione
dell'uso del suolo e più in generale dei Beni Comuni, in liena con la campagna “Stop al Consumo di territorio”. Ci stiamo coordinando con diverse realtà locali e abbiamo organizzato
acuni incontri come ad esempio il convegno di approfondimento sulla terra come bene
comune da difendere, questo alla luce del forte aumento dell'urbanizzazione che caratterizza
queste zone e concorre pesantemente all'erosione del territorio agricolo. Il nostro
obiettivo è sostanzialmente lanciare uno stimolo per una “politica delle terre agricole” a Reggio
Emilia, come strumento di difesa del territorio nell'ambito di un modello di sviluppo alternativo alla
società dei consumi. Ci siamo attivati e abbiamo costituito la “Rete Acqua – Suolo” di Reggio
Emilia, un gruppo di coordinamento partecipato da diverse realtà territoriali reggiane
attive nella difesa dei beni comuni, nella tutela dell'ambiente e del territorio rurale,
nell'agricoltura locale e nell'economia solidale. Attualmente la Rete Acqua-Suolo, nata all'interno del
percorso verso il Distretto di Economia Solidale di Reggio Emilia è composta da WWF, Ass. Il
Gabbiano, Coop. La Collina, Dinamica, RuRe, Comitato Acua Bene Comune, LabTerre.
Campagna popolare per l'agricoltura contadina.
La campagna è stata lanciata per contribuire a creare una
legislazione che riconosca l'agricoltura contadina di piccola scala. Circa una ventina le
principali realtà aderenti con responsabili e promotori in 19 regioni italiane. La campagna popolare in questo momento è una petizione per una
legge. Ciò significa che la prima azione è quella di fare delle richieste precise, poche, ma
circostanziate, per porre delle basi legali, oggi inesistenti, per far rinascere la campagna a
partire dai suoi contadini e contadine. Ma la petizione non è la meta, non è il fine, non è il
punto di arrivo ma rappresenta il punto di partenza. E perché questa campagna
possa essere veramente popolare occorre parlarne in tanti, farne parlare e parlarne assieme a tutti coloro
che del popolo si considerano parte. I luoghi migliori per l'esercizio della parola saranno gli
incontri fisici e personali, quelli che organizzaremo di tanto in tanto in giro
per l'Italia e che saranno riportati nelle notizie. Rimandiamo al sito chi desidera leggere il “comunicato stampa”
completo della campagna. Abbiamo scritto una lettera al Ministro Catania
(http://www.assorurale.it/lettera_delle_associazioni_contadine_al_ministro_c.html)
per promuovere la campagna; si fatta di una proposta rivoluzionaria se
consideriamo il fatto chechiediamo che si consenta la rappresentanza diretta delle istanze
contadine.
PAC post 2013 situazione europea e iniziative in campo europeo eitaliano.
Relativamente alla questione PAC, gli elementi da discutere sonoinnumerevoli e l'argomento molto vasto, ci chiediamo quanto tempo ed energie è giusto
dedicare a tutto ciò considerando che a livello europeo, è difficile che riusciamo a conseguire
qualche risultato, sebbene, grazie alla nostra pressione (come ECVC) qualcosa è cambiato e qualche
risultato è stato raggiunto, certo bisogna continuare ad insistere, ma bisogna anche ponderare
le nostre forze. Il nostro compito, a livello nazionale e locale dovrebbe essere quello di
far capire ai burocrati cosa significa essere contadino e fare agricoltura oggi. L'italia dei
contadini non può sganciarsi dalle battaglie promosse dalle associazioni di
consumatori e dai consumatori in genere. L'idea più concreta è quella di
concentrarsi sul territorio e promuovere degli incontri e dei dibattiti, momento di formazione e informazione collettiva che mettano in
luce come e dove si spendono i soldi destinati alla PAC e che portino il
dibattito sulla questione: ci va bene che sia così? Per approfondimenti su
tutta la questione PAC, la posizione di ECVC e nostra, rimandiamo ai documenti
pubblicati sul sito www.assorurale.it nella sezione “PAC 2014 – 2020”. Il Punto all'Ordine del
Giorno: Nyeleni Europa in Austria
agosto 2011 non è stato affrontato e si rimanda
alle relative informazioni e ai documenti presenti sul realtivo sito “Nyeleni Europa”.e
sulla pagina del sito ARI dedicata http://www.assorurale.it/nyeleni_europa_2011.html
Rapporto con ecvc: la posizione di ari e Assemblea Generale ECVC aRoma 23 – 25 aprile 2012.
Il prossimo 23-25 aprile si svolgerà a Roma l'assemblea di ECVC,l'evento è organizzato e finanziato da AIAB; ARI sarà presente.
Semi rurali.
Secondo Roberto Forapan, che con la moglie Germana ha partecipatoall’incontro del 17-18 dicembre, in questi ultimi anni la Rete Semi Rurali ha aumentato
la propria “professionalità” e ciò è un elemento decisamente positivo. Per approfondimenti sulle
attività, documenti ed altro della Rete Semi Rurali rimandiamo al sito “Rete Semi Rurali”. Roberto Forapan, sua moglie Germana e Matteo Tesini hanno
partecipato nel novembre 2011 per ARI ad un evento di “scambio di semi
contadini” organizzato da Crocevia, ACRA ed altri organismi in Senegal.
Progetto lavoratori agricoli migranti.
Sul progetto lavoratori agricoli migranti ci lavoriamo da quattroanni con un Gruppo di lavoro europeo promosso da ECVC. Una delle questioni di partenza sono
state le considerazioni su gli effetti della PAC sui paesi del Sud del Mondo, la distruzione
delle agricolture locali e la conseguente migrazione di contadini verso i paesi europei. Alla
luce di queste considerazioni, il progetto ha come base la Solidarietà fra
contadini. A questo riguardo è intervenuto Antoine Ducastel volontario europeo
che grazie un progetto di scambio promosso da Confederation Paysanne, Echange
et Partenariat e una serie di associazioni e sindacati contadini e di lavoratori agricoli, fra
cui ARI, Mais e Equosud per l'Italia, starà in Calabria per 5 mesi e monitorerà
la situazione del lavoro dei braccianti agricoli migranti e l'agricoltura
contadina italiana. In questo progetto ARI ha il compito di svelare gli intimi
rapporti fra la profonda crisi dell'agricoltura contadina e gli abusi sui lavoratori agricoli
migranti. Per approfondimenti su questo progetto vi rimandiamo ai documenti
pubblicati sul sito alla sezione “documenti e campagne – braccianti
agricoli migranti”
CISA, IPC, la questione dei giovani e dell'accesso alla terra: una nuova riforma agraria.
Per quanto riguarda le notizie sul Comitato Italiano Sovranità
Alimentare, il Comitato Internazionale di Pianificazione, e la questione dei giovani, i
punti non sono stati affrontati in uanto il principale relatore, Antonio Onorati non ha potuto
partecipare all'Assemblea ARI causa del maltempo. Sulla questione dei giovani possiamo solo dire che c'è una
iniziativa di ECVC per la difesa dell'uso agricolo della terra, Ody Morgan è coordinatrice europea
per questa iniziativa e si terrà a Torino a fine febbraio un importante
appuntamento di questa rete europea chiamata “Reclaims the field”
http://www.assorurale.it/reclaim_the_field_in_italia_24_febbraio_4_marzo.html
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