(04.07.11) Pubblichiamo gli estratti del verbale del consiglio straordinario della soc. Valli del Bitto trading, il braccio commerciale del Bitto storico, che documentano il tentativo del sindaco di Gerola, già schierato
con i ribelli,
di affossare la loro causa
Bitto: se non è un ribaltone questo...
di Michele Corti
Gli estratti dei documenti che pubblichiamo creano, finalmente, un po' di chiarezza nella guerra del Bitto. Il sindaco di Gerola alta, Fabio Acquistapace a settembre 2010 si era offeso per le accuse di voler svendere la causa del Bitto storico che gli erano
state mosse dai produttori storici in occasione della Sagra del Bitto. Alla luce di quanto emerge dalla lettura dei documenti che proponiamo alla lettura si confermerebbe, invece, un vero e proprio 'ribaltone' da parte del sindaco Acquistapace.
Forme invecchiate di Bitto storico nel Sancta Sanctorum
I precedenti
Cosa era successo alla Sagra del Bitto? Il venerdì, due giorni prima della Sagra, appariva sulla stampa locale un annuncio clamoroso. "Pace fatta per il Bitto, fine ad una guerra più che decennale". Chi proclamava questa lieta novella
era Patrizio Del Nero, ex sindaco del comune di Albaredo, presidente del consiglio provinciale (sino a questa primavera quando è stato sfiduciato) tutt'oggi direttore del Distretto agroalimentare (cui fa capo il Consorzio 'ufficiale' del Bitto, il C.t.c.b.). I produttori del Bitto storico saltavano sulla sedia perché non ne sapevano nulla e, nonostante le smentite di Acquistapace, hanno subito pensato di essere stati 'venduti' (sulla base di accordi in Comunità
Montana) dal sindaco di Gerola alta. La presenza alla Sagra di amministratori del comune di Albaredo (prima schierato con il Bitto storico, poi dal 2005 con il C.t.c.b.) e di alcuni casari-alpeggiatori che avevano 'disertato' dall'Associazione Produttori Valli del Bitto per restare nel Consorzio ufficiale, non poteva avvalorare i peggiori sospetti. Di conseguenza, al fine di fornire un segnale al sindaco e all'establishment, i produttori si rifiutarono di ritirare i tradizionali premi ad essi riservati
in occasione della sagra. Uno 'sgarro' alle istituzioni e una pessima figura per il sindaco perché a consegnare i premi c'era il presidente della provincia, il leghista Sartori, estraneo alle manovre in atto.
Bitto storico a Milano ai Mercati della Terra di Slow Food
Il primo 'ribaltone del Bitto'
Va ricordato che Patrizio Del Nero aveva deciso di staccarsi dall'Associazione Produttori Valli del Bitto, lanciando anche pesanti accuse contro Slow Food, sulla base di una precisa strategia. Il suo 'riposizionamento' a fianco dell'establishment
imprenditorial-politico valligiano è coinciso con l'apertura della Latteria Alpi del Bitto ad Albaredo, una struttura nuova di proprietà della Comunità Montana data - dal comune - in gestione alla Latteria sociale Valtellina di Delebio. Quest'ultima è la principale latteria industriale sondriese, azionista di riferimento del C.t.c.b. e 'cervello' del settore caseario provinciale. Nell'ambito dell'operazione è stata chiusa la vecchia
latteria turnaria del paese (messa a norma ) dove conferivano il latte i contadini. Oggi Patrizio del Nero, un politico di carriera (tanto che ha fatto in tempo ad essere segretario della federazione provinciale del P.C.I), è direttore, cdel Distretto agroalimentare
provinciale, un 'giocattolo' che gestisce, progetti per sedici milioni di euro. Sotto la 'cappella' del Distretto ci sono i vari Consorzi delle Dop e Igp e affini tra cui il C.t.c.b. . Quanto ai due 'disertori' basti essi utilizzano con contratto di affitto gli alpeggi di proprietà comunale (e non c'è bisogno di aggiungere altro).
Paolo Ciapparelli in azione nel Santuario del Bitto
C'eravamo tanto odiati
Dopo lo 'strappo' tra i produttori storici e il C.t.c.b. tra i due comuni di Albaredo (dalla parte del C.t.c.b. e delle 'istituzioni') e di Gerola (dalla parte del Bitto storico) sono volati gli stracci. Quelli di Albaredo sono arrivati a definire 'Luna Park' e 'cattedrale nel deserto' il Centro del Bitto storico, una struttura
unica nel suo genere che sta divenedo meta di 'pellegrinaggi del gusto' (e del cibo buono, pulito e giusto) da ogni dove. Quanto a Gerola, sino al settembre dello scorso anno, non si sono perse occasioni da parte del sindaco e dell'amministrazione comunale per ribattere colpo su colpo (vedi il box 'c'eravamo tanto odiati nella colonna a sinistra con i link ad alcuni documenti). Il sindaco e l'amministrazione tutta di Gerola non hanno mancato di proclamare il sostegno alla causa del Bitto storico attraverso
convegni, ordini del giorno ufficiali, comunicati e interventi sui media. Tanto che le sanzioni dell'Ufficio repressioni frodi del Mistero sono sate bollate in un Odg del consiglio comunale: "ennesimo atto di indimidazione e prevaricazione avvenuto questa volta per mano pubblica".
Da sinistra: io, il sindaco di Gerola, Paolo Ciapparelli e Piero Sardo al convegno a sostegno del Bitto storico vittima della repressione (novembre 2009). Altri tempi
Antefatti ambigui
Il 'riposizionamento' del sindaco di Gerola, che segue di sei anni quello del collega di Albaredo è stato un fulmine a ciel sereno? Per nulla. Che l'atteggiamento non fosse dei più limpidi lo si era capito da tempo. A cavallo tra il 2009 e il 2010, dopo le famose sanzioni contro i produttori storici, il sindaco
Acquistapace aveva fortemente caldeggiato una trattativa con Emanuele Bertolini, presidente della Camera di Commercio di Sondrio. La trattativa era finita in nulla perché la proposta aveva assunto contorni ambigui: si discettava di una 'iniezione' di consistenti finanziamenti nel Centro del Bitto storico (si ventilavano svariate centinaia di migliaia di euro) in cambio di un controllo di fatto sulla gestione da parte della Camera. La proposta è stata sdegnosamente
rigettata dai soci della Valli del Bitto Trading (il braccio comemrciale dei ribelli del Bitto) che, fortunatamente, con un contratto d'affitto venticinquennale (che ha comportato l'esborso di 300.000 €) hanno saldamente in mano la gestione del Centro del Bitto storico. Quello che non riescono a capire gli esponenti della casta imprenditorial-istituzionale locale è che possa esistere una società per azioni etica. Per quale motivo dovrebbero 'vendersi' azionisti che investono
un piccolo capitale per sostenere una causa 'buona, pulita e giusta"?
Paolo Ciapparelli e Francesco Maroni (Branzi) suggellano l'intesa 'orobica'
Il sindaco di Gerola va all'attacco
Ma la lezione non è stata sufficiente e così si è esposto anche il sindaco Acquistapace. Solo che lui, a differenza di Bertolini, di soldi non li ha e il suo goffo tentativo di affondare la causa del Bitto storico si è basato solo sul richiamo alle difficoltà economiche (peraltro in via di sduperamento)
della Valli del Bitto trading, facendo leva sul timore di una perdita del capitale. Ma anche questa volta i soci hanno rispedito al mittente le offerte 'indecenti'.
E lui, il sindaco, è finito nel girone dei 'ribaltonisti del Bitto', all'ombra di Patrizio Del Nero
Di seguito un estratto dal verbale
del consiglio di amministrazione della Valli del Bitto trading spa riuntosi a Forcola (loc. La
brace) il 21 aprile 2011 convocato su richiesta di Fabio Acquistapace, sindaco di Gerola alta (azionista), Daniele Acquistapace (consigliere), Attilio Manni (consigliere) presenti oltre ai richiedenti la convocazione Paolo Ciapparelli (presidente), Virginio Cappaneo (consigliere), Claudio Cremaschi (consigliere), Gabriella Colli (consigliere), Salvatore Conti (consigliere), Adriano Redaelli (azionista), Gianni Mariani (collaboratore), Segretario Sig. Gianni Mariani)
"Prende la parola
il presidente Ciapparelli che segnala che la riunione è stata convocata urgentemente
in quanto richiesta per gravi motivi sul futuro della società da parte del
sindaco di Gerola, l ’azionista Acquistapace Fabio. L'azionista Acquistapace
Fabio contesta l’operato del presidente, a suo avviso penalizzante per il futuro
della società. Sostanzialmente
contesta una gestione personale che non informa il consiglio
di amministrazione. Il presidente viene accusato di
inaffidabilità, e bilancio preventivo alla mano, di gestione economica sbagliata. Propone quindi la sfiducia del presidente con la nomina del
consigliere Manni in sua sostituzione. Indica un cambiamento di rotta a 360 gradi nei rapporti
società e istituzioni così sintetizzato: rientro nel Ctcb da parte del Consorzio bitto storico e
conseguente adesione al Multiconsorzio [oggi Distretto agroalimentare, sempre con direttore Patrizio Del Nero n.d.r.]. Questa posizione, per sua dichiarazione, garantirebbe i fondi
necessari promessi dalle istituzioni per pagare e promuovere il centro del
bitto storico. il consigliere
Acquistapace Daniele [fratello del sindaco n.d.r]. rincara le accuse contestando la gestione del presidente Ciapparelli. (omissis).
Il consigliere Colli Gabriella dichiara di essere scandalizzata dalla
proposta presentata dall’azionista Acquistapace Fabio che definisce indecente e
lesiva del principio che l'aveva convinta a difendere la causa del Bitto
storico. Il consigliere Cattaneo Virginio si dichiara profondamente amareggiato
per le accuse nei riguardi del presidente.
Ricorda che l'operato di Ciapparelli ha dato alla società una
visibilità internazionale. Ricorda inoltre che l'accusa di inaffidabilita mossa dal sindaco di
Gerola sia totalmente infondata in quanto la società si regge proprio sulla
garanzia che la figura di Ciapparelli rappresenta.
Il consigliere Caramaschi si dichiara amareggiato dell’astio verbale nei
riguardi dell’operato della società che il presidente rappresenta. Ricorda che i dati economici di previsione sono sempre stati
puntualmente anticipati dal presidente che mai ha nascosto le difficoltà
economiche che questa operazione comporta. (omissis).
Prende la parola
l’azionista Redaelli [utilizzando le] testuali parole: "Oggi è il giovedì santo, se avessimo
avuto intenzione di venderci per trenta denari, non avremmo avuto bisogno
dell’offerta fatta dal sindaco di Gerola. L'avremmo fatto da soli”. Si dice inoltre offeso dall’accusa di inaffidabilità dal punto di vista
economico in quanto l’esperienza dei presenti tutti coinvolti e informati sulla
gestione sia in sede preventiva che consuntiva, viene messa in discussione dal
sindaco di Gerola che quasi quasi li fa passare per sprovveduti.
A fronte di una netta presa di posizione della maggioranza dei
consiglieri presenti,il sindaco di Gerola ritira la proposta e dichiara che non
si presenterà in assemblea della società prevista per il giorno otto maggio con una
mozione di sfiducia".
Il Bitto storico 'oscurato' dalla repressione dei carabinieri del gusto
Epilogo
Gerola, che ha l'onore di ospitare il Centro del Bitto storico dovrebbe essere grata ai 'ribelli del Bitto' per la fama che la loro vicenda e la straordinaria realtà del Santuario del Bitto (come è ormai conosciuto il Centro) catalizzano sul paese. Invece ...
Invece su una politica lungimirante a favore del territorio prevalgono anche a Gerola le logiche politiche di corto respiro, le alleanze in Comunità Montana, la fame di 'finanzamenti' per opere e iniziative di cui - più che la reale utilità - importa la pronta disponibilità in cassa.