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(16.09.10) Trentino. Chiude Fiavé. Dopo anni di polemiche e salvataggi di mamma PAT
Il caseificio di Fiavé era già stato assorbito da tempo da Latte Trento dopo il salvataggio da parte di mamma Provincia. Ora a sorpresa si annuncia la chiusura degli stabilimenti del gruppo. A solo poche settimane di distanza dal rinnovo degli impianti 'colpevoli' della 'mozzarella blu'. Altri 250.000 € di sovvenzione pubblica gettati alle ortiche dopo le decine di milioni di euro di 'ristrutturazione' dei debiti. leggi tutto
(07.07.10)La beffa al 'nazionalismo alimentare'
Galan, in tenuta giallo Coldiretti, era al Brennero a protestare platealmente per la rituale difesa del Made in Italy. Nel frattempo poco a valle (in Trentino) deflagrava lo scandalo della mozzarella blu 'di puro latte trentino' (ma spesso prodotto con insilato di mais e con foraggi importati da altre regioni) . Il 'colpevole' è il solito maxi Caseificio di Fiavè, già noto per aver accumulato decine di milioni di euro di debiti e per il 'salvataggio' di mamma provincia e mamma cooperazione. Segnalazioni di mozzarelle blu di Fiavè si registrano in varie parti d'Italia e sono state ritirate 400.000 confezioni. Il mega direttore del 'Polo bianco', Paoli, che ha disposto lo stop della produzione, da la colpa del fattaccio al caldo!? La Procura di Trento ha intanto aperto un fascicolo sulla base delle segnalazioni dei NAS. leggi tutto
(13.08.09) Trento. Gli allevatori presentati come accattoni
I danni e le beffe. La politica provinciale ha perseguito tenacemente la chiusura di stalle e caseifici inseguendo i modelli padani, le economie di scala, i super-caseifici, le super-mucche. Ora, agita lo spettro della 'estinzione della zootecnia' e strumentalizza con una campagna pubblicitaria shock gli allevatori presentandoli come accattoni. Intanto il caseificio di Fiavè si prepara a lasciare a piedi i conferenti biologici della Rendena (commenti di M.Corti e G.Pallante) .... leggi tutto
(08.12.09) Modello zoocaseario industrialista ormai alla frutta
La Val di Ledro (Trentino occidentale) 'molla' il Caseificio di Fiavè. E' solo l'ultimo atto della crisi che si trascina da anni del caseificio spina dorsale del modello industrialista imposto alle Alpi distruggendo il tessuto della zooetecnia alpina e dei caseifici artigianali e che basa la sua falsa economicità sui sostegni pubblici. Oggi la rigidità dei sistemi industrializzati non regge l'impatto con la crisi e la internazionalizzazione leggi tutto
(16.03.09) La politica zootecnica e casearia trentina? Un fallimento. Non lo dicono i soliti "talebani" ma un consigliere di maggioranza
Michele Dallapiccola, capogruppo del PATT (in maggioranza) in consiglio provinciale a Trento, veterinario e presidente del Macello dell'Alta Valsugana spara a zero sulla politica provinciale che ha sinora puntato sul "Polo bianco", i maxi caseifici e le stalle sempre più grandi. Pare di sentire quei "mati" dei ruralpini... vai a vedere
(20.08.08) Caseificio Fiavè annega nei debiti
I costi sono elevatissimi. A cosa sono serviti sostegni e fusioni? vai a vedere
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(10.01.11) La Provincia autonoma di Trento regala spudoratamente mezzo milione al fallimentare sistema caseario per compensarlo dei danni della Mozzarella blu
Il vero scandalo della Mozzarella blu trentina:
Chi sbaglia fa pagare a Pantalone
Non bastavano le decine di milioni regalati alle cooperative fallite per tappare le voragini di bilanci dissestati (nonostante decenni di aiuti assistenziali). La Mozzarella blu viene considerata alla stregua di una 'calamità naturale' e la Provincia autonoma copre i danni
di Michele Corti
Che faccia tosta. Con determina 448 del 30 dicembre scorsoil Servizio Vigilanza e Promozione delle attività agricole ha coperto, almeno in parte, i danni derivati dal 'fenomeno' della Mozzarella blu che aveva interessato il caseificio di Fiavè, il più grande del Trentino (anche se destinato a chiudere con la fusione nel 'Polo bianco' alias Consorzio Produttori Latte delle Valli Trentine). Tutto sul filo della legalità. La determina applica - un po' spregiudicatamente - una legge provinciale, (4 del 2003) che, all'art. 4 prevede che " per ridurre gli effetti dannosi, causati da eventi imprevisti, che possono derivare al comparto agricolo trentino a seguito di danni alla produzione agricola o ai mezzi di produzione agricola", consente di intervenire con la concessione di aiuti in conto capitale. Con un tetto massimo di 500.000 euro. Altrimenti gli avrebbero dato 621.000 euro!
L'assessore all'agricoltura, Mellarini
Dagli alla mozzarella teutonica, fermale al Brennero! E poi ... che figura di m.
Lo scandalo della Mozzarella blu era scoppiato in giugno ed era servito a scatenare una demagogica campagna contro la 'mozzarella teutonica' con tanto di presidi al Brennero. In Italia il danno più consistente di immagine l'ha subito la Granarolo. Come sempre l'occhio di riguardo utilizzato dai media nazionali per il Trentino (chissà come fanno ....) ha evitato che l'eco del 'caso Fiavè' uscisse dai confini provinciali. Fatto sta che la produzione della mozzarella, prodotto di punta del Caseificio leader della provincia, ha subito una notevole flessione. Da 60 quintali al giorno si è ridotta a 20 perché molti clienti hanno interrotto gli acquisti. Ricordiamo ai lettori - a proposito di valorizzazione del latte delle 'incontaminate' Valli Trentine - che Fiavè produceva anche confezioni 'formato pizzeria' vendute a prezzi vili (anche qeulle 'normali' peraltro erano nella GDO molto spesso in 'promozione'). Nella mozzarella finiva molto latte di qualità non idonea alla produzione di Grana Padano-Trentino che, a differenza di quello Padano-Padano, non può essere ottenuto da vacche alimentatie con insilato di mais. Ossia il latte peggiore delle grosse stalle simil padane che esistono anche in Trentino (specie a Fiavè e dintorni, ma non solo). E che riversano parecchia merda (pardon, nitrati) negli incontaminati rii trentini.
Il 'presidentissimo' Dellai
Fenomeno naturale !?
In ogni caso la 'Mozzarella blu' non è un fenomeno 'naturale'. Il caldo estivo ha solo favorito un problema che è di contaminazione ambientale e quindi di carenze di controlli e manutrenzione degli impianti. Se vogliamo, però, dietro alla Mozzarella blu c'è anche la spinta dell'industria ad accellerare i tempi di produzione e a semplificare i cicli produttivi. Per la produzione della vera Mozzarella (a parte il latte di bufala) si utilizza l'acidificazione naturale con fermenti lattici; quella industriale, invece, viene ottenuta in modo 'sprint' aggiungendo anche acido citrico o lattico. A parte le caratteristiche organolettiche impoverite (si rimedia aggiungendo più sale) l'acidificazione risulta meno spinta rispetto al processo 'naturale' e la protezione dalla contaminazioni più frequente, almeno nel caso dello Pseudomonas fluorescens, il batterio responsabile della Mozzarella blu.
Questo batterio, non patogeno ma possibile agente di infezioni - almeno in alcuni casi - è presente normalmente nell'ambiente. Ciò significa che per escludere le contaminazioni dell'acqua utilizzata nella lavorazione (che poi contamina il liquido di governo della Mozzarella ) sono necessarie delle normali e continue precauzioni: la pulizia e il controllo frequente degli impianti.
Un sistema semisovietico maternalistico soft (che regge perché finanziato dall'esterno)
Come si fa a parlare di 'eventi imprevisti' a proposito del danno subito dal caseificio di Fiavè e compensato da mamma provincia? Dovrebbe essere esclusa una qualsiasi responsabilità da parte delle maestranze, dei tecnici, del management, della gestione aziendale. Il fatto è che in un sistema di libertà e di responsabilità di impresa questi errori li paga l'impresa.
Le imprese che in Italia hanno avuto danni per la mozzarella blu sono state risarcite da Pantalone? Figuriamoci. Solo in Trentino possono capitare queste cose grazie alle risorse di un autonomia finanziata il larga misura dalle tasche dei contribuenti delle regioni vicine.
Ma tutto ciò è un vantaggio per il Trentino? No di certo. L'assistenzialismo, le inefficienze 'coperte, gli investimenti faraonici, le spese insostenibili hanno portato al fallimento caseifici e cantine sociali. Dove chi sbaglia non paga gli errori tendono a ripetersi. E poi tutto questo assistenzialismo ha anche altri prezzi: il conformismo, l'assenza di una critica costruttiva ai 'manovratori' che non possono essere messi in discussione per paura di perdere appalti, posti, trasferimenti di spesa pubblica. A quando un ricambio di un sistema che dai tempi dei Principi-vescovi non ha mai conosciuto vere rotture di continuità?
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