(26.08.14) Sono passati 11 giorni dall'aggressione potenzialmente mortale dell'orsa a un malcapitato abitante della val Rendena. Ma i super attrezzati, super esperti, ben pagati forestali trentini non 'riescono' a prenderla. Dietro ci sono i calcoli politici del PD. Ma il Movimento genitori accusa
Grave la mancata cattura dell'orsa
Lo denuncia il Movimento genitori
di Michele Corti
Il Movimento genitori interviene sulla mancata cattura dell'orsa Daniza giudicando grave la mancata cattura (a questo punto, dopo 11 giorni) chiara espressione di una volontà poilitica furbesca o irresponsabilmente tremporeggiatrice. Vediamo perché la faccenda è sempre più politica e chiami anche in causa gli equilibri interni alla maggioranza che governa il Trentino e la politica nazionale dove pesa la voglia del PD di riprendersi il controllo della PAT. Per calcolo elettorale e per giochi politici si assecondano le isterie animaliste disgregatrici della società, si mette a rischio la vita umana e comunque si limita la libertà dei montanari di fruire del territorio che loro hanno conservato (non gli animalisti in pantofole con la loro impronta ecologica da homo insapiens metropolitanus consumans)
Rossi, Groff e Masé non hanno fretta di catturare Daniza. Anzi forse non la cattureranno mai. Un'altra orsa-simbolo nella prigione del Casteller è una rogna che la PAT vuole evitarsi. Attirerebbe gli strali animalisti come le arnie attirano i loro orsi.
Dopo lo sbarco a Roma dell'ex-presidentissimo Dellai ("largamente scottatosi con Monti") il PD, anche grazie ai trionfi di Renzie,ha riacquisito potere a Trento erodendo le posizioni dei dellaiani (sempre democristiani ma con una 'vena' di pseudo-autonomismo).
Intorno agli orsi - ormai patata bollente che il Trentino non riuscirà più a scrollarsi di dosso - si gioca una partita politica sottile ma decisiva, non tanto tra maggioranza e opposizione (alla luce del solo) quanto dentro la maggioranza dove PAT (autonomisti addomesticati), e dellaiani (autonomisti finti) sono un po' a disagio rispetto alla gestione smaccatamente orsofila del Servizio Foreste nonché alla voglia del PD di lisciare il pelo agli animalisti (la solita storia della 'sinistra' che fa le stesse cose della 'destra' - hanno gli stessi padoni - ma furbescamente si 'coltiva', oltre agli intellettuali parassiti, i centri sociali, gli antagonisti, gli animalisti, tutti ascari da giocarsi quando fa comodo e da disattivare a comando schiacciando un pulsante quando non lo fa più).
Romano Masé, Comandante del Corpo forestale trentino nonché dirigente generale del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste
A livello nazionale il PD in quanto partito o quantomeno gruppo parlamentare si è espresso con l'interpellanza urgente della senatrice Fissore che ricorda che:
la L. 394/91 'Legge quadro sulle aree protette' all'art. 11 vieta 'la cattura, l'uccisione, il danneggiamento, il disturbo delle specie animali'; l'art. 1 della Legge n. 157 del 1992 dispone che 'la fauna selvaticaè patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell'interesse della comunità nazionale ed internazionale e può essere sottratta alla propria destinazione naturale solo nei limiti e con le modalità previste dalla legge che disciplina detta materia', mentre l'art. 2 della stessa legge statuisce che l'orso è specie particolarmente protetta, 'anche sotto il profilo sanzionatorio', mentre l'art. 3 della Legge 157 del 1992 precisa poi che su tutto il territorio nazionale è vietata ogni forma di cattura di mammiferi selvatici (ivi compresi i Parchi).
Ovviamente la senatrice non si è letta gli articoli della Direttiva europea (sovraordinata alla legge dello stato) che stabiliscono si una protezione per l'orso ma prevedono il controllo (abbattimento) non solo per ragioni di sicurezza ma anche per gravi danni economici.
In ogni caso è interessante vedere come l'esponente dl PD sia sensimi all'animalismo virtuale dei social network e insensibile alle preoccupazioni reali del cittadini di serie B che abitano in montagna.
Pertanto, alla luce di questi precisi riferimenti normativi e tenendo conto delle centinaia di migliaia le persone che si sono espresse attraverso i media e le petizioni popolari, chiedendo a gran voce la revoca delle operazioni di cattura dell'orsa Daniza, chiedo al ministro dell'Ambiente un intervento urgente per impedire l'uccisione o la cattura dell'orsa Daniza sulla base di un provvedimento che è nettamente contrastante con le leggi dello Stato".
ll presidente Ugo Rossi
La Fissore (ne prendano nota a Pinzolo) nella sua interpellanza arriva a mettere in discussione il fatto stesso che Maturi sia stato aggredito insinuando che sia un impostore:
L'orsa Daniza fa parte del progetto Life Ursus cofinanziato dall'Unione Europea allo scopo di scongiurare l'estinzione dei grandi predatori dall'arco alpino e la delibera adottata dalla Provincia Autonoma di Trento è stata predisposta unicamente sulla base delle dichiarazioni fornite dal sig. Daniele Maturi, che sostiene di essere stato aggredito dall'orsa mentre cercava funghi nella zona di Pinzolo. Anche supponendo che i fatti si siano svolti come dichiarato, saremmo in presenza di un normalissimo comportamento animale teso a scongiurare un pericolo per i due cuccioli. Pertanto l'orsa non può considerarsi pericolosa o problematica, e non vi è motivo né per il suo abbattimento né per la cattura che comporterebbe l'abbandono dei due cuccioli con grave rischio per la loro sopravvivenza.
Claudio Groff, referente del Servizio foreste fauna della Provincia
autonoma di Trento per la gestione dei grandi carnivori (foto d'archivio)
Animalismo come nichilismo
L'animalismo, cui lisciano il pelo sia il Pd che il berlusconismo (F.I. è diventato il partito di Dudù e della Pascale), non è solo folklore politico per quanto deleterio, non è passatempo di perditempo e freakettoni (anche se qualli che hanno marciato su Pinzolo parevano di quella risma)..
È purtroppo qualcosa di molto grave e pericoloso, un aspetto di un attacco ai fondamenti della società umana che - nella nostra epoca - esce dall'elitarismo illuminista e libertino per assumere i connotati del nichilismo di massa della tarda modernità, una tarda modernità decadente dove si crede più nella vita, dove non si fanno più figli (almeno in Occidente), dove si esalta l'omosessualità, dove si deride alla famiglia (l'unica famiglia basata su un uomo e una donna, quella stabilita non dalle chiese ma dalla natura biologica dell'uomo che è specie fortemente - anche se non strettamente - monogama). Su tutto ciò la Chiesa è intervenuta molto debolmente implicata com'è nel potere economico e politico (chi non pensa che se papa Francesco 'insiste' per una Chiesa povera finirà morto ammazzato per 'morte naturale'?).
L'istinto parentale si proietta sugli animali
Il paradosso (non tanto paradosso in definitiva) è che la pulsione istintiva dell'uomo (come delle altre specie) alle cure parentali si orienta non più sui cuccioli della propria specie (propri figli biologici o meno) ma sui pets (cosa che succede anche ad altri mammiferi in particolari condizioni).
I poveri pets sono umanizzati, coccolati, seviziati dal troppo amore (ci sono anche i profumi, l'abbigliamento firmato, i cosmetici per animali da compagnia mentre un miliardo di esseri umani, specie dannosa che per gli animalisti vale meno dei pidocchi, soffre l'inedia). È la sindrome di Dudù che papa Francesco ha condannato.
Il rispetto, la sollecitudine per la madre umana è venuto meno. Così non solo si esalta l'aborto come 'libertà della donna di disporre del proprio corpo' (come se il feto non fosse una vita originale a sé) ci si identifica in Mamma orsa, essa diventa l'emblema della maternità, mentre le donne che figliano sono disprezzate in quanto contribuiscono ad una popolazione esuberante dell'unica specie nociva sul pianeta (sempre per gli animalisti, ma non solo loro). Solo i VIP possono esibire la loro maternità avvalorando peraltro l'idea che "fare figli è un lusso che solo i ricchi possono permettersi" e teorizzando l'ineluttabilità dell'autogenocidio.
E se gli orsi ammazzano un bambino?
Ovviamente i fan dell'orso non si preoccupano per la sicurezza dei bambini che in estate con le famiglie frequantano i boschi. Secondo loro dovrebbero stare a casa a guardare cartoon e documentari naturalistici, in modo che il lavaggio del cervello sia efficace sin dall'infanzia! Ma non tutti ci stanno. Il movimento genitori rendendosi conto che c'è un rischio di un incidente mortale con gli orsi ci sono soprattutto le famiglie con bimbi (che alla vista di un orso potrebbero urlare e mettersi a correre scatenando l'aggressione), è intervenuto.
Il suo è un atto d'accusa contro il Servizio Forestale di Romano Masé e di Claudio Groff (responsabile della partita orsi) e contro i ponziopilati politici che siedono sulle poltrone della Provincia.
Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige - movimento genitori, riferendosi all'orsa Daniza, in una nota ha denunciato come:
"Spaventa sapere che sui monti dove si fanno passeggiate con i bambini, vi sia una seria minaccia per la propria incolumità. È grave che ad oltre 5 giorni dall'aggressione di un cercatore di funghi, nonostante il radiocollare, non si riesca a catturare l'orsa che ha manifestato predisposizione ad attaccare l'uomo". "Sono sempre più numerosi i genitori che ci comunicano l'intenzione di evitare le vacanza in Val Rendena, per paura di incontrare orsi pericolosi durante una passeggiata nei boschi. Auspichiamo vivamente l'immediata cattura dell'animale e dei suoi piccoli e la sistemazione definitiva in recinto. Occorre ricordare che 'prima l' uomo poi gli animali' è un concetto ecologico ed antropologico che va assolutamente applicato e ribadito".
È ora che le persone di buon senso facciano sentire la loro voce. Troppo spesso per subalternità sociale, cultura, psicologica alla cultura dominante esse si conformano all'andazzo imposto dai poteri forti o tacciono. Da elogiare il Movimento genitori che ha avuto il coraggio di levare una voce controcorrente. Speriamo che altre voci seguano e che il nichilismo venga arginato.