(04.08.19) Fin dal
suo nascere in forma ufficiosa, nell’ottobre del 2000, la Libera
Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai aveva scelto di agire in
piena autonomia, forte del pensiero di Pietro Nervi, che, da
economista, aveva guidato i malghesi nel loro percorso formativo
sostenendo : occorre inventare un
meccanismo che promuova la memoria procedurale in progetti, ove la
popolazione, che nell’esercizio del proprio sapere diffuso e dei
diritti di uso civico, torni ad essere l’esattore del proprio territorio.
Dopo due anni di
coscientizzazione sulla necessità del recupero delle esperienze del
passato come valore anche economico, dello studio e stesura dello
Statuto, il 22 novembre del 2002 nasce ufficialmente La Libera
Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai, unica montagna ancora
decompressa del Trentino, nonché territorio di eccezionale resistenza
casearia prealpina.
Viene ideata da
subito la pubblicazione di un calendario corredato da saggi
scientifici, da interventi linguistici e letterari nonché da foto
d’autore, espressione di un mondo pastorale, quello del Lagorai,
ancora fortemente radicato e socialmente desiderato.
14 le edizioni con
fotografi di grande prestigio ed azioni poetiche, donate
all’associazione, che portano la firma di Lawrence Ferlinghetti, Jack
Hirschman, Luigi Ballerini e Paul Vangelisti.
Nel tempo il
calendario dei liberi malghesi del Lagorai diventa un must conosciuto
in tutto il meridiano alpino, la cui vendita consente all’associazione
di autofinanziarsi, di investire in progetti didattici, partecipare
alla costruzione di un acquedotto in Bolivia, organizzare convegni a
confronto con altri presidi pastorali alpini e promuovere tutte quelle
procedure affinché il formaggio di malga sia protetto da un marchio di
tutela culturale.
Il marchio
depositato presso l’Ufficio Brevetti della Camera di Commercio di
Trento e l’Ufficio Brevetti di Roma, unitamente al disciplinare di
produzione, è rappresentato da un disegno stilizzato del muso di una
vacca, ( progettato e donato all’associazione da Gianluigi Rocca),
racchiuso dalla scritta Formaggio Originale Malghe del Lagorai -
Trentino.
Lo stesso sarà poi
riprodotto pari pari in lega di metallo per la marchiatura a fuoco
delle pezze di formaggio, con l’aggiunta del nome della malga e la sua
altitudine.
Nel 2012
l’associazione, grazie alla fortunata vendita del calendario 2011, che
portava la firma del più importante fotografo trentino, Il compianto
Flavio Faganello, riesce a co-finanziare la costruzione della
scuola e del Municipio di At-Tuwani, in Cisgiordania, gestita dai
pastori di Hebron con i quali si era gemellata da tempo.
Se all’inizio anche
le istituzioni trentine erano state solidali, aderendo
all’acquisto delle prime edizioni, la nostra pacifica opposizione ad un
sistema politico che imponeva la tecnologia come esigenza economica, ma
anche ideologica,
è stata via
via penalizzante, costringendo l’associazione a ridurre in
modo consistente il numero delle copie in stampa.
Dietro il
calendario ed il suo pensiero infatti c’è tutta una battaglia
ventennale dei malghesi per conservare un ampio dialogo caseario da
malga a malga. In sostanza la possibilità di poter applicare la propria
ricetta personale che vada a tutelare la biodiversità del loro
formaggio, senza l’uso dei fermenti selezionati, il cosiddetto
Fermalga, come da progetto di “biodiversità addomesticata” della
fondazione Mach, tendente a omologare anche il prodotto di malga del
Lagorai e più in generale il formaggio di tutte le malghe
trentine.
Una cosa è certa:
se in Trentino l’economia di malga è stata rivalutata, molto merito è
di questa piccola associazione che ha agito da pungolo, sia pur mal
tollerato dal monolitico potere della provincia trentina.
Il calendario dei
liberi malghesi oltre che a far conoscere la loro associazione e le sue
tematiche, ha contribuito a rilanciare la consapevolezza del
valore della malga molto tempo prima che accademici e tecnoburocrati ne
scoprissero la sua perfetta multifunzionalità.