(09.07.15) Torna a parlare Marco Zadra aggredito da un orso a pochi km da Trento il 29 maggio scorso. In un clima surriscaldato in cui alle voci di stragi di animali si sommano quelle di avvistamenti di orsi (e orse) in zone del Trentino sinora non "a rischio"
"... ringrazio Life Ursus
per averci regalato la paura"
Mentre l'organico del Corpo Forestale Provinciale (CFP) si deve occupare anche di scortare nei boschi le comitive delle colonie estive, suggerendo ora di non usare il campanellino bensì di raccontare storie o canticchiare per allontanare l'orso, Marco Zadra, aggredito a Zambana lo scorso 29 maggio e sfuggito per miracolo ad una tragedia, invia la seguente lettera che, purtroppo, non è stata pubblicata sui giornali. Preghiamo perció di diffonderla online al fine di contribuire a quell'opera di concreta informazione in grado di contrastare le gravi manipolazioni attuate da coloro che hanno sostenuto il progetto Life Ursus. Nella speranza di ridurre la probabilità che, prima o poi, ci scappi il morto
di Marco Zadra
Con la presente, a nome di tutti i trentini amanti di una montagna sicura,volevo ringraziare i promotori del progetto Life Ursus per aver portato in Trentino quell’insicurezza e quelle paure che gli abitanti locali (e non solo) avevano debellato circa un secolo fa. Sono convinto di poter ringraziare anche a nome di intere generazioni di trentini, visto che l’introduzione dell’orso sloveno è stata messa in atto in quattro e quattr’otto, ma la sua risoluzione sarà verosimilmente lunga e travagliata. Avevamo proprio bisogno di una sferzata di insicurezza.
Grazie
se non posso più andare a campeggiare in compagnia di mia figlia nei pressi di qualche splendido laghetto alpino o in qualche bel pascolo. Grazie infinitamente (così si risolve definitivamente la querelle sulla possibilità o meno di campeggiare liberamente) e con me ringrazia un nutrito gruppo di campeggiatori che non hanno più il coraggio di tirar fuori una tenda se non
in qualche camping. Calcolando poi che le probabilità d’incontro con un orso (ed io ne sono la prova, vivente per fortuna) sono infinitamente maggiori che in qualsiasi altro posto in Europa mi sembra del tutto normale. Chi volesse
andare a vedere le conseguenze di attacchi plantigradi a campeggiatori si doti di sacchettino, che non sono immagini per stomaci delicati!
Ringrazio per aver boicottato il turismo della nostra splendida regione con questo progetto assurdo partito per dare una dimensione selvaggia del nostro Trentino ed effettivamente fa sembrare il Borneo un posto per gite scolastiche al confronto. Perché, se si lancia un boomerang bisogna sapere che prima o poi ritorna indietro….e se non lo si aspetta lo si piglia in testa. Se si fa partire un progetto del genere bisogna sapere (e si sa) che ci saranno delle conseguenze, primo fra tutti il contatto fra le belve e gli umani.
Ringrazio per aver disinformato la gente, me compreso, per aver dispensato consigli inutili, elargito notizie false e tendenziose, minimizzato gravi attacchi definendoli “falsi” e spronato gli amici animalisti ad attacchi “veri” gettandovi in pasto cittadini inermi, dimostrando così la malafede delle istituzioni, l’incapacità gestionale e una omertà degna delle peggiori “famiglie”.
- a nome di montanari, rifugisti, fungaioli. Grazie!
- a nome di escursionisti, bikers, semplici passeggiatori. Grazie!
- a nome delle colonie estive. Grazie anche per la bellissima iniziativa di diffusione del simpatico campanellino attiraorsi.
- a nome di operatori turistici. Grazie !
- a nome di proprietari o fruitori di baite, in special modo del monte Gazza. Grazie!
Ringrazio per avermi rimproverato di essere andato a correre ad un chilometro dall' abitato nei boschi alle otto di sera senza campanellino, senza fra l'altro averlo mai vietato o quantomeno sconsigliato.
Ringrazio inoltre la biologa “masterizzata” esperta in campanellini per la sua appassionata difesa dell'uso degli stessi... Facciamo così, lei vada pure nei boschi agghindata come un albero di Natale, io non ci vado per niente. E se il bosco non è casa nostra, non mi risulta che i sentieri della Sat siano degli orsi. Come non mi risulta, ripeto, che ci sia un divieto di andare nei boschi silenziosi e veloci. Manco fossimo dei ninja. Per quanto riguarda poi la presunta intelligenza e pacifismo dell' animale orso, mi domando da cosa lo deduca, visto che ci sono secoli di storia che dimostrano il contrario. La Chiesa, ad esempio, ha cercato vanamente di ammansire la fiera e circensi vanamente di addestrarlo. Trattasi invece di animale piuttosto “corto” ed estroso. Lo dimostra anche il fatto che mi sono accorto della presenza prima io di lui, e che reagisce pavlovianamente al concetto associazione-stimolo-reazione. Cioè se io avessi attaccato (come ha fatto Zanella nel riuscito tentativo di difendersi) e se fossi stato provvisto di un oggetto contundente, probabilmente sarebbe fuggito. Invece sono indietreggiato e lui mi ha attaccato (reazione o lotta o scappa, come dice lei). Allora, affinchè l'orso mi sentisse a distanza, o doveva passare prima all'acustica trentina (perchè, ricordiamolo, l' orso ha sensi poco sviluppati), oppure io dovevo dotarmi di impianto stereo portatile modello anni '90. Che lei mi venga a dire che c'è TROPPO ed ESAGERATO ALLARMISMO, visto quello che ho vissuto io e altri sfortunati avventori del bosco, è totalmente fuoriluogo. E si ricordi che se uno di noi non è morto, non è di sicuro per la paciosità dell' orso, ma per l'abilità dell'homo sapiens sapiens, non più primate della savana, ma ancora dotato di istinto di sopravvivenza (oltre che per qualche intervento soprannaturale o del semplice Caso). Certo la sua tesi corrobora quella delle istituzioni, che hanno minimizzato il mio incontro con Bubusettete (perchè appare all'improvviso) trattandolo come un NORMALISSIMO “falso attacco”, come ce ne possono essere 2-3 volte all'anno. E difatti Maturi, Zanella, Zadra, Molinari sono già 4: se poi contiamo quelli che non si sono tramutati in “falsi attacchi”, beh, penso che molti altri cittadini possano testimoniare che non è stata poi questa bella ed emozionante esperienza, come spesso viene dipinta.
Nel caso di Molinari poi ci sarebbe da fare un distinguo perchè si tratta di vero e proprio atto predatorio: non se l'è trovato di fronte, bensì è stato attaccato da dietro senza motivo (e qui si dirà che aveva il cane, e qui io dirò: da quando è vietato andare in giro col cane?). Cosa alquanto preoccupante che sta a significare che si sta formando una coscienza collettiva nell'animale orso che lo spinge a non avere più paura dell' uomo. Presupposti che lo fanno diventare preda (l'uomo) e non più predatore, dando ragione quindi a quel neoprimitivismo che vuole l'uomo non padrone ma schiavo indifeso delle forze della Natura.