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Inforegioni/Anche le vacche vittime del lupo(2)

 

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(04.08.11) Anche le vacche nutrici vittime del lupo (1)

Un grave episodio si è verificato un mese fa sui pascoli di Bergemoletto di Demonte, in valle Stura (Cn). Il racconto del margaro Giacomo Pittavino che carica questi alpeggi da trentadue anni e al quale un branco piuttosto consistente di lupi ha sbranato una vacca "che era una bontà a partorire" mentre partoriva a 200 m da case abitate. leggi tutto

 

(25.08.11) Oncino (valle Po, To) Testimonianza di Valter Allioli, pastore

Il 27 luglio Valter, che custodisce un gregge di 350 pecore , ha subito un pesante attacco di lupi. Diversi capi risultano ancora dispersi ma lui ornmai dispera di trovare qualcosa. Sono andato a trovarlo il giorno 9 agosto e ho riportato la trascrizione integrale dell'intervista. Ne valeva la pena, credo, perché rappresenti una testimonianza spontanea, vivace e molto efficace sulla condizione vissuta dai pastori a seguito del ritorno del lupo. Chi blatera di 'convivenza' dovrebbe confrontarsi con queste persone.vai a vedere

(18.07.11) Alpeggi sempre più a rischio lupo

Il racconto di un attacco dei lupi con gravi conseguenze all'alpe Tartarea in comune di Oncino (valle Po). Sono rimaste tre capre impaurite all'alpe Tartarea. Le altre o sono state sbranate o sono disperse o sono state portate a casa dai proprietari.Così l'apprezzato formaggio misto non si potrà più produrre. Oggi questo alpeggio è diventato off limits per le capre. Ma se i lupi aumentano quante altre situazioni a rischio si verranno creare?

vai a vedere testo, foto e videoclip

 

(18.07.11) Videointervista al canalone della morte (Bellino, Val varaita, Cn)

Sono stato, nell'ambito delle attività del progetto Propast, ad approfondire le circostanze in cui 59 pecore (di cui una morsa alla gola) sono morte il giorno 11 a Bellino.  Ascoltate i fatti dalla viva voce del pastore (videoclip) che mi ha mostrato il teatro della tragedia e quello che ha visto vai a vedere

 

(13.07.11) Una strage senza fine

Negli ultimi giorni 82 capi ovicaprini persi a causa di attacchi di lupi in Piemonte. I branchi sono ormai numerosi e gli attacchi di massa provocano pesanti perdite. Vi sono numerose carcasse da recuperare dal fondo di canaloni e animali dispersi feriti o agonizzanti da soccorrere. Serve l'intervento della Protezione civile e dei veterinari pubblici.  Si spera nell'intervento della Regione.leggi tutto

 

(29.05.11) L'impossibile convivenza. Capre e lupi a Bellino (Cn)

Intervista all'allevatore di capre Giacomino Gallian di Bellino (Valle Varaita, Cn).  Giacomino alleva le capre come attività integrativa ma con con grande passione. Il suo gregge è una 'collezione' di razze (non incrociate tra loro). Tutto irreparabilmente frustrato dall'arrivo del lupo per colpa del quale le capre "non sono più belle come prima". Per ora Giacomino non molla (pur avendo dovuto abbandonare i pascoli alti), ma tanti altri allevatori lo hanno già fatto. É proprio quello che vogliono gli amici del lupo: la montagna  tutta per loro e il loro gioco egoista e nichilista alla 'natura selvaggia'  vai alla videointervista

 

 

(06.09.11) Non più solo pecore e capre o vitelli. I lupi ora attaccano anche le bovine adulte facendole precipitare dai dirupi o sbranandole mentre partoriscono

 

Ora anche le vacche vittime dei lupi (2)

di Michele Corti

Gli allevatori e i pastori si sottopongano a sforzi crescenti, sia economici che di fatica fisica per rafforzare le difese dai branchi. La gravità del fenomeno predatorio però non solo non accenna a diminuire sul piano dei numeri ma assume un nuovo e inquietante aspetto convolgendo anche le stesse vacche nutrici oltre agli ovicaprini e al giovane bestiame bovino

 

Intervista con Bruno Bottero di Magliano Alpi (3 settembre 2011)

 

L’azienda carica l’alpeggio Seirasso del comune di Magliano Alpi. Bruno Bottero ha una mandria di piemontesi che utilizza anche per il latte producendo Raschera d’alpeggio dop. Quest’anno, la sera del 19 luglio una vacca e due manzette sono state fatte precipitare per una ripida scarpata rocciosa dai lupi.  Fino a qualche anno fa portava in alpeggio anche le pecore, ora con il lupo non è più possibile. L’ intervista a Bruno Bottero si svolge mentre sta finendo la lavorazione della raschera. E’ stata seguita dai rilievi fotografici sui resti dei capi vittime dellupo.

 

Bruno Bottero mentre pressa la Raschera

 

L’attacco si è verificato il giorno 19 luglio alle nove di sera. Si vedeva ancora bene perché non c’era nebbia. Ho visto tre lupi. Vengo su questo alpeggio da sessanta anni, da quando avevo quattro mesi e lo conosco bene, conosco bene anche i cani e so distinguere i lupi, sono grigi, diversi.

 

Il pascolo dove sono state attaccate le bovine. Dietro la cresta c'è il dirupo.

 

La sera stessa sono andato a vedere dove le bestie erano cadute ma si faceva buio e sono tornato alla mattina. La mattina poi ho chiamato la veterinaria. Mi ha risposto che se i capi non erano azzannati non veniva neanche a vedere. I lupi hanno mangiato la notte dopo, le cosce.

 

Il salto di roccia visto (nebbia permettendo) dalla parte dove sono diroccati i capi

 

La bestia ferita, immobilizzata per fratture di dietro è stata uccisa a poca distanza da dove era caduta. Però ha tentato di alzarsi; era caduta sopra a dove adesso c’è ancora la carcassa della mucca mentre adesso quello che rimane è sotto la mucca. Abbiamo sparato i petardi, li abbiamo visti. Dopo ancora un altro margaro li ha visti.

 

La visione aerea dei fabbricati e dei pascoli. Si distingue chiaramente sulla sinistra la bastionata rocciosa dove i lupi hanno spinto le loro vittime

 

La veterinaria è venuta dopo cinque giorni perché è uscito l’articolo sul giornale. Voleva verbalizzare per il risarcimento solo i due capi azzannati. Mi sono arrabbiato e ho voluto che segnasse tutti e tre i capi. “Non sono mica io che li ho fatti scendere dal dirupo”. Ha preso anche dei campioni.

 

La carcassa della vacca

 

Nel verbale ha scritto che due capi sono morti subito e uno ferito è stato ucciso dopo due giorni. Ha scritto anche che io ho avvistato due lupi.

 

I miseri resti di una manza

 

Per quanto riguarda le carcasse il veterinario dell’Usl ha detto che dato il terreno roccioso non era possibile sotterrarli. La veterinaria mi ha detto che dovevo prendere a mie spese l’elicottero.

 

Gli ancora più miseri resti dell'altra manza

 

Dopo l’attacco le mucche sono rimaste nervose. Una sera erano qua coricate e sono partite tutte di corsa. Non volevano neanche più andare dalla parte del pascolo dove è avvenuto l’attacco. I capi persi non erano miei ma di un'altra allevatrice che ce li da in guardia. Nel 2010 è stato preso un vitello nostro, nel 2009 abbiamo perso sei pecore, cinque trovate e una dispersa di cui non si è più provato niente. Anche gli altri anni abbiamo sentito e visto i lupi.

 

La baita con caseificio dell'alpe Seirasso

 

 

           

 

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