La Famiglia Bassi di Dosso del Liro è ritornata
agli Alpeggi di Madri e Mugiam nella valle del Liro. Dopo la parentesi dell'anno scorso per la presenza
delle pecore [1], i Bassi sono ritornati ad alpeggiare nell'alta valle del Liro.
Non più Luciano ma il fratello maggiore Mario rende vivo ed accogliente quel
tratto finale della valle del Liro, significativo ambientalmente tanto da essere
compreso fra i SIC (Siti di Importanza Comunitaria).
Fauna e flora non mancano e lungo il sentiero di avvicinamento all'Alpe Madri le armonie musicali delle
stupende acque del Liro rendono ancora più gradevoli gli scorci paesaggistici
della valle, con una limpida visione su Vincino invasa dalle pecore nel loro
trasferimento verso l'alpe Camedo, con lo sfondo nitido del Pizzo Martello, con
la casera (foto sotto) incastonata nell'alveo del fiume e con i pascoli fioriti dove si
mettono in evidenza i gigli rossi e le orchidee alpine riparate dall'ombra dei
faggi ora che i caldi raggi dell'atteso sole trionfano in un tripudio di tonalità.
Mario è salito il 4 di Giugno con 6 mucche da latte e ha sempre avuto brutto tempo: oggi finalmente può accogliere gli ospiti in uno scenario indimenticabile.
La visita alla casera dove vengono pulite e salate le prime forme di formaggio semigrasso ( con una produzione di uno al giorno)
mostra la cura, l'attenzione e la passione con cui Mario si dedica alla sua attività.
Ritorniamo alla baita dell'alpe Madri attraversando il Liro su un ponticello di rami di faggio, che ricorda in piccolo uno scenario da spedizione
himalaiana (foto sotto): uno spuntino non poteva mancare
e Mario ci fa assaggiare il burro appena lavorato accompagnato dalla
marmellata: una prelibatezza che neppure nei grandi Hotel si può gustare.
Comperiamo il 'pannello' di burro di un bel colore giallo, che riposava al
fresco nella grotta naturale sotto i sassi e partiamo, dopo aver appreso come
l'intuito di un alpigiano possa eguagliare i libri di medicina: Mario ci fa
vedere un dito con una ferita ormai guarita e ci racconta che avendo avuto
difficoltà per farla rimarginare, pensò di applicare alcuni mirtilli schiacciati
che risolsero in poco tempo il problema.
[1] Il pastore era stato attitato con la prospettiva di 'mangiare' il pascolo senza pagare nulla da chi aveva affittato l'alpeggio sulla carta solo per motivi speculativi, di fatto dai ben noti sensali di 'pascoli di carta' locali che avevano organizzato il 'traffico'. [Michele Corti] torna su