(05.09.11) Non più solo pecore e capre o vitelli. I lupi ora attaccano anche le bovine adulte facendole precipitare dai dirupi o sbranandole mentre partoriscono
Ora anche le vacche vittime dei lupi (1)
di Michele Corti
Gli allevatori e i pastori si sottopongano a sforzi crescenti, sia economici che di fatica fisica per rafforzare le difese dai branchi. La gravità del fenomeno predatorio però non solo non accenna a diminuire sul piano dei numeri ma assume un nuovo e inquietante aspetto convolgendo anche le stesse vacche nutrici oltre agli ovicaprini e al giovane bestiame bovino.
Intervista con Giacomo Pittavino di
Castelletto Stura (Cn) del giorno 2 settembre presso Demonte e presso
Bergemoletto di Demonte un vasto pascolo dove il margaro carica 250 fattrici. Da quando i problemi di predazione di vitelli da parte dei lupi si sono fatti seri Pittavino deve tenere
una trentina di fattrici a parte controllandole ogni giorno per poter mettere al sicuro in un box quelle prossime al parto. L'allevatore ha una lunga esperienza avendo caricato per trentadue anni successivi questa montagna. Di seguito la sintesi dell'intervista.
La vallata che soprasta Bergemoletto. Il pascolo arriva sino alle creste
Quest’anno ho subito tre attacchi con perdita di vitelli alla fine di luglio nel giro di
cinque giorni. L’ultimo è stato il più grave con la perdita di una vacca
nutrice. Nel primo caso è successo nel pomeriggio. Le vacche erano come
impazzite, sporche di merda, si erano anche picchiate tra di loro; la madre del vitello era tutta agitata.
I vitelli con le madri
Il vitello verso le cinque-sei era ancora caldo; i lupi avevano consumato solo le budella. Il mattino dopo chiamo la veterinaria.
Mi dice “oggi non riesco, vengo domattina”. Quando è venuta non c’era più
niente, solo dello sporco tra i cespugli. Non mi è stato riconosciuto come
perdita. Dopo due giorni sento una mucca che grida. Il suo vitello non l’ho più trovato, né vivo né morto. Non ho chiamato.
La mandria delle vacche in procinto di partorire e che hanno partorito da poco
Il terzo vitello è stato preso dopo cinque giorni dal primo. Era sabato sera. L’ora sarà
stata sette e mezza-otto. Mi hanno riferito i francesi che hanno la casa a duecento metri da dove è successo.
Abitazioni in parte utilizzate durante i mesi estivi. La casa "dei francesi" è quella a sinistra
Io non ho sentito nulla pur essendo vicino perché stavo presso il box delle partorienti, c’è di mezzo un vallone. Ma la gente ha sentito.
Il punto dove è stata uccisa la vacca. Al centro l'erba è bruciata, intorno rigogliosa nonostante la siccità
I lupi hanno ucciso la mucca mentre partoriva, le hanno mangiato la matrice, l’utero, sembrava un lavoro fatto col bisturi, la pelle si era
attorcigliata... C’era un lago di sangue. Il vitello già svuotato era a cinquanta
metri. La domenica non chiamo, chiamo lunedì. Quando la veterinaria è arrivata il
vitello era sparito. Ha commentato “questa è proprio una scena del crimine”.
Il punto dove è stata uccisa la vacca mostrato dal margaro
Poi mi ha detto che il lupo per due
ore sente quando la mucca rompe le acque. Ora che ha assaggiato c’è pericolo, "o
tiri tre fili" mi ha detto … Ma io devo
cambiare il recinto ogni uno-due giorni è già un gran lavoro tirarne uno, tre
diventa impossibile. Alla mucca avevano
mangiato la mammella e l’avevano svuotata. Da come l'hanno svuotata dovevano essere sei-sette. L’ho fatta portare via io dal Casman, sono assicurato con l’Apa per lo smaltimento. La vacca era di una certa età, aveva tredici anni, ma per me è stata una perdita perché era una bontà. Ha sempre partorito da sola.
Il vitello è stato trascinato a breve distanza (sotto gli alberi); poi è sparito.
La zona è tutta recintata con il filo elettrico.
È da
quattro-cinque anni che porto via quelle prossime al parto e le faccio
partorire nel box. Le tiro via uno-due giorni prima di fare. Però a volte il
nervo [i legamenti della zona pelvico-coccigea] non si rilascia e non la metti dentro in tempo. Altre volte, invece, si
rilascia presto e la tieni nel box troppo tempo prima. C’è del lavoro perché
devo portare la mandria di quelle a fine gravidanza vicino ai cancelli del box
e mandare dentro quella che deve fare. Bisogna darle il fieno.
Una vacca fresca di parto con i suoi gemelli
Per le mucche è uno stress, partorivano meglio prima, senza stress. Quando le togli dal suo ambiente … Poi toglierle non è facile anche se quest’anno devo dire che
entrano più facilmente e stanno meglio dentro il box per la paura. Nel box
dopo il parto restano tre giorni, quindici se il vitello ha problemi. Quando
sono nervose c’è anche il rischio che l’allevatore prenda calci e cornate e che si lascino aiutare solo alla fine, quando sono cotte.
Il box per i parti
Gli attacchi e la presenza del lupo creano grande
stress. Lo scorso anno hanno partorito dove una valanga aveva creato un recinto
naturale. Difendevano tutte il vitello. Ma quanta energia perdono, non si
spostavano e non pascolavano, avevano paura, avevano sentito i lupi. Le mie
vacche non sono più quelle di prima. Sono costretto a non utilizzare più i
cani, adopero solo la border collie che sta zitta. Se sentono un cane che
abbaia rizzano il pelo, lo ammazzano, non sono più domestiche. Il lavoro diventa più difficile, specie con i pascoli
sporchi [incespugliati]. Dopol’aggressione ci vogliono quindici-venti giorni per calmarsi.
Cominciano
in questi giorni a calmarsi… Ma ancora oggi devo andare con un cane che non fa
rumore.
Con questo
sistema comunque io sono costretto a stare sempre qui a controllarle, a tirare
i fili, a spostarle nel box. Prima scendevo in azienda a Castelletto Stura dove
abbiamo parecchia terra. Ci costa trecento euro la giornata [0,38 ha] quella presa in
affitto e bisogna farla rendere. C’è da bagnare il mais, c’è da tagliare il
fieno. Bisogna essere in due e quindi mio figlio ha bisogno di aiuti. Abbiamo
preso un anziano che aiuta e poi dobbiamo prendere il contoterzista. Oltre a
quello che è successo a me ho sentito di altri attacchi qui vicino. Hai sempre
paura che succeda qualcosa.
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