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Testimonianze/ Valter Allioli, pastore

 

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(18.07.11) Alpeggi sempre più a rischio lupo

Il racconto di un attacco dei lupi con gravi conseguenze all'alpe Tartarea in comune di Oncino (valle Po). Sono rimaste tre capre impaurite all'alpe Tartarea. Le altre o sono state sbranate o sono disperse o sono state portate a casa dai proprietari.Così l'apprezzato formaggio misto non si potrà più produrre. Oggi questo alpeggio è diventato off limits per le capre. Ma se i lupi aumentano quante altre situazioni a rischio si verranno creare?

vai a vedere testo, foto e videoclip

 

(18.07.11) Videointervista al canalone della morte (Bellino, Val varaita, Cn)

Sono stato, nell'ambito delle attività del progetto Propast, ad approfondire le circostanze in cui 59 pecore (di cui una morsa alla gola) sono morte il giorno 11 a Bellino.  Ascoltate i fatti dalla viva voce del pastore (videoclip) che mi ha mostrato il teatro della tragedia e quello che ha visto vai a vedere

 

(13.07.11) Una strage senza fine

Negli ultimi giorni 82 capi ovicaprini persi a causa di attacchi di lupi in Piemonte. I branchi sono ormai numerosi e gli attacchi di massa provocano pesanti perdite. Vi sono numerose carcasse da recuperare dal fondo di canaloni e animali dispersi feriti o agonizzanti da soccorrere. Serve l'intervento della Protezione civile e dei veterinari pubblici.  Si spera nell'intervento della Regione.leggi tutto

 

(29.05.11) L'impossibile convivenza. Capre e lupi a Bellino (Cn)

Intervista all'allevatore di capre Giacomino Gallian di Bellino (Valle Varaita, Cn).  Giacomino alleva le capre come attività integrativa ma con con grande passione. Il suo gregge è una 'collezione' di razze (non incrociate tra loro). Tutto irreparabilmente frustrato dall'arrivo del lupo per colpa del quale le capre "non sono più belle come prima". Per ora Giacomino non molla (pur avendo dovuto abbandonare i pascoli alti), ma tanti altri allevatori lo hanno già fatto. É proprio quello che vogliono gli amici del lupo: la montagna  tutta per loro e il loro gioco egoista e nichilista alla 'natura selvaggia'  vai alla videointervista

 

 

 

 

(25.08.11) Intervista e videointervista a Valter Allioli, pastore a Oncino, in valle Po. Valter a fine luglio ha subito un attacco da parte dei lupi e racconta cosa significhi fare il pastore con la minaccia costante del predatore. Giudicate voi se si può parlare di "convivenza"

 

Il momento peggiore è tutti i giorni

testo , foto, videoclip di Michele Corti

 

L'intervista è stata somministrata  il 9 agosto 2011 sui pascoli di Oncino presso il sito di mandratura del gregge (protetto da rete elettrica)  Valter ha subito un attacco di lupi il 27 luglio con la perdita di pecore, capre, capretti e agnelli; diverse carcasse sono state ritrovate ma una dozzina di capi sono tutt'ora 'dispersi'

 

Il gregge è costituito da 350 pecore (e qualche decina di capre). Metà delle pecore sono di  proprietà di Valter, settanta sono di Valter Osella, il margaro della vicina alpe Tartarea (che solo pochi giorni prima aveva subito la perdita di tre capre trovate uccise e di sedici disperse - vedi articolo qui su Ruralpini) le altre di un terzo proprietario che le da “a guardia”. L'intervista viene riportata integralmente con una trascrizione quasi letterale. Perché Valter senza inveire, pacatamente ma espone con spontanea vivacità e sagacia le sue ragioni. Con l'arma di quella sottile ironia che i contadini hanno saputo sempre usare contro il potere.

 

Gli inserti in piemontese sono stati rivisti da Marzia Verona. La grafia è 'fonetica' dal momento che l'adozione di quelle standardizzate adottate in Piemonte non risulterebbe comprensibile ai lettori di altre regioni.

 

 

Quando ha avuto il primo attacco?  

Il primo attacco nel ’98. Tra disperse e uccise quarantacinque-quarantasei. Mano a mano che andiamo avanti ne trovavamo, ne trovavano… e poi tante prese  morivano dopo tre quattro giorni, morivano perché erano bucate nella gola.

 

 

C’era già il recinto elettrico?

Già nel ’98 facevo il recinto, poi 2-3 giorni quando il tempo era brutto le lasciavi andare a dormire in punta; poi la mattina andavi a prenderle. Ma il problema non c’è mai stato…

Il problema è quando c’è la nebbia. Quest’anno io non mi sono accorto, perché c’era la nebbia. Mi sono accorto il giorno dopo  perché c’erano le capre che chiamavano i capretti e due pecore che chiamavano gli agnelli.  Allora sono andato di nuovo su dove ero andato al pascolo il giorno prima… Solo che lì la pioggia un po’ la nebbia sono state indietro.

 

Il "Nido dell'aquila" il sito dove è avvenuto l'attacco, su una cresta a 2700 m. Alcune carcasse sono state ritrovate sulla cresta, altre nel sottostante canalone, altre sull'altro versante

 

Non è riuscito a portarle già insieme alle altre?

Ma io … non le ho viste …un méter, la nebbia che non vedi niente poi quel posto lì non è che sia tanto bello loro, c’è bèl e brut; pian pianin scendi. Loro [il gruppo che è stato attaccato dai lupi] erano un po’ dietro, non le vedi e son rimaste là e infatti la mattina quando sono venuto qua per aprire ho visto che mancavano.

 

Il canale dove sono state trovate alcune vittime

 

E’ andato subito in cima?

Mentre che andavano su le pecore sono andato davanti e le ho trovate, prima quella su (la capra), sulla cresta, poi andando avanti ho trovato due agnelli, poi [un'altra] capra, poi sono andato giù (nel canalone) e ho visto quelle due pecore che erano morte, erano attaccate. Poi è venuta su la nebbia e non si vedeva niente. E ho telefonato subito alla veterinaria. Era il 27 di luglio. [il giorno dopo] È venuto su anche quel signore che mi da le pecore in guardia e siamo andati su era una bella giornata e siamo andati in cresta e le abbiamo viste quelle quattro morte mangiate e un’altra giù sempre uccisa. Poi è siamo andati su anche con la veterinaria a vedere tutte quelle che c’erano in giro e ci ha dato il permesso di interrarle.

 

 

Quante sono disperse?

Le disperse ce n’è sette-otto da parte mia e quattro-cinque dalla parte di Osella. Solamente che abbiamo girato, cercato, niente. Il giorno dopo ho trovato ancora un agnello con la gamba rotta là dietro de la Rasciassa. L’ho portato su ma con una gamba rotta.

 

L’ha steccato?

No [la frattura è] qua  nella coscia alto, qua. La puntaia nèn, non l'appoggia. Non ce la fa a camminare lo lasci stare lì fermo. Può darsi che guarisca, però ci vuole il suo tempo, deperisce.

 

L’ha trattato con antibiotici?

Si ma una frattura non è che si può curare così.

 

Quindi ci sono ancora in giro disperse?

Sì ce ne sarà dieci o dodici sicuramente

 

La madre e la gemella di una capretta vittima del lupo ("Mi sono accorto che era successo qualcosa perché le capre chiamavano i capretti")

 

Ha sentito i campanacci ?

Niente niente.  Secondo me i dispersi è inutile andarli a cercare perché prima cosa adesso è passato quindici giorni. Ma non ci resta più niente perché dopo due giorni non c’era più niente la. Quelle che abbiamo lasciato lì per far vedere, per fare le fotografie al veterinario il giorno prima erano metà, il dopo c’era solo la pelle.  

 

Quando prima dellupo si perdevano delle pecore non …

Mah se fossero perse che si dividono per il tempo nel giro di 4-5 giorni  poi si vedono e vengono di nuovo nel gregge. Indubbiamente. O sono in quei burroni o altrimenti mangiate e non si trova più niente. Magari si sono rotte le zampe e… Non si sa, non puoi dire. Non ci sono più. Bon. Ti trova nèn.

Hanno messo che sono disperse … però a quanto pare hanno un'altra tabella di pagamento e poi se ci sono soldi verranno risarcite… Tutto denunciato, tutto … Però anche quelle uccise verbalizzate e fotografate il sistema di pagamento, bèn venga che ci sia qualcosa, che viene incontro però non è mai giusto perché, il 100 o il 150 euro è e non è perché la pecora come la capra durante l’anno qualcosa deve rendere e non solamente il 100-150 euro del valore della bestia. Perché per rimpiazzarla ci vuole due anni di nuovo. E due anni di sacrifizio e di tempo... pur sempre che vada bene. Poi non tutte le pecore danno un certo livello di resa, c’è quella che rende di più e quella che rende di meno, se selezioni …

 

Visione di parte dei pascoli

 

E le capre?

Le capre sono degli incroci, perché tengono un po’ l’ambiente. Perché la razza pura qui … qua pioggia, fuori e neve .. quan che ciapu ciapu [bisogna prendere quello che viene]

 

Il recinto ogni quanto lo cambia? 

Ogni due giorni o tre. Sempre in su, se il tempo è buono tiene anche tre giorni e se no va sempre cambiato perché a dormire tutta la notte sotto la pioggià lì fa una palta che.. se non le sposti.

 

C’è rischio zoppie?

Beh, questo indubbiamente. Lì si curano, si medicano  con un po’ di spray o altrimenti fai un po’ di antibiotici. Se fossero fuori loro vanno a dormire nel sano, questo è un problema di tutti. Perché non dormono mai sempre allo stesso posto. Poi sanno ripararsi. Se fossero in cima a dormire al mattino sarebbero pronte a pascolare? Mah di regola la pecora fin verso le dieci e mezza le undici non mangia  perché mangia tutta la sera tardi anche di notte.  Se fossero a dormire su è tutta un’altra cosa è altra erba, un’altra sostanza poi non hanno da fare tutta la salita. Andando giù e su quello che mangiano metà lo perdono nel viaggio nel camminare anche se è una bestia che cammina.

 

Le superfici a valle del recinto elettrico già interessate alle mandrature

 

C’è da salire 500-600 m?

Sì, sì.

 

Creano anche dei sentieramenti?

Sì nei posti più brutti  nui dìsuma le draie [noi, in piemontese, le chiamiamo le draie] passano una per volta, due, però se non le tocchi non c’è problema, può anche succedere che una pietra tocca l’altra…. Ma siamo in montagna. Ma quello è un pò da per tut. Ma il problema a l'è nèn còl lì [non è quello] il problema non è quello del camminare, non è il fatto del camminare, il problema è che c’è … questi animali [i lupi] … che tu non puoi stare tranquillo in nessun momento del giorno . Vieni in montagna per stare quattro mesi perché le bestie dovrebbero diciamo stare meglio alla fine.. In più se vàrde bén [a ben guardare] alla fine, cùregh a press  [corrergli dietro]  sai con quante sali ma non sai con quante scendi.  

 

In queste condizioni un giovane ...

Un giovane che deve comiciare a .. pianta li subit  [smette subito].

 

La strada che collega le Bigorie all'alpe Tartarea. Nel cerchietto la macchina del pastore e la mia

 

Voi andate avanti?

Perché ormai noi siamo 'n mèss  [in mezzo, in ballo]... però un bel momento vado avanti un anno, due, tre, poi alla fine ti stanchi. Perché scusme [scusa] io adesso non posso più andare giù a fare fieno perché non posso lasciarle da sole devo pagare uno che mi fa fieno giù, ma io pagare uno che mi faccia il fieno per le bestie faccio prima a vendere le pecore. Devi pagare un contoterzista ma oggi non vale la candela. Io son da solo ciò i miei figlie ma… una è sposata fanno altro … Ti aiutano se ci sei tu ma … trattore, imballa… tutte le… E allora devo pagare un contoterzista che ti faccia il fieno. Però il gioco oggi non vale più la candela  perché costa più il lavoro …  Se non taglio poi quando scendi non c’è nemmeno più l’erba e büta più nèn  … [non ricaccia più] è tutta una catena. Poi il discorso è questo come quando per esempio c’è il tempo brutto queste bestie qua stanno lì ferme tre ore sotto la pioggia... arriva le sei e mezza sette sono da chiudere ma loro non hanno mangiato abbastanza, invece se avessi la possibilità di lasciarle stare da sole loro poi si riprendono, riprendono magari quelle due ore prima di coricarsi, mangiano ancora e invece, parèj, vanno a biàr [dormire] con la pancia vuota (invece fino alle dieci di sera mangiano) ma se fino alle dieci di sera allora butto la branda sì, io mio padre non l’ho ucciso eh. E’ ancora vivo. Scusme [scusa]  la paga è quella che l’è. Dodici ore in montagna mi sembra che vada già bene. Poi oggi è bello non c’è problema, oggi fai il turista, domani no eh. E’ la terza giornata in sessantaquattro giorni han sempre ciapà piòv e nèbia. [preso la pioggia e la nebbia] Il tempo non può comandarlo però sappiamo com’è. Poi come dico mi sta bene che sono già risarcito. Ma poi quello visivo è un discorso.. è quello che non si vede..

 

L'intervista è finita si apre il recinto

 

Malattie?

Gli aborti, non sai quanti. Però, venire qua come fanno le perizie... Che mi sta bene controllare i morti, i feriti, tutto quello che va dovuto.. Però non c’è solo quello, c’è il resto.  Stà su quindes, vint dì, un mèis [stare su quindici, venti giorni, un mese] perché sono in là di due mesi può darsi che arrivano a fine termine come può darsi che non vanno. Non è da dire che il cento per cento sia colpa dellupo, però tutto il resto più ancora lòn. Le pecore sono spaventate? Ma la pecora spaventata non più di tanto perché nella nebbia non se ne accorgono come non me ne accorgo io. Io non so se le ha prese davanti o didietro… magari erano appena allargate quelle trenta quaranta erano da una parte  tu non le hai viste e lì le ha 'ncantunaje, ammucchiate un po’ e poi ci ha dato dentro e ha fatto quello che ha voluto.

 

Uscita dal recinto

 

Le ha viste scappare, spaventate anche quando non è stata presa nessuna?

No, per il momento no io questo non posso dirlo. So che nel 98 erano tutte all’acqua coricate era a mezzogiorno sarà una fatalità io ero dietro a una pietra, forse sottovento comunque io l’ho visto arrivare a venti metri dalle pecore e se non c’erano i cani che lo sentivano … Era uno solo.

 

Il gregge si allontana

 

Adesso quanti ce ne sono?

 Io non posso dirlo però il disastro che a i è lì [che c’è lì] pol pa esie un sul [non può essere uno solo] a mio avviso, io non sono un esperto . Non posso dire ce n’è uno ce n’è dieci, però un disastro tale. Poi dicono che ammazzano per mangiare e tutte quelle che hanno lasciato lì senza tuchèje [toccarle]. E quella che l’ha campà [spinta] giù … uno solo non può fare.

 

 

Potrebbe capitare ancora?

Ma tutti i giorni può succedere!

 

Il momento peggiore è a fine stagione? 

Il momento peggiore sono tutti i giorni.  Cent dì vada bin e quant'a fà cent e un… [cento giorni va bene, poi basta che ti capiti il centunesimo]  poi basta uno.

Se si buttassero nelle reti e che si spaventano, fanno più danno che lasciarle fuori, piccano nelle reti, se stravòlgiun… non sai. Di notte mica dormo qua io. E’ già abbastanza dura? A me smia che vada già ben parèj.. [mi sembra che vada già bene così]. Quello non è ancora capitato n'aiè già basta parej…. [basta e avanza].  E poi mi pare che è un po’ assurdo arrivare nel 2011 dietro a trecento pecore quasi quasi vado a fare il barbone. Senza òfende

 

 

 

           

 

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