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vostra civiltà di plastica. Lo fate con ipocrisia, camuffando il
genocidio con il pretesto della natura che state distruggendo e del
lupo elevato a bandiera
(24.03.13) Clima di rinascita per la viticoltura "minore"della Valtellina (Cèch)
Sulle
"Terrazze dei Cèch" rinasce la viticoltura contadina.
All'autoproduzione per passione si affianca l'"economia della crisi" ma
c'è anche una coop e crescono le etichette
(14.08.12) Trentino: Vignaioli sempre più indipendenti a Riva del Garda il 1°settembre
L'associazione
Vignaioli trentini ha avuto una lunga incubazione. Negli ultimi due
anni ha cominciato ad andare da sé delusa dalle "svolte epocali" che
avrebbero dovuto porre fine alle politiche enologiche fallimentari
(con l'appannamento dell'immagine di qualità e i crack delle
grandi coop legate al sistema di potere). Dopo la Mostra mercato di
aprile il primo settembre "ar RIVA no i vignaioli". Basta con la
promozione istituzionale che confonde il prodotto omologato
deterritorializzato con quello degli artigiani
(18.06.12) Rilancio del Vigneto Capretti a Brescia
A
Brescia c'è interesse e affetto per il Vigneto Capretti, un emblema di
una città identificata a torto con lo sviluppo industriale
ma che ha un grande patrimonio artistico-monumentale ed
agricolo. Quest'anno sarà la vendemmia del rilancio di un vigneto
che è il più grande del mondo inserito in un cetro urbano e
che vanta una storia millenaria all'ombra della Rocca del
Cidneo. Nei prossimi anni, grazie all'impegno della proprietà, si
prevede il pieno recupero della capacità produttiva.
(15.12.08) Un secolo fa appariva in Trentino il primo movimento politico ruralista
Il
2009 è il 50° della morte di Patrizio Bosetti il fondatore nel 1910
della Lega dei contadini della Vallagarina, poi estesa a tutto il
Trentino e primo movimento politico ruralista in Italia (allora se
allora era nell'impero austo-ungarico).
Documenti
M.Corti Contadini e allevatori del Nord nelle transizioni rurali del XX e XXI secolo (saggio, PDF)
Articoli per argomenti
|
Coltivazioni rurali
200 vignaioli di tutta Italia dicono basta: la burocrazia ci uccide
di
Michele Corti
(03.03.17) Sono coraggiose e dure le parole dei vignaioli che firmando con nome e cognome hanno scritto al ministro ("...Sembra
che l'obiettivo sia quello di ostacolare la partecipazione delle
piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo così alle grandi
imprese").
Non è il primo caso di iniziativa spontanea di gruppi di produttori agricoli che decidono di fare da sé e interpellare direttamente la politica.
"Da noi" era il motto del Partito dei contadini,
un'esperienza che nel primo dopoguerra fu soffocata dal fascismo e nel
secondo... dalla Coldiretti. Esperienza rimossa perché scomoda per la
politica italiana orientata alle mediazioni corporative, ad avere a che
fare con apparati di rappresentanza autoreferenziali, forti di deleghe
in bianco da parte di associati che invece di essere i padroni delle
organizzazioni ne sono i servi. Settanta anni di coldirettismo hanno
segnato in profondo (in negativo) lo spirito dei nostri produttori
agricoli. Fortemente influenzato da una condizione secolare di forte
dipendenza sociale (tranne i contadini delle montagne che, però,
avevano microproprietà) il ceto rurale italiano ha avuto troppo poco
tempo per sviluppare una mentalità indipendente. Il coldirettismo ha
segnato per alcuni strati rurali una temporanea emancipazione da
rapporti agrari e sociali molto arretrati ma, per chi era già
agricoltore o contadino indipendente, ha rappresentato lo scadimento a
nuove forme di dipendenza e paternalismo "populistico" che sostituivano
quelle dei proprietari con quelle dei funzionari, dei dirigenti delle
cooperative e del sindacato.
Un blocco di interessi che non è a "marcia rurale"
Gli apparati sindacali, cooperativi, delle organizzazioni "tecniche" si pongono, rispetto alla burocrazia pubblica,
in un rapporto di forte sintonia, contiguità, complicità. Al di
là del gioco delle ombre cinesi la politica (agricola e non solo) non è
risultato di scelte operate in modo trasparente dalle istituzioni della
democrazia rappresentativa sulla base degli interessi degli attori
sociali (tra loro bilanciati), ma dall'automatismo dell'influenza,
esercitata dentro gli apparati decisionali pubblici, blocchi di
interessi che incorporano le varie burocrazie (compreso quella delle
"associazioni di categoria"), le accademie e i grandi interessi
economici e finanziari.
In passato certe convergenze e sovrapposizioni di interessi erano
palesi, si mostravano nin tutta la loro rozza e spudorata evidenza.
Basta andare indietro e nel tempo e risalire all'epoca della
Federconsorzi quando il legame tra l'apparato coldirettistico e la
grande industria - Fiat e Montecatini in primis - era trasparente,
quando le graduatorie degli aventi diritto ai prestiti agevolati erano
stilate nell'ufficio della Coldiretti e "trasmesse" all'ufficio accanto
dell'Ispettorato agrario.
I meccanismi oggi sono meno rozzi, ma restano. Resta l'assenza di una
capacità autonoma di farsi valere da parte degli attori sociali
dell'agricoltura. Ma qualche segnale di cambiamento si nota. Anche
perché in un mondo sempre più interconnesso i nostri produttori
agricoli sono sempre più a contatto dei loro colleghi di altri paesi.
Vignaioli e critica contadina
La
categoria dei vignaioli ha sempre manifestato insofferenza per il
"regime agricolo". Le ragioni sono evidenti: il vignaiolo è, in molte
regioni d'Italia, il prototipo del contadino piccolo-proprietario. Ciò
era vero anche quando la piccola proprietà contadina era del tutto
minoritaria (sino alla fine del XIX secolo).
ll Partito dei contadini (che
sorse dopo la prima guerra mondiale) aveva, non a caso, la sua
roccaforte tra Asti ed Alba ma aggregava anche vignaioli di varie parti
d'Italia: dalla Valtellina alle colline marchigiane. Ma la prima
esperienza di movimento politico dei contadini si ebbe nei Tirolo
italiano, allora parte dell'Impero asburgico. Nel 1910 fu fondata la Lega dei contadini
a Isera, un centro vitivinicolo della val Lagarina nei pressi di
Rovereto. Non a caso anche oggi in Trentino c'è un gruppo vivace di
"vignaioli indipendenti" (strano, però, che nei 200 "vignaioli critici"
che oggi denunciano la burocrazia ce ne sia solo uno). La Lega dei contadini
si poneva come movimento politico, secondo l'ispirazione che restò
costante nei movimenti dei contadini del XX secolo (forti nell'Europa
orientale) che non separavano la dimensione economica da quella
sindacale e politica (come invece tendeva a fare la modernità politica
che con queste separazioni riusciva a imporre il dominio dei grandi
interessi sotto le apparenze della libertà e della democrazia).
Alessandro Scotti, più volte eletto parlamentare, era il capo del Partito dei contadini.
Fu perseguitato dal fascismo, fu partigiano ma i comunisti tentarono di
ucciderlo. Fervente cattolico fu tradito dal clero che preferiva
appoggiare la Dc e la Coldiretti. Scotti era un viticoltore di Costigliole d'Asti e non fu mai politico di professione. Nei suoi programmi politici c'era una vena
di democrazia sostanziale, di anti-industrialismo e di
anti-burocratismo che i partiti di allora tacciavano di "retrograda" ma
che, in realtà, era sin troppo avanti sui tempi. Per chi volesse
saperne di più su questi interessanti precedenti del movimento politico contadino in Italia rimando al mio saggio Contadini e allevatori del Nord nelle transizioni rurali del XX e XXI secolo . Ora torniamo all'oggi.
Vignaioli critici
Lo spirito indipendente dei vignaioli "viene
da lontano" ma in tempi recenti era stato indebolito (o anche
annullato) dalle grandi coop bianche e rosse. In tempi recenti il
rinnovato interesse per il vino, i prodotti del terroir,
le produzioni "di nicchia", la crisi di molte coop (spesso baracconi
sostenuti con i soldi pubblici) hanno ridato vigore allo spirito di
indipendenza dei vignaioli. Anche con piccole produzioni nel mondo del
vino riesci, almeno spesso, a essere visibile con la tua faccia. Ci
sono tanti canali (enoteche, riviste specializzate, amici del vino) che
ti possono aiutare a rebderti visibile anche se sei piccolo. Una
fortuna negata per altri settori agricoli e che trova un aiuto
importante nela tendenza a vendere il vino in bottiglia, con un vestito
che racconta, se si vuole farlo, l'azienda che c'è dietro. Così non
sorprende la sortita di 200 vignaioli che scrivono direttamente al
Ministro dell'agricoltura firmando con nome e cognome. Mettendoci la
faccia, esponendosi in prima persona. Chi conosce il mondo agricolo sa
quanto sia difficile indurre i contadini ad "esporsi". Anche molti
"ribelli", "contadini critici", contestatori quando si tratta di
metterci la firma ti fanno cadere le braccia dicendoti: "sai sto
aspettando un contributo... ". Onore quindi ai 200 vignaioli che
si sono esposti, che saltando gli apparati di una rappresentanza che
funziona solo a pro degli apparati stessi "stanano" il massimo livello
politico. Con parole chiare e coraggiose.
Da consumatore rivolgendomi ai consumatori dico: se c'è da scegliere
tra un vino di questi 200 vignaioli e un altro scegliete questi. La
bontà di un vino esprime chi lo fa e se chi lo fa è uno spirito libero
e onesto il vino - specie se non "fatto dall'enologo" (operando
l'ennesima delega), rispecchierà i valori, i sentimenti, la personalità
del vignaiolo.
Leggete l'appello e se siete vignaioli sottoscrivetelo, se siete
contadini di altre categorie agricole... cominciate a ragionare sul
fatto che da troppo tempo il "regime agricolo" si sovrappone ai vostri
interessi mettendovi gli uni contro gli altri, creando abilmente
fossati di diffidenza, alimentando la "furbizia stupida" che porta a
impedire di cooperare tra voi. Cooperare, non significa delegare a dei
burocrati di una coop che fanno i loro interessi ma creare reti di
imprese, restare in piedi appoggiandosi gli uni agli altri.
Di seguito la lettera dei vignaioli
Al
sig. Ministro dell'Agricoltura On. Maurizio Martina
Presso
MIPAAF Roma
aoo.ministro@pec.politicheagricole.gov.it
aoo.sottosegretario@pec.politicheagricole.gov.it
aoo.gabinetto@pec.politicheagricole.gov.it
Italia,
05 marzo 2017
Oggetto:
dematerializzazione registri vinicoli e burocrazia
Il
vino buono non si fa con la burocrazia che uccide i piccoli
produttori
Non
accettiamo l'imposizione dei registri dematerializzati! Non vogliamo
alimentare un'economia virtuale e parassitaria. E' necessaria
un'inversione di tendenza, una rivoluzione delle norme; dobbiamo dire
forte e chiaro che bisogna interrompere questo stillicidio di
procedure, obblighi, corsi, patentini, registri che stanno
strangolando le nostre aziende.
CHI
SIAMO
Siamo
duecento Vignaioli, agricoltori di ogni Regione. Siamo innamorati
della terra, del cielo, delle piante e del nostro lavoro che vorremmo
continuare a svolgere.
LA
SITUAZIONE ATTUALE
In
Italia ci sono 52 mila produttori e di questi 48 mila imbottigliano
meno di 1000 ettolitri, il 53% della produzione è ottenuta dalle
cantine cooperative, mentre la superficie media è di soli 1,6 Ha.
Rappresentiamo quindi circa il 90% dei produttori e non più del 30%
della produzione totale. Perché allora non pensare un sistema adatto
alle esigenze del maggior numero di produttori? Siamo
quelli che abitano e conservano i borghi rurali e i loro territori
che, senza di noi, andrebbero irrimediabilmente in abbandono. La
burocrazia sta uccidendo le nostre aziende e il nostro sistema
agricolo, fatto esclusivamente di
micro imprese. Crediamo
che si debba rallentare questa corsa alla burocratizzazione estrema,
dove per ogni azione concreta sono richieste decine di pezzi di carta
e gigabyte che tanti di noi non hanno la possibilità di seguire, di
compilare e di pagare: i nostri piccoli numeri ci impongono delle
scelte, e noi alla fine dobbiamo scegliere sempre la terra, la
pianta, il vino. Inoltre, non siamo più disposti a dover pagare
corsi e consulenti per poter fare il nostro lavoro. In pratica, non
vogliamo mantenere un’economia virtuale e parassitaria, spesso
rappresentata dalle associazioni di categoria, sindacati o società
di consulenza.
Il tutto col beneplacito di chi avrebbe
dovuto difendere la nostra vita e il nostro lavoro: si chiamino
associazioni di categoria, sindacati o altro ancora, di antica o
recente costituzione. Vogliamo reagire,rispondere, non per ottenere
qualche mediocre compromesso, ma per imporre la nostra idea di
lavoro, di rapporti umani; per riappropriarci del nostro tempo. A
questo si aggiunge il fatto che delegare tutti gli adempimenti a
servizi on line richiede una connessione potente e veloce e forse
non ci si rende conto di quale sia lo stato delle ADSL nelle
campagne italiane. Non si comprende perché le uniche esenzioni
concesse siano a favore delle piccole produzioni che effettuano
vendita diretta in azienda o per quelle fino a 1000/hl che non
imbottigliano. Sembra che l'obiettivo sia quello di ostacolare la
partecipazione delle piccole aziende al Mercato Globale, riservandolo
così alle grandi imprese.
QUESTI
GLI ENTI E ORGANISMI CHE CI CONTROLLANO
1-
ICQRF
2-
Guardia Forestale
3-
Organismo controllo per certificazione Dop, Igp
4-Organismo
controllo per certificazione Bio
5-
HACCP controllo igiene in cantina
6- Sicurezza sul lavoro:
organismi vari
7-
Agea ed Enti regionali collegati./CAF.
8-
Asl: normative sanitarie.
9-
Province, esistono ancora e spesso hanno mantenuto le deleghe per la
viticoltura.
10- Valoritalia, TCA, ecc.
Organismi
o Enti diversi che ci richiedono sempre le stesse cose, di produrre
sempre gli stessi documenti .
QUESTI
ALCUNI DEI VARI PATENTINI CHE DOBBIAMO CONSEGUIRE:
Alimentarista,
HACCP, utilizzo fitosanitari. taratura botte irrorazione, patentino
guida trattore…
Poi
ci sono i Consorzi di Tutela, le Associazioni, i Sindacati ecc.
Questo impegno corrisponde in termini temporali a quasi un mese di
lavoro ed indicativamente a 2000-3000€ ogni anno, una cifra troppo
importante per chi fattura poche decine di migliaia di euro.
COSA
CHIEDIAMO
E'
urgente unificare quanto più possibile i vari Enti deputati
al controllo: è auspicabile un unico organismo che esegua tutti
i controlli. Per tutto ciò chiediamo:
1)
Abolizione dei registri di cantina: ognuno di noi è obbligato a
compilare ogni dicembre la denuncia di produzione delle uve e a fine
luglio la dichiarazione di giacenza del vino. Se a questi due
documenti affianchiamo le fatture di vendita, abbiamo tutte le
informazioni necessarie per effettuareil controllo delle produzioni.
Senza considerare che tutte queste informazioni vengono ripetute nei
documenti del Sistema di Controllo del Biologico, nei manuali
HACCP,Valor Italia, TCA ecc
Per
i piccoli produttori (entro i 1000 Hl/anno) che non acquistano vino i
registri non servono.
In subordine proponiamo di mantenere i
registri cartacei ed agevolarne la tenuta al produttore che non
acquista vino, posticipando il termine ultimo per la
compilazione del registro di vinificazione al momento della
dichiarazione di produzione; per imbottigliamento e tagli al momento
della denuncia di giacenza. Proponiamo inoltre di eliminare l'obbligo
di tenuta del registro di commercializzazione sotto i 1000 hl: è un
duplicato del registro di vinificazione/imbottigliamento e dei
movimenti già tracciati con altri documenti.
2)
Anche per l'olio extra vergine di oliva chiediamo di portare il
limite per l'esenzione dalla compilazione dei registri telematici
dagli attuali 350 Kg a 3500 Kg/annui di produzione di olio.
3)
Chiediamo per chi è Imprenditore Agricolo a titolo Professionale da
almeno 5 anni di sostituire con un’autodichiarazione i corsi e i
relativi patentini per guida trattori. Se lo scopo dichiarato è
aumentare la sicurezza dei lavori in campagna, allora si diano
contributi diretti per l'adeguamento delle macchine.
4)
Esenzione totale dal patentino fitofarmaci nel caso in cui si
utilizzino esclusivamente fitofarmaci a base di sali di rame e/o
zolfo.
5)
Eliminazione delle prestazioni viniche obbligatorie che sono misure
anacronistiche. Inoltre, eliminando la distillazione obbligatoria
delle vinacce (cioè regalare le vinacce alle distillerie) si
creerebbe un valore di mercato per tutti i prodotti agricoli
destinati alla distillazione. Proponiamo di eliminare l'obbligo di
dichiarazione preventiva, incentivando il procedimento di smaltimento
agronomico delle vinacce.
6)
Proponiamo la semplificazione del modello INTRASTAT (basterebbe un
elenco delle fatture inviate con PEC) e scadenza annuale per i
vignaioli che producono meno di 1000 hl.
7)
Chiediamo che in vendemmia e per la raccolta delle olive
si possa ricorrere alla manodopera parentale e amicale con
assicurazioni agevolate, con un forfettario assicurativo
proporzionato alle dimensioni aziendali.
8)
Chiediamo che su base volontaria e non obbligatoria sia possibile
riportare nelle etichette del vino la lista degli ingredienti.
Comunichiamo
che se non otterremo quanto richiesto, avvieremo una Campagna
di DISOBBEDIENZA CIVILE invitando tutti i vignaioli italiani a non
ottemperare alle richieste di adeguamento ai registri telematici.
Il
cuore della nostra protesta è comunque quello di mettere in evidenza
il ruolo centrale che le piccole aziende svolgono nella salvaguardia
dell’ambiente e del territorio nel suo complesso. Il soffocamento
di queste piccole realtà non potrà che passare la mano ad un tipo
di agricoltura che inevitabilmente distruggerà la risorsa primaria.
Egregio
Ministro, in pochissimi giorni su questa proposta abbiamo raccolto
200 adesioni; con altrettanto poco tempo siamo certi di poter
coinvolgere migliaia di agricoltori.
VIGNAIOLI
UNITI contadinicritici@inventati.org
Seguono
le adesioni dei titolari 200 aziende agricole
ABRUZZO
-
Stefano
De Fermo – Az. Agr. De Fermo
-
Mariapaola
Di Cato – Az. Agr Di Cato Francesco
-
Lorenza
Ludovico – Az. Agr. Ludovico
-
Sofia
Pepe – Az. Agr. Emidio Pepe
-
Stefania
Pepe – Az. Agr. Stefania Pepe
-
Enrico
Gallinaro – Az. Agricola E. Gallinaro
-
Massimiliano
D’Addario – Az. Agr. Marina Palusci
BASILICATA
-
Antonio
Cascarano – Az. Agr. Camerlengo
-
Elisabetta
- Az. Agr. Musto Carmelitano
CALABRIA
-
Santino Lucà - Az. Agr. Cantine Lucà
-
Luigi Viola - Az. Agr. Cantine Viola
CAMPANIA
-
Giovanni
Ascione - Az. Agr. Nanni Copè
-
Ennio
Romano Cecaro – Az. Agr. Canlibero
-
Elisabetta
Iuorio – Az. Agr. Casebianche
-
Raffaello
Annicchiarico – Podere Veneri Vecchio
-
Fortunato
Rodolfo Arpino – Az. Agr. Montedigrazia
-
Salvatore
Magnoni – Az. Agr. Prima La Terra
-
Diana
Iannacone – Az. Agr. I Cacciagalli
-
Sandro
Lonardo – Az. Agr. Contrade di Taurasi
EMILIA
ROMAGNA
-
Alberto
Carretti – Podere Pradarolo
-
Laura
Cardinali – Az. Agr. Cardinali
-
Vittorio
Graziano – Az. Agr. Graziano
-
Mirco
Mariotti – Az. Agr. Mariotti
-
Elena
Pantaleoni – Az. Agr. La Stoppa
-
Federico
Orsi – Vigneto S.Vito
-
Denny
Bini – Az. Agr. Podere Cipolla
-
Francesco
Torre – Az. Agr. Il Maiolo
-
Marco
Cordani – Az. Agr. Cordani
-
Stefano
Malerba - Az. Agr. Gualdora
-
Vanni
Nizzoli – Az. Agr. Cinque Campi
-
Katia
Babini – Az. Agr. Vigne dei Boschi
-
Paolo
Francesconi – Az. Agr. Francesconi
-
Roberto
Maestri – Az. Agr. Quarticello
-
Andrea
Cervini – Az. Agr. Il Poggio
-
Massimiliano
Croci – Az. Agr. Tenuta Croci
-
Flavio
Cantelli – Az. Agr. Maria Bortolotti
-
Erica
Tagliavini –Soc. Agr. Bedogni Barbaterre
-
Romano
Mattioli – Az. Agr. Terraquilia
-
Ettore
Matarese – Az. Agr. Il Palazzo
-
Gianni
Storchi – Az. Agr. Storchi
-
Paolo
Crotti - Az. Agr. Podere Giardino
-
Alberto
Anguissola – Az. Agr. Casè
-
Flavio
Restani - Az. Agr. Il Farneto
-
Antonio
Ognibene – Az. Agr. Gradizzolo
-
Manuela
Venti – Az. Agr. Villa Venti
-
Susanna
Diamanti – Az. Agr. Oro di Diamanti
-
Andrea
Berti – Soc. Agr. Folesano
-
Marco
Rizzardi – Az. Agr. Crocizia
FRIULI
-
Giovanni
Foffani – Az. Agr. Foffani
-
Gaspare
Buscemi – Az. Agr. Buscemi
-
Federica
Magrini – Az. Agr. Vignai da Duline
-
Franco
Terpin – Az. Agr. Terpin
-
Silvana
Forte – Az. Agr. Le Due Terre
-
Dario
Princic – Az. Agr. Princic
-
Fausto
De Andreis – Az. Agr. Le Rocche del Gatto
-
Fulvio
L. Bressan – Az. Agr. Bressan Nereo
-
Denis
Montanar – Az. Agr. Denis Montanar
-
Andrea
Rizzo – Az. Agr. Feudo dei Gelsi
LAZIO
-
Giuliano
Salesi – Az. Agr.Podere Orto
-
Andrea
Occhipinti – Az. Agr. Occhipinti
-
Chiara
Bianchi – Az. Agr. Cantina Ribelà
-
Daniele
Manoni – Az. Agr. Il Vinco
-
Marco
Marrocco – Az. Agr. Palazzo Tronconi
-
Antonio
Cosmi – Az. Agr. Casale Certosa
LIGURIA
-
Stefano
Legnani – Az Agr. Legnani
-
Andrea
Marcesini – Az. Agr. La Felce
LOMBARDIA
-
Emanuele
Pelizzati Perego – Ar.Pe.Pe. srl
-
Antonio
Ligabue – Az. Agr. Ligabue
-
Giacomo
Baruffaldi – Az. Agr.Castello di Stefanago
MARCHE
-
Alessandro
Bonci – Az. Agr. La Marca di S. Michele
-
Paolo
Beretta - Az. Agr. Fiorano
-
Maria
Pia Castelli – Az. Agr. Maria Pia Castelli
-
Corrado
Dottori – Az. Agr. La Distesa
-
Rocco
Vallorani – Az. Agr. Vigneti Vallorani
-
Igino
Brutti – Az. Agr. Fontorfio
-
Enrico
Gabrielli – Az. Agr. Aurora
-
Natalino
Crgnaletti – Az. Agr. Fattoria S. Lorenzo
MOLISE
-
Rodolfo
Gianserra – Az. Agr. Vinica
PIEMONTE
-
Guido
Zampaglione – Tenuta Grillo
-
Paolo
Laiolo – Az. Ag. Laiolo Reginin
-
Alessandro
Barosi – Az. Agr. Cascina Corte
-
Nicoletta
Bocca – Az. Agr. San Fereolo
-
Stefano
Marelli e Enzo Kizito Volpi -Az. Agr. Corte Solidale
-
Eleonora
Costa - Az. Agr. Crealto
-
Ezio
Trinchero – Az. Agr. Trinchero
-
Nadia
Verrua – Cascina Tavijn
-
Lucesio
Az.
Agr. Rocca Rondinaria
-
Carlo
Daniele Ricci – Az. Agr. Cascina S. Leto
-
Paola
e Elena Conti – Cantine del Castello Conti
-
Andrea
Fontana – Az. Agr. Platinetti Guido
-
Claudio
Rosso – Az. Agr. Cascina Roera
-
Daniele
Oddone – Az. Agr. Cascina Gentile
-
Paolo
Malfatti – Az. Agr. Cascina Zerbetta
-
Daniele
Saccoletto – Az. Agr. Saccoletto
-
Fabrizio
Iuli – Az. Agr. Iuli Fabrizio
-
Rizzolio
Giovanna – Az. Agr. Cascina delle rose
-
Stefania
Carrea – Az. Agr. Terre di Matè
-
Paolo
Veglio - Az. Agr. Cascina Roccalini
-
Chiara
Penati – Az. Agr. Oltretorrente
-
Marta
Rinaldi – Az. Agr. Rinaldi
PUGLIA
-
Natalino
Del Prete – Az. Agr. Natalino Del Prete
-
Francesco
Marra – Az. Agr. Francesco Marra
-
Marta
Cesi – Az. Agr. Dei Agre
-
Mimmo
-
Az. Agr. Pantun
SARDEGNA
-
Alessandro
Dettori – Tenute Dettori
-
G.
B. Columbu – Az. Agr. Malvasia Columbu
-
Giovanni
Montisci – Az. Agr. Cantina G. Montisci
-
Francesco
Sedilesu – Az. Agr. Giuseppe Sedilesu
-
Maurizio
Altea – Az. Agr. Altea Illotto
SICILIA
-
Pierpaolo
Badalucco – Az. Agr. Dos Tierras
-
Gianfranco
Daino – Az. Agr. Daino
-
Guglielmo
Manenti – Az. Agr. Manenti
-
Giovanni
Gurreri – Cantina Gurrieri Az. Agr. Battaglia Graziella
-
Marco
Sferlazzo – Az.Agr.Porta del Vento
-
Alice
Bonaccorsi – Az. Agr. A. Bonaccorsi
-
Bruno
Ferrara Sardo – Az. Agr. Bruno Ferrara
-
Davide
Bentivegna – Az. Agr. Etnella
-
Paola
Lantieri – Az. Agr. Punta dell’Ufala
-
Nino
Barraco – Az. Agr. Barraco
-
Giovanni
Scarfone – Az. Agr. Bonavita Faro
-
Francesco
Guccione – Az. Agr. Guccione
-
Francesco
Fenech – Az. Agr. F. Fenech
TOSCANA
-
Antonio
Giglioli – Az Agr Casale Giglioli
-
Giovanni
Borella – Az. Agr. Casale
-
Valentina
Baldini Libri – Fattoria Cerreto Libri
-
Arnaldo
Rossi – Taverna Pane e Vino
-
Stefano
Gonnelli – Az. Agr. Borgaruccio
-
Giovanna
Tiezzi – Az. Agr. Pacina
-
Gabriele
Buondonno – Az. Agr. Casavecchia alla Piazza
-
Gabriele
Da Prato- Az. Agr. Podere Concori
-
Giuseppe
Ferrua – Az. Agr. Fabbrica di S. Martino
-
Francesco
Carfagna – Az.Agr. Altura
-
Stella
di Campalto – Az. Agr. Podere S.Giuseppe
-
Francesca
Padovani - Az. Agr.Podere Fonterenza
-
Marzio
Politi - Coop. Agr. Voltumna
-
Olivier
Paul Morandini – Az. Agr. Fuorimondo
-
Paolo
Marchionni – Az. Agr. Vigliano
-
Alessio
Miliotti – Az. Agr. Tenuta di Sticciano
-
Fabrizio
Zanfi – Podere La Mercareccia
-
Paolo
Giuli – Az. Agr. Al Podere di Rosa
-
Riccardo
Papni – Az. Agr. La Pievuccia
-
Francesco
De Filippis – Az. Agr. Cosimo Maria Masini
-
Sergio
Falzari – Az. Agr. Il Giardino
-
Carlo
Parenti – Az. Agr. Macchion de Lupi
-
Stefano
Amerighi – Az. Agr. Amerighi
-
Umberto
Valle – Az. Agr. Poggio Trevvalle
-
Francesco
Anichini – Az. Agr. Vallone di Cecione
-
Roberto
Bianchi – Az. Agr.Podere Val delle Corti
-
Luca
Orsini – Az. Agr. Le Cinciole
-
Monica
Raspi – Az. Agr. Fattoria Pomona
-
Patrizia
Bruni – Az. Agr. Villa Bruni
-
Marco
Tanganelli – Az. Agr. Tanganelli
-
Susanna
Grassi – Az. Agr. I Fabbri
-
Nadia
Riguccini - Az. Agr. Campinuovi
-
Maurizio
Comitini - Az. Agr. Croce di Febo
-
Luca
Tomassini – Az. Agr. Sangervasio
-
Paolo
Socci – Az. Agr. Fattoria di Lamole
-
Rossella
Bencini - Az. Agr. Terreamano
-
Massimo
Pasquetti – Az. Agr. I Mandorli
-
Michele
Braganti – Az. Agr. Monteraponi
-
Paolo
Cianferoni – Az. Agr. Caparsa
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Jacy
Farrel – Az. Agr. Monte Bernardi
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Moreno
Panattoni – Az. Agr. Montechiari
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Giorgio
Secchi – Az. Agr. Palmo di Terra
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Piero
Tartagni – Az. Agr. Fattoria Colleverde
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Michele
Guarino - Az. Agr. Tenuta Lenzini
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Stefano
Grandi – Az. Agr. Canneta
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Emilio
Falcione – Az. Agr. La Busattina
TRENTINO
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Stefano
Bailoni – Az. Agr. Cantina Bionatura
VENETO
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Maurizio
Donadi – Casa Belfi Donadi
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Maia
Gioia Rosellini – Az. Agr. Ca’ Orologio
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Carlo
Venturini – Az.Agr. Monte Dall’Ora
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Giovanni
Masini - Az. Agr. Cà de Noci
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Franco
Masiero – Az. Agr. Masiero Verdugo
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Daniele
Piccinin - Az. Agr. Le Carline
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Marinella
Camerani – Az. Agr. Corte Sant’Alda
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Daniele
D. Delaini – Az. Agr. Villa Calicantus
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Ernesto
Cattel - Az. Agr. Costadilà
UMBRIA
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Paolo
Bolla – Az Agr. Fontesecca
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Rocco
Trauzzola – Fattoria Mani Luna di
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Jacopo
Battista – Az. Agricola Ajola
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Clelia
Cini – Az. Agr. La Casa dei Cini
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