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(28.01.12) Focomorto (FE). Primo passo per coordinare i comitati anti biogas e biomasse

Nasce in un piccolo paese del ferrarese un movimento con un grande obiettivo: fermare la proliferazione delle centrali a biogas e biomasse. Ora si punta a costituire Coordinamenti regionali deve non sono ancora esistenti e delle commissioni nazionali di supporto ai comitati: pool di legali, esperti tecnico-scientifici e della comunicazione

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(26.01.12) Biogas: verso una svolta. Sabato a Ferrara primo coordinamento inter-regionale

Dopo le parole natalizie di Vasco Errani, presidente della regione Emilia-Romagna (con le quali giudicava "un grave errore" destinare biomasse ad usi energetici) ha cominciato a serpeggiare un po' di preoccupazione nel fronte della speculazione biogasista. Anche perché le nuove autorizzazioni fioccano ma la popolazione - nonostante i media nazionali tacciano - è sempre più sul piede di guerra e le proteste dilagano. E sono sempre più dure annunciando un prossimo salto di qualità di tutta la partita con l'incipiente nformazione di un coordinamento tra i comitati in nome della richiesta di MORATORIA leggi tutto

 

(06.01.12)  Petrini continua ad essere il solo intellettuale a denunciare il biogas selvaggio

Firme prestigiose hanno denunciato da tempo le devastazioni dell'eolico selvaggio e del fotovoltaico a terra. Tranne Petrini, però, nessuno lo ha fatto a proposito delle centrali a biogas, che crescono come funghi. Perché? Perché il biogas è parte di una strategia di "corsa alla terra" che va al di là dei MW e ci sono in ballo interessi enormi? Perché le centrali che devastano le campagne non urtano la sensibilità estetica borghese (tanto le vedono e le "usmano" solo i "villici" dall'olfatto poco sensibile)? leggi tutto

 

(21.12.11) Germania. La morte che viene dagli impianti a biogas

La scorsa primavera in Germania, è stato lanciato un allarme per la salute degli animali domestici e selvatici. Da parte di un esperto internazionale in materia di botulismo, il prof. Helge Böhnel, si ritiene che la diffusione del botulismo cronico negli allevamenti bovini possa essere imputata alla diffusione degli impianti di biogas e allo spargimento dei digestati con spore di Clostridium botulinum. Alcuni veterinari  tendono anche ad attribuire alla stessa causa le morie di selvaggina osservate in alcune regioni e la più diffusa rivista faunistica e cinofila germanica ha dedicato al problema una inchiesta (copertina a fianco). Da noi la regione Emilia-Romagna per il rischio delle spore di Clostridi ha "esonerato" le aree del Parmigiano reggiano dalle centrali a biogas. Precauzione. Ma allora conta più il Parmigiano della salute?

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(18.12.11) Mezzolara (Bo). 4 NO alla centrale-truffa

I piani energetici della regione  prevedono la rapida trasformazione della pianura emiliana (tranne le zone "esentate" del Parmigiano) in una gigantesca monocoltura maidicola per alimentare centinaia e centinaia di digestori. Ma la resistenza delle comunità che vogliono tutelare la terra, il cibo, l'ambiente, la salute si fa ogni giorno più organizzata e determinata. Ne ho avuto la prova a Mezzolara dove venerdì sera ho partecipato ad una conferenza sulle conseguenze ambientali e sulla salute del biogas. Tanta gente attenta e preoccupata, tanta passione e determinazione da parte del Comitato locale e dei medici-relatori (Luigi Gasparini e Salvatore Virzì) leggi tutto

 

(29.11.11)  Mezzolara (Bo). Biogas senza pudore.

Quattro impianti quadrigeminati da 0,999MW, nello stesso sito. Proposti da 4 società gemelle con lo stesso progetto. Una superficie occupata di 13,4 ha a fianco di un'oasi Natura 2000 e a poche centinaia di m dalle abitazioni. Alimentazione 100% cereali (80% mais). La regione Emilia che ha 'graziato' le aree del Parmigiano, concentra tra la bassa bolognese e il ferrarese una gragnuola di progetti con la benedizione di Legambiente e dei maggiori partiti. leggi tutto

 

(01.12.11) Vercelli/Alessandria. Le bioenergie mangiano l'agricoltura(bioetanolo)

Entro il 2012 sarà in funzione l'impianto di bioetanolo di Crescentino (Vc). In prospettiva utilizzerà trinciato di Arundo donax (canna comune) coltivata su una superficie di oltre 4.000 ha (marginali?). Il tutto con contratti di coltivazione e contorzismo e quindi la sparizione della figura dell'agricoltore sostituito dalle società bioenergetiche. Siamo sicuri che sia una soluzione sostenibile come proclama Legambiente?

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(02.07.11) Nasce nel bolognese il movimento contro il biogas

Ieri sera affollata assemblea a Galliera. 10 comitati e tanta voglia di non mollare. Di fronte a speculazioni sfacciate che penalizzano pesantemente i residenti e l'agricoltura, di fronte alla scarsa trasparenza, al deficit di processo democratico. Un riferimento per chi in tutta Italia cerca - con grande difficoltà e ostracismi - di opporsi ad una vera e pericolosa truffa leggi tutto

 

(01.07.11) Estendere la coraggiosa iniziativa di Slow Food cremonese

Nell'assemblea di maggio della condotta è stata approvata una richiesta di moratoria per le centrali a biogas 'agricolo'. Cremona è l'epicentro di questa folle corsa, ma anche a Brescia, a Lodi a Mantova, a Bologna, a Padova sono numerosi i progetti realizzati o in cantiere. A Bologna è stata la stessa provincia a chiedere la moratoria alla Regione. Altrove comitati, associazioni, personalità preoccupate del futuro dell'agricoltura devono attivarsi per chiedere uno stop o severe linee guida limitative alle Regioni. leggi tutto

 

(01.07.11) Il biogas è un danno. In montagna lo è ancora di più

Intervento di Fausto Gusmeroli sul problema delle conseguenze nehative della diffusione delle centrali a biogas spinte dall'industria e dalla speculazione. Gli interessi speculativi hanno scatenato la corsa al biogas selvaggio che porterà - senza una moratoria - a centinaia di impianti da 1MW in Lombardia. Anche a Sondrio ne è stato realizzato uno e uno è in progetto leggi tutto

 

(23.06.11) Imbroglio ecologico, agricoltura truffata

Tra Bergamo e Brescia alcune società si offrono di provvedere alla realizzazione a loro spese, di impianti di biogas (da liquami e mais) con trattamento secondario di abbattimento dei nitrati. Si riservano tutti i proventi energetici, acquisiscono diritti di superficie per lunghi periodi e vincolano gli imprenditori agricoli al conferimento della quantità pattuita di liquami. Un ciclo ad alta insostenibilità spacciato per 'ecologico'.  leggi tutto

 

(02.05.11) Cresce in tutta la Padania l'opposizione alla folle corsa al biogas

Sono centinaia gli impianti di biogas che verrebbero realizzati nei prossimi anni nella pianura padana con il pretesto di risolvere i problemi ambientali (direttiva nitrati) e con la favola dell'energia rinnovabile.

Il risultato  consiste nel  'digerire' i contributi a fondo perduto regionali (erogati per rendere allettanti i forti investimenti), i contributi della PAC per le coltivazioni agricole ora convertite in colture 'elettriche', i super-incentivi elettrici e trasformare il tutto in super-profitti speculativi. Il tutto pagato più volte dall'ignaro consumatore-utente-contribuente a tutto danno dei veri agricoltori e a vantaggio economico di una lobby spregiudicata fortemente sostenuta dalla tecnoburocrazia.

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(06.03.11) Energie 'rinnovabili': un business sempre più sporco

Le buone intenzioni del governo di ridimensionare il regime di incentivi folli alle 'rinnovabili' si scontrano contro gli appetiti delle lobby. Via i limiti alla percentuale di superfici da destinare a biogas, via il tetto del fotovoltaico. Il ricatto di Forza Sud che ha minacciato di non votare il federalismo se il governo non avesse ritirato il decreto sulle 'rinnovabili' (poi 'ammorbidito') la dice lunga sul meccanismo che si è messo in moto. Ma anche al Nord... Strane manovre delle società padane dell'energia 'alternativa' per mettere le mani sui terreni per produrre biogas. Non solo a Cremona e nel Polesine ma a anche del Centro Italia. leggi tutto

 

(15.01.11) Biogas: una trappola per l'agricoltura

Ora che la corsa al biogas è scatenata c'è una parte di mondo agricolo che inizia a rendersi conto della 'fregatura'. Compito delle regioni fermare una speculazione che spaccia per 'agricoli' impianti da 1MW che 'divorano' gradi estensioni sottraendole alla produzione foraggera. leggi tutto

 

(03.11.10)  Gli equivoci delle 'rinnovabili

L'energia rinnovabile può rappresentare un'opportunità se riavvicina produzione a consumo di energia ridando controllo e responsabilità alle comunità locali.  Le soluzioni speculative non sono sostenibili specie quelle che divorano terreno coltivabile. Vanno invece premiate le soluzioni decentrate e 'contadine'. In ogni caso non si possono risolvere i problemi (fine petrolio e emissioni) in assenza di un forte cambiamento verso il risparmio di energia e il suo utilizzo più efficiente.  leggi il commento di Fausto Gusmeroli

 

(23.05.10) Casnigo (BG) come Fiavè (TN).  Un paese insorge : la centrale a biogas (da deiezioni zootecniche) non la vogliamo A Casnigo scontro duro tra la popolazione e la giunta comunale. Oltre 1000 firme contro la centrale a biogas (in un paese di 3400 abitanti). nell'assemblea del 20 maggio 400 oppositori hanno ribadito che non accettano il traffico e gli odori indotti dalla centrale, da realizzare in prossimità dell'abitato. Il tutto in una valle già 'sovracarica' di inquinamento e tumori e al solo scopo di mantenere un modello insostenibile di zootecnia intensiva in montagna che penalizza l'uso del territorio (prati e pascoli) per puntare sul forte impiego di mangimi. Il comitato del No intanto respinge agni accusa di strumentalizzazione politica. leggi tutto

 

 

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(31.01.12) Gli speculatori biogasisti faranno carte false pur di accendere i motori delle loro centrali entro il 31 dicembre. Serve una grande vigilanza

 

Fermare la corsa all'oro

 

di Michele Corti

Riflessioni scaturite dal primo incontro di coordinamento dei comitati inter-regionali svoltosi a Focomorto di Ferrara il 28 gennaio. Necessario contrastare localmente i progetti e tutti insieme con una grande campagna di opinione

La corsa all'oro come si sa scatena la follia, ma anche i peggiori istinti. Cosa succederà nel 2013 con riguardo alla fissazione della tarizza onnicomprensiva? Bisogna a tutti i costi cercare di accendere i motori delle centrali entro il 31 dicembre. Ed ecco che si scatenerà nei prossimi mesi la corsa all'oro. Verranno presentati centinaia di progetti. Progetti fotocopia, che non tenteranno di certo in debito conto le variabili locali. Si getterà fumo negli occhi con mitigazioni e compensazioni. Magari si parlerà anche di cogenerazione ("riscalderemo le serre..."). Tenteranno il colpo anche dove la rete viaria è palesemente inadeguata a reggere l'urto, anche in località a breve distanza da centri abitati.

 

Lo faranno perché le norme scriteriate in vigore assegnano una corsia ultrapreferenziale a queste opere che danneggiano quasi tutti (quelli che pagano le bollette elettriche per non parlare degli agricoltori e dei residenti nelle aree interessate)  ma che sono state classificate invece di pubblica utilità, da realizzare indifferibilmente e urgentemente. Anche a chi viene l'idea oggi di "farsi" la centrale da 1MW potrebbe essere possibile accendere i motori entro l'anno. Una follia.

 

Una follia perché ormai sono tante le voci contrarie che non provengono solo dai comitati e dai coordinamenti dei comitati ma anche dalle organizzazioni professionali agricole (a livello locale, beninteso essendo quelle nazionali legate alla lobby), dalle stesse amministrazioni provinciali che dichiarano apertamente che ci vuole una moratoria, che si sta compromettendo la vocazione agricola dei territori. La Regione Lombardia non ha ancora emanato le nuone Linee Guida. Lo doveva fare sei mesi fa !! Evidentemente c'è una empasse. Ci si sta accorgendo che il livello abnorme delle incentivazioni e le facilitazioni procedurali (per non parlare dei contributi in conto capitale concessi alle società "agricole" o sedicenti tali) sta producendo dei mostri. Assessori provinciali e sindaci facendo finta di non avere alcun potere discrezionale (non è vero!) e comunque dimenticandosi che non sono tecnoburocrati vincitori di concorso ma rappresentanti eletti delle comunità territoriali di riferimento si lamentano "siamo costretti a dare parere favorevole a nostro malgrado, ma dobbiamo rispettare la legge". Ma che ragionamento è? Mica si tratta di rifare la costituzione. Si tratta di materia modificabile (salvo ratifiche degli organi legislativi) con delibere di giunte regionali, di decreti ministeriali. Finiamola di nascondersi dietro un dito.

 

E poi. Non sono solo i Comitati a lamentare lo scandalo dell'enorme spreco energetico connesso alla sola produzione di elettricità. Le centrali godono di considerazioni preferenziali in quanto utilizzano energia per cogenerazione. Ma in che modo? Basta che la quota di recupero sia dell' uno per cento e l'impianto viene gratificato della qualifica cogenerativa. Basta che oin inverno il digestore assorba un po' del calore prodotto perché la centrale sia giudicata virtuosa. Basta con questa farsa. O si impone la cogenerazione con teleriscaldamento (vogliamo vedere i biogasisti stendere km di tubazioni) o si impone purificazione del biogas e produzione di biometano. Una materia fluida insomma, una prorompente necessità di vederci chiaro, di stabilire uno stop. Servono paletti chiari sulla questione cogenerazione/biometano, sulle regole di spandimento dei digestati e sul monitoraggio della loro qualità microbiologica, sul monitoraggio obbligatorio delle emissioni dei motori, sui rumori e le emissioni odorose moleste dprodotte dagli impianti, sulle distanze dai centri abitati e dalle case isolate, sul tetto alle colture dedicate (altrimenti il biogas mette in crisi la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari), sull'impatto sulla viabilità sin qui valutato alla leggera.

 

Politici responsabili di fronte alla "corsa all'oro" innescata dalla brama di far partire nuove centrali si spaventerebbero e tirerebbero il freno. Siccome le pressioni della lobby sono comprensibilmente enormi si tratterà di produrre contropressioni altrettanto efficaci in termini di campagne pubbliche, di mobilitazione spontanea, proteste ... e di iniziative tese a massimizzare lo scotto in termini elettorali che pagheranno i politici e amministratori che non aderiranno alle più che ragionevoli richieste di rivedere tutta la partita.
A Ferrara si è parlato di varie iniziative possibili per rendere più visibile la campagna contro le centrali e per mettere la politica nelle condizioni di prendere rapidamete e chiaramente posizione. Se ne riparlerà ad Altedo (BO) il giorno 11 febbraio.

 

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