(26.08.14) Sono passati 12 giorni dall'aggressione potenzialmente mortale dell'orsa a un malcapitato abitante della val Rendena. Ma i super attrezzati, super esperti, ben pagati forestali trentini sono riusciti a 'mandarla a Bolzano'
Fuga politica agevolata
dell'orsa Daniza a Bolzano
L'orsa Daniza per la gioia degli animalisti è stata lasciata 'fuggire' in provincia di Bolzano dalla Pat che per calcoli politici non l'ha catturata ma ha furbescamente e irresponsabilmente lasciato fuggire - o magari anche spinto - l'orsa oltre il confine provinciale (un orso che aggredisce un uomo una volta può rifarlo perché ha vinto ogni residua paura dell'uomo). Così ora se la vedranno i bolzanini con l'orsa
di Michele Corti
Hanno fatto di Daniza un peluche. Poi volete che l'idiotismo urbano animalista non si scateni a favore della 'mammina' dell' eroina, del peluche, del simbolo della Natura vindice e chi più ne ha ne metta?. Parco dell'Adamelo Brenta, Servizio Foreste, Pat (vi ricordate il manifesto in cui si diceva che 'i nostri avi hanno diviso le caverne con gli orsi, i nostri figli le culle con gli orsacchiotti). Verrebbe da dire "vergogna". Ma sarebbe fiuato sprecato.
In ogni caso non è un giorno glorioso per il Trentino e l'opinione che si fanno della politica trentina (ma anche dei cittadini che la sostengono con i loro voti) oltre la stretta di Salorno non potrà che peggiorare ulteriormente.
Romano Masé, Comandante del Corpo forestale trentino nonché dirigente generale del Dipartimento Territorio, ambiente e foreste
Una storia tutta all'italiana di un Trentino politico che di asburgico non ha più nulla, del peggior macchiavellismo e cerchiobottismo, tutto di marca italodemocristiana . Così l’orsa Daniza ‘scappa’ dal Trentino e sconfina in Alto Adige sa tanto di quelle fughe agevolate dai carcerieri per motivi inconfessabili. I furbastri di Trento hanno scaricato la patata bollente dell'orsa Daniza ai cugini - con i quali non c'è mai stata molto feeling - di Bolzano.
Ecobuffoneria in salsa latina
Nella provincia di lingua tedesca - come in tutti i paesi di impronta germanica l'ecologismo non è un gioco da salotto e nella gestione della fauna non si segue l'emotività al limite dell'isteria di stampo latino. Si è anche meno macchiavellici e si tiene più conto della sicurezza delle persone, dell'agricoltura rispetto all'Italia dei sottili e cinici calcoli politici dove un po' di grancassa animalista (e la speranza di rubasi un po' di voti dell'idiotismo urbano ecotelevisivo) inducono a dimenticarsi del bene comune duraturo, degli interessi del territorio, dei valori fondanti la convivenza civile.
La scorsa notte il plantigrado che ormai da dodici giorni sta facendo parlare di sè, ha colpito nella zona di Cortaccia in Bassa Atesina a sud di Bolzano. L’orso ha distrutto tra i boschi di Favogna a circa mille metri di altitudine un alveare composto da circa quaranta arnie. Ha scavalcato la recinzione di cavi di energia elettrica a bassa tensione (quelle che secondo i verdi da salotto e i tecnoburocrati sarebbero a 'prova di orso'). A seguito della denuncia del proprietario, i funzionari dell’ufficio provinciale altoatesino Caccia e Pesca hanno confermato che a ‘visitare’ l’alveare era stato un orso. In quella zona gia’ in passato erano stati avvistai due orsi.
Il presidente della Provinvcia, Ugo Rossi
L'ordinanza 'urgente' si emana ma non si esegue
L’ordinanza di cattura ‘contingibile e urgente’ (l'urgenza all'italiana) firmata dal vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi non è stata applicata molto verosimilmente per ordini non scritti (che portano l'impronta più che della maggioranza divisa del PD) impartiti al Servizio foreste. Nei giorni scorsi Daniza, che e’ dotata di radio collare, e’ sfuggita a diversi tentativi di cattura. Nel corso dei giorni scorsi i forestali per bocca di Groff continuavano a ripetere che sapevano perfettamente dov'era l'orsa e che la situazione era sotto controllo. Per fortuna, se non fosse stata sotto controllo cosa sarebbe successo? Andava a spasso a Trento?
Claudio Groff, referente del Servizio foreste fauna della Provincia
autonoma di Trento per la gestione dei grandi carnivori (foto d'archivio)