(08.12.11) Con questo articolo-provocazione desidero che i verdi da salotto si facciano un bell'esamino di coscienza. Specie coloro che inveiscono contro i pastori e chi li difende solo perché "osano" sostenere che il lupo non può essere intoccabile
Lupofilia, sensi di colpa, sobrietà
di Michele Corti
Le recenti posizioni del parlamento nazionale e della Regione Piemonte - che prevedono la possibilità di un contenimento della popolazione lupina, laddove incida pesantemente sulle attività pastorali e di allevamento estensivo - hanno scatenato l'ira dei lupofili di città. Ma perché gente che non sa come è fatta una pecora (non parliamo del lupo) si scalda tanto per il lupo, sino ad arrivare ad insultare chi osa prendere le parti dei pastori? Proviamo ad avanzare delle ipotesi "ecosociopsicologiche".
Gli accaniti paladini del lupo molto spesso difendono le loro greppie dorate (lauti finanziamenti). La cosa è comprensibile. Meno comprensibile è che enti pubblici come la Regione Piemonte (assessorato all'agricoltura, si badi bene) eroghino centinaia di migliaia di euro (ciascuno) ai Parchi dell'Orsiera-Rocciavriè e delle Alpi Marittime a titolo azioni di prevenzione e risarcimento danni da lupo che si traducono solo in piccola parte in una una spesa per reti, cani, indennizzi ecc. E il resto?
Di fronte alla chiara volontà politica espressa dall'assessore Sacchetto di cambiare registro è ovvio che i beneficiari regiscano in malo modo. Non sorprendono le campagne mediatiche sulla carta stampata e sul web zeppe di apprezzamenti a dir poco 'pesanti', le lettere ai giornali. Non sorprendono nemmeno i blog anonimi (peraltro molto ben informati su quanto avviene in assessorato...) dedicati ad attaccare non solo l'assessore ma anche i responsabili del progetto Propast. Questi ultimi, tra cui il sottoscritto, sono rei di svolgere, su preciso mandato della Regione, un'indagine sul reale impatto del lupo e sull'efficacia della 'mitigazione' messa in atto (con le copiose risorse assegnate) dai Parchi e dai loro operatori.
Un fuoco di sbarramento aprioristico
Temendo che si scoprano 'altarini' le cerchie parcofile e lupofile (che poi si sovrappongono) hanno aperto un fitto fuoco di sbarramento prima ancora che il progetto iniziasse: "Il Progetto lupo è altamento scientifico, il progetto Propast non è scientifico". Un mantra. Il tutto senza prendere in esame i risultati (che ovviamente non possono essere disponibili ex ante) ma le stesse metodologie, il campo di indagine. Il raccogliere la viva testimonianza dei pastori è stato assimilato ad una "sobillazione" perché incrina l'immagine idillica del pastore felice (o quantomeno rassegnato) che la lupofilia militante desidera irradiare. Il tutto in base all'assunto molto singolare, che sostenere apriori che ovunque (quantomeno in Italia) pastorizia e lupo possano convivere pacificamente è "scientifico" mentre metterlo in dubbio (ma non è l'essenza del metodo scientifico?) e verificarlo attraverso un'inchiesta approfondita, nella realtà data, non lo è. Ohibò. Da ridere (o da piangere, scegliete voi). Su tutto questo ci sarà da tornare su.
La lupofilia che lenisce i sensi di colpa
Dietro la lupofilia militante e per nulla disinteressata c'è un'area di lupofilia 'diffusa' che rappresenta una risorsa fondamentale sfruttata da chi ha saputo abilmente e in modo pianificato costruire le sue posizioni di forza. Posizioni che ora difende con accanimento. È un'area che reagisce emotivamente quando si scrive - in mala fede - sui giornali che l'assessore Sacchetto vuole lo sterminio dei lupi. Per fortuna Sacchetto - che sui lupi aveva già preso chiara posizione quando era assessore provinciale a Cuneo - antepone la coerenza al calcolo elettoralistico.
Ma perché al solo discutere della possibilità di controllare i lupi scattano dei meccanismi che inducono parecchia gente a scrivere, a protestare? Lo stesso guest book di questo sito ne è testimonianza. Ruralpini tratta diversi temi, spesso attaccando anche pesantemente. Però, a parte alcuni casi di interessi specifici, solo nel caso delle prese di posizione "anti-lupo" di Ruralpini sono arrivate raffiche di lettere indignate sino agli insulti. Perché? Amano così tanto Natura e il lupo eretto a suo totem?
Io mi permetto di avanzare un'altra interpretazione perché è difficile amare quello che non si conosce (parecchia gente è disposta anche ad ammetterlo che gli unici lupi che ha visto sono quelli dei documentari televisivi). Secondo me la maggioranza dei lupofili in pantofole o da condominio (non la si prenda come un'offesa, lo dico anche benevolmente) ama se stessa, si sente messa in discussione, rifiuta di essere messa di fronte allo specchio della propria coscienza di consumatore insostenibile.
Esame di coscienza
Schierandosi con il lupo e inveendo contro Sachhetto, Corti, la Verona, questi psudoecologisti esorcizzano i loro sensi di colpa. Sentono, in cuor loro, di essere pessimi ecologisti ma guai a ricordare loro che l'atteggiamento "lupofilo" (che non costa nulla, ma che costa molto a una minoranza senza potere: i pastori) è un modo per ripulirsi a buon mercato una coscienza sporca. Ma poi cosa difendono? Un animale (che, di per sé, non è né buono, né cattivo, né nobile, né ignobile, né coraggioso né vigliacco) o un costrutto sociale, una rappresentazione che torna comoda in termini di alibi sociale, potere, equilibri sociali? Molti degli intrepidi lupofili stanno al calduccio a 23°C e vanno a fare la spesa in macchina riempiendo il carrello di carne, usano la macchina in città e .... Non è così? No?
Allora li sfido a sottoporsi al test della sobrietà. Non devono venire a raccontare a me l'esito del test ma alla loro coscienza. E per aiutarli riporto la definizione di "coscienza" di un grande contadino-poeta: Pierre Rabh.
"Per «coscienza» intendo quel luogo intimo in cui ogni essere umano può in tutta libertà valutare la propria responsabilità nei confronti della vita e determinare gli impegni attivi che un'etica autentica di vita gli ispira per se stesso, per i suoi simili e per le generazioni future".
Il test di sobrietà che propongo si basa sulla mia pratica personale di questa virtù rispolverata. Non si può chiedere agli altri quello che non si ha coraggio di chiedere a sé stessi. È tarato per chi vive in città come i lupofili-tipo e, almeno per ora, anche il sottoscritto. Il quale non ha difficoltà ad ammettere che alcune delle pratiche virtuose qui indicate le ha poste a base del suo stile di vita e di consumo da poco e non intende menarne vanto.
Posso però dire che la sobrietà è veramente fonte di gioia e di benessere e che è molto più facile praticarla rispetto a quanto possa sembrare. Credo che le maggiori difficoltà ad adattare uno stile di vita meno impattante sull'ambiente vengano dal contesto delle relazioni sociali (specie familiari) e da vincoli legati al luogo di residenza, alla condizione professionale, all'età, alle abitudini pregresse.
Autotest della sobrietà
Riscaldamento domestico (vale ovviamente per chi ha la possibilità di decidere la regolazione dell'impianto o quantomeno di regolare i singoli termosifoni, stufe, ecc.). In inverno mi preoccupo che la temperatura dei locali utilizzati da me e dai miei famigliari non superi i 18-19°C, mantengo chiusi i termosifoni nei locali più caldi o non utilizzati (specie in cucina per non far lavorare inutilmente il frigorifero che curo di lasciare libero su ogni lato). Nelle stagioni intermedie utilizzo un termoventilatore solo per il bagno. |
SI | NO |
Detersivi per la casa e detergenti la persona Mi impongo di economizzare sui detersivi scegliendo quelli in vendita che mi paiono rispondere a requisiti ecologici. Non utilizzo sapone liquido in flaconi a perdere, preferisco utilizzare saponette tradizionali. Non ricorro a prodotti largamente inutili (deodoranti ecc.). Utilizzo metodi tradizionali di pulizia (paglietta di ferro, ammoniaca, ecc.) |
SI | NO |
Pulizia della persona e utilizzo acqua calda Tranne che in casi particolari non faccio la doccia più di una volta la settimana e regolo la temperatura in modo che non sia necessario miscelare l'acqua calda con la fredda o sia al massimo necessaria una minima miscelazione. |
SI | NO |
Lavaggio e cura indumenti Utilizzo gli indumenti sino a quando sono logori e non è possibile effettuare riparazioni. Riparo regolarmente le calzature in modo da assicurare una lunga durata (eventualmente risuolatura). Conservo gli indumenti in modo tale che non vengano deteriorati dalle tarme. Limito i cambi di biancheria da letto e indumenti all'effettivo bisogno (quando sono sporchi). |
SI | NO |
Mezzi di trasporto In città utilizzo solo i piedi e la bici. Quando necessario i mezzi pubblici. L'auto solo per trasporto anziani, malati, bambini, colli e materiali e in particolari circostanze. |
SI | NO |
Approvvigionamenti Mi reco a fare la spesa più volte la settimana a piedi o in bici acquistando solo quello che serve, ovvero attenendomi ad una lista redatta in precedenza. Limito a casi particolari l'acquisto di "confezioni famiglia" e evito le tentazioni di promozioni che inducono ad acquistare più di quanto mi occorre salvo nel caso di beni a lunga conservazione. |
SI | NO |
Acqua Bevo solo acqua del rubinetto. |
SI | NO |
Carne Non consumo carne più di due volte la settimana. |
SI | NO |
Cereali e legumi Utilizzo ampiamente legumi e cereali anche in sostituzione della carne, nelle zuppe e in altri piatti. |
SI | NO |
Surgelati, liofilizzati Evito di regola di acquistare cibi congelati, surgelati, liofilizzati. |
SI | NO |
Frutta e verdura Acquisto regolarmente solo frutta e verdura di stagione evitando i prodotti d'oltremare e cercando in ogni caso i prodotti che originano alla minore distanza. Non acquisto insalata già lavata ma preferisco sempre il prodotto fresco e grezzo più economico, più conservabile, di maggior valore nutritivo. |
SI | NO |
Elettrodomestici, utensili Cerco di ripararli quando possibile. Evito la pletora dei mini-elettrodomestici inutili che sostituiscono utensili tradizionali azionabili manualmente. Scelgo alternative durevoli anche se meno "sexy" |
SI | NO |
Televisione Limito l'uso della televisione preferendo la lettura di un libro e in ogni caso non lascio mai acceso per ore l'apparecchio quando nessuno ascolta. |
SI | NO |
Imballaggi Cerco sempre di scegliere i prodotti con minor quantità di imballaggio. |
SI | NO |
Raccolta differenziata Rispetto scrupolosamente le regole vigenti dove sono domiciliato |
SI | NO |
Vacanze, viaggi E' un campo di grande soggettività. Chiedetevi però se vale la pena usare l'aereo per farvi una settimana al mare, se la vacanza non avrebbe potuto essere fatta nella vostra regione, se vale la pena fare dei tour intercontinentali quando non conoscete i tesori di arte, gastronomia e natura di casa vostra (spesso della vostra stessa provincia). Fate anche una riflessione sulle seconde case di vacanza che lasciate vuote, magari con il riscaldamento al minimo acceso. Alla fine rispondete al quesito: le mie vacanze, le mie esperienze turistiche sono sobrie? |
SI | NO |
Somma (calcolare il numero di SI e di NO) |
Se ad alcune domande non potete rispondere perché l'alternativa non dipende da voi non preoccupatevi, il test può funzionare lo stesso (a meno che alla maggioranza delle domande non siate nella condizione di rispondere). Una volta sommati i SI e i NO applicare il semplice calcolo N.SI / (N.SI + N.NO).
Se vi collocate tra:
0 e 0,20 = Il vostro stile di vita è molto poco sobrio; per migliorare c'è solo l'imbarazzo della scelta. Evitate di dare lezioni a chicchessia su temi ecologici, prima migliorate, almeno un po'. Però non demoralizzatevi.
0,20 e 0,40 = Non siete un disastro ma avete ancora molto da migliorare. Potete farlo perché su qualche aspetto siete già sobri. Proponetevi di concentrarvi su un certo ambito dello stile di vita senza pretendere di migliorare tutto in un colpo.
0,40 e 0,60 = Potete essere abbastanza soddisfatti ma visto che sin qui ci siete arrivati perché non fare ancora qualche miglioramento. Su diversi aspetti siete dei consumatori sobri. Cercate di capire perché sugli altri fronti non siete ancora arrivati alla meta.
0,60 e 0,80 = Siete su una buona strada, anzi molto buona. Vi manca poco.
0,80 e 1,0 = Congratulazioni, fate parte del club della sobrietà. Dovete però ancora fare qualcosa, aiutare i vostri amici, parenti, colleghi e conoscenti a fare come voi spiegandogli che non è così difficile.