Ruralpini         Eventi/Latte & Linguaggio

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Comitato Promotore

Luigi Ballerini, Prof. Emerito di lingua e letteratura italiane University of California, Los Angeles,

Michele Corti, Ruralista, docente di zootecnia montana presso Università degli Studi di Milano,

Pasquale Latorre, Direttore Biblioteca Chiesa Rossa,

Laura Zanetti, Presidente Libera Associazione Pastori e Malghesi del Lagorai

Tel.: 02 8846 5991

 

E-mail:

c.bibliochiesarossa@comune.milano.it

 

Fax: 02 8844 2161

 

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(16.05.12) A Milano questo week-end un evento in cui la riflessione sul cibo e sul linguaggio si intrecciano per rafforzare la coscienza critica del consumatore (alimentare e culturale) rispetto ai processi di omologazione e impoverimento

 

 

Latte & Linguaggio

 

 

Le vicende recenti del latte: l'ostracismo contro il latte naturale "crudo", il latte "fresco" a lunga conservazione, il latte "ad alta qualità" prodotto con materie prime ottenute da filiere in cui si usano Ogm e pesticidi (e in zone a forte inquinamento ambientale), la realtà di un latte industriale variamente manipolato e impoverito (per poi proporre prodotti "arricchiti"), hanno portato alcuni operatori e studiosi consapevoli  a riflettere sui processi paralleli che interessano l'industria alimentare e quella culturale e letteraria.

 

Sommario

 

Perché il Forum

 

Il programma con gli interventi

 

Le attività collaterali

 

Le degustazioni


Perché il Forum Latte & Linguaggio

Spesso il cibo di cui si nutre l’organismo umano è talmente manipolato che finisce col provocare gravi danni alla salute. Sono arcinoti gli effetti deleteri del cibo offerto dalle grandi catene fast food: obesità, diabete etc. Esistono tuttavia pericoli meno appariscenti e più insidiosi anche in tipi di cibo che costituiscono la base stessa dell’alimentazione: per esempio nel latte, oggetto di normalizzazioni e manipolazioni che consentono alla grande industria casearia di produrre formaggi tipici (mettiamo il gorgonzola) con latte proveniente da chissà dove (non certo da Gorgonzola), e pastorizzato al punto che ogni sua particolarità organolettica è stata completamente annullata.

Incredibile a dirsi, questa situazione è strutturalmente analoga a chi adopera il linguaggio (parlando, leggendo, ascoltando etc.) Quanto sono oggi gli “utenti” linguistici che possano vantare una pur che minima consapevolezza dei processi di “produzione del significato”? I disastri causati dall’industria latteo-caseraia nel settore dell’alimentazione materiale, l’industria mediatica li causa nel campo dell’alimentazione culturale.

La manipolazione del linguaggio consente, oltretutto, la copertura e la veicolazione del prodotto alimentare. Basta pensare all'uso improprio di termini qualificanti come genuino, nostrano, fresco, naturale che nella realtà non hanno nulla a che fare con il loro valore semantico, quando non rimandano addirittura al contrario di quel che annunciano, promettono, declamano etc.Il latte non manipolato è costretto a chiamarsi crudo (che ha connotazione negativa), in maniera da riservare il termine fresco a dei tipi di latte che, in realtà sono tutt’altro che freschi. L’unica cosa vera è che si possono consumare a distanza di mesi (latte di lunga conservazione, Parmalat, nei supermercati di tutto il mondo), senza sapere il danno che procurano all’organismo umano le sostanze usate per “allungare” la vita del latte.

Sia per il latte sia per il linguaggio si deve parlare di impoverimento e di riduzione effettiva di opportunità di scelta da parte di chi li utilizza. La standardizzazione (e l’appiattimento) del latte (e derivati) e del linguaggio sono davanti agli occhi di tutti. Gli stessi ingredienti manipolati e ricombinati danno l'illusione di una gamma infinita di scelte. In realtà, davanti a centinaia di etichette che promettono individualità, i prodotti sono tristemente simili per struttura e stile (prefabbricati) e l'acquirente non è più un individuo capace di attingere a pieno diritto alla propria consapevolezza ma un semplice consumatore stordito che, negli stessi scaffali, si trova a “scegliere” latticini (e romanzi) di pessima e pericolosa qualità. Anche la letteratura diventa stupidamente e lietamente succube degli stessi condizionamenti: pochi ingredienti ricombinati producono un romanzo di successo. Sono centinaia i romanzi di successo, cioè costruiti sulla base di una formula ridotta ai minimi termini e sempre uguale.

Nel linguaggio del consumo alimentare dunque, così come nell’uso della lingua parlata e scritta, il fruitore, apparentemente svincolato dalla rigidità delle strutture di un tempo (i pasti ‘strutturati’ e cadenzati non meno dei rigidi registri linguistici) in realtà attinge a schemi e modelli precostituiti e riproduce moduli sanzionati da autorità (linguistiche e alimentari) assolutamente inattendibili, irresponsabili e, nel “migliore dei casi” inconsapevoli.

Convinti che il riscontro di una comune matrice dei fenomeni di impoverimento e omologazione consenta una comprensione più profonda dei processi in atto e fornisca strumenti per una più efficace ‘resistenza’, una maggiore autonomia e pienezza dei modi di vita, studiosi e operatori di varia estrazione, attenti ai valori di specificità e diversità, del cibo come del linguaggio (scrittori, linguisti, filosofi, pastori, etnografi, antropologi, produttori alimentari, sociologi, economisti, psicanalisti, docenti di storia antica etc.) si incontreranno a Milano alla Biblioteca Chiesa Rossa (in Via San Domenico Savio 3), il 19 e 20 maggio 2012, per avviare un discorso che mira alla formazione di una consapevolezza critica dei processi paralleli che interessano la produzione e il consumo di latte (e si potrebbe estendere al cibo in generale) e linguaggio.

Ogni partecipante parlerà delle proprie esperienze, dei propri rilevamenti e delle proprie scoperte. Sulla base di questi dati si potrà dar vita a un secondo incontro strutturato e mirato alla formulazione di proposte concrete nonché alla illustrazione di comportamenti alternativi sia nel campo della produzione e della veicolazione dei prodotti alimentari, sia nel campo della scrittura narrativa, saggistica e poetica.


Il programma con gli interventi e i relatori

 

Sabato 19 (dalle 15)

IL “LINGUAGGIO” DEL LATTE: LA “QUALITA’” (NUTRIZIONALE, AMBIENTALE, SOCIALE, ETICA) DEL PRODOTTO DI MONTAGNA

Luca Battaglini, Docente di Alpicoltura – Presidente del Corso Interfacoltà in Scienze e Cultura delle Alpi, Università degli Studi di Torino

 

DOPPIOZERO, LA FARINA DELLE IDEE

Marco Belpoliti, Scrittore, saggista, critico letterario

 

L’ESPERIENZA DEL BITTO STORICO: DIFESA DI UN’ARTE CASEARIA ANTICA DALLA OMOLOGAZIONE TECNOLOGICA

Paolo Ciapparelli, Presidente del Consorzio Salvaguardia Bitto Storico, Valgerola, (Sondrio)

 

LINGUA PASTORIZZATA

Cesare de Michelis, Ordinario di Letteratura Italiana, Università degli Studi, Padova, Presidente Marsilio Editore, Venezia

 

I MARCHI DI TUTELA DEI PRODOTTTI LATTIERO-CASEARI: VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITA’ E TIPICITA’ O STRUMENTI DI OMOLOGAZIONE E CON-TROLLO?

Fausto Gusmeroli, Ricercatore Fondazione Fojanini di Sondrio

 

PARMIGIANO REGGIANO E UNIFEED: RESISTENZA O RESA?

Luigi Maramotti, Presidente Latteria ―Due Madonne

 

VALTELLINA TRA LATTERIE DI PAESE E “POLO UNICO CASEARIO”: OMOLOGAZIONE CASEARIA E TRADIZIO-NE DI FACCIATA

Gianpiero Mazzoni, Autore di libri fotografici sulle “sopravvivenze culturali”, si occupa di progetti di valorizzazione turistica rurale e ambientale

 

LATTE E STREGONERIA

Massimo Ciavolella, Docente di Storia della Letteratura Italiana Medievale e Rinascimentale, UCLA

 

LATTE E VINO

Gabriella Giglioni, Docente di Storia Antica, Università di Pisa

 

ESPERIENZE DI MALGA. DOLCI E AMARE

Oswald Tonner, pastore - malghese - Alto Adige — Süd Tirol. Vicepresidente Ass. Malghesi e Pastori del Lagorai

 

IT’S BUTTER! L’ESTETICA DEL LATTE, LA GUERRA DEL BURRO, E LE MUCCHE DEL WISCONSIN

Patrick Rumble, Docente di Letteratura Italiana, Università del Wisconsin, Madison

 

Domenica 20 (dalle 15)

 

DAL LATTE AL FORMAGGIO: UN’ESAGERATA META-MORFOSI

Angelo Lumelli, Poeta e operatore culturale nell’ambito dello sviluppo agro-alimentare

 

TRADIZIONE BIOVIVERSITA’ IN CASEIFICIO: L’USO DEL LATTOINNESTO AUTOPRODOTTO

Giampaolo Gaiarin, Consigliere Nazionale e Delegato ONAF di Trento e Bolzano, Responsabile Presidi internazionali di Slow Food

 

ALLEGRE PASTORELLE, PASCOLI FIORITI E BARBUTI CASARI. UNIVERSO SIMBOLICO ED ESTETICA DELLA COMUNICAZIONE COMMERCIALE LATTIERO-CASEARIA.

Michele Corti, ruralista, docente di zootecnia montana presso Università degli Studi di Milano

 

SENI GENEROSI

Remo Bodei, Docente di filosofia e letteratura comparata, UCLA

 

IL LATTE E LA LINGUA

Francesco Bruni, Docente di dialettologia e filologia romanza all‟Università Cà Foscari, Venezia

 

PRODUZIONE DEL LATTE E DEL PENSIERO

Franca D’Agostini, Docente di Logica al Politecnico di Torino, autrice de La verità avvelenata

 

LA VIA LATTEA

Enrica Melossi e Lucia Impelluso

 

LATTE E LALANGUE

Paola Mieli, Presidente Società psicanalitica Aprés Coup, New York

 

NEL MONDO DELL’EDITORIA SIAMO TUTTI CASARI. L’ANTICA PROFESSIONE DEI LIBRI NEL TEMPO DEL-LA VERTIGINE TECNOLOGICA

Antonio Riccardi, Direttore editoriale, Mondadori

 

DA UNA FOTO NON SI MUNGE NULLA. DA MILLE PUO’ DARSI …

Charles Traub, Fotografo, Direttore del programma di fotografia della School of Visual Arts, New York

 

LE VIE DEL LATTE

Giorgio Ficara, Docente di Letteratura Italiana, Università degli Studi, Torino.

 

IL LATTE DEL PARADISO

Tomaso Kemeny, Prof. Emerito di Lingua e Letteratura inglesi, Università di Pavia


 

Le attività collaterali

 

MOSTRA FOTOGRAFICA “COMPLESSO CASCINE CHIESA ROSSA”

a cura di Luigi Sansone

Cascina Chiesa Rossa è un insediamento rurale ubicato nella località chiamata anticamente Fontigium, costituito da una chiesa con accanto una cascina dotata di una grande corte su cui davano i portici, la stalla, la porcilaia e il letamaio. La straordinaria ricchezza di corsi d'acqua nella zona (Abbiategrasso) favorì l'insediamento di numerose cascine, alcune ancora esistenti, e mulini. Alla fine del '700, soppresso il monastero, le cascine passarono in proprietà ai privati mentre la chiesa subì pesanti cambiamenti, perdendo la sua funzione in quanto utilizzata per molti decenni come deposito e granaio.

In occasione del convegno Latte e Linguaggio presso la Biblioteca Chiesa Rossa, verrà allestita la mostra che intende ricostruire tramite fotografie e documenti la storia di questo straordinario complesso che attualmente comprende cinque edifici: la Chiesa, la Canonica, il Portico, l'ex Stalla (ristrutturata e convertita in Biblioteca comunale, aperta al pubblico nel marzo 2004) e l'ex abitazione, oltre a un vasto parco pubblico. Nel 1960 il Comune di Milano acquistò il Complesso da privati e nel 1966 avviò importanti lavori di restauro che però non vennero completati cosicché l'intera area rimase inutilizzata per oltre venti anni. Tra il 2000 e il 2003 fu attuato un risanamento conservativo della Chiesa e della Canonica e dal 2008 la Chiesa è riaperta al pubblico e ospita una fraternità francescana.

VIDEO DI FILMATI E FRAMES DI FILM IN LOOP

a cura di Massimiliano Mazzeo

Nel corso dell'incontro Latte e Linguaggio sarà proiettato in loop un video florilegio di sequenze cinematografiche e televisive. Dal lussureggiante bagno nel latte d'asina di Claudette Colbert nei panni di Poppea a quello aspro e stupito dei migranti di italiani in "nuovomondo" di Crialese. Un furto giocoso al vocabolario visivo del contemporaneo a testimoniare l'irriducibile potenza simbolica del latte.


 

LE DEGUSTAZIONI

Formaggi:

Parmigiano Reggiano - Latteria 2 Madonne (Pr)

Bitto storico stravecchio  - Consorzio salvaguardia Bitto storico (So)

Originale malghe del Lagorai (Tn) - Libera associaizone malghesi e pastori del Lagorai

Polenta:

Preparata con la autentica Farina della Valsugana - - Libera associaizone malghesi e pastori del Lagorai

Vini:

Valtellina (Nino Negri)

 

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