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(23.07.17)  I bergamini ritornano nel cuore di Milano
Si torna a parlare di bergamini a Milano.
 Un ritorno a casa degli allevatori-casari transumanti di origine orobica che rappresentarono per secoli una presenza ben visibile nella metropoli lombarda. L'occasione è offerta dalla presentazione dei miei libri sul tema dei bergamini alla biblioteca centrale comunale (Palazzo Sormani-Andreani). L'evento si inserisce nel quadro del ciclo di incontri Grechetto-dipoesia e delle attività di Latte&Linguaggio onlus che organizza a maggio alla ex Cascina Chiesa Rossa(biblioteca comunale realizzata in una vecchia stalla di bovine da latte) l'omonimo convegno-sagra rurbana.


(08.01.16) Milano città d'acque e di latte
La sistemazione della Darsena e la bella mostra Milano Città d'acque(Palazzo Morando, Via Sant'Andrea  sino 14-02-2016) rappresentano occasioni perché Milano riscopra anche i legami che le vie d'acqua hanno storicamente stabilito con i territori vicini ma anche con lontane valli alpine. Sono legami che riguardano anche l'agricoltura, la zootecnia, gli alpeggi e il caseificio. Vediamo come. leggi tutto





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A Milano, alla Biblioteca
Cascina Chiesa Rossa  (Naviglio pavese, MM Abbiategrasso)

... qualche suggestione (ma salta al programma sotto se credi... e vieni)

riconnessioni e identità
Latte&Linguaggio è l'evento milanese che (ri)connette la città alla sua identità casearia, alla sua identità agricola. Una storia, quella di Milano agricola non sempre ben compresa. Oggi  essa ha la possibilità di essere meglio conosciuta e apprezzata, alla luce della bulimia di cemento, della crisi del cibo industriale, della voglia di ridare al cibo, ridotto a merce standardizzat, la sua valenza di prodotto di un luogo e di una cultura, agente di relazioni sociali e non solo valore di scambio.
simbolo di resistenza
A poche centinaia di metri dalla Cascina Chiesa rossa, l'antica cascina milanese trasformata in biblioteca comunale ( è proprio la stalla ad essere stata trasformata negli spazi di lettura) vi è un simbolo dell'agricoltura urbana resistente alla cementificazione totalitaria: la cascina Campazzo. Una cascina ancora in attività, oggi 'protetta' dal parco del Ticinello che non vha ceduto al cemento. Questa cascina tutt'oggi, ospita mucche da latte, produce latte, coltiva le marcite, monumento vivente di una storia agricola milanese e lombarda.
latte-naviglio-alpi...
Aggiungiamo che i navigli, sui quali la cascina si affaccia hanno rappresentato quello che oggi non riusciamo più a immaginare: un'infrastruttura formidabile che  "portava l'oceano sino ai piedi e dentro le Alpi".  I navigli erano un'austostrada che non veicolava solo materiali da costruzione ma anchei formaggi. Li portavano a Corsico, a Gorgonzola e a Milano (non solo gli stracchini e il grana della pianura della bassa Insubria ma persino lo Sbrinz degli alpeggi bernesi e il formaggi del Voralberg ). Il legame tra le campagne e le montagne, era mediato dai navigli e dai bergamini, gli allevatori-casari transumanti che facevano la spola tra il milanese e la Valsassina, la Valtaleggio, la Valbrembana.
bergamini
 
Latte&Linguaggio in collaborazione con la biblioteca comunale centrale e dipoesia ha presentato il tema dei bergamini e della loro radicata presenza in centro di Milano (oltre che intorno alla città)  con  una presentazione alla sala del Grechetto di via Francesco Sforza lo scorso 28 aprile.  Oltre a sottolineare il nesso tra l'agricoltura e la città, Latte&Linguaggio ha puntato nelle prime edizioni e punterà ancora a far emergere le valenze culturali del cibo, con tutte le implicazioni del suo valore simbolico, le valenze semantiche del cibo (in particolare i latticini) rappresentato, comunicato, immaginato affrontando anche i linguaggi della comunicazione commerciale.
omologazioni rifiutate
Tutto ciò è condotto affrontando in parallelo i processi in atto anche di quei linguaggi e di quelle scritture che si pongono sul piano della produzione creativa, poetica e letteraria ma che spesso sono condizionate dai meccanismi dell'industria culturale, analogamente a quanto accade per le commodities agroalimentari. Tanto un cibo, se sottratto alle costrizione dell'omologazione industriale, può rappresentare un bene di cultura, relazionale, comunicazionale quanto un 'prodotto culturale' massificato può ridursi alla banalità consumistica imposta dal mercato svuotandosi di continuti creativi e anche solo artigianali. Provocando un impoverimento di linguaggi, di sensibilità, comprensione della realtà e relazionalità.
scambi incrociati
Anche se intercalato da momenti divertenti il filo su cui scorre Latte&Linguaggio è quello di questa tensione che attraversa i 'mastri casari', i ruralisti, gli artigiani e militanti del cibo, gli scrittori, i poeti, gli artisti che partecipano allo 'scambio' su cui si basa la formula. Una formula fuori dagli schemi che permette a persone con esperienze e interessi diversi di arricchirsi e di 'inventare'.

a casa a Milano
Latte&Linguaggio è anche - ma discende da tutto quanto esposto - il trait d'union tra Milano e realtà come i Territori del cibo, i ribelli del bitto storico, i ruralpini, le associazioni dei casari, dei pastori dei malghesi.  Un'occasione unica per creare incontri tra mondi che raramente si confrontano tra loro . .


















 

 

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