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Lupo in Europa: il complotto
della lobby per nascondere quello che sta succedendo
di
Michele Corti
(04.07.18)
C'è un controllo evidente della lobby lupista sulla diffusione delle
notizie "scomode" sul lupo. La censura è efficacissima e la
manipolazione delle notizie anche. Negli ultimi giorni due notizie sul
lupo in Europa non avrebbero dovuto passare sotto silenzio. Invece...
L'aumento
dei lupi in Europa è impressionante. In pochi anni la Germania è
passata da zero a mille lupi, non ci sono ormai più dipertimenti
francesi senza lupi e la popolazione lupesca del NO iberico si è
saldata con quella francese. Olanda, Belgio, Danimarca, ultimi paesi
privi di lupi del continente hanno ormai il loro stock. La crescita è
così impetuosa che sta innescando conflitti sempre più aspri.
L'immagine del povero lupo sterminato da buona parte d'Europa non regge
più e le preoccupazioni delle popolazioni rurali aumentano, insieme
alla rabbia degli allevatori che percepiscono come lo Stato sia
schierato dalla parte degli ecologisti da salotto delle grandi città.
Anzi si fa sempre più forte il sospetto che la Ue punti - attraverso il
lupo e altri grandi predatori - alla desertificazione delle aree
montuose e interne per farne parchi per turisti annoiati in cerca di
brividi nella finta wilderness, per tagliare le spese per i servizi
sociali dove la popolazione è scarsa, per sfruttare senza il fastidio
di comun ità insediate le risorse naturali (in primis la sempre più
rara acqua pura, altrove sempre più contaminata).
In
Polonia un lupo sano (e non ibrido) ha attaccato una donna e due
bambini, nel Sud della Francia è stato "pizzicato" un lupo baltico,
evidentemente immesso illegalmente dalla lobby lupista. Nulla è
trapelato da settembre 2017 della tragica fine della turista inglese
Celia Hollyworth di cui rimasero solo ossa spolpate nonostante fossero
state annunciate le analisi del Dna.
Le ong animal-ambientaliste sono le sole a gestire l'informazione sugli
episodi di aggressioni da parte dei lupi agli esseri umani. La stampa e
i media nazionali sono sotto controllo della potente lobby
internazionale lupista.
Quando
lo scorso settembre la turista inglese Celia Hollyworth scomparve
durante una escursione solitaria a un sito archeologico nel NE del
paese, e si trovarono solo il passaporto e miseri resti, furono pochi i
media italiani a dare la notizia riferendo che nella zona si trovano
molti cani randagi e che si riteneva che essi l'avessero attaccata e
sbranata. Successivamente, quando il medico legale e il veterinario che
procedettero all'esame dei resti sostennero che solo i lupi (presenti
anch'essi nell'area) avrebbero potuto frantumare alcune grandi ossa
piatte della vittima, mentre la stampa tedesca e inglese dette ampio
risalto alla chiamata in causa dei lupi, i media italiani staccarono la
spina. Unica voce fuori dal coro il giornalista Robi Ronza che scrisse
del fatto il 15 novembre 2017 su Il
Giornale, (qui
l'articolo). Sarà un caso ma la collaborazione con la testata di
proprietà di B. (animo sensibile all'animalismo spinto della Brambilla
e della Pascale), finì con quell'articolo. Senza spiegazioni.
In Francia non ci sono solo lupi "italiani"
arrivati "naturalmente"
Negli
ultimi giorni, a parte le consuete quotidiane notizie di mattanze di
animali da parte dei lupi non
sono trapelate sui media italiani due notizie mlto importanti in tema
di lupo. Una viene dalla Francia e conferma quello che era emerso da un
monitoraggio indipendente effettuato da parte delle organizzazioni di
allevatori (che avevano fatto analizzare diversi campioni di Dna di
lupi "francesi" da un istituto di medicina legale tedesco), ovvero che
il dogma lupista: "i lupi in Francia sono tutti di origine italica" è
falso. Con un comunicato del 29 giugno 2018 l' Office nationale de la chasse e de la faune
sauvage (ONCFS) ha annunciato con un comunicato
ufficiale
di aver individuato nella Lozère (Francia
centro-meridionale) un lupo di probabile di ceppo baltico, di certo non
di origine italica. L'Office ha anche annunciato che, escluso che
l'esemplare possa essere arrivato sulle proprie zampe, sono già state
avviate indagini per identificare l'origine dell'animale (e quindi gli
autori del lancio illegale). È la prima volta che le autorità francesi
ammettono che in Francia non ci sono solo lupi di origine italiana,
anche se l'inchiesta del parlamento francese aveva a suo tempo concluso
che sull'arrivo del lupo in Francia non era possibile pronunciare una
parola definitiva nè a favore della tesi dell'arrivo "spontaneo" nè di
quella della reiontroduzione deliberata. Il fatto che i lupi in
Francia (o in Piemonte) siano di origine (geneticamente parlando)
appenninica e il fatto che il famoso lupo Ligabue abbia percorso a
piedi il percorso dall'Emilia alla Liguria non sono una prova che possa
escludere che i lupisti abbiano rilasciato (illegalmente), per favorire
il ripopolamento da parte della specie, lupi appennici detenuti nei
tanti centri di recupero e faunistici. Notare che controllori e
controllati sono accumunati dalla fede lupista e oggi va un po' meglio
solo perché i forestali sono diventati carabinieri (che rispondono ai
codici militari e a fare gli ambiental-animalisti in divisa rischiano
di più).
Un
lupo aggredisce un adulto e due bambini in Polonia in tre diversi
episodi: non era un ibrido, non era affetto da rabbia silvestre
Un'altra
notizia scabrosa per la potente mafia lupista viene dalla Polonia. La
stampa tedesca ne ha dato ampio risalto (trattandosi di un paese
confinante è normale) ma anche questo i media italiani, controllati in
modo ferreo dalla lobby del lupo, hanno censurato la notizia. Eppure la
Polonia è un paese UE, eppure in Italia il dibattito sul lupo è acceso
e non sono pochi che si preoccupano per il turismo, per la
sicurezza delle località di montagna isolate, per i ragazzi che si
recano a scuola a piedi da borgate e frazioni. Forse, però, dovremmo
dire che proprio perché il
dibattito è caldo la censura lupista è attenta, solerte e arcigna. Ma
veniamo alla notizia polacca. Questa volta per i lupisti si è messa
subito male: il mantra lupista dice che un lupo sano non attacca mai
l'uomo (si vede che la specie, che ha praticato l'antropofagia da
quando uomo e lupo occupano gli stessi territori, ha subito una
strana mutazione).
Gli storici hanno ampiamente dimostrato che in Europa (come
altrove) la maggior parte dei casi di antropofagia sono da attribuire a
lupi slai, ma loro, pervicaci nella loro disinformazione aggravata e
continuata continuano a narcotizzare le popolazioni europee diffondendo
la loro oppiacea e novella: se un lupo attacca un umano è affetto da
rabbia silvestre. Ma la rabbia (assente da diversi anni dalla zona dove
sono avvenuti i fatti) è stata esclusa secondo l'ufficio veterinario
locale. Gli stessi esperti lupologi avrebbero indicato che l'animale ha tutta la probabilità di essere un lupo puro
(gli ibridi fanno da comodo capro espiatorio per assolvere il lupo
sulla base del fatto che l'ibrido, ereditando comportamenti domestici
non teme l'uomo). La parola decisiva la deve pronunciare il test del
Dna. Succederà come nel caso dei Celia Hollyworth (insabbiamento) o il
risultato sarà reso noto?
I
fatti sono avvenuti il 26 giugno nella zona montagnosa di Bieszczady,
al confine con la Slovacchia e l'Ucraina. I bambini attaccati giocavano
all'aperto nell'ambito di un centro abitato. Prima il lupo ha assalito
una bambina di otto anni che è stata ferita alle gambe, quindi a soli
due chilometri un bambino di dieci anni. I genitori in entrambi i casi
sono stati in grado di allontanare il predatore e portare i bimbi
all'ospedale per le medicazioni delle (non gravi) ferite alla gambe. Il
lupo nel frattempo, un maschio, è stato ucciso da un cacciatore, perché
a seguito di un'aggressione a una donna avvenuta due settimane prima il
Ministero dell'Ambiente polacco aveva emanato l'ordine di abbattimento.
In ogni caso i lupisti, ammettendo che di vero lupo trattasi si sono
già preparati una versione dei fatti tesa a "scagionare" l'animale. Markus Bathen (sotto) esperto
lupologo della Federazione per
la conservazione della natura della Germania, NABU, intervistato
dall'emittente tedesca RBB ha confermato, sulla base di informazioni
ricevute dall'organizzazione polacca Wilk (lupo) che di vero lupo si
trattava ma ha insinuato che l'usura dei denti e degli artigli potrebbe
far pensare a un animale detenuto in cattività. Quindi ancora una volta
tutto è colpa dell'uomo cattivo e il buon lupo, che è un pezzo di pane,
un timidone, non attacca mai gli essri umani, sarebbe assolto. Ma ci si
arrampica sugli specchi. Una strategia che mira a rassicurare
forzatamente chi in Polonia (e non solo) teme che la moltiplicazione
dei lupi possa portare a delle tragedie e a creare le condizioni per
derubricare il caso, a non inserirlo nelle statistiche degli attacchi
da lupo all'uomo sfruttando "circostanze poco chiare". Fino a
quando?
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