(02.07.15) Sabato 4 luglio in comune di Corna Imagna, a Cà Berizzi (contrada Regorda), si inaugura una biblioteca che vuole essere in senso pieno "biblioteca di montagna" offrendo oltre ai servizi librari quelli di animazione culturale e di accoglienza nello spazio rurale ("bibliosteria"). Questa nuova e innovativa biblioteca è dedicata ad un personaggio che è stato voce e memoria della valle
Inaugurazione della biblioteca
dedicata a Costantino Locatelli
di Centro Studi Valle Imagna
Il Centro Studi Valle Imagna inaugura nel complesso monumentale di Cà Berizzi la propria biblioteca storica intitolandola a Costantino Locatelli, ol professùr, nato a Corna Imagna il 22 novembre 1915 e venuto a mancare il 4 marzo 2007
Cà Berizzi - Contrada Regorda - Corna Imagna (Bergamo)
SABATO 4 LUGLIO 2015
ore 17:30
Inaugurazione della Biblioteca “Costantino Locatelli” e scoprimento del bassorilievo (opera di Alessandro Verdi) Illustrazione del progetto architettonico e culturale
ore 18:00
Concerto del Coro CAI Valle Imagna Nel centenario dell’inizio della Grande Guerra 1915-1918 Segue aperitivo
DOMENICA 5 LUGLIO 2015
ore 17:30 Ì bù Spettacolo teatrale - Gruppo Teatrandum
Chi era Costantino Locatelli?
Innanzitutto un insegnante, appassionato ricercatore e testimone della cultura e delle tradizioni della montagna bergamasca, in particolare della Valle Imagna. Persona di grande ironia, cultura e saggezza. È stato la “voce della Valle Imagna” non solo per il suono squillante, limpido e argentino delle sue parole, ma anche e soprattutto per l’autorevolezza dei suoi interventi.
Tra i fondatori del Centro studi Valle Imagna, Costantino Locatelli è stata una delle figure più note e rappresentative della Valle Imagna. C’è una bella fotografia (sotto riportata), scattata nel 1920, che lo ritrae con papà Giovanni, muratore pecapride, mamma Itala, contadina, e il fratello Angelo, più grandicello, che poi si farà sacerdote: il piccolo Costantino, al centro con i capelli lunghi e biondi, appare con un volume sotto il braccio, segno premonitore di una vita attraversata dai libri, che lo portò da grande a diventare valente letterato e fine latinista. Il Centro Studi Valle Imagna, dedicandogli la nuova biblioteca storica, intende continuare a ricordarlo tra i suoi libri, affermando contestualmente il valore della memoria e della storia.
Dopo gli studi classici in collegio, dai Salesiani, prima a Treviglio e poi a Valsalice (Torino), il 14 giugno 1940 Costantino si laurea in Lettere classiche alla Cattolica di Milano. Da pochi giorni l'Italia era entrata in guerra e in un battibaleno Costantino passò da neo-laureato a sottotenente degli alpini; fu mandato in Croazia, dove ebbe modo di dimostrare il suo valore, meritandosi una Croce al merito di guerra.
Sposato con sei figli (tre maschi e tre femmine), ha dedicato la sua vita all'insegnamento; al suo attivo trentacinque anni di lavoro nella scuola statale e privata: prima all’Esperia e poi al liceo scientifico Lussana, di cui fu anche preside; sono seguiti altri tredici anni all’Istituto Sant’Alessandro e, infine, sei anni come preside dell’Istituto di Maria Consolatrice (scuola superiore) di Cepino.
L'attività didattica è stata accompagnata da un costante lavoro di ricerca e documentazione sulla cultura e le tradizioni della sua terra: in Valle Imagna ha continuato a studiare, a fare ricerca mantenendo attivi contatti con studenti e insegnanti, nel suo “rifugio” di Bransiù de Sura, che un tempo era la stalla della sua famiglia. Con il pensionamento, quell'attività di ricerca è diventata quasi una professione. Assieme ad Antonio Carminati ha dato vita alla collana di “fonodocumenti” del Centro Studi Valle Imagna, effettuando e trascrivendo le interviste dei protagonisti dell’antico mondo rurale valligiano, ma più in generale delle aree montane, che fanno parte dei preziosi Archivi della Memoria e dell’Identità, anch’essi conservati nella nuova Biblioteca di Cà Berizzi. Storie di valligiani, bergamini, soldati, sacerdoti… Tali interviste sono il frutto di una assidua ricerca «sul campo» cui Costantino ha contribuito raccogliendo testimonianze anche in altri Paesi (Svizzera, Belgio) e facendosi raccontare le esperienze dei migranti bergamaschi: boscaioli, minatori, muratori, gente “di frontiera” per la quale si è riusciti a conservare frammenti di vita, salvando un pezzo di storia sociale che sarebbe altrimenti andata irrimediabilmente persa.
Ha inciso anche alcuni Compact disc che conservano la sua voce acuta e penetrante, attraverso la quale è possibile conoscere storie, leggende e tradizioni locali. Nella Biblioteca di Cà Berizzi Costantino Locatelli torna a vivere tra i suoi libri (molti dei quali portano la sua firma, quale autore o curatore) e le sue ricerche, con i tanti amici che l’hanno conosciuto e con i quali ha percorso un tratto di strada insieme.
La Biblioteca intende costituire anche un omaggio senza retorica (come lui avrebbe voluto) che il Centro Studi, a nome di tutta la comunità, riconosce al professor Costantino Locatelli: il bassorilievo in bronzo posto all’ingresso della sala, con il ritratto di Costantino e sullo sfondo la sua valle, eseguito dallo scultore Alessandro Verdi e ideato dall’architetto Cesare Rota Nodari, è un modo sincero per ricordare le qualità umane della persona e le doti del professore, onorare il lavoro svolto e trasmettere il suo insegnamento alle nuove generazioni.
Centro di animazione culturale e di promozione dell’accoglienza nello spazio rurale Il restauro di Cà Berizzi, un complesso architettonico situato nel Comune di Corna Imagna e risalente al periodo tardomedioevale, è finalizzato all’attivazione di un programma di interventi concreti in grado di generare nuove forme di socialità e di economia di territorio. Il recupero fine a sé stesso, del resto, non produrrebbe alcun risultato sul piano della costruzione di processi reali di sviluppo. Stimoli culturali, territoriali ed economici concorrono nel definire e sperimentare strumenti e percorsi innovativi di rigenerazione comunitaria in grado di coniugare esperienze passate con nuove prospettive di progresso. Valori culturali (espressi dall’attività del Centro Studi) e beni economici (connessi alla gestione dell’immobile) si sostengono a vicenda, sino a proporre un modello inclusivo di territorio, che in Cà Berizzi trova declinazione in un contesto architettonico e ambientale di pregio. Ingredienti ambientali, agroalimentari, architettonici, di conoscenza attiva e partecipata del contesto, concorrono a definire una proposta di accoglienza coerente e integrata. Il Centro di animazione culturale è il primo spazio restaurato e accessibile dal mese di giugno 2015. Attualmente ospita la sezione storica della biblioteca del Centro Studi (raccolte e fondi privati), il tesario (diverse centinaia di tesi di laurea di etnologia, architettura e design) e l’archivio dei video e fono-documenti della memoria e dell’identità (un migliaio di nastri digitali con interviste e testimonianze). Funge da centro di promozione e di cordinamento delle attività del Centro Studi. |