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Forum ruralpino sulla gestione della fauna selvatica
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Le discussioni aperte:
CINGHIALI, DANNI INSOPPORTABILI! vai agli interventi
"POVERI BAMBI" o "TROPPI CERVI"? vai agli interventi
“SALVA UN ALBERO, MANGIA UN CERVO” vai agli interventi
"W IL LUPO", ... E l'AGNELLO? BASTANO INDENNIZZI E "DIFESE PASSIVE" PER PROTEGGERE LE GREGGI O NON SI DOVREBBE FARE COME IN SVIZZERA, FRANCIA, SCANDINAVIA? vai agli interventi
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“CINGHIALI, UN PROBLEMA SERIO PER CHI VIVE LA MONTAGNA" (10.07.09) A titolo personale, le vorrei fare presente un problema che mi sembra essere poco noto e poco trattato: i cinghiali. Da qualche anno a questa parte ci sono gruppi di cacciatori (o presunti) che introducono indiscriminatamente questo animale sulle montagne, sperando poi nella possibilità di fare una caccia libera allo stesso. Tutto questo infischiandosene dei problemi che poi si scaricano sugli agricoltori e su quel poco di fauna selvatica che in alcune zone rimane. Purtroppo succede che il cinghiale si riproduce abbastanza velocemente e in ceret zone sta iniziando a fare danni non indifferenti, che ovviamente non sono mai compensati abbastanza a chi tiene un pezzo di terra (sia esso agricoltore o semplice proprietario come spesso succede in montagna). Senza contare che, almeno personalmente, trovo sempre sbagliato che gente con un fucile transiti liberamente sulla mia proprietà in nome della caccia. Esclusa la possibilità che uno possa "farsi giustizia da solo" nei confronti dell'animale, rimane solo la palude amministrativa che si deve attraversare volendo un rimborso dei danni o mettere delle misure preventive. Ritengo che questa sia l'espressione della stupidità umana e mi piacerebbe che anche questo problema che affligge il mondo rurale fosse sollevato, perchè chi reintroduce questi animali sulle alpi spesso non è un "bullo", ma solo uno sconsiderato che causa sofferenze inutili e scoraggiamento a chi cerca di vivere lavorando la terra. Dr. Guido Calvi (Agronomo, Valle Camonica) “SALVA UN ALBERO, MANGIA UN CERVO” (16.04.09)
E' uno slogan con insita una provocatoria
crudezza, tale da scandalizzare chiunque. In realtà è un grido da
ambientalista VERO, da chi considera l’ecosistema nella sua interezza e non
solo il “bambi” disneyano da salvare. Ecologia quindi, una scienza
complicata che troppi pretendono di conoscere e che può portare anche a
scelte difficili: pensiamo anche solo al frastuono mediatico di questo
inverno, quando tutti gridavo allo scandalo perché non venivano foraggiati
gli animali. "POVERI BAMBI" E' APERTA LA DISCUSSIONE SUL TEMA CONTROLLO DELLE POPOLAZIONI E FORAGGIAMENTO INVERNALE (21.01,01) Notizia fresca fresca,appena detta nel tg di studio aperto Italia uno:in Liguria un branco di cinghiali sfondano vetrina di una farmacia;ma dicono sia solo un caso,i cinghiali erano solo affamati .......Mi chiedo cosa dovremo aspettarci dal momento che questi animali stanno devastando le nostre terre,i nostri giardini,ora anche in farmacia.Chi li ferma più?...........Giusy ( bepina@tele2.it )di Casale di Albino della valle del Lujo(valle Seriana). Cara Giusy, so bene che questi problemi li avete anche in bassa valle Seriana. In tema di cinghiali bsogna dire chiaramente che i cacciatori si dimostrano poco rispettosi dei contadini e degli abitanti dei piccoli centri rurali. Quelli del Canavese, dove alcuni cinghiali hanno sfondato la vetrina "antisfondamento" di una farmacia hanno avuto il coraggio di "compatire" e "giustificare"i poveri cinghiali affamati. (07.01.09) Un saluto a tutti; per quanto riguarda il Piemonte ho segnalato a Michele la campagna mediatica promossa da La Stampa insieme agli animalisti da salotto a favore del foraggiamento degli ungulati nel Parco del Gran Paradiso. Fortunatamente è uscito un comunicato stampa del Parco sulla questione che mette per lo meno un pò di chiarezza sulla vicenda http://www.pngp.it/page.asp?ART=147&PGE=2&COD=B&SEL=18&TIT=Comunicati%20stampa pur restando l'Ente contrario a qualsiasi tipo di piano di abbattimento. Terrò aggiornati dal fronte occidentale. Saluti Marco http://legnoefieno.splinder.com |
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(07-01.09)
il 14 novembre 2008 il Consiglio del Parco nazionale dello Stelvio ha
approvato un progetto urgente di "Conservazione e di gestione del cervo" che
prevede l'uccisione in 10 anni, da parte dei cacciatori residenti nel Parco,
di 1.765 cervi all'interno del Parco nazionale, nel settore lombardo,
oltre ai 1.500 già decisi per la parte trentina, e 1300 fuori dai confini .
Le uccisioni nel parco avverranno in una zona naturale a protezione speciale
e molto vicino a 6 siti naturali definiti di importanza comunitaria. Il
Consiglio ha anche chiesto che questo progetto di abbattimento non sia
sottoposto alla valutazione ambientale strategica, una procedura
di garanzia prevista dalla legge che valuta gli effetti dell'attività
venatoria sui siti interessati dall'operazione di "conservazione" del cervo.
Ha approvato |
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(07.01.09)
Marco
Giacometti esperto faunistico svizzero ci ha fornito queste risposte
preliminari sui problemi del dibattito I corso in Italia su foraggaiemento
invernale, dinamica delle popolazioni e controllo delle stesse mediante
la caccia e/o piani di abbattimento nei Parchi, Stambecchi:- per l'inverno 08-09 non
abbiamo ancora dati sicuri Cervo:
- non abbiamo queste densità assurde
[come nel Parco dello Stelvio],
peché non abbiamo grandi aree protette, dentro le quali ci siano zone di
svernamento per il cervo. |
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(06.01.09) Michele ti invio le foto delle mandrie di cervi...sono dell'anno scorso ma non cambia niente...sono prese dal versante di Madonna dei monti il paese che porta verso la Val Zebrù... Fausto Compagnoni (Valfurva, So) |
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"W IL LUPO", ... E l'AGNELLO? BASTANO INDENNIZZI E "DIFESE PASSIVE" PER PROTEGGERE LE GREGGI O NON SI DOVREBBE FARE COME IN SVIZZERA, FRANCIA, SCANDINAVIA (14.01.09)
siamo alle solite! visto ieri sera
(13/1/09) a geo&geo su rai 3: la figura dell'avvocato
dell'orso. non so se qualcuno l'abbia visto... comunque parlavano della
reintroduzione dell'orso nelle dolomiti bellunesi. gli allevatori generalmente
dicono che il lupo è stato introdotto nel nord italia, anche se vi sono le prove
di come sia arrivato autonomamente con le sue gambe. ufficialmente nessuno dice
che sia stato liberato dalla mano umana. comunque, l'orso invece è stato preso
in slovenia, portato in italia e liberato (quindi non sono leggende
metropolitane come quelle delle vipere lanciate dagli elicotteri). marzia verona http://pascolovagante.splinder.com (14.01.09) Lupi e orsi, anche nella nostra Valcamonica ho visitato un apiario devastato da un orso lo scorso anno, il proprietario nonostante la tempestiva denuncia dopo mesi non aveva ancora ricevuto gli indennizzi e chissà forse ora.... poi hanno fatto alcuni convegni sull'orso le api e gli indennizzi, ma non li ho seguiti, è andata la presidentessa dell'associazione apicoltori che però non ci ha riportato niente di interessante.A mio avviso non è più tempo di orsi e lupi nella montagna da reddito, reddito che salvaguarda la montagna. Certamente sono fondamentali nella catena trofica dove c'è una certa "naturalità" ma dove sono questi posti? Non certo dove c'è l'uomo. Giuseppe Barbetti barbettigio@yahoo.it (13.01.09) intervento di Mauro Deidier– Presidente Parco Naturale Orsiera Rocciavrè (TO) Non mi considero di certo un anti-lupo perché comprendo bene il valore naturalistico di questa presenza, tuttavia sento più forte il richiamo a campagne di sensibilizzazione e di sostegno “pro-agnello” ovvero alla necessità di investire risorse significative a favore degli alpeggi; da anni ripeto pubblicamente di non condividere la spesa di 370.000,00 euro ogni anno che fa la Regione per finanziare il progetto lupo . Questo mentre non ci sono più fondi destinati agli alpeggiatori per mantenere la loro attività circostanza indispensabile per scongiurare la rovina e l’abbandono del territorio. Ma al riguardo della presenza del predatore non sono solo i dati delle predazioni effettive che contano; occorre infatti tenere in considerazione il danno potenziale. Oggigiorno, mentre ci sarebbe un immenso bisogno di persone che continuassero ad allevare ovicaprini (e bovini naturalmente), portandoli in alpeggio, nessuno, neppure fra i nostri 26 alpeggi del Parco Orsiera, si azzarda più ad allevare pecore per il timore che gli sforzi vengano vanificati da vari intralci fra cui la presenza del predatore. Infatti la necessità di dotarsi di recinti, di cani, di attuare un serrato controllo delle greggi ecc.ecc. si aggiunge a mille difficoltà quotidiane da superare che scoraggerebbero chiunque, già in un momento delicatissimo nel quale manca il ricambio generazionale e la professione di alpeggiatore viene improvvisata a volte da personale extracomunitario mal pagato e non addestrato al razionale sfruttamento del territorio e dei pascoli per il loro mantenimento. Va anche detto che la competizione alimentare con i selvatici è enorme visto che nelle nostre valli Chisone e Susa sono censiti 26.000 ungulati selvatici. Ho pubblicamente proposto in Piemonte di integrare la battaglia degli ambientalisti metropolitani denominata “W il Lupo” con quella del “W l’agnello” ricevendo una marea di critiche di ogni genere. L’Orsiera è l’unico Parco in Piemonte che destina il 40% delle proprie risorse complessive agli alpeggi. Pur fra mille difficoltà ed intralci abbiamo istituito un servizio di supporto tecnico gratuito agli alpeggiatori; ogni anno eroghiamo contributi per le attrezzature di caseificazione e la messa a norma delle produzioni casearie. Abbiamo acquistato una mungitrice mobile d’alpeggio a scopo dimostrativo, il prossimo anno porteremo l’energia rinnovabile (solare termico e fotovoltaico ) ai primi 7 alpeggi ( 280.000 euro investite) ecc.ecc. |