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Week-end
clou al
Festival del
pastoralismo di Bergamo
L'ondata di maltempo ha
costretto a rinviare al 3 novembre la "Transumanza delle mura veneziane
e dei colli". Così il prossimo week-end vedrà svolgersi i due eventi
principali del festival pastoralista di Bergamo: la "Transumanza" e "Stracchinando", quest'ultimo
alla sue seconda edizione. Venerdì sera il film "Pane di vento" ( pratica agricola e
alimentazione tradizionale nella montagna lombarda di oggi)
vedi
il programma completo del Festival del pastoralismo
di Michele Corti
(30.10.18) Il Festival del
pastoralismo, alla quinta edizione (quindi ormai pronto a uscire
dall'infanzia), può rivendicare già una propria
caratterizzazione. Tenendo sempre al centro il tema del pastoralismo
orobico (nelle sue declinazioni della transumanza e dell'alpeggio,
degli ovicaprini e dei bovini) propone aspetti connessi sia sul piano
della produzione e consumo alimentari che dell'ecologia e della
cultura.
Finalizzato a valorizzare il contenuto di tradizione delle attività
legate all'alpeggio, alla transumanza, alla produzione casearia, a
quella laniera ecc. il Festival vuole essere attento a non coltivare
queste tradizioni in modo fine a sé stesso, ma a far intendere quanto
di importante e di utile esse rappresentino, per la società,
l'economia, l'ambiente, per la comunità bergamasca/orobica e il
territorio bergamasco/orobico.
Fa parte dell'ormai consolidata "tradizione" del Festival (per parlare
di tradizione senza virgolette ci vorrà ancora qualche edizione...) il
proporre alcune manifestazioni quale elemento costante e identificatico
(sia pure inserendo delle novità) e proposte sempre nuove. Elemento
costante è la Transumanza che
lo scorso anno si è sdoppiata in Transumanza delle pecore e Transumanza
dei bergamì (mucche da latte). Nelle varie edizioni si sono poi
affiancati mercatini, mostre di animali e, lo scorso anno, la prima
edizione di Stracchinando sulle mura venete, una formula che consente
di unire alla conoscenza dei formaggi storici del territorio
bergamasco/orobico quella di aspetti delle mura non sempre visitabili.
L'immancabile Transumanza
quest'anno si farà nella versione "... e dei colli", come lo scorso
anno, terminando a Valmarina dove l'antico monastero, grazie alla
collborazione del Parco dei colli offre
un perfetto scenario, una bella corte per degustazioni e altre attività
e... buona erba per le pecore che devono riposare dopo la camminata.
Come sempre ci accompagneranno glia sini del Roccolo degli asino. La
novità è una puntata a Città bassa. Partendo dall'inizio della
ciclabile del Morla, uscendo da via Sporchia (campo Utili) su via
Baioni il gregge e i camminatotori arriveranno sino a piazzale Oberdan.
Qui, all'angolo famoso per la presenza de Ol formager (Giulio Signorelli)
partner del Festival (e punto di partenza di Stracchinando, l'evento del giorno
dopo 4 novembre) si girerà per la piazzetta Carrara (Accademia). Un
modo per sottolinerare che cultura è l'arte e una pinacoteca ma anche
il pastoralismo con la sua storia millenaria e il sedimento di culture
che ha comportato. Poi per via San Tomaso e Pignolo si arriverà alla
Porta Sant'Agostino (sede fissa delle mostre del Festival, anche
quest'anno).
Quest'anno
si percorreranno solo le mura da Sant'Agostino a via San Lorenzo, poi
si raggiungerà colle aperto e per via Castagneta si guadagnerà l'arrivo
a Valmarina dove attendono interessanti degustazioni. Qui, al sito del
Festival la mappa del percorso e ulteriori
notizie anche di carattere pratico.
Perché ripetere Stracchinando?
Non solo perché la formula doveva essere ancora collaudata ma anche
perché quest'anno vi è un motivo importantissimo per farlo: la
candidatura di Bergamo quale Smart
city Unesco per la gastronomia. E qual'è l'elemento gastronomico
che Bergamo vanta? Ovvio: i formaggi orobici, di tutte le Orobie,
perché esse sono un comprensorio omogeneo che afferiscano alla
provincia di Bergamo, di Lecco, di Sondrio e di Brescia: il cuore
montano della Lombardia, quel cuore da cui sono nate le tradizioni
casearie lombarde esportate dai bergamì
nella pianura (come racconta la Mostra a Porta Sant'Agostino aperta
sino al 18 novembre vai
a vedere) . Bastano questi accenni per capire la densità di
intrecci che sta dietro le proposte del Festival, la sua attività di
divulgazione culturale e ambientale. Ecco allora che non poteva
sfuggire lo spunto della sinergia tra le Mura veneziane (già dichiarate
patrimonio Unesco dell'umanità) e i formaggi delle Orobie che
potrebbero far ottenere alla capitale delle Orobie un'altro prestigioso
riconoscimento Unesco. L'accoppiata mura-formaggi (che si affianca a
quella mura-pecore che ha una lunga storia, vai
a vedere) è proposta in nome del comune valore storico. I formaggi
orobici affondano le loro origini nella preistoria, sono un monumento
di cultura dell'uomo, non solo un cibo, un fatto gastronomico.
Così se lo scorso anno tema, obbligato, di Stracchinando furono gli stracchini
variamente declinati, quest'anno, lo saranno i Formaggi Principi delle
Orobie, la rete di imprese che intende operare in sintonia promuovendo
il territorio insieme ai formaggi. Su Stracchinando
e i Principi si veda il
pieghevole riportato qui sotto. Sul sito del Festival
ulteriori dettagli e il percorso della camminata vai a
vedere
Non ci resta che parlare del film Pane di vento in programma Venerdì
sera (20:30) alla sala della Porta Sant'Agostino (dove è allestita la
mostra sui bergamini) Pane di Vento è un film che sa fondere
l’elemento lirico, legato al forte e spontaneo amore per la montagna,
per gli animali, per la terra espresso dai protagonisti del film (nuovi
e vecchi contadini alpini),
con la solida materialità della pratica agricola e alimentare. Il
materiale narrato è basato su una rigorosa coerenza storica,
antropologica, agronomica senza mai diventare pedante didascalismo.
Senza sostituirsi alla voce e al sentimento corale. Del tutto azzeccata
la scelta, a questo proposito, di affidare agli stessi protagonisti
(che in un altro genere di documentari sarebbero stati opachi
“informatori”) il ruolo di voci recitanti. Un tocco di autenticità. Un
film originale che tocca varie corde e che il Festival è orgoglioso di
presentare al suo pubblico. Qui altre
info sul film.
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La cascina nel cuore del
bergamino
(29.10.18)
Alla mostra sui bergamini a Bergamo è esposta uno straordinaria
testimonianza di una storia di vita individuale e collettiva: il
modello a grande scala che ricostruisce, sin nell'ultimo impensabile
dettaglio, la cascina Majocchetta di Melegnano. Acquistata dopo
generazioni di transumanza e di fatiche dai Vitali Giana di Pizzino
(Taleggio), venne espropriata dal comune. Piero Vitali si ritirò in
eremitaggio nella baita paterna e...
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