(21.03.15) Rilanciamo volentieri un appello per aiutare un rifugio scoperchiato dai forti venti a Caprauna, un area del Piemonte ai confini con la Liguria caratterizzata da forte spopolamento e di fatto "dimenticata". Qui un rifugio può contare molto in termini di stimolo alla fruizione turistica e sostegno all'economia locale
Aiutiamo il Rifugio Caprauna
"Cari amici che avete a cuore madre natura delle nostre montagne e quanti si adoperano affinché siano più ospitali, usufruibili, ad iniziare dai bimbi, dai giovani, dalla terza età, chiediamo aiuto per ricostruire il tetto del rifugio Pian dell’Arma di Caprauna. Sono Marina… 3371083410, grazie anche del vostro passaparola. Il Comune, purtroppo, è commissariato da gennaio e senza sindaco…".
Il vento fortissimo che ha soffiato su molte località nella prima decade del mese non ha fatto danni solo in Toscana ma anche in Liguria e Piemonte. In Val Tanaro una tromba d'aria il 5 marzo ha scoperchiato il rifugio Pian dell’Arma, a Caprauna, in alta valle Pennavaire. Per quel territorio il rifugio è una risorsa turistica chiave. Il rifugio è tappa per il trekking e percorsi MTB, ma offre anche a pochi minuti a piedi una lunga bastionata della Rocca dell’Arma, di calcare compatto con diverse vie di arrampicata. Niente a vedere, però, con quelle realtà dove della montagna si vive solo la dimensione sportiva o quella dell'invenzione della wilderness dimenticandosi che essa, per millenni è stata un ambiente difficile ma anche molto abitato e frequantato e dal quale l'uomo ricavava di che vivere. Il rifugio Caprauna per capirci meglio fa parte del Presidio Slow Food della rapa bianca di Caprauna. Qui si riscoprono piatti tradizionali, si coltiva l'orto e si fa compostaggio. Il Rifugio riusciva a produrre energia con i pannelli fotovoltaici andati distrutti con lo scoperchiamento del tetto. Non si pensi, però, a opere malfatte; in Liguria nello spezzino un intero paese è rimasto quasi senza tetti.
«L’80% del tetto è letteralmente volato via, con i pannelli solari, il rivestimento e i travetti ai quali era agganciata la perlinatura interna. Le stanze sono rimaste a cielo aperto», racconta Marina Caramellino che dal 2011 gestisce la struttura per la cooperativa “Ottagono” di Imperia. Il rifugio, di proprietà comunale, è aperto tutti i giorni da metà aprile a metà novembre. Il resto dell’anno accoglie gli ospiti nel fine settimana. Grazie all’impegno e all’entusiasmo, al rifugio si fanno sempre nuove iniziative, dalle escursioni alle ciaspolate sull’Alta Via dei Monti Liguri, dalle gite in mountain bike ai menù a tema.
Una beffa crudele. Quando il rifugio iniziava a girare....
La struttura, dopo un paio d’anni in perdita, oggi attira molti escursionisti, sportivi ed appassionati della montagna e anche molte famiglie, in cerca di un angolo di pace immerso nella natura. Un’attività che finalmente quest’anno era andata a pareggio , ma che è stata bruscamente interrotta, almeno per il momento, dal disastro causato da una bufera di vento che, oltre tutto, solo per caso non ha fatto vittime.
«Di solito al mercoledì salgo per accendere il riscaldamento, così al venerdì le stanze sono pronte – prosegue Marina-. Ma mercoledì scorso, a causa di un impegno, sono dovuta rimanere ad Imperia. Se fossi salita, forse io stessa sarei rimasta sotto le macerie».
A causa delle raffiche, oltre 140 km orari, la copertura dell’edificio è stata spazzata via e si è abbattuta nel cortile e nel vicino bosco. Purtroppo la sfortuna circostanza si associa ad un altra circostanza negativa: ll Comune, proprietario della struttura, attualmente è commissariato. Al posto del sindaco che si è dimesso a gennaio c’è un commissario prefettizio che ha dichiarato inagibile il rifugio sino a quando la copertura non sarà ripristinata.
Il Comune non ha i soldi per fare i lavori e si spera arrivino quelli dell’assicurazione per la riparazione, ma il tetto dovrà essere opportunamente ancorato per far si che non succeda più un disastro del genere. Grazie alle persone sensibili e di buona volontà si è dato avvio ad una raccolta fondi per aiutare il rifugio (IBAN nell'immagine sopra). Un modo per far rivivere nuovamente questo lembo di terra lontana dagli scempi del turismo di massa (sulle coste loguri ma anche inb certe località sciistiche alpine). Per far rivivere una valle, la val Pennavaire che è già troppo dimenticata e che non merita certo la chiusura prolungata del rifugio..
La Pro Loco del paese si è già mossa con la raccolta fondi organizzando per domenica 29 marzo 2015– presso il salone delle Feste della Pro – Loco: PRANZO RACCOLTA FONDI PER IL RIFUGIO – GIOCHI PER BAMBINI. Euro 30,00 e bambini sino a 10 anni euro 10,00.
Prenotazioni e informazioni – chiamando Marina al 337.10.83.410. Chiedete chiarimenti e spiegazioni a Marina e seguite tutte le notizie sulle pagine facebook Rifugio Pian dell’Arma e a Pro Loco Caprauna.