Ruralpini Resistenza rurale
 

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Rigenerazione rurale alpina  
Le associazioni fondiarie, strumento prezioso ma ancora (quasi) sconosciuto

 



Le Associazioni fondiarie rappresentano uno strumento prezioso per innescare processi rigenerativi del tessuto rurale montano. Nate per contrastare la polverizzazione fondiaria - ostacolo a qualsiasi azione di rilancio dell'agricoltura di montagna - rappresentano una leva per il recupero dei terreni abbandonati, per favorire l'occupazione giovanile e il reinserimento professionale di lavoratori espulsi da altri settori produttivi. Nate in Francia, introdotte dapprima in Piemonte, sono state normate anche in Lombardia e ne sono sorte anche in Valtellina. Un giovane presidente di una Asfo di Barge, in provincia di Cuneo, ci spiega cosa sono.


di Claudio Biei*


(17.12.19)Asfo è  l'acronimo di Associazione Fondiaria che nasce da una affermata legge francese. Andrea Cavallero, Professore della Facoltà di Agraria di Torino  e tecnico pastorale di lunga esperienza, è riuscito a far accettare dalla Regione Piemonte una proposta simile, ma adattata alla situazione italiana, e il 2 novembre 2016 è stato  approvato dal Consiglio Regionale il testo della legge 21  sulle Associazioni Fondiarie. Successivamente altre due Regioni, Friuli e Lombardia, hanno  seguito l'esempio piemontese.



Claudio Biei con il prof. Cavallero


Il testo della legge e i regolamenti applicativi sono chiari e pongono i fondamenti per un ampio progetto di recupero territoriale, combattendo l'abbandono dei terreni e la loro drammatica polverizzazione catastale, dovuta a infinite successioni familiari che hanno nell'ultimo secolo portato gli eredi a ricevere piccole porzioni di terreno non utilizzabili  per l'esigua dimensione e quindi successivamente abbandonate. 

L'Asfo è  un associazione agro-silvo-pastorale, senza scopo di lucro, in cui i proprietari di terreni pubblici e privati, conferendo il proprio terreno o parte dei propri terreni , diventano soci e partecipano in modo collettivo alla gestione del territorio e al suo recupero ambientale ed economico, senza perdere il diritto di proprietà dei loro terreni concessi all' ASFO stessa. Potremmo quasi affermare che si sono costituite delle "Società di particelle" invece che "Società per azioni" !.

Le Associazioni Fondiarie si dotano di uno  statuto redatto secondo le linee guida della Legge 21 e  approvato dai Soci, i quali, tramite la sottoscrizione di un verbale di adesione regolarmente registrato, fondano l' Asfo,   eleggono il presidente e 5 membri del consiglio, rendendo operativa l'Associazione stessa. 

Questo importante ed innovativo strumento ha la capacità  di restituire all'Agricoltura appezzamenti di terreno abbandonati, facilitare la gestione di pascoli in disuso o abbandonati, implementare la gestione forestale restituendo al territorio un 'aspetto paesaggistico dignitoso ed evitando gli incendi boschivi, ma soprattutto può consentire di combattere i  crescenti fenomeni di dissesto idrogeologico e  di consumo di suolo.  L'Asfo può dare il suo contributo fattivo nel contrastare l'inquinamento, tramite una migliore gestione ambientale, impostando gestioni agricole sostenibili. Può migliorare la conservazione delle vie di accesso alla montagna e ai fondi.


Perché Fondare una Asfo sul vostro territorio è  conveniente? 

Perché Asfo restituirà dignità al vostro territorio, potrà dare valore al terreno degli associati. Perché intercettando Bandi Pubblici e percependo canoni dai gestori dei terreni, l' Asfo investirà i ricavi sul territorio aumentandone la fruibilità  e  la capacità  di generare economie. 

L' Asfo può recuperare e trasformare globalmente vaste aree di territorio usando come strumento Piani di Gestione approvati dalle aree tecniche  competenti: piani forestali, piani pastorali o piani di gestione aziendale.

L'Asfo può innescare o rigenerare nuove forme di economia tramite gruppi di cooperazione  e  integrazione fra imprese, anche geograficamente  lontane fra loro,  implementando le produzioni di latte e carne di qualità da solo pascolo, fieni locali polifiti  e, in modesta quantità, e per certi periodi soltanto, con la somministrazione di integratori costituiti da prodotti granellari, cereali e leguminose, germinabili offerti interi dopo 24 ore di ammollo in acqua, conservando le caratteristiche nutritive di gran pregio del germe di ciascun seme.


Il Monviso visto dai terreni abbandonati di Barge


L' Asfo può  soprattutto far comprendere ai cittadini l'importanza  della gestione AgroSilvoPastorale dei territori marginali e di montagna, dando la giusta importanza e dignità  ad un settore troppo spesso ancora ritenuto di scarso interesse, ma adeguatamente e sapientemente valorizzato a nord della Alpi.

 Con l'Asfo si può rendere multifunzionale l'agricoltura e  far dare il giusto premio a chi  cura il nostro paesaggio,  preservandoci dai rischi derivanti dall'incessante abbandono e forestazione selvaggia. Le Amministrazione pubbliche devono sentire assolutamente  questo dovere  e le Asfo portando  esempi di corretta gestione territoriale, potranno aiutare la Politica a capire dove orientare gli interventi di sostegno all'agricoltura ad elevata valenza ambientale e fruitiva.


Castione Andevenno (Sondrio): sede della prima Asfo lombarda


*CLAUDIO BIEI – ASFO Valle Infernotto CN – Cell.3664981271

qui la legge sulle ASFO (2019) della Regione Lombardia





TERRE ALTE su RURALPINI



La montagna vista da un giovane dell'alta val Maira (Cuneo)

(13.12.19) Essere consapevoli dei termini di un problema rappresenta già un primo passo per una possibile soluzione.  Nella lettera che riportiamo, Andrea, un giovane di una valle della provincia di Cuneo, sostiene che - al di là dei proclami - la politica (Roma e Bruxelles) vuole lo spopolamento della montagna. Porsi rispetto alla politica senza illusioni, con realismo, significa poter elaborare strategie adeguate a contrastare certi disegni. Quantomeno provarci, in un quadro di scenari aperti che concede anche qualche chances. leggi tutto


L'ambigua cultura del bosco
(30.03.19) L'ideologia del bosco ha radici plurime che si richiamano a una... selva di simboli. Essa è capace di richiamare valori che si collocano agli antipodi: libertà e autoritarismo, peccato e innocenza, razionalità e irrazionalismo, individualismo e statalismo.  Come tutte le suggestioni ambigue anche il richiamo apparentemente innocente all'amore per il bosco è capace di suscitare un consenso manipolato. leggi tutto


Borgata alpina in vendita in blocco  per quattro soldi in val Grana
(04.02.19) Le amare considerazioni di Anna Arneodo di Coumboscuro che conosce e ama le borgate della sua valle. leggi tutto


Idolatria boschiva

(24.03.19) La superficie forestale ha superato nel 2018 quella agricola, rappresenta il 40% del territorio nazionale contro  l'11% del 1950.  L'Italia à dunque un paese ricco di boschi (di che qualità?) e gli ambientalisti da salotto (ma anche tanti esperti con il paraocchi) giubilano. leggi tutto


 
(08.01.14) Dalle Terre Alte un no a questa Europa
"Abbiamo bisogno di risorse per i bimbi, per le strade e l'Europa finanzia i lupi". E' una condanna senza appello dell'Europa della tecnocrazia quella di Alte Terre, associazione di Cuneo. Ma non basta denunciare; occorre un'azione politica unitaria.  E per l'occasione delle prossime europee si potrebbe ripetere il "miracolo del '79" che vide l'unità di un largo fronte minoranze e di gruppi autonomisti  leggi tutto

 

(13.02.11) La cultura urbanocentrica svuota la montagna 
Riportiamo l'articolo di Tarcisio Cima pubblicato dal "Giornale del popolo" il 21 gennaio 2011 con il titolo 'La montagna svuotata' Il Canton Ticino gode larga autonomia ed ha un territorio al 100% montano. Eppure si 'pensa' come un'area urbana e la tendenza è a dimenticare che le Alpi hanno bisogno di città ma che il  ruolo di queste ultime può rafforzarsi proprio in quanto città alpine leggi tutto

(23.06.16) Nuovi montanari che vengono da lontano un fenomeno ambivalente
 Apriamo con un lavoro su turismo alpino e immigrazione inviatoci da Andrea Membretti, sociologo del territorio, un dibattito su un tema tra i più sensibili: immigrazione neocomunitaria e extra-comunitaria nelle Terre alte leggi tutto

(09.09.13) Lasciateci almeno delle riserve indiane  Piuttosto che essere del tutto scacciati dalla wilderness lasciateci delle ZPS umane.  A lanciare la provocazione è l'associazione Alte Terre. Un'associazione di resistenza sociale montanara delle valli di Cuneo.  "Siamo noi montanari in via di estinzione , creiamo delle riserve indiane senza orsi e lupi per difendere la biodiversità culturale umana che rischia di sparire". leggi tutto
 
(05.09.13)  Per una politica delleTerre Alte
In vista dell'incontro a Coumboscuro di domenica 9 presentiamo gli atti del Convegno di Sondrio del giugno 2012 dal quale scaturitono 5 punti su cui impostare la futura azione politica. Un contributo alla documentazione del percorso sin qui seguito dal dibattito politico-culturale sulle Terre Alte leggi tutto

(03.09.13)  In difesa delle Terre Alte
Quest'anno Amamont organizza il suo evento annuale nelle valli Maira e Grana all'estremo occidente alpino, incontrando due associazioni che condividono il tema sociale. delle Terre Alte. Un'occasione per riprendere il filo di un percorso che si snoda nelle Alpi dai tempi dell Carta di Chivasso, che viene riproposto anche in forma transfrontaliera e che punta a un nuovo patto tra piano e monte leggi tutto

(20.08.13) La rinascita delle comunità locali una risposta strategica alla crisi
Il sociologo territorialista De La Pierre, attento ai temi della rinascita comunitaria e della progettualità locale autosostenibile, invidua nella profonda crisi presente, una straordinaria opportunità di rinascita comunitaria. De La Pierre rintraccia un filo comune in quanto sta avvenendo nei borghi già abbandonati dell'Appennino, in Brasile, nella Grecia che rinasce quando la crisi sembra disperata, in una inedita  Lombardia leggi tutto

(13.02.12) Le montagne si parlano
Un primo incontro a Sondrio sabato 18, un secondo a Edolo per dire che la montagna alpina lombarda si parla senza passare dalla pianura, che l'organizzaizone in provincie è superata. Incontri paralleli in programma in Piemonte e poi entro la primavera un grande convegno sui temi dell'autogoverno della montagna. Con il coraggio di guardare a prospettive radicalmente nuove. Con la voglia di fare smettendo di chiedere leggi tutto
 
(03.02.12) Montagna: crisi e recupero di autogoverno
Pubblichiamo gli interventi del Seminario di Milano del 10 dicembre su: "La Montagna di fronte alla crisi". Uno spunto per un dibattito aperto che vuole arrivare alla definizione di una "Carta per l'autogoverno della montagna" da presentare a Sondrio in un convegno da tenersi entro la primavera di quest'anno. Oltre a commentare ogni intervento online i lettori possono inviare loro contributi ai temi del dibattito aperto leggi tutto
 
(11.12.11) Milano. Parte una iniziativa politico-culturale per le Terre alte
Si è svolto ieri presso l'Associazione consiglieri (al Pirelli) un seminario coordinato da Robi Ronza su: "La montagna di fronte alla crisi!". Partito da una proposta di Quaderni Valtellinesi (Dario Benetti) e Ruralpini(Michele Corti) il seminario era stato preparato con un incontro cui hanno partecipato anche Ronza (Confronti), Mariano Allocco (Patto per le Alpi piemontesi) e Giancarlo Maculotti (Incontri TraMontani).  Ora si avvia una fase di serrata discussione e confronto (via internet) per arrivare a un Manifesto/Carta dell'autogoverno delle Terre alte e a un convegno a Sondrio, città al centro delle Alpi. Con lo scopo dichiarato di dare espressione politica (ma non c'entrano i partiti tradizionali) a quel fiume carsico dell'autonomia e libertà alpina che prese origine con la Carta di Chivasso ('44) e proseguì con quelle di Sondrio ('86) e di Coumboscuro ('87) e, più di recente ('06), con il Patto per le Alpi piemontesi. Con l'idea di passare dalle "Carte" all'azione.  leggi tutto
 
(28.05.11) Ricominciare dalla montagna?
Il titolo del saggio di Gianfranco Miglio (1978) è quanto mai attuale. Mai come oggi la montagna è a un bivio. Può ispirare al resto della società modelli utili a ripensare la gestione dello spazio, delle risorse, comprese quelle umane o può essere cancellata come realtà sociale. E ridotta ad un 'supporto fisico' colonizzato materialmente e simbolicamente dalla civiltà megapolitana. In vista di un 'ripensamento complessivo' della realtà della montagna è utile ripercorrere le tappe della presa di consapevolezza della realtà delle Terre alte. Una di queste è rappresentata indubbiamente dal convegno di Sondrio dell'aprile 1986 (foto) nel cui ambito venne redatta la 'Carta di Sondrio' che ripubblichiamo in vista di nuove iniziative. leggi tutto


(24.11.11) Materiali. Contributi al dibattito sulle Terre alte (Incontro di Pradleves)
La scorsa primavera si è svolto un incontro sulla "questione montana" a Pradleves, un comune della valle Grana. In collaborazione con Mariano Allocco, che figurava tra gli organizzatori dell'evento, pubblichiamo gli interventi più interessanti nel contesto dell'attuale dibattito "la montagna alpina nella crisi": quelli di Annibale Salsa, Werner Bëtzing e quello dello stesso Allocco. Nelle prossime settimane Ruralpini intensificherà la pubblicazione di contributi sul tema che possono essere proposti o segnalati anche dai nostri lettori. leggi tutto
 
(01.10.11) Montanari dissodatori di ieri, montanari di oggi, montanari futuribili
Giancarlo Maculotti è l'animatore degli Incontri Tra/Montani che la scorsa settimana a Carcoforo (alta Valsesia) sono giunti alla ventiduesima edizione. Le riflessioni che ci consegna a commento del convegno si inseriscono nel dibattito sulla 'chiusura della montagna' innescato dalla serpeggiante proposta di abolizione dei piccoli comuni. Vanno però al di là delle vicende istituzionali vissute in prima persona da Giancarlo in quanto sindaco di Cerveno, un paese di 700 abitanti nella media Valcamonica. Toccano i temi della 'montagna triste', dei giovani che non ci sono o che se ne vanno, della problematica venuta di 'nuovi montanari'. Un contributo disincantato e stimolante  al dibattito che Ruralpini ha aperto su: "La montagna nella crisi" leggi tutto

(27.09.11) La montagna dentro la crisi: verso la desertificazione o un recupero di autonomia e di identità?
I recenti dibattiti sulla chiusura dei piccoli comuni e sui ‘costi’ del mantenimento della popolazione montana impongono una reazione. Se la montagna fosse libera dall’oppressiva regolamentazione burocratica e dai vincoli che le impediscono di valorizzare le proprie risorse (umane, energetiche, faunistiche ecc. ) potrebbe fare a meno del tutto delle elemosina delle istituzioni ‘superiori’.  Riprendere autonomia, capacità di autogestione, identità è, per la montagna, la strada per evitare di divenire un deserto verde e per uscire rafforzata dalla crisi. Ruralpini lancia la proposta di un convegno su questi temi.  leggi tutto


(24.05.11) Meno stato più comunità nelle Terre alte
Dalle scuole parentali agli alberghi 'informali' delle 'donne di montagna', ai gruppi di consumo arrivano segnali della volontà delle terre alte alpine di voler tornare a gestirsi sulla base delle mai sopite tradizioni di gestione comunitaria. Lo stato, la burocratizzazione e istituzionalizzazione di ogni aspetto della vita economica e sociale, devono fare un passo indietro. E le terre alte diventeranno un modello vitale. leggi tutto

 



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