(06.09.11) Non più solo pecore e capre o vitelli. I lupi ora attaccano anche le bovine adulte facendole precipitare dai dirupi o sbranandole mentre partoriscono
Ora anche le vacche vittime dei lupi (2)
di Michele Corti
Gli allevatori e i pastori si sottopongano a sforzi crescenti, sia economici che di fatica fisica per rafforzare le difese dai branchi. La gravità del fenomeno predatorio però non solo non accenna a diminuire sul piano dei numeri ma assume un nuovo e inquietante aspetto convolgendo anche le stesse vacche nutrici oltre agli ovicaprini e al giovane bestiame bovino
Intervista con Bruno
Bottero di Magliano Alpi (3 settembre 2011)
L’azienda carica
l’alpeggio Seirasso del comune di Magliano Alpi. Bruno Bottero ha una
mandria di piemontesi che utilizza anche per il latte producendo Raschera
d’alpeggio dop. Quest’anno, la sera del 19 luglio una vacca e due manzette sono
state fatte precipitare per una ripida scarpata rocciosa dai lupi. Fino a qualche anno fa portava in alpeggio
anche le pecore, ora con il lupo non è più possibile. L’ intervista a
Bruno Bottero si svolge mentre sta finendo la lavorazione
della raschera. E’ stata seguita dai rilievi fotografici sui resti dei capi
vittime dellupo.
Bruno Bottero mentre pressa la Raschera
L’attacco si è verificato il giorno 19 luglio alle nove di
sera. Si vedeva ancora bene perché non c’era nebbia. Ho visto tre lupi. Vengo
su questo alpeggio da sessanta anni, da quando avevo quattro mesi e lo conosco
bene, conosco bene anche i cani e so distinguere i lupi, sono grigi, diversi.
Il pascolo dove sono state attaccate le bovine. Dietro la cresta c'è il dirupo.
La sera stessa sono andato a vedere dove le bestie erano
cadute ma si faceva buio e sono tornato alla mattina. La mattina poi ho
chiamato la veterinaria. Mi ha risposto che se i capi non erano azzannati non veniva neanche a vedere. I lupi hanno mangiato la notte dopo, le cosce.
Il salto di roccia visto (nebbia permettendo) dalla parte dove sono diroccati i capi
La bestia ferita, immobilizzata per fratture di dietro è stata uccisa a poca
distanza da dove era caduta. Però ha tentato di alzarsi; era caduta sopra a
dove adesso c’è ancora la carcassa della mucca mentre adesso quello che rimane
è sotto la mucca. Abbiamo sparato i petardi, li abbiamo visti. Dopo ancora un
altro margaro li ha visti.
La visione aerea dei fabbricati e dei pascoli. Si distingue chiaramente sulla sinistra la bastionata rocciosa dove i lupi hanno spinto le loro vittime
La veterinaria è venuta dopo cinque giorni perché è uscito
l’articolo sul giornale. Voleva verbalizzare per il risarcimento solo i due
capi azzannati. Mi sono arrabbiato e ho voluto che segnasse tutti e tre i capi.
“Non sono mica io che li ho fatti scendere dal dirupo”. Ha preso anche dei campioni.
La carcassa della vacca
Nel verbale ha scritto che due capi sono morti subito e uno ferito è stato ucciso dopo due giorni. Ha scritto anche che io ho avvistato due lupi.
I miseri resti di una manza
Per quanto riguarda le carcasse il veterinario dell’Usl ha detto che dato il terreno roccioso non era possibile sotterrarli. La veterinaria mi ha detto che
dovevo prendere a mie spese l’elicottero.
Gli ancora più miseri resti dell'altra manza
Dopo l’attacco le mucche sono rimaste nervose. Una sera erano qua coricate e sono partite tutte di corsa. Non volevano neanche più andare dalla parte del pascolo dove è avvenuto l’attacco. I capi persi non erano miei
ma di un'altra allevatrice che ce li da in guardia. Nel 2010 è stato preso un vitello
nostro, nel 2009 abbiamo perso sei pecore, cinque trovate e una dispersa di cui
non si è più provato niente. Anche gli altri anni abbiamo sentito e visto i lupi.
La baita con caseificio dell'alpe Seirasso
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