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Articolo originale
Fleskens, L.; Duarte,
F.; Eicher, I. , 2009, A conceptual framework for the assessment of multiple functions ofagro-ecosystems: A case study of Tras-os-Montes olive groves
Journal of
Rural Studies, Volume 25, Issue 1, Pages 141-155
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(12.02.11) La 'casa delle funzioni' dell'agricoltura rappresenta uno schema che agevola la comprensione degli squilibri indotti dall'industrialismo e dallo pseudoecologismo
Abitare la terra
(l'agricoltura contadina è sempre stata multifunzionale)
L'agricoltura contadina è sempre stata multifunzionale garantendo l'equilibrio tra funzioni produttive, sociali, ecologiche e culturali. Per restaurare la casa sconquassata della moderna agricoltura industriale è necessario rifarsi ai principi contadini (senza dare retta ai verdi che provocano disastri speculari a quelli dell'industria e della tecnoscienza ad essa legata)
testo
e disegni di Michele Corti
Le funzioni multiple dell’agricoltura sono state rappresentate come
una ‘Casa delle Funzioni’ (L. Fleskens et. al., 2009 - a fianco rif.
bibliografico completo).
Le funzioni ecologiche costituiscono le fondamenta dello spazio
abitato, in connessione con il concetto di ‘impronta ecologica’.
Le funzioni produttive prendono origine dalle fondamenta e
consentono di utilizzare i prodotti della natura; esse rappresentano un muro
portante.
Il secondo muro della casa rappresenta le funzioni culturali ed è
provvisto di una finestra (la finestra sulla vita).
La cultura raccorda la natura alla società e la produzione raccorda
l’ecologia all’economia: la copertura della casa è costituita dalle linee che
rappresentano le funzioni economiche e sociali.
La solida casa dell’agricoltura multifunzionale (da restaurare)
Ma forze non è meglio definirla lo ‘spazio rurale’?
Se economia e società sono in equilibrio la colma del tetto si trova giusto a metà ma questo presuppone che esse siano in equilibrio anche con l’ecologia (la linea di base).
Se si assegna troppa enfasi all’ecologia la casa dell’agricoltura viene abbandonata, le fondamenta ecologiche sono troppo dilatate e le falde del tetto non convergono alla colma lasciando entrare le intemperie (e altro...). L’uomo abbandona la casa. E’ la sorte dell’agricoltura di montagna soffocata dai vincoli dei Parchi e della pastorizia messa in crisi dalla reintroduzione e super-protezione dei grandi predatori
All’opposto (se si presta troppo poca attenzione alle funzioni ecologiche si apre una voragine nelle fondamenta e, di conseguenza, le pareti portanti perdono stabilità. La casa, prima o poi, crolla. E’ quanto succede distruggendo la biodiversità e consumando energia e risorse non rinnovabili in nome dell’agricoltura industriale
La tecnocrazia industrialista ma anche 'verde' ha ignorato le funzioni culturali e sociali della produzione agricola ma senza tenerne conto non c'è neppure equilibrio tra economia ed ecologia.
La cultura ha rappresentato il mezzo per connettere la natura alla società ma la produzione agricola è anche una continua (ri)produzione di culture. La globalizzazione (ma anche la desertificazione in nome della wilderness) distruggono valori culturali strettamente legati alla stessa diversità ecologica (patrimonio bioculturale). Industrialismo e verdismo si rinforzano reciprocamente favorendo l'ipertrofia economico-produttiva in certi luoghi e qualla di una 'natura selvaggia' inventata in altri. L'equilibrio è compromesso e il collasso si avvicina. L'agricoltura contadina che produce socialità, cultura va rivalutata in quanto via obbligata per tornare ad un equilibrio di tutte le funzioni e poter continuare ad abitare la terra.
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