Ruralpini Resistenza rurale
 

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cultura ruralpina nel Lagorai


    I calendari del Lagorai su ruralpini.it

(con il 2008)



In un articolo precedente (vai a vedere) abbiano presentato l'esperienza della Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai e dell'attività di Laura Zanetti per salvaguardare il paesaggio e la cultura delle malghe del Lagorai, una sorte di oasi nel contesto di un Trentino incline a "modernizzare" anche le malghe spingendo per il trasporto a valle del latte e per l'adozione, anche in malga, di tecniche come l'uso dei fermenti starter selezionati. Quando ancora non si parlava di biodiversità e di formaggi a latte crudo (anni '90) la Libera ha cocciutamente puntato a mantenere la produzione casearia di malga: burro e formaggio magro uguale a quella tradizionale. In anni recenti i contenuti di questa resistenza sono stati in parte (o in apparenza) fatti propri dalle istituzioni e agenzie provinciali. Il Lagorai, però, è ancora oggetto dell'ennesimo progetto di "valorizzazione turistica". Uno dei pochi lembi delle Alpi scampati a dighe, metanodotti, villaggi sciistici, alberghi in quota, difeso per decenni dalla gente del posto e dalla parte sana dell'ambientalismo, è minacciato in modo più subdolo (si vogliono "ristrutturare" le malghe trasformandole in ristoranti). Importante quindi tenere desta l'attenzione su questa terra simbolo di resistenza rurale. Il Calendario del Lagorai riassume con i suoi temi, le sue immagini, le parole di accompagnamento di poeti e studiosi, la tensione che ha animato la Libera associazione e che anima, in generale, tutti i ruralpini. Offriamo ai lettori una scelta di fotografie e i testi di quasi tutti i 14 calendari pubblicati dal 2002. Anche come incentivo a imitare, in modo creativo, questa iniziativa di forte spessore culturale, politico e morale.



di Laura Zanetti



(04.08.19) Fin dal suo nascere in forma ufficiosa, nell’ottobre del 2000,  la Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai aveva scelto di agire in piena autonomia, forte del pensiero di Pietro Nervi, che, da economista, aveva guidato i malghesi nel loro percorso formativo sostenendo : occorre inventare un meccanismo che promuova la memoria procedurale in progetti, ove la popolazione, che nell’esercizio del proprio sapere diffuso e dei diritti di uso civico, torni ad essere l’esattore del proprio territorio.


Dopo due anni di coscientizzazione sulla necessità del recupero delle esperienze del passato come valore anche economico, dello studio e stesura dello Statuto, il 22 novembre del 2002 nasce ufficialmente La Libera Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai, unica montagna ancora decompressa del Trentino, nonché territorio di eccezionale resistenza casearia prealpina.


Viene ideata da subito la pubblicazione di un calendario corredato da saggi scientifici, da interventi linguistici e letterari nonché da foto d’autore, espressione  di un mondo pastorale, quello del Lagorai, ancora fortemente radicato e socialmente desiderato.


14 le edizioni con fotografi di grande prestigio ed azioni poetiche, donate all’associazione, che portano la firma di Lawrence Ferlinghetti, Jack Hirschman, Luigi Ballerini e Paul Vangelisti.


Nel tempo il calendario dei liberi malghesi del Lagorai diventa un must conosciuto in tutto il meridiano alpino, la cui vendita consente all’associazione di autofinanziarsi, di investire in progetti didattici, partecipare alla costruzione di un acquedotto in Bolivia, organizzare convegni a confronto con altri presidi pastorali alpini e promuovere tutte quelle procedure affinché il formaggio di malga sia protetto da un marchio di tutela culturale. 


Il marchio depositato presso l’Ufficio Brevetti della Camera di Commercio di Trento e l’Ufficio Brevetti di Roma, unitamente al disciplinare di produzione, è rappresentato da un disegno stilizzato del muso di una vacca, ( progettato e donato all’associazione da Gianluigi Rocca), racchiuso dalla scritta Formaggio Originale Malghe del Lagorai - Trentino.


Lo stesso sarà poi riprodotto pari pari in lega di metallo per la marchiatura a fuoco delle pezze di formaggio, con l’aggiunta del nome della malga e la sua altitudine. 


Nel 2012 l’associazione, grazie alla fortunata vendita del calendario 2011, che portava la firma del più importante fotografo trentino, Il compianto Flavio Faganello, riesce a co-finanziare la costruzione della scuola  e del Municipio di At-Tuwani, in Cisgiordania, gestita dai pastori  di Hebron con i quali si era gemellata da tempo.


Se all’inizio anche le istituzioni trentine  erano state solidali, aderendo all’acquisto delle prime edizioni, la nostra pacifica opposizione ad un sistema politico che imponeva la tecnologia come esigenza economica, ma anche ideologica, 

è stata via via  penalizzante, costringendo l’associazione a ridurre  in modo consistente il  numero delle copie in stampa.


Dietro il calendario ed il suo pensiero infatti c’è tutta una battaglia ventennale dei malghesi per conservare un ampio dialogo caseario da malga a malga. In sostanza la possibilità di poter applicare la propria ricetta personale che vada a tutelare la biodiversità del loro formaggio, senza  l’uso dei fermenti selezionati, il cosiddetto Fermalga, come da progetto di “biodiversità addomesticata” della fondazione Mach, tendente a omologare anche il prodotto di malga del Lagorai  e più in generale il formaggio di tutte le malghe trentine.


Una cosa è certa: se in Trentino l’economia di malga è stata rivalutata, molto merito è di questa piccola associazione che ha agito da pungolo, sia pur mal tollerato dal monolitico potere della provincia trentina.


Il calendario dei liberi malghesi oltre che a far conoscere la loro associazione e le sue tematiche, ha  contribuito a rilanciare la consapevolezza del valore della malga molto tempo prima che accademici e tecnoburocrati ne scoprissero la sua perfetta multifunzionalità.





Calendario 2008

Aldo Fedele. E’ nato a Telve, dove abita tuttora. Con una personalissima tecnica fotografica sperimenta da anni una minuziosa lettura dei paesaggi e delle stagioni del Lagorai, traslando i colori del mondo delle piante, dell’acqua e del cielo in una unica tavolozza. Fotografo ufficiale della Biennale "Arte Sella" ha partecipato, con le sue opere, a mostre personali e collettive in Italia, Austria, Francia e Germania. Nel 1997 ha curato la parte fotografica del libro di Paola Avesani "Tentazioni di pane", Athesia Editore.















Ruralpini sul Lagorai


Il formaggio di malga di Ferlinghetti
(04.05.18) Una "pezza" di formaggio dal Lagorai alla California


Giù le mani dal Lagorai
(21.10.18) Ancora una volta minacciati dalla valorizzazione turistica

Dalle Ande al Lagorai 
(28.09.17) Gli alpeggi sono ormai chiusi. Ogni stagione potrebbe raccontare infinite storie. Questa parla di un'esperienza che  riguarda chi viene a lavorare sui nostri alpeggi da lontano (in questo caso da montagne molto lontane). È la storia di una calda esperienza umana che ha coinvolto la piccola comunità di lavoro della malga Cagnon de sora.

Siglinde scappa e torna a casa
(23.07.17) Una mucca "in fuga" per due giorni: scappa dall'alpeggio dov'era stata appena trasportata e marcia verso casa, verso il maso di Salorno (Bz) dove "abita" e dove era rimasto il suo vitellino. Con la mammella gonfia, i capezzoli sanguinanti per le punture degli insetti dei boschi di bassa quota. Ma è finita nel migliore dei modi e la sua storia diventa l'apologo di una zootecnia di montagna che sa resistere alle logiche disumanizzanti dell'agroindustria


L'oasi dei casari
(24.11.15) Laura Zanetti ripercorre la storia recente delle malghe del Lagorai.

Il calendario dei Ribelli del Lagorai: la tradizione aperta al mondo 

(09.11.11)  È uscita la 9a edizione del calendario della Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai. "Latte, caglio e fuoco" è il titolo del calendario: ma anche un grido di guerra (con armi pacifiche)


Si inasprisce la polemica sul Parco del Lagorai

(03.10.10) L'arch. Ferrari pubblica su l'Adige una sprezzante lettera di risposta a Laura Zanetti (vedi sotto la notizia del 28.09). Una lettera in cui non esita ad irridere alle posizioni 'nostalghiche' del passato in nome dello 'sviluppo' e dei posti di lavoro  creati dal Parco. Ma i Parchi non sono una novità. Potevano essere utili in una fase storica ormai . Oggi l'ambiente e l'economia locale si possono tutelare e valorizzare con altri strumenti che non i Parchi sono diventati spesso centri di potere e di spesa pubblica. Pubblichiamo un commento, la lettera di Ferrari e la replica di Laura 

 

Giù le mani dal Lagorai (TN) Il Parco non serve, anzi è un'insidia
(28.09.10) Al termine di una stagione d'alpeggio difficile, a malghe ormai chiuse, si torna a parlare del futuro di queste montagne. Il Lagorai è considerato da alcuni un patrimonio originale di paesaggi culturali e di 'civiltà della malga' da altri una banale 'area selvaggia'. Laura Zanetti, battagliera presidente dell'Associazione Malghesi e Pastori del Lagorai affronta di petto la questione del Parco ripercorrendo la storia dei vari tentativi di speculazioni sventate. "Poteva avere una sua ragione 30-40 anni fa" sostiene Laura che aggiunge:   " il Progetto- Parco, ora come ora, più che una tutela, rappresenta una ulteriore insidia".


Lagorai significa malghe. No al Parco

(26.07.10)  Amamont (l'associazione transfrontaliera degli amici degli alpeggi e della montagna) è andata nel Lagorai. Nella malga più autentica della regione più autentica del Trentino. Da Oswald Tonner, malghese-simbolo dell'ecologia contadina contrapposta alle ideologie della wilderness. Un'occasione per sostenere la biodiversità dei pascoli e dei formaggi, per dire no alle 'bustine' di fermenti selezionati più o meno 'autoctoni', al degrado delle malghe storiche ridotte a pascoli di manze, ai progetti di trasformare le malghe abbandonate in 'palestre' per i giochi di sopravvivenza nella wilderness.


La Libera associazione malghesi e pastori del Lagorai raddoppia

(22.06.10) Con l'avvio dell'attività di caseificazione dell'Antica Latteria sociale di Strigno al formaggio Originale malghe del Lagorai si affianca la produzione 'invernale' dell'Originale Casólo Valsugana. Che rappresenta una opportunità di riscatto  anche per le piccole aziende di una valle 'figlia di un dio minore', penalizzata dall'inquinamento industriale e da scelte agricole sbagliate 


Originale Lagorai: autentico formaggio di malga trentino

(06.03.10)  Il 1° marzo si è tenuto a Trento un incontro-degustazione che ha avuto per protagonista il formaggio 'Originale Malghe del Lagorai': un formaggio di malga, fatto in malga. All'incontro promosso dalla Strada del vino e dei sapori del Trentino hanno partecipato alcuni esponenti della ristorazione di qualità della provincia. L'Originale Malghe del Lagorai, controcorrente rispetto alla realtà zoocasearia trentina,  sta ottenendo apprezzamenti significativi trovando i canali giusti di valorizzazione 




contatti:redazione@ruralpini.it

 

 

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