Ci siamo già occupati a più riprese della
Tangenziale di Tirano, opera necessaria ma che poteva essere realizzata
molto meglio. Tra pochi mesi entreranno in funzione le ruspe. L'Anas
non
ha tenuto conto delle prescrizioni che imponevano modifiche in sede di
progetto
esecutivo. Verrà realizzata, se non viene bloccata, un'opera che
comporta notevole danno ambientale, agricolo e paesaggistico e che -
oltretutto - comporterebbe problemi di sicurezza e persino costi
superiori alle alternative state a suo tempo previste (gallerie)
di Santo Spavetti
(19/02/2019)
Nonostante il progetto esecutivo non rispetti le prescrizioni
(riportate in Gazzetta
ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018), Anas sta procedendo ai
sopralluoghi per
l’occupazione dei terreni.
In barba al
fatto che il Ministero dell’ambiente chiedesse il rispetto delle
prescrizioni
emanate (Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del
mare
commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale - Via e Vas
Parere n.40
del 11 gennaio 2021). Vediamole:
Progetto:
verifica
di attuazione fase 1, ai sensi dell’art. 185, cc. 6 e 7 del d. lgs.
163/2006):
1. per quanto riguarda le prescrizioni relative alla fase di
progettazione
(come da punto 3.1 dell’allegato alla delibera Cipe 29/2018), che
risultano non
ottemperate o parzialmente ottemperate in questa sede, si prescrive che
il
proponente trasmetta aggiornamento del progetto esecutivo secondo le
prescrizioni di cui sopra prima dell’aggiudicazione dell'appalto. [...]
restano ferme tutte le prescrizioni di cui alla delibera Cipe n.
29/2018 del
21/03/2018 da ottemperare nelle successive fasi e che saranno oggetto
di
verifica di attuazione fase 2 e da ottemperare con altri enti.
Il progetto
esecutivo non è stato però adeguato di conseguenza, apportando,
relativamente
alla zona tra Stazzona e il Dosso, quelle modifiche al tracciato già
indicate
nelle prescrizioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
(Progetto
definitivo ss 38 “Accessibilità Valtellina” lotto 4 – doc. 5 foglio
condizioni-allegato a – prescrizioni- del 16/02/2018. gazzetta
ufficiale, n 237
del 11 ottobre 2018 pag. 21). Esse sono riportate anche in delibera
Cipe-Comitato
interministeriale per la programmazione economica (Delibera 21 marzo
2018. “Accessibilità
Valtellina” - ss n. 38 lotto 4 - nodo di Tirano tratta «a» — svincolo
di Bianzone
- svincolo la Ganda) e tratta «b» (svincolo la Ganda - Campone in
Tirano).
Approvazione
progetto definitivo. (Cup f31b16000520001)(Delibera n. 29/2018).Allegato
1
prescrizioni e raccomandazioni - parte prima – prescrizioni premessa.
Il
presente
documento, che forma parte integrante della delibera di approvazione
del
progetto relativo all’intervento denominato «strada statale 38 «dello
Stelvio».
accessibilità Valtellina. lotto 4 nodo di tirano.tratta «a» (svincolo
di Bianzone
- svincolo la Ganda) e tratta «b»(svincolo
la
Ganda - Campone in tirano)», riepiloga le prescrizioni e le
raccomandazioni cui
detta approvazione resta subordinata. 1 prescrizioni…omissis…
1.2.1.6
date
le criticità territoriali e ambientali (in particolare la rilevante
frammentazione di ecosistemi agroforestali), dovrà essere ulteriormente
affinata la valutazione della possibilità di realizzare maggiori tratti
in
galleria naturale - tendenzialmente avvicinandosi all’originaria
soluzione
progettuale [2004] - anche attraverso un più dettagliato bilancio dei
costi
delle opere di mitigazione e compensazione ambientale necessarie a
fronte della
soluzione ora proposta (Regione Lombardia).
1.2.1.8
Si
dovranno individuare e perseguire miglioramenti progettuali atti a
ridurre la
frammentazione del territorio agricolo nel tratto di circa 1 km a monte
della
località san Bernardo, rispetto al rapporto tra la nuova viabilità e la
riqualificazione di quella esistente (Regione Lombardia). 1.2.1.9 dovrà
essere
valutata la possibilità di spostare il tratto della nuova strada in
progetto
tra la rotatoria di Stazzona e la contrada san Bernardo posizionandola
più a
ridosso dell’attuale strada provinciale (Stazzona-tirano) fino ad
inglobarla.
(comune di Villa Tirano). Per cui se il tracciato non è conforme alle
prescrizioni considerato che «riepiloga le prescrizioni e le
raccomandazioni
cui detta approvazione resta subordinata»
non è di fatto approvato.
L'area
interessata. Oltre l'argine dalla parte senza capannoni.
I
costi
delle gallerie
Il
tratto da
san Bernardo al Dosso, considerando i vari risparmi su indennizzi,
spostamento
linea elettrica, spostamento viabilità locale con vari sottopassi,
accessi
agricoli, ecc., con gallerie può costare meno, evitando il notevole
danno
ambientale. Espongo il costo delle gallerie della variante ss 42 tratto
Capo di
ponte-Berzo Demo - ss42 Capo di ponte/Berzo Demo-da strade Anas: per
8,4 km di
cui 7 in galleria:195/8,4 = costo/km 23 milioni. Il recente
appalto, in galleria, relativo alla ss 38 dello Stelvio, tra
Castelbello/Colsano
recentemente aggiudicato, sempre relativamente alla ss 38 dello
Stelvio, quindi con le stesse
caratteristiche geometriche, costa meno delle soluzioni che Anas vuole
realizzare relativamente alla tangenziale di Tirano.
Circonvallazione
Castelbello/Colsano ss 38: importo a base di gara € 49.778.654,66 …
costo
complessivo 75,2 milioni € al netto del ribasso d’asta, tempi di
realizzazione
dal14.01.2019 al 2022, lunghezza complessiva di ca. 3,3 km. La nuova
galleria è
lunga ca. 2.500 m e il costo, con 70% di tracciato in galleria è al
netto del
ribasso d’asta di 75,2 mil. € = 22,4 mil./km. La "nostra" tangenziale
di Tirano,
ss 38, che per il 75 % attraversa i frutteti presenta, sulla base del
progetto
definitivo, un costo previsto di 145 milioni per una lunghezza di 6,6
km, con
un costo al chilometro di 22 milioni che, sommando i due milioni
richiesti per
gli espropri, portano il costo a 24 mil./km.Sulla
base del progetto esecutivo (nuovo quadro
economico 11/2020) il costo
previsto è definito in € 187.301.420 mil, ovvero a 28 mil./km.Pertanto
con il tracciato in
galleria, da san Bernardo al Campone si avrebbe un forte risparmio.
Per
di più,
essendo Tirano zona meno decentrata di Castelbello, i prezzi risultano
inferiori, i lavori costerebbero verosimilmente meno di 22,4
milioni/km, con un
risparmio quindi minimo sui costi di :28-22,4 = e/km 5,6 x 6,6 km = e.
37
milioni di euro. In galleria,
con raffronto ad altri appalti, si avrebbe un possibile risparmio di 37
milioni.
Non prevedere maggiori tratti in galleria, come prescritto dalla
Gazzetta
ufficiale, n 237 del 11 ottobre 2018 pag. 21 e seguenti, può comportare
oltre
al danno ambientale anche un notevole danno erariale, pertanto appare
inammissibile la generica affermazione dell’“ottemperante” (l’Anas): …si è
optato per non procedere a modificare il progetto in tal senso
soprattutto alla
luce dei maggiori oneri economici che ne sarebbero derivati.
Dal
raffronto con strade simili appare il contrario, ovvero che le gallerie
possano
costare meno. La posizione dell’Anas non è avvalorata da un computo
metrico
estimativo per un oggettivo raffronto del costo di tracciato in
galleria,
rispetto al deturpante, non conforme alle prescrizioni, tracciato di
progetto. Può
darsi che l’“ottemperante” (progettista esecutivo), facesse riferimento
al
quadro economico del progetto definitivo (dicembre 2018), quello che
prevedeva
un importo totale dell’investimento pari ad € 143.344.970,86. Su quella
base la
differenza di costi era minore. Ma visto il nuovo quadro economico,
ovvero il progetto
esecutivo (quadro economico - novembre 2020) che prevede un importo
totale dell’investimento
pari a € 187.301.420,62), dov’è il raffronto costi/benefici che ne
dimostrerebbe l’economicità?
Nella
realizzazione delle strade, per ridurre i danni e l’impatto, è usuale
realizzare gallerie a tratti di 1000/2000 mt, ove possibile, nel caso
della
variante, non vedo cosa impedisca di realizzare gallerie da san
Bernardo al Dosso
e, con i risparmi, si potrebbe prolungare la variante fino a Lovero,
eliminando
lo svincolo del Campone che immette il traffico veicolare in strada
ripida e
che presenta dei tratti critici tra Campone e Lovero (come da tracciato
pro-iter del 2004.
Anas
deve dimostrare
che la soluzione ora proposta è la più conveniente per l’interesse
pubblico,
rispetto alle soluzioni in galleria o a lato Adda. Queste soluzioni
alternative
che, sulla base di considerazioni (da documentare) non sarebbero,
secondo Anas
praticabili per cui, essa ritiene inevitabile il maggior costo sia in
termini
economici che di danni e pericoli per il territorio. Anas deve anche
dimostrare
che ha titolo idoneo e poteri speciali per soprassedere a norme
vigenti, prescrizioni
pubblicate (con riferimento sempre alla Gazzetta ufficiale, n 237 del
11
ottobre 2018) e leggi vigenti, oppure ci troveremmo in presenza di
illeciti
amministrativi di competenza della Procura della Repubblica e/o della
Corte dei
conti.
Progetto
esecutivo. Problematiche ambientali
Il tracciato
previsto comparta danni significativi all’ambiente e al paesaggio; lo
dimostrano le prescrizioni contenute nel Parere ambientale regionale,
cui il
progetto esecutivo avrebbe dovuto essere adeguato che cita: non ha
adeguatamente considerato le interferenze del progetto con il disegno
della
rete ecologica approvato nel 2009 che ha come scopo la garanzia dei
livelli di
connettività ecologica necessari per la conservazione della
biodiversità.Tutto questo
visto che il progetto interessa il corridoio primario dell'Adda e
l'elemento di secondo livello denominata "fascia boscata del Pedemonte
del
versante orientale valtellinese tra tirano e Grosio".
Impatto
sull'agricoltura. C'è poi la componente relativa all'erosione del
terreno
agricolo, in particolare di quello destinato a frutteto: 128.7000 metri
quadrati su cui ovviamente non è ipotizzabile nessun tipo di
mitigazione
diretta. Il che si tradurrebbe,
sulla base della stima eseguita, in 772 tonnellate
all'anno di mele (con marchio Igp) in meno.
Paesaggio.
L'impatto
paesaggistico delle trasformazioni proposte risulta rilevante e il
grado di
incidenza paesaggistica del progetto, in relazione alla tipologia degli
interventi (viadotto, rilevato, galleria artificiale) induce un
mutamento
paesaggistico significativo, tale da rendere la trasformazione
sicuramente
peggiorativa rispetto a quanto ipotizzato con il progetto originario
del 2004 e,
nel complesso, difforme dagli indirizzi di tutela definiti dalla
Regione Lombardia
per gli ambiti interessati. Il parere della regione recita: le
misure di
mitigazione proposte non risultano sufficienti per ridurre a livelli
accettabili l'impatto complessivo dell'opera sul sistema territoriale e
ambientale. occorre quindi definire ulteriori specifici interventi di
mitigazione e compensazione, da sviluppare nelle successive fasi di
approvazione ed eventualmente in sede di progettazione esecutiva.
Progetto
esecutivo: redatto senza le modifiche richieste dalle prescrizioni
Il
progetto
esecutivo è stato redatto senza modifiche non recependo di fatto le
prescrizioni ambientali, adducendo motivazioni inaccettabili, non
supportate da
dati oggettivi. Attualmente il "progetto esecutivo", al Minstero
dell'ambiente per il parere di competenza, prevede l’esproprio di
128.700 mq di
terreni, mentre un tracciato in galleria eviterebbe il consumo di suolo
agricolo e, visti i costi di gallerie realizzate, si conseguirebbe
anche un risparmio.
Si auspica che il Ministero richieda l'effettivo adeguamento del
tracciato alle
prescrizioni di cui alla Gazzetta ufficiale.
Riporto
quanto citato nella “relazione di ottemperanza alle prescrizioni Cipe”
del
progetto esecutivo (aa -elaborati generali-relazione di ottemperanza
alle
prescrizioni Cipe-aa15 -T00EG00GENRE04).
Prescrizione
1.2.1.6: date le criticità
territoriali e ambientali (in particolare la
rilevante frammentazione di ecosistemi agroforestali), sia
ulteriormente
affinata la valutazione della possibilità di realizzare maggiori tratti
in
galleria naturale – tendenzialmente avvicinandosi alla originaria
soluzione progettuale [2004] – anche attraverso un più dettagliato
bilancio dei costi delle opere di
mitigazione e compensazione ambientale necessarie a fronte della
soluzione ora
proposta (Regione Lombardia).
Ottemperante
(Anas): in sede di redazione
del progetto esecutivo, in ottemperanza al
quadro prescrittivo emerso a conclusione della procedura approvativa di
legge
obiettivo (allegato 1 alla delibera Cipe del n.29 del 21/03/2018), si
segnala
che è stata valutata la possibilità di incrementare lo sviluppo in
galleria
dell’intervento. tuttavia, a seguito di un’analisi dei costi e dei
benefici
derivanti da una scelta di questo tipo, si è optato per non procedere a
modificare il progetto in tal senso soprattutto alla luce dei maggiori
oneri
economici che ne sarebbero derivati.
Prescrizione
1.2.1.8 si individuino e perseguano miglioramenti progettuali atti
a ridurre
la frammentazione del territorio agricolo nel tratto di circa 1 km a
monte
della località san bernardo, rispetto al rapporto tra la nuova
viabilità e la
riqualificazione di quella esistente (Regione Lombardia).
Ottemperante:
è stato ridisegnato il collegamento stradale tra la
località san Bernardo e
Stazzona anche ottimizzando la rete stradale di livello inferiore
limitrofa. Vedere
allegati: progetto stradale capitolo d.
Prescrizione
1.2.1.9 valutare la possibilità di spostare il tratto della nuova
strada in
progetto tra la rotatoria di stazzona e la contrada s. bernardo
posizionandola
più a ridosso dell'attuale strada provinciale (stazzona-tirano) fino ad
inglobarla(comune
di Villa di Tirano).
Ottemperante:
non è stato possibile
operare modifiche così ingenti in sede di redazione del
progetto esecutivo in argomento, essendo ormai già state concluse le
procedure
autorizzative e definiti compitamente gli importi dell’intervento.
tuttavia,
come evidente dal raffronto con il progetto definitivo approvato con
delibera
Cipe n.29 del 21/03/2018, si è provveduto a modificare la viabilità di
ricucitura della via Svandana – via san Bernardo portando in adiacenza
all’infrastruttura in progetto il nuovo asse secondario, determinando,
in tal
modo, una notevole riduzione dell’uso del suolo e una minore
interferenza con
gli impianti irrigui della zona. vedere allegati: vedere progetto
stradale,
elaborati da002 e capitolo dc-1.
2.2.1.6
–
Considerazioni. Dov’è l'analisi dei costi? Dal raffronto di vari
tracciati in
prevalenza in galleria risulterebbe che costano meno di questo
tracciato che
devasta il territorio. Ecco la risposta dei progettisti alla
prescrizione a
tutela dell’ambiente:
Ottemperante:
si segnala che è stata valutata la possibilità di incrementare lo
sviluppo in
galleria dell’intervento. Tuttavia, a seguito di un’analisi dei costi e
dei
benefici derivanti da una scelta di questo tipo, si è optato per non
procedere
a modificare il progetto in tal senso soprattutto alla luce dei
maggiori oneri
economici che ne sarebbero derivati.
Si
sostiene,
di fatto, che non si ottempera alla prescrizione a causa dei “maggiori
oneri
economici che ne sarebbero derivati”, come se la mancata ottemperanza a
prescrizioni ambientali con danno ambientale sia giustificabile sulla
base di
mere ragioni di risparmio economico; inoltre, negli elaborati del
progetto
esecutivo non è presente la soluzione alternativa con tracciato in
galleria con
computo metrico estimativo, dalla quale si possano documentare gli
ipotizzati
“maggiori oneri economici.
Nel
progetto
pro-iter del 2003/2004 erano previste tre gallerie naturali, due (il
Dosso, di
lunghezza complessiva di 2044m, all'interno di formazioni metamorfiche
costituite prevalentemente da micascisti e gneiss e Cologna [dopo il
Campone
verso Lovero], di lunghezza complessiva di 1998 m ...) si collocano
sull'asse
che congiunge lo svincolo di Tirano con quello di Lovero. La galleria
Dosso era
lunga 2044 mt, senza parte "artificiale" e senza la trincea, a breve
distanza dal Castello, quindi senza devastazioni al Dosso. Si torni a
questa
soluzione, come da prescrizione ambientale regionale, visto che il
progetto
iniziale prevedeva la galleria da Tirano sud al Campone.
Nella
planimetria sopra è indicata GALLERIA lunga 2 km, come già previsto
nel progetto ANAS del 2003, che eviterebbe notevole danno ambientale
al Dosso di Tirano.
La
galleria
Dosso di 2044 m è un intervento similare alla galleria di Castelbello,
per cui
è verosimile, come già visto, che abbia un costo inferiore al tracciato
in
progetto. I maggiori costi delle gallerie nel progetto pro-iter, del
2003/2004,
erano dovuti alla galleria Cologna (dopo il Campone), molto più
costosa, in
quanto in conoide di deiezione, costituito da materiale incoerente:
depositi
costituiti prevalentemente da ghiaie sabbioso limose.
Rispettando
la prescrizione n. 1.2.1.6, si avrebbe un verosimile notevole
risparmio, una
strada più sicura agli effetti del pericolo di gelo, evitando anche
possibili
imprevisti con allungamento dei tempi per possibile esondazione del
torrente
della val Tigozzi o ritrovamenti archeologici (per una tangenziale
urgente e
necessaria).
La
Corte
costituzionale (sentenza n. 210 del 22.10.1987) ha stabilito che
l’ambiente è configurato
come un diritto fondamentale della persona ed interesse fondamentale
della
collettività. la direttiva 2004/35/Ce in merito alla riparazione del
danno
ambientale afferma che la prevenzione e la riparazione di tale danno,
nella
misura del possibile, contribuiscono a realizzare gli obiettivi ed i
principi
della politica ambientale comunitaria, stabiliti nel trattato.
l'allegato II
della dir. 2004/35/Ce, relativo alla “riparazione del danno
ambientale”,
prescrive la riparazione venga conseguita riportando l’ambiente
danneggiato
alle condizioni originarie tramite misure di riparazione primaria, che
sono
costituite da qualsiasi misura di riparazione che riporta le risorse
e/o i
servizi naturali danneggiati alle o verso le condizioni originarie.
La
variante
alla ss 38 può essere realizzata in difformità dalle prescrizioni
ambientali?
Siamo
di
fronte ad una ipotesi che appare di dubbia legalità: si arreca danno
ambientale
per un presunto e ipotetico, ma non documentato, risparmio economico.
2.2.1.8 -
Ottemperante: è stato ridisegnato il
collegamento stradale tra la località san
Bernardo e Stazzona.
Considerazioni:
la prescrizione cita: 1 km a monte
della località san Bernardo; rispondono di
aver fatto delle modifiche tra
la località san Bernardo e Stazzona, il tratto
indicato si trova invece a valle della località san Bernardo. Nel
tratto
di 1 km a monte della località san Bernardo il tracciato in rilevato
occupa
circa 28.000 mq di territorio in fascia a del Pai (piano assetto
idrogeologico)
tra san Bernardo e Ganda, aumentando il rischio idraulico.
2.2.1.9
- la
prescrizione è del 2011 perché non si è modificato il tracciato
risparmiando
territorio?
Considerazioni:
si afferma: essendo ormai già state concluse le procedure autorizzative
e
definiti compitamente gli importi dell’intervento spostare il tracciato
a lato
adda e inglobare la sp. 24 comporterebbe un sensibile risparmio
economico sui
lavori e risparmio di occupazione di terreni agricoli. Mi sembra
inaccettabile
la motivazione: non si rispetta una prescrizione perché essendo già
definiti
gli importi non si potrebbe risparmiare quattrini pubblici.
Spostando
il
tracciato a lato Adda, inglobando la Sp 24 nel tratto tra la rotonda di
stazzona e la rotonda ganda (con viadotto nella zona a del Pai), si
avrebbe un
risparmio di occupazione di suolo di ca 60.000 mq; il danno alle
aziende e
all'occupazione sarebbe lieve, occupando terreni a lato Adda, di scarsa
produttività,
e senza dividere in due le aziende con il risultato di ritrovarsi dei
reliquati
incoltivabili, con un notevole risparmio per l’ente pubblico anche
sugli
indennizzi da corrispondere, considerato che la strada passa a pochi
metri
dall’edificio dell’azienda Paganini, prevedendo un muro di sostegno del
rilevato lungo 114 mt e alto 8 mt.
Non
si
comprende come mai, nel progetto esecutivo, il tracciato non sia stato
adeguato
alle prescrizioni di cui al parere ambientale regionale espresso nel
2011 e
alla delibera Cipe n. 29/2018 del 21/03/2018.
Dal
momento
che il Ministero dell’ambiente nel parere: prescrive che il proponente
trasmetta aggiornamento del progetto esecutivo secondo le prescrizioni
di cui
sopra prima dell’aggiudicazione dell'appalto (delibera Cipe 29/2018- a
cui il
tracciato non è mai stato adeguato), non si comprende la legittimità
dell’operato di Anas che ha appaltato i lavori prima della pronuncia
del
Ministero dell'Ambiente (appalto denominazione: mi 184/20 – codice Cig:
8567387f65) e se sia lecito appaltare dei lavori difformi dalle
prescrizioni
ambientali.
Il
tracciato, nel progetto pro-iter nel 2004, era stato previsto a
distanza
dall’Adda e in mezzo ai frutteti in quanto, come cita l’elaborato di
progetto
definitivo “ambiente, paesaggio e territorio – studio di incidenza –
relazione
tecnica” pag. 42: oltre Stazzona la nuova strada verrà realizzata tutta
in
rilevato; da considerare che per i primi 1200 m circa il rilevato corre
in
affiancamento all’alveo del fiume dalla quale è diviso tramite
l’attuale strada
arginale. Dopo tale distanza il rilevato si allontana per evitare
alcune
abitazioni presenti lungo la direttrice e per poter avere la
collocazione
ottimale per il posizionamento delle opere relative allo svincolo di
Tirano,
che dà accesso al ponte Adda 2
La
motivazione “per evitare alcune abitazioni” è erronea in quanto tra il
tracciato previsto e l’Adda non vi sono abitazioni, inoltre la
motivazione: per
poter avere la collocazione ottimale per il posizionamento delle opere
relative
allo svincolo di tirano, che dà accesso al ponte adda 2, non ha
attualmente
alcun senso in quanto lo “svincolo di Tirano” nella revisione del
progetto è
stato eliminato e sostituito da una rotonda a raso. pertanto le
motivazioni che
giustificavano l’attuale tracciato, in zona pericolosa per gelo e piene
dell’Adda, non sono più valide, per cui l’attuale tracciato dispendioso
e
pericoloso è immotivato alla luce delle varianti già attuate al
progetto del
2004; non vi è alcuna ragione perché il tracciato passi in mezzo al
territorio
con alti costi di esecuzione , mitigazione e indennizzi per gli
espropri.
Stesse
motivazioni insussistenti sono ribadite anche nella relazione del p.e.
che cita
(da relazione generale - progetto esecutivo): la tratta in oggetto
inizia con
la rotatoria di Stazzona che verrà realizzata tutta in rilevato. a
partire
dalla rotatoria citata, il tracciato per circa 2 km, si colloca
anch’esso in
rilevato avente un’altezza media di circa 5 m per i primi 1400 m e di
circa
7-7.5 m per il rimanente tratto. da considerare che per i primi 1400 m
circa il
rilevato corre in affiancamento all’alveo del fiume dal quale è diviso
tramite
l’attuale strada arginale. dopo tale distanza il rilevato si allontana
dall’alveo per evitare alcune abitazioni presenti lungo la direttrice e
per
poter avere la collocazione ottimale per il posizionamento delle opere
relative
allo svincolo di Tirano.
Problematiche
in comune di Tirano
Notevole
pericolosità per il gelo del tracciato tra la località san Bernardo e
il Dosso.
Un rischio che si concretizzerebbe se il tracciato rimanesse ai piedi
della montagna, come previsto del progetto del 2009, in
quanto la zona a monte, poco soleggiata, è soggetta a gelate
improvvise. Il
tracciato della variante ss 38 se spostato a lato dell’Adda o in
galleria
sarebbe più sicuro. Con il progetto attuale il pericolo di incidenti
per il
ghiaccio si avrebbe tra la località san Bernardo e il Dosso, circa 2
km.
L’errata scelta del tracciato potrebbe causerebbe sinistri e vittime
per il
fenomeno della strada ghiacciata. In inverno la zona ai piedi della
montagna
resta in ombra, ed è soggetta a ghiacciarsi improvvisamente i pericoli
derivanti dal gelo sono documentati, pertanto cosa succederebbe se la
nuova
ss38 passa in questa zona considerato l’aumento esponenziale di
traffico
costituito anche da tir e pullman, con strada in discesa?
Devastazione conoide di Ganda. In
località Ganda il tracciato e la rotonda
sono previste nel conoide, zona che in base alla cartografia
idrogeologica può
essere oggetto di esondazione, con possibile trasporto di detriti
provenienti
da frane di versante. appare illogico prevedere strada e rotonda su
rilevato in
una zona di possibile esondazione.
Ingresso
inadeguato a “Tirano centro”. Il progetto esecutivo prevede l’ingresso
a
Tirano da via argine del Poschiavino, dove c’è un passaggio a livello a
imbuto,
in fondo alla zona industriale , che, come sostiene Legambiente, nel
parere
allegato alla
delibera regionale n VII/17169 del 16/04/2004 b3 comma 6: immettendo
il flusso
veicolare verso una zona industriale che non mostra buone qualità,
contrasta
anche con le ambizioni turistiche della città di Tirano. Essendo
stata
eliminata la bretella tratta c - verso la Svizzera, l’ingresso a Tirano
risulterebbe opportuno realizzarlo da via dell’artigianato, dove c’è un
adeguato
sottopassaggio della ferrovia, realizzando il nuovo ponte in direzione
di via
dell’artigianato, in modo che la tangenziale sia funzionale anche da e
per
l’alta valle a chi proviene dalla svizzera/tirano sud/stazione.
L’ingresso a Tirano centro è previsto da via argine Poschiavino, con
passaggio a livello a
imbuto, invece di prevedere l’ingresso da via dell’artigianato
(sottopasso
esistente).
Da Ganda al Dosso: previsto rilevato con
terre armate alto fino a 20 mt, con
notevole impatto ambientale.
Galleria
artificiale Dosso: si prevede lo scavo dell’area, la realizzazione di
galleria
e successivo reinterro, con danni ai frutteti e il rischio di
ritrovamenti
archeologici (è noto che gli antichi nuclei abitati erano difficilmente
realizzati nel fondovalle), con conseguente allungamento di anni dei
lavori
(quelli della ss42 a Capo di ponte in Valcamonica sono durati 19 anni).
·Trincea
tra
Dosso 1 e 2, a breve distanza dal Castello di Tirano, a 180 mt dal
Castello è
prevista una trincea larga 30 mt (vedasi prescrizione g.u. n 1.5.3.1).
Nella zona del Dosso, dove la strada passa ai piedi della montagna,
sono presenti rocce e massi in precario stato di stabilità.
Masso
caduto a valle
Rocce fessurate (sopra) e massi nei
canaloni (a destra)
Problematiche
in comune di Villa:
Rotonda
di Stazzona
a raso
La rotonda
prevista a raso è inadeguata causerebbe rallentamenti al traffico della
tangenziale e disagi alla viabilità locale per i collegamenti
intercomunali
costituiti da mezzi agricoli lenti e per il passaggio dei pedoni. dagli
elaborati appare inoltre interrotta la pista ciclabile ciclovia
dell’Adda,
che necessita di un percorso che non comporti l’attraversamento della
trafficata ss38, per evidenti ragioni di sicurezza. la rotonda a raso
comporterebbe anche aumento di traffico proveniente e diretto ad aprica
nell’angusta strada a tornanti che attraversa il borgo di Stazzona,
causando
pericolo per i pedoni, e danni per smog e rumore alle abitazioni a
ridosso
della strada, stretta e pericolosa nella quale il traffico va
disincentivato.
per cui sarebbe opportuno la ss38 bypassi la viabilità esistente con
sottopassaggio (oppure con viadotto), per non accentuare pericoli e
disagi.
progetto esecutivo: non si vede il collegamento pista ciclabile (la
pista
ciclabile lungo il fiume adda, collega Bormio a Colico con un percorso
lungo
114 km) né passaggio pedonale.
Occupazione
fascia A del Piano di assesto idrogeologico
Il
tracciato
attuale invade, tra Stazzona e Ganda, la pericolosa fascia a del Pai
attenuando
sensibilmente le difese idrauliche, non rispettando le norme vigenti in
merito
a tali zone. occupazione con rilevato area di esondazione, fascia a del
Pai.
l’area dove passa il tracciato in progetto in rilevato stradale zona a
monte di
san Bernardo, in sinistra idraulica, è sita in fascia a del Pai,
soggetta ad
esondazione tempo di ritorno 20 anni, con il rilevato in progetto si
riduce la
cassa di espansione di 28.000 mq. che il tracciato in località san
Bernardo,
sia opportuno spostarlo in galleria, è stato richiesto anche da
Legambiente -
cita il parere ambientale di Regione Lombardia del 2004 (delibera. n
VII-17169
seduta del 16/04/2004, pag. 31/32) – osservante: Legambiente - sez.
media Valtellina:
punto 3. inserimento di una galleria in località san Bernardo, per
evitare
l’interferenza con la confluenza del Poschiavino nell’Adda; spostamento
del
tracciato verso la base del versante, con positivi effetti sulla fascia
fluviale e sulle componenti ambientali in genere. anche il progetto
esecutivo prevede l’occupazione della pericolosa fascia a del Pai, non
prevedendo modifiche al tracciato nella zona in fascia a, seguendo lo
stesso
tracciato del progetto precedente. ma ammette possibili criticità: a
pag. 59 -
elaborato: fa01- progetto idraulico- fa - idraulica fiume adda. Lo
stesso
progetto esecutivo afferma: tale analisi volutamente non tiene in
considerazione di possibili eventi catastrofici come l’alluvione
avvenuta in Valtellina
nel 1987 in quanto per eventi di tale portata, totalmente
imprevedibili, le
problematiche sarebbero di scala molto maggiore e diverse dal solo
trasporto
solido di fondo in alveo. Ritengo inaccettabile l’affermazione tale
analisi volutamente non tiene in considerazione di possibili eventi
catastrofici come l’alluvione avvenuta in Valtellina nel 1987 in
quanto
considerati i cambiamenti climatici gli eventi come quelli del 1987
vanno
considerati a livello precauzionale in una zona già critica.
Danno paesaggistico
In
località San Bernardo si stravolge il paesaggio con il passaggio della
ss 38 di fronte alla chiesa di san Bernardo, XVII sec., anche
realizzando una vasca di decantazione a breve distanza.
Pericolo delle gelate
Notevole
pericolosità per il gelo del tracciato tra la località san Bernardo e
il Dosso se rimane ai piedi della montagna, come previsto dal progetto
del 2009, in quanto la zona a monte è poco soleggiata e soggetta a
gelate improvvise.
Nel
tratto Stazzona/Tirano sud
basterebbe allargare la sp n 24 , che farebbe la stessa funzione
senza devastare il territorio, con risparmio di decine di milioni di
euro, inglobando la sp 24, e come peraltro prescritto dal comune di
Villa di Tirano.
Conclusioni
Anas
ha indetto l’ appalto dei
lavori, senza il preventivo rilascio del parere del Ministero dell’
Ambiente e senza rispettarlo (VIA e VAS Parere n.40 del 11 gennaio
2021); il parere cita:
1. Per quanto riguarda le prescrizioni
relative alla
fase di progettazione (come da punto 3.1 dell’allegato alla
Delibera CIPE 29/2018), che risultano non ottemperate o parzialmente
ottemperate in questa sede, si prescrive che il Proponente trasmetta
aggiornamento del progetto esecutivosecondo le
prescrizioni di cui sopra prima dell’aggiudicazione dell'appalto.
Pertanto
il progetto e l’appalto sono legittimi? Significherebbe che in un area
di pregio ambientale si possono
eseguire opere senza alcuna autorizzazione ambientale,la gara d’
appalto e’ stata indetta sulla base di elaborati di progetto non
adeguati alle prescrizioni e quindi non
approvati
dagli Enti
preposti (Reg. Lombardia, Ministero ambiente), sotto il profilo
ambientale. Per ipotetici risparmi non
documentati,in quanto la galleria Dosso di 2044 mt,come da progetto
pro-iter/Anas del 2003, nel rispetto della prescrizione n 2.2.1.6,
consentirebbe possibili risparmi, evitando uno scempio ambientale
visto il tracciato in rilevato tra Ganda e Dosso con terre armate
alte fino a 20 mt. Inoltre il tratto da Ganda al Dosso
passa sotto un pendio molto ripido con pericolo di caduta massi (il
tracciato pro-iter del 2003 infatti era previsto a distanza dal
piede
della montagna,per lasciare un vallo protettivo).
Visto
il dramma di
Civo, con un morto per masso che ha superato le reti di protezione, e
visti i morti per ghiaccio sulle
strade (A32 Torino – Bardonecchia - 2 morti), ha senso il tracciato
previsto ai piedi della montagna in zona soggetta a gelate
improvvise?
Sotto: La notevole
pericolosità per il gelo del tracciato tra la località San
Bernardo e il Dosso ai piedi della montagna, la zona a monte poco
soleggiata, è soggetta a gelate improvvise, e nella zona dove e’
previsto il passaggio della strada rimane il ghiaccio/neve, come si
vede dalla foto del 16/02/2021, mentre verso l’ Adda non c’e’
neve .
Sotto:
Ghiaccio
e neve il 16/02, dove prevedono il tracciato della nuova tangenziale
ai piedi della montagna.
Da bando di gara: II.2.7) Durata del
contratto d’appalto, …..è pari a 1915 giorni naturali e
consecutivi, di cui 190 giorni di andamento stagionale sfavorevole
…dalla data della consegna dei lavori. Pertanto
se si adottasse il progetto Pto-iter con galleria Dosso di 2044 mt, con
ingresso a Tirano da via
dell’ Artigianato e uscita al Campone, lunghezza totale circa di 3
km, dividendo l’ appalto in 2 lotti funzionali,lotto a parte
Tirano-Bianzone, con raffronto alla Circonvallazione Castelbello,
Colsano, sempre_SS 38 -Tempi di realizzazione -14.01.2019 al 2022.
lunghezza complessiva di ca. 3,3 km - nuova galleria di ca. 2.500
m.,costo, con 70 per cento galleria è complessivo, netto del ribasso
d’asta = 75,2 mil. € = 22,4 mil./km la tang. Tirano SS 38-75 % nei
frutteti, (nuovo quadro economico 11/2020) -Progetto esecutivo- costo
previsto € 187.301.420 mil.- 187/6,6km =E. 28 mil./km,
pertanto il lotto funzionale Tirano sud/Campone e’ realizzabile in
3/4 anni di lavori, invece dei 5 del progetto attuale con il rischio
di imprevisti (con tracciato simile SS42 a Capo di ponte i lavori
sono durati 19 anni, spostando poi ad appalto aggiudicato, 2 km da
fuori terra in galleria), ed a costi inferiori al tracciato di
progetto.È improponibile un tracciato ambientalmente devastante, non
conforme alle prescrizioni Paesaggistiche,
vista la rilevanza ambientale della vallata alpina,
Tenendo conto dell’Articolo 9 della Costituzione, e del
pronunciamento del Consiglio di Stato (Cons. Stato, sez. IV, 29
aprile 2014, n.2222) che ribadisce come il “paesaggio” sia bene
primario e assoluto e che la sua tutela sia quindi prevalente su
qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere
pubblico che privato, urbanistico-edilizio ed economico.
Si
allegano le osservazioni inviate al Ministero dell’Ambiente dal
geom. Santo
Spavetti nota
di osservazioni del Geom. Santo Spavetti (albo geometri di Brescia n.
3652) ,
acquisita al prot. MATTM-105057
del 15/12/2020 e trasmessa a questa
Commissione con nota MATTM-106495
del 18/12/2020 e acquisita al prot. CTVA-4336
Tangenziale
Tirano: tracciato illegittimo (13/11/2019)
La tangenziale di Tirano, con il tracciato che Anas si accinge a
presentare agli enti, comporta un esproprio di 128.700 mq, danni e
pericoli, mentre vi sarebbero soluzioni alternative che consentirebbero
risparmi 10/20 milioni con gallerie e 20/30 con strada a lato Adda,
senza pericoli per ghiaccio ed esondazione del fiume Tangenziale
Tirano: l'ultimo sfregio alla Valtellina (29/05/2019)
La Tangenziale di Tirano in Valtellina, arrivata alla fase del progetto
esecutivo, rischia di danneggiare pesantemente il paesaggio e
l'agricoltura. Tutto perché, per quattro km di tracciato, si vuole
tagliare a metà una piccola area agricola intatta. Ma ci sono due
varianti possibili che forse ridurrebbero i costi oltre agli impatti.
Intanto l'azienda più penalizzata, constatato che le prescrizioni degli
enti non sono state rispettate, ha deciso di ricorrere al Tar. La
politica ha fretta di arrivare all'avvio dei lavori di un'opera che
ridurrà i tempi di collegamento con il comprensorio turistico forte
dell'alta valle e desidera comprimere i costi. Gli interessi deboli
dell'agricoltura