(14.07.11) Dall'esperienza della nota e apprezzata azienda caprina Lo Puy (che questa estate organizza al mercoledì
sera interessanti conversazioni ruralpine) è nata, quasi per gemmazione, l'azienda Lo Grasal di Lara Ganarin che qui racconta come ha avviato la sua attività di artigianato tradizionale.
Al Podio oltre alle capre c'è anche l'artigianato
di Lara Ganarin
Da ottobre 2010 è nata ufficialmente in borgata Podio la bottega di vasellame grès e porcellana, attività secondaria che affianca il mestiere prevalente dell'Az. Agr. Lo Grasal (attività agricola di allevamento caprino). Un po' di storia:
sono ormai sette anni che collaboro con l'Az. Agr. Lo Puy in borgata Podio (San Damiano Macra) dove vivo con la mia famiglia (mamma Lara, papà Andrea e Maddalena di due anni).
Dopo un anno di esperienza come dipendente dell'Az. Lo Puy ho deciso di diventare anch'io agricoltore, o meglio allevatore. Questa scommessa è frutto di un'intensa collaborazione con l'azienda madre storica del Podio. L'insediamento de Lo Puy in borgata ha infatti
dato spunto e possibilità per la creazione di una mia azienda nata nel 2005, pensata non come un copione, ma come unione di forze per lo stesso tipo di agricoltura. Per una donna non è semplice tentare la strada dell’agricoltura né tanto meno dell’allevamento, anche perchè oggi ritengo molto difficile vivere di sola agricoltura. Sono convinta che in montagna non sia possibile, soprattutto per una famiglia, se non diversificando i lavori dei coniugi (mio marito non lavora nel settore
agricolo); non si può pretendere di avere un reddito fisso in un luogo difficile con un mestiere imprevedibile come quelli così strettamente legati alla terra. La ricompensa di un tale investimento sta in quel valore aggiunto che rende la vita di un altro sapore, specialmente per chi sente dentro di sé questo richiamo. Chi conduce la terra e alleva bestie sa che il suo lavoro è la sua vita.
È grazie a mio marito e ai genitori delle nostre famiglie che ho potuto intraprendere questa attività in valle Maira e naturalmente grazie all' enorme lavoro fatto in precedenza dalla famiglia Alifredi dell'Az. Agr. Lo Puy senza la quale non sarei
mai venuta ad abitare e lavorare qui! Nel giro di pochi mesi sono passata dall'essere educatore ad allevare capre e fare formaggio. Ho lasciato la città perchè amo la solitudine degli spazi aperti e dei boschi. A quanti mi
chiedono perchè ho fatto questa scelta risponderei che questi luoghi stessi mi hanno convinto a fondare la mia vita proprio qua insieme alla mia famiglia.
Nel frattempo è nata anche la passione per la ceramica, grazie alla pazienza e alla generosità di Adriano e Laura di Studio Potter (Peveragno) di cui sono allieva. In questo modo è nato un piccolo laboratorio, attività secondaria dell'azienda
agricola. Diversifico i mestieri specie nel periodo invernale in cui c'è poco lavoro agricolo. Ho chiamato la mia azienda LO GRASAL: in occitano arcaico significa “vaso”. In particolar modo GRAIS corrisponde a “creta”. In un nome solo, tanti significati che confluiscono: grasal (vaso) - grais (creta) - grès (argilla naturale mescolata a silice e feldspato altamente refrattaria). Il termine italiano “gradale” è infatti il corrispondente del francese Graal, ricordato per la famosa leggenda.
Ho voluto recuperare un nome antico per designare un mestiere, quello del vasaio, altrettanto ancestrale. Grazie alla forza centrifuga del tornio creo vasi, ciotole, bicchieri, tazzine, barattoli… Dò forma a spazi che “racchiudono il vuoto” per entrare nelle case e raccogliere, contenere un pezzo di storia, un incontro, un caffè, un chai (thé), una cena: pezzi di vita quotidiana.
Ogni pezzo è cotto due volte: la prima (che prende il nome di “biscotto”)(foto sopra) a 950°, la seconda (“smaltatura”)(foto sotto) a 1280°. L’alta temperatura elimina le sostanze tossiche degli smalti e conferisce una durezza e una maggior
resistenza al vasellame, rendendolo quindi ideale all’uso quotidiano.
E' sempre una grande meraviglia aprire il forno dopo la seconda cottura a cui si dedicano molte ore e in cui si può constatare la bravura del ceramista specie se si cuoce in riduzione (consiste nel togliere ossigeno dall'interno del forno. Tale operazione rende
i colori più caldi e la parte non smaltata rimane di tonalità più bruna). La riduzione si impara con il tempo e conoscendo a fondo il funzionamento del proprio forno. Ci sono molte varianti e quindi inizialmente non è affatto semplice capirne il meccanismo. La soddisfazione è grande quando si riesce a raggiungere tale obiettivo!
Nell'agriturismo La Chabrochanto si possono trovare e "provare" questo tipo di vasellame degustando i numerosi piatti proposti.