Ruralpini           Commenti/Imbroglio WolfAlp

Choose language


 

Scorri i principali temi di Ruralpini e accedi agli indici degli articoli


 

 

Il blog senza soggezione verso l'a,bientalismo borghese e affaristico, dalla parte dei pastori


progetto-propast.blogspot.it/

(09.09.13) Lasciateci almeno delle riserve indiane

 Piuttosto che essere del tutto scacciati dalla wilderness lasciateci delle ZPS umane.  A lanciare la provocazione è l'associazione Alte Terre. Un'associazione di resistenza sociale montanara delle valli di Cuneo.  "Siamo noi montanari in via di estinzione , creiamo delle riserve indiane senza orsi e lupi per difendere la biodiversità culturale umana che rischia di sparire".  leggi tutto

 

(25.06.13) Pastori delle Asturie in lotta contro i lupi  Cresce in in Spagna come in Francia e in Italia la rabbia dei pastori contro la politica che impone le visioni ideologiche degli ambientalisti borghesi  e mette in crisi attività millenarie. Dopo una prima manifestazione il 15 giugno i pastori sono pronti a nuove iniziative di lotta contro il Parco e i politici leggi tutto

 

(30.08.12)Con lobos no hay paraíso

Un bellissimo documento del gruppo pastoralista anti-lupo asturiano "Con lobos no hay paraíso (Nessun paradiso con i lupi) che abbiamo tradotto per dimostrare come in Europa la politica di proliferazione del lupo abbia già distrutto interi sistemi pastorali. Con il risultato che un formaggio ovicaprino è diventato vaccino e non più d'alpeggio. E Slow Food cosa dice? leggi tutto

 

(28.08.12) Il Corrierone si accorge che i lupi sono un problema

Alleluia! Ieri un articolo sul Corrierone dava la notizia che il Roquefort, il prestigio formaggio ovino francese, è a rischio. I branchi di lupi "provenienti dall'Italia" (!?) hanno iniziato a infestare la Lozére (antico Gévaudan, sì quello de La Bête) fanno strage delle pecore addette alla produzione di latte da Roquefort e José Bové dice di sparargli leggi tutto

 

(09.02.13) Francia: il senato vota una legge per le aree pastorali libere dai lupi

Il senato francese il 30 gennaio ha votato, con una maggioranza di 208 a 131, una legge che stabilisce la creazione di aree a protezione rinforzata contro i lupi

leggi tutto  

 

(02.04.13) Il lupo come diversivo della biodistruzione

Con le nevicate tardive i lupi in Piemonte si sono abbassati. Branchi a pochi metri dalle case, pecore predate nei giardini al limite dei paesi. Il sistema capitalista-industriale che sta provocando l'estinzione di massa delle specie viventi usa come diversivo e oppio del popolo il lupo anche per eliminare, impedendo ogni difesa, pastori, contadini e montanari: gli unici veri resistenti leggi tutto 

 

(14.01.13) J’ACCUSE : I lupi parte di un patto contro la montagna

Pubblichiamo l'importante contributo di Robi Ronza apparso domenica 13 gennatio su www.ilsussidiario.net leggi tutto

 

(04.03.13) Tra le fauci del lupo e quelle del mercato I prezzi offerti dai commercianti sono irrisori e molti hanno ingrassato gli agnelli che a Natale non si sono potuti vendere. Ma a Pasqua troveranno mercato? La soluzione: spiegare ai consumatori che si tratta di carni sicure, ottenute senza danneggiare l'ambiente, che possono essere  consumate tutto l'anno leggi tutto 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(17.11.13) Con la compiacente menzogna scientifica del lupo "specie sempre a rischio di estinzione" si ottengono grassi finanziamenti per alimentare le spese clientelari del sistema parchi. Un insulto a contadini e pastori. I soldi ci sono solo per l'agricoltura industriale e la wildernss. E' ora di ribellarsi

 

Ecco a cosa serve il lupo

La consorteria dei Parchi, con l'ennesimo progetto pro lupo, si spartisce una torta di 7,15 milioni di euro. Nel totale disinteresse della politica per la montagna dell'uomo che verdi e speculazione capitalistica hanno tutto l'interesse a far sparire. Ecco un esempio lampante di "imbroglio ecologico". I "progressisti" e "democratici" amici del lupo si ingrassano a spese dei pastori che vivono disagi fisici e psicologici fortissimi per difendere i loro animali dai predatori. Con uno stato che sta con i nuovi signorotti dei privilegi feudali e dell'oppressione popolare e impedisce ai pastori di difendere i loro animali e, a differenza dei paesi civili impedisce qualsiasi controllo legale del predatore (che la patata bollente la gestiscano i bracconieri, basta che non si facciano prendere con le mani nel sacco) .  Per orsi, lupi e linci licenza di uccidere. Per i pastori i danni e le beffe. Oltre a riempire le tasche degli entourage dei parchi i milioni di Wolf Alp servono anche per fare propaganda (nel senso peggiore dei regimi totalitari) e spiegare che i lupi sono animali timidissimi e che ci sono danni è solo colpa dei pastori zotici e ignoranti. Ai tempi di Boleslao e Ladislao forse c'era più democrazia. Di seguito il commento di Mariano Allocco, segretario di Alte Terre un'associazione che non ci sta a che il montanaro sia il nuovo servo della gleba. E fino a che è ancora consentita la libertà di espressione diciamo insieme ad Alte Terre che è un insulto non solo ai pastori ma a tante persone in difficoltà consentire che i parchi possano ancora sprecare denaro pubblico proveniente da tasse pagare da gente che fa fatica ad arrivare alla fine del mese.

 

Mon poder es que de dire

di Mariano Allocco

 

Ora che i finanziamenti nazionali stanno evaporando è vincente la capacità progettuale per accedere ai fondi strutturali europei, in questo contesto estremamente competitivo parrebbescontata avere una regia che collochi il tutto in un disegno architetturale condiviso, invece non è così.

Un caso per tutti?: il progettoWOLFALPS, un esempio da scuola di disorganizzazione istituzionale a livello centrale, di mancanza di autorevolezza degli enti locali e di uso improvvido difondi strutturali europei.

 “The ultimate goals of the WOLFALPS project is to implement and coordinate wolf conservation actions core areas andbeyond in the Alps ecosystem, from West to East, to further support the natural wolf alpine recolonization process [1].

Questa è la prima frase degli “obiettivi e azioni” del progetto WOLFALPS ( l’importo è di 7.155.155 euro!) presentato da alcuni parchi nazionali alpini e altri soggetti, capofila il Parco Alpi Marittime. In essa mi sono inciampato subito. Mi sono letto il progetto, è pensato e scritto in modo moltoprofessionale e ritagliato su una visione del mondo alpino coperto da boschi popolati da selvatici, ma senza l’uomo che lo viva.

L’idea che i Parchi organizzino una azione con obiettivi cheesulano dai loro confini per darsi una missione pan-alpina inaugura interessanti scenari nuovi sui monti.

Il silenzio distratto da parte delle istituzioni locali lo leggo poi comeun segnale di debolezza e mancanza di strategia politica, quasi una rassegnata resa a una politica montana altrove attentamente progettata.

Perl’accesso ai finanziamenti europei occorrerebbe organizzare al più presto a livello regionale una cabina di regia, altrimenti qui il primo che si sveglia al mattino inventa qualcosa e così non va bene.

L’UNCEM, suquesto  tace, è forse impegnata anche essa a promuovere uno scenario alpino verde? Le Comunità Montane da anni sonostate messe in condizioni di non nuocere, insomma, sulle grandi azioni che impattano la vita sui monti la situazione sta scappando di mano ai montanari inuna deriva che rasenta l’anarchia.

Chi è che ha voce in capitolo sull’avvenire della vita sulle Alpi? Va bene a tutti che ci si muova in ordine sparso con iniziative estemporanee per agganciare finanziamenti possibili senza una strategia d’insieme, scavalcando costantemente interessi di coloro che il monte vivono?




Qualcuno pensa che le Alpi possano fare concorrenza al Canada o alla Russia diventando un’unica grande foresta popolata da selvatici? E’ questo l’obiettivo che si vuole raggiungere? La storia insegna diversamente.

Col progetto WOLFALPS i parchi, “primum vivere”,  puntano alla sopravvivenza e questo progetto tanto faraonico quanto improvvido un po’ di ossigeno logarantirà e sicuramente non sarà contrastato da nessuno a livello istituzionale.

Per me peròla presenza del lupo decisa e gestita in questo modo la vivo come una limitazione della libertà, valore un tempo non sindacabile per i montanari.

Di sicuro se fossi in una posizione “deliberante” sarei da tempo sul cavallo grigio, ma ora “mon poder es que de dire”, nessun pericolo, su questo progetto l’unica voce fuori da un coro silente rimane la mia!

Un minimo di saggezza e lungimiranza dovrebbe però far capire che le Alpi e il Piemonte si meritano una politica montana di diverso respiro.


 

           commenti, informazioni? segnalazioni? scrivi

pagine visitate dal 21.11.08

counter customizable
View My Stats

 Creazione/Webmaster Michele Corti