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Commenti/Arriva il nucleare pulito?

 

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L' Hyperion della graca Defkalion
 

 

 

(26.12.11) C'è ancora molta incertezza sull'invenzione del micro-reattore nucleare pulito nato a Bologna che promette basso costo, assenza di scorie e che si installa in casa. Eppure molti stanno prenotandone uno

 

Se E-cat (e cloni) non sono una bufala gli

speculatori delle "rinnovabili" drogate  

possono cominciare a tremare

 

di Michele Corti

 

Lo scetticismo è d'obbligo perché l'Ing. Andrea Rossi non accetta ancora di sottoporre la sua "creatura" alla valutazione della comunità scientifica. Però nel 2012 sarà (forse) messa in vendita e c'è chi la sta copiando. Intanto  in Usa si accende il dibattito e ci si prepara a produrre industrialmente delle centrali mentre la Nasa e la Shell si dichiarano interessate alle reazioni nucelari a bassa intensità

 

Non è la mitica "fusione fredda" però pare una favola, troppo bella per essere vera. Si pensava che l'orizzonte del nucleare "pulito" fosse lontrano, che servissero impianti fantascientifici. Ora l'energia nucleare pulitissima e sicurissima parrebbe invece a portata di tutti. L'ing. Andrea Rossi che ha sviluppato l'invenzione (chiatata E-car, catallizzatore energetico) con il fisico Sergio Focardi e con il background teorico di altri fisici della scuola bolognese. Sta raccogliendo offerte per prenotare dispositivi da 10KW e si dice pronto  a produrre oltre agli E-cat casalinghi e anche delle centrali da 1MW. Queste ultime in proporzione più costose (un "giocattolo da 2 milioni di €), ma solo perché fatte a mano. Con una eventuale produzione industriale (che pare già in fase di avvio negli Usa) il prezzo crollerebbe.

Intanto, però, i greci della Defkalion, rotta la collaborazione con Rossi, sono forse ancora più avanti nella produzione commerciale di Hyperion, il clore-rivale di E-cat. Ma non è tutto, si annunciano anche dei reattori a bassa intensità open source.

Se non si trattasse di una bufala (il condizionale è d'obbigo) saremmo di fronte a una rivoluzione tecnologica di vasta portata.

 

Con un briciolo di nichel...

 

Le prime a fare la spese di un eventuale sviluppo applicativo della reazione nucleare a bassa intensità sarebbero le energie rinnovabili drogate dagli incentivi e in realtà pesantemente impattanti su piano ambientale. L'E-cat e simili si annunciano ultrasostenibili. Il combustibile è l'idrogeno e granelli di Nichel (1 g di Nichel produrrebbe l'energia di 500 kg di petrolio!), la "scoria" è ... il rame.

Quanto alle radiazioni che si sviluppano nella fusione degli atomi si tratta di radiazioni gamma che possono essere facilmente e totalmente schermate da un volgare tubo di piombo. Siamo quindi di fronte a un fattore di rischio radiattivo del tutto analogo a quello di tante lavorazioni industriali e delle applicazioni mediche - diagnostiche e terapeutiche - delle radiazioni nucleari. Idrogeno e nichel sono elementi abbondanti (il primo illimitatamente). Riamane l'incertezza su come possa avvenire la fusione e su quale sia il catalizzatore (si parla di palladio, platino o persino del volgare ferro). Fatto sta che in alcune prove è stato dimostrato che E-cat produce calore e parecchio. Rispetto alla "fusione fredda" E-cat ha bisogno di qualche centinaio di gradi per partire, ma poi la reazione si autoalimenta e la resa calorica è (sarebbe) elevatissima. La trasformazione del calore in energia elettrica può avvenire con i metodi indiretti tradizionali (sfruttati anche nelle centrali a fissione nucleare) ma si può pensare anche ai metodi diretti per i quali si stanno mettendo a punto tecnologie avanzate.

 

Il nucleare pulito entra nelle presidenziali Usa

 

È presto per dire se i prototipi di E-cat e simili avranno futuro (il fatto che i "giocattoli" saranno commercializzati non implica che siamo già alla fase di sviluppo).

Però è certo che sia in Italia che fuori Rossi e Focardi hanno importanti sostenitori. L'ambito scientifico (la stessa scuola di fisica bolognese) è diviso ma l'ordine degli Ingegnieri della provincia di Bologna non ha esitato a schierarsi ammonendo che non si deve correre il rischio che succeda come a Marconi che la sua invenzione nata a Bologna dovette svilupparla in Inghilterra.

Il catalizzatore energetico di Rossi intanto entra nel dibattito politico. Non tanto di casa nostra (dove pare nessuno presti attenzione) ma in Usa dove il candidato repubblicano Romney userà l'argomento dell'energia nucleare pulita contro Obama troppo sbilanciato per le rinnovabili che itra gli yenkees sono motivo di ripensamenti e critiche in relazione all'impatto della produzione di bioetanolo (40% della produzione di mais). Romney scommette su questa fonte di energia non solo sulla base delle notizie su E-cat ma anche delle ricerche delle università statunitensi (mica è nato ieri...). Ma ci sono altri interessati alla novità: la Nasa e il Pentagono. E sul piano delle grandi compagnie energetiche la Shell. Quest'ultima dopo il disastro del Golfo del Messico aveva cercato di rifarsi l'immagine investendo nel solare. È di qualche giorno fa l'annuncio che la società abbandonerà questo campo mentre si interesserà di energia da reazioni nucleari a bassa intensità. Un caso?

 

Ammonimenti dalla Germania

 

Che il nucleare pulito casalingo sia dietro l'angolo o no resta il fatto che il business drogato delle rinnovabili comincia a mostrare la corda. In Germania i principali produttori di pannelli fotovoltaici rischiano il fallimento. Il business si era sviluppato in tempi di incenti gonfiati (come sono ancora in Italia). Da quando il Governo ha ritenuto che l'industria delle innovabili può e deve marciare con sussidi più ragionevoli il business si è raffreddato e il mercato è stato stimolato a rivolgersi sempre di più al prodotto cinese di gran lunga più economico e di qualità crescente e tendenzialmente in avvicinamento a quella germanica. In Italia l'industria del settore si sta rendendo conto che è solo con l'innovazione tecnologica che potrà stare in piedi quando gli incentivi immorali oggi in vigore saranno sgonfiati. Però certe innovazioni sono tutt'altro che rassicuranti. L'ultimo sviluppo tecnologico Made in Italy della tecnologia dei pannelli fotovoltaici riguarda i pannelli galleggianti. Un incubo: dopo le campagne coperte di pannelli al silicio dovremo assistere anche alla copertura con gli specchi solari delle superfici dei nostri laghi?

 

           

 

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