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Articoli correlati su Oswald Tonner il problema dell'orso in Trentino
Siglinde scappa e torna a casa
(23.07.17) Una
mucca "in fuga" per due giorni, scappa dall'alpeggio dov'era stata
appena trasportata e marcia verso casa. Con la mammella gonfia di
latte, i capezzoli sanguinanti per le punture degli insetti, prosegue
la sua marcia. Ma il padrone, Oswald Tonner, le va incontro e la
recupera dopo due giorni.
(26.07.10) Lagorai significa civiltà delle malghe: a Montalon da Oswald Tonner
Sul
Lagorai, già sconvolto dalla prima guerra mondiale, c'è un nuovo fronte.
Che divide i sostenitori della wilderness, della deantropizzazione, del
'cuore selvaggio del Trentino' da coloro che vogliono difendere e
valorizzare il paesaggio culturale delle malghe L'associazione Amamont (amici degli alpeggi e della montagna) ha
organizzato una visita nel Lagorai con meta principale la Malga
Montalon , gestita da Oswald Tonner. Un'occasione per ribadire in un
luogo-simbolo che monumenti di civiltà pastorale come il sistema delle
malghe del Lagorai meritano una valorizzazione diversa e specifica e
non la banalizzazione ad ormai anacronistici e inflazionati 'Parchi
naturali' o a fondale per 'giochi di sopravvivenza'.
Caso Metlicovez : gravi responsabilitàdella PAT
(24.07.17) Questa volta
non basta alla Pat il gioco dello scaricabarile ("le catture le deve
autorizzare Roma"), né i giochi di parole ("non è un vero attacco"). Se
sarà accertato, come tutto lascia supporre, che ad attaccare è stata
Kj2, orsa catturata e poi rilasciata dai forestali, emergerebbe
l'incapacità delle strutture della provincia a garantire la sicurezza
delle persone ma anche una responsabilità dolosa.
(03.08.15)
L'orso visto da un Trentino "figlio di
un dio minore"
Ragoli, Preore, Montagne, comuni
di poche centinaia di abitanti della "busa di Tione" (che
nell'ottica del Parco Adamello Brenta sono una "porta di
servizio" per entrare nel regno dell'orso creato con Life
ursus). Qui l'orso si vede tutti i giorni ma - in compenso - non c'è
la ricca economia turistica di Pinzolo e Madonna di
Campiglio
(21.07.15)
Hanno scambiato il Trentino con il
Canada (e insistono)
Oggi politici ed "esperti" (ai
quali i primi delegano tutto) hanno perso il contatto con la realtà.
Il progetto Life ursus è un esempio di delirio tecnocratico e del
trionfo dell'ignoranza mascherata da saperi specialistici. Hanno
scambiato il Trentino con un Wild North spopolato
(14.07.15)
Grigno (Valsugana) non vuole convivere con gli orsi
Siamo andati
ad intervistare la gente di Grigno, paese della Valsugana, dove lo
scorso anno si sono verificati numerosi casi di predazione e l'orso
ha passeggiato tra le case. La gente ha paura ma non si fa
intimidire e il sindaco non ha accettato che a informare
sugli
orsi venissero gli ambientalisti.
(13.07.15)
Psicosi orsi in Trentino. Ma chi ne è affetto?
La provincia di
Trento sugli orsi sta assumendo posizioni contraddittorie. Basti dire
che ora si ammette la pericolosità degli orsi e si chiede (come noi
facciamo da tempo) l'autorizzazione dello spray urticante. Ma dentro
la struttura gli irriducibili non rinunciano a negare l'evidenza
della presenza di orsi anche a Est dell'Adige.
(09.07.15) Marco Zadra ringrazia Life Ursus per i "regali"
elargiti
ai trentini (e ai turisti)
Marco Zadra, aggredito a Zambana lo
scorso 29 maggio e sfuggito per miracolo ad una tragedia, invia la
seguente lettera che, purtroppo, non è stata pubblicata sui
giornali. Preghiamo perció di diffonderla online al fine di
contribuire a quell'opera di informazione in grado di
contrastare le manipolazioni di coloro che hanno sostenuto il
progetto Life Ursus.
(24.06.15)
... temevo mi prendesse alla schiena e me la spezzasse
in due
Marco Zadra aggredito da un orso a pochi km da Trento (e a 700 m
da un abitato) racconta nei dettagli a Laura Zanetti
di l'allucinante esperienza che ha vissuto il 29 maggio scorso.
La sua "colpa" è di aver voluto andare a
fare esercizio fisico su un sentiero a 500 m di altitudine dopo il
lavoro . Life Ursus ha deciso che i trentini non possono più
vivere liberamente.
(19.06.15)
Parte la petizione per lo spray anti-orso
Dopo l'aggressione a Wladimir Molinari massacrato da un orso che
lo ha assalito a a freddo nulla è come prima. La gente sta prendendo
coraggio di reagire, la maggioranza silenziosa è stanca di subire
politici, anilamalisti, tecnocrati. Intanto è partita la petizione
per chiedere al Ministero dell'interno di autorizzare la libera
vendita dello spray anti-orso (200 ml contro i 30 di quello
anti-stupro).
(18.06.15)
Orsi pericolosi: la provincia di Trento non sa
decidersi a cambiare dottrina
L'ultima aggressione da parte di un'orsa (apparentemente senza
cuccioli e non provocata) avvenuta in comune di Trento ha
mandato il 9 giugno in ospedale un uomo di 45 anni con prognosi di 30
giorni e il braccio massacrato. Ma per la Provincia di Trento gli
orsi continuano a non essere pericolosi e si insiste a imporre una
"convivenza" rifiutata dalla stragrande maggioranza della
popolazione
(31.05.15) Uomo
ferito da orso su un sentiero in Trentino
Mentre i Signori dell'orso gongolano per le sette cucciolate in
Trentino gli albergatori gongolano meno sapendo che in Italia si sta
diffondendo la notizia che un escursionista locale ha vissuto
l'incubo di un'aggresisone da orso su un sentiero. Nonostante il
racconto della vittima e la ferita "compatibile con attacco da
orso" secondo i sanitari i Forestali per difendere i loro orsi
parlano di "falso attacco".
(29.09.14)
L'avv. Giuliano avverte la Provincia di Trento e i suoi
super esperti di orsi: vi assumete la responsabilità di omicidio
volontario
Forte di pareri di esperti internazionali sulla materia l'avv.
Mario Guliano mette in guardia politici e tecnici che continuano a
scherzare con il fuoco. Negando la pericolosità degli orsi,
omettendo la cattura di quelli pericolosi, manipolando
l'informazione, inducendo le persone a sottovalutare la pericolosità
degli orsi, essi si rendono responsabili di omicidio volontario in
caso di attacco mortale. Solo per pura fortuna quest'anno due
attacchi non sono stati tragici. Ma fino a quando durerà la fortuna?
(13.09.14)
Vi spiego perché Life Ursus è un disastro annunciato
(Daniza è solo l'inizio...)
Perché Life Ursus è un fallimento lo si capisce bene vedendo
cosa succede a Madonna di Campiglio dove il Parco dell'orso benedice
la devastazione dell'ambiente. Chi ha spinto sull'orso e la sua
reintroduzione lo ha fatto in modi sbagliati perché aveva interessi
inconfessabili. Oggi tra chi vuole eliminare gli orsi e chi ne fa un
idolo non c'è possibilità di mediazione e le istituzioni che hanno
scherzato con il fuoco ora pagano le conseguenze. Intanto i business
proseguono.
(02.09.14)
Voci da Pinzolo. Cosa pensa la gente (allevatori e abitanti)
degli orsi (senza filtri)
Sabato scorso la
val Rendena è stata militarizzata per colpa dell'ignavia della
provincia di Trento (cui è sfuggito di mano l'irresponsabile progetto
Life Ursus) e della protervia un pugno di animalisti di Roma che
pretendono di imporre ai trentini l'abbando delle attività di
allevamento e di non mettere piede nei boschi. Sulla situazione la
nostra Laura Zanetti ha raccolto i commenti senza filtro di allevatori
trentini e veneti e degli abitanti della Rendena.
(28.08.14)
Animalisti decisi a marciare su Pinzolo sabato senza autorizzazione
(nella foto Pinzolo) C'è
di che riflettere per i guru del marketing territoriale Trentino
che hanno voluto il progetto Life Ursus, sintesi di
integralismo 'conservazionista' e di affarismo. Ora l'estate turistica
trentina rimbalza sui media con l'immagine di manifestazioni,
schieramento di polizia antisommossa tensioni, denunce. Non basta la
crescente paura e disaffezione dei turisti che temnono l'orso. Ora si
aggiunge il timore di manifestazioni violente nel Trentino felix
turistico delle famiglie.
(26.08.14)Fuga
politica di Daniza agevolata da una provincia a metà tra ignavia e
macchiavellismo
Sono passati 12 giorni
dall'aggressione potenzialmente mortale dell'orsa a un malcapitato
abitante della val Rendena e l'orsa Daniza è stata lasciata
'fuggire' per calcoli politici. La PAT non l'ha catturata ma ha,
furbescamente e irresponsabilmente lasciata andare la bestia oltre
il confine provinciale (un orso che aggredisce un uomo una volta può
rifarlo perché ha vinto ogni residua paura dell'uomo). Così ora se la
vedranno i bolzanini con l'orsa. Bravi, avanti così.
(26.08.14)
Il movimento dei genitori prende posizione contro la mancata
cattura di Daniza
Alla provincia di Trento
si credono furbi. Dicono che cattureranno l'orsa responsabile di
un'aggressione ad un uomo a Pinzolo ma non lo fanno per calcoli
politici (del PD). A Trento hanno giocato da apprendisti stregoni con
gli orsi. Ora sono sotto pressione da parte di soggetti economici,
animalisti, politica di opposizione, Roma, valligiani e non sanno che
fare mentre i più scaltri politici di scuola DC/PCI cercano
di trarne profitto. Quanto mai opportuno il monito del Movimento
gentitori che denuncia la gravità della mancata cattura dell'orsa
(23.08.14)La
Provincia di Trento non sa più che pesci pigliare. Gli orsi sono patata
bollente politica
Ugo Rossi, presidente
del Trentino si copre di ridicolo. Con i suoi autogol dimostra
come la premiata fabbrica degli orsi (Life Ursus) sia fuori
controllo. Prima dice di voler limitare gli orsi con catture e
abbattimenti, poi - inginocchiandosi agli animalisti - supplica le
altre regioni, e 'oltralpe' di subirsi un 'contingentamento' di
plantigradi da esportazione. I montanari delle regioni limitrofe
diranno: "Dividi l'autonomia e poi forse dividiamo gli orsi" e "Prima
sistemali nel Trentino orientale dove non ci sono o quasi, poi parliamo
di deportazioni in altre regioni". "Contingenti orsi". Come fossero
rifiuti speciali
(18.04.14)
Life Ursus di fronte alla realtà
Robi Ronza commenta
l'aggressione subita da un uomo in Trentino
che ha 'osato' andare a cercare funghi in un bosco disturbando il
sacro territorio dei sacri orsi. La provincia di Trento non ne
uscirà facilmente da un ginepraio dove a metterla in croce ci sono
anche (oltre ad animalisti e valligiani furenti) anche il
Ministero, la regione Veneto (Zaia pro-orsi, l'assessore
al'agricoltura contro) . Intanto a ferragosto in tutta Italia si
sa che ad andar a funghi in Trentino si rischia la vita. Ottima
promozione per le famiglie. Grazie Life Ursus da parte degli
albergatori (che potevano anche loro pensarci prima che la
'promozione' a suon di orsi era un boomergan).
(27.07.13)Dalle
parole ai fatti : Comitato antiorso
Quest' anno le azioni
del Comitato antiorso (diventato anche "e
Grandi Predatori") del Trentino si sono fatte più incisive. La
campagna di raccolta firme "per liberare il Trentino dagli orsi"
prevede banchetti informativi sui mercati dei paesi rivolti anche ai
turisti. Sino all'anno scorso vi era il timore di perdere il consenso
degli albergatori. Ora si teme anche per il turismo.
(03.07.13)Liberalizzare
lo spray anti orso
L'avvocato
Mario Giuliano di Trento, citando la casistica di incidenti
mortali
pubblicata da Ruralpini, scrive al ministro Alfano per chiedere che lo
spray utilizzato in America per difendersi dalle aggressioni degli orsi
non sia considerato come un'arma e posto in libera vendita.
(08.07.12) Poveri orsi
Esibiti come bestie da
baraccone, sfruttati commercialmente,
oggetto di voyeurismo, spiati, radiocollarati, attirati da
incoscienti fotografi, disturbati da elicotteri, pallottole di gomma
e petardi, narcotizzati, catturati in trappole-tubo, uccisi "dai
loro amici", "stirati" dalle automobili, castrati
e imprigionati. Gli orsi trentini sono le prime vittime della messa
in scena della wilderness, sono vittime dell'ipocrisia dominante, che
impone la caduta dei confini tra domestico e
selvatico, la mitologia
ribaltata dell' orso "vegetariano" e della "buona
fiera", mescolando escatologia biblica, Disney e... business.
Nel mondo ecologista si impone una riflessione.leggi tutto.
(24.05.12)
Strembo (Tn). Esplode la protesta per la strage degli
asini. Nasce il Comitato anti-orsi
È stata una donna a dare
finalmente il la alla protesta. Si è
vista due suoi asini "Beppo" e "Cirillo" sbranati
dall'orso e ha reagito. Non solo ha portato personalmente la carcassa
di Beppo davanti alla sede del Parco (Adamello-Brenta) responsabile
della reintroduzione degli orsi in Trentino, ma ha anche lanciato un
Comitato anti-orso che ha subito avuto decine e decine di adesioni
anche dalle provincie limitrofe.
(12.05.12) Trentino:
Orso, sbagliato e dannoso
reintrodurlo
Il gestore del rifugio
Carè alto di Pelugo in Val Rendena (TN) ha
scritto una lettera al quotidiano l'Adige dopo aver subito la perdita
di un'asina di 12 anni che faceva parte della sua famiglia; aiutava
nei trasporti in malga ma giocava anche con i suoi figli. Marco
Bosetti non risparmia giudizi taglienti agli "ecologisti da
salotto" e a tutti coloro che: a tutti coloro che hanno ritenuto
e ritengono che il mio asino siameno importante del loro
orso
(29.05.12)
Gli orsi sono pericolosi per l'uomo?
In
Trentino, specie dopo il primo attacco a delle persone, infuria
la polemica sugli orsi e si chiede un "giro di vite" sugli
orsi potenzialmente pericolosi, senza esitare ad abbatterli. Ma
gli orsi rappresentano un reale pericolo per l'uomo?
(14.02.11)
50 orsi in Trentino pronti a uscire dal letargo e a fare danni
In vista del prossimo
risveglio della popolazione ursina trentina - che ogni anno si fa più
numerosa - l'On. Fugazzi presenta una interrogazione al Ministro
dell'Ambiente. Cosa si fa per tutelare la popolazione e ridurre i danni
di una presenza che interessa da vicino i centri abitati? Che ne è
delle promesse di Dellai di 'rivedere' la demagogica politica
conservazionista che penalizza chi vive nelle Terre alte?
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Orsi
e lupi
Tonner, l'econtadino, parla dei grandi predatori. E si rivolge agli animalisti
di Laura Zanetti
(foto di Laura Zanetti)
(04.8.17)
Le considerazioni di Oswald sui grandi predatori sono particolarmente
importanti perché rappresentano il punto di vista di un vero contadino e
pastore, ma al tempo stesso di un vero ecologista, di un intellettuale
che riflette da un punto di vista originale e libero sui problemi dei
nostri giorni.
Maso Berger si apre a 850 mt di altitudine sulla vallata a
ridosso di Salorno, in Alto Adige, tra boschi cedui e conifere. Qui nel
1980, anno dell'acquisto della struttura, vecchia di 800 anni, vive e
lavora Oswald Tonner, punto di riferimento per il diffuso mondo del
ruralismo sudtirolese, e non solo, in quanto pioniere dell'agricoltura
organica, che quassù ha fatto scuola.
Oswald
Tonner, dopo gli studi in Psicologia in Austria, sceglie la
vita contadina, alternando per quindici anni il suo lavoro tra il maso
e
l'attività d'alpeggio a Malga Montalon, nel Lagorai centrale. Da
subito sperimenta con convinzione un'esperienza di agricoltura e
zootecnia ecologica: la scelta di razze autoctone, come l'antica
retica, più comunemente conosciuta come grigia alpina, toro compreso.
Quassù le vacche non conoscono l'inseminazione artificiale, i mangimi,
l'assenza totale di luce solare. E poco anche il veterinario. Le vacche di Oswald superano tutte i 15 anni di vita!
Il quotidiano dei suoi animali sono i prati attigui al grande ortale,
al frutteto organico, fin dalle prime ore dell'alba, assieme a capre,
qualche percora, due vitelli, il toro Kuna dall'energia cosmica, l'asino Pippo
quest'anno diciottenne, pulcini, gallo e galline, gatti di numero
imprecisato, Kira, cane pastore del Lagorai. "Il più intelligente dei
tre", assicura Johanna, compagna discreta di Oswald che ha lasciato
l'insegnamento per dedicarsi completamente ai lavori del maso, agli
animali con una cura che è commovente.
Prendiamo ad esempio Daniela, la
"pula" ( gallina) nata con una malformazione alle
zampe: " sono riuscita a farla camminare" dice Johanna. E ancora : " ho
scoperto che le bestie sono tutte molto abitudinarie. Se fai tuo questo
concetto, tutto funziona molto bene".
Qui la giornata ha inizio alle sette, con a volte qualche frastuono notturno per via dei cervi che
scombussolano il sonno dei cani e dei padroni di casa. C'è la
fienagione oggi, sui prati sopra Cauria, falciati da Oswald. Osserviamo
pure un seminato di facelia (Phacelia tanacetifolia), una pianta della famiglia della borragine, sperimentata con successo
dal nostro ruralpino che, commento di Oswald : "migliora il terreno e i suoi fiori
sono ricchissimi di nettare per le api".
Si, quassù niente neoliberismo, niente crescita infinita, ma accorta,
limitata che garantisce un cibo buono e salubre, tutto prodotto nel
maso tranne " sale, caffè e olio", in un fantastico rapporto empatico tra la
coppia contadina ed i loro animali.
Ma
sentiamo Oswald Tonner ed il suo pensiero su quanto sta accadendo in
Trentino, dopo l'ultimo attacco di un orso ad un umano e le pretese
assurde di animalisti e responsabili politici.
Oswald Tonner agli animalisti
Dire
che i pastori si lamentano inutilmente, in quanto gli animali predati
saranno rimborsati, è un'assurdità assoluta. Chi fa simili discorsi non
ha nessuna idea di cosa sia un animale domestico. Dire che un qualsiasi
animale è sostituibile con una certa somma di denaro è un approccio di
tipo consumistico scellerato che apre la strada all'accelerazione del
processo di moria delle attività e della gente che mantiene ogni giorno
il territorio in montagna. Ora, diciotto capre del mio gregge sono in
una malga della val di Non e sono preoccupato. Come allevatore, se mi
venissero a mancare i miei animali, non ricomincerei piu' da capo nel
crearmi un nuovo gregge o mandria.
Parlando
dei "diritti" dei plantigradi, mi chiedo perché non predisporre una
zona piu' o meno vasta (penso alla val di Genova), recintarla e fare
una riserva di questi grandi predatori che si possono riprodurre a
volontà, garantendone la specie.
I sistemi di custodia invocati dagli animalisti sono inattuabili. Una
recinzione che fermi il lupo può esistere per piccole superfici, ma non
per una malga, in quanto il costo per una recinzione che fermi il lupo
e l'orso ha un costo di circa 100 € al metro lineare. In Trentino le
malghe hanno tutte superfici di qualche centinaia di ettari .
Faccio un esempio: un ettaro equivale a 400 metri lineari. Se li
moltiplichiamo per 100, il costo è di 40.000 per ettaro.
Vorrei
discutere con gli animalisti quando, a protezione dei predatori,
sostengono che "la razza umana è peggiore di quella animale". A livello
planetario può essere un discorso giusto, ma far passare per colpevole
di tutti i malanni del mondo gente semplice con grosse fatiche, bassa
retribuzione, spesso costretta ad adattarsi ad una seconda attività, è
un modo di pensare sbagliato. Sarebbe
più opportuno rivolgersi contro i grossi allevamenti industriali di
massa, dove ogni animale non vede mai la luce del sole, ha perso la
capacità di nutrirsi d'erba, ha una durata di vita di pochissimi anni.
Tutta l'esistenza di questi esseri è una sofferenza.
L'uomo a questo punto è meglio diventi vegano? Questa
è e deve rimanere una scelta personale. Se avvenisse l'estinzione delle
specie di animali domestici sarebbe una cosa definitiva e
irrecuperabile, in quanto perdita del potenziale genetico costruito in
10.000 anni di cultura pastorale, anche poiché gli antenati selvatici
dei nostri animali domestici sono in diversi casi a grave rischio di
estinzione allo stato selvatico o si sono già estinti (come nel caso
dei bovini).
Mi preoccupa anche un certo silenzio dei cacciatori. In
questo contesto sembra che i loro interessi collimino con quelli dei
responsabili del Life Ursus. Ma si sa : i cacciatori sono da sempre un
gruppo unito contro gli allevatori e pastori, contro la presenza
di mandrie e greggi in alpeggio, responsabili, a loro detta, di portare
disturbo agli erbivori selvatici da cacciare.
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