(04.04.11) Nelle valli piemontesi anche i Consigli Comunali denunciano un crescente allarme sociale per la presenza del lupo che - come nel caso dell'orso in Trentino - sta diventando un problema di sicurezza pubblica. É anche un
segnale di autonomia dall'urbanocentrismo dominante
Il Comune di Prazzo suona la sveglia
Riportiamo integralmente l'ODG votato il 31 marzo 2011 dal Consiglio Comunale di Prazzo con l'invito a tutti coloro che siedono nei consigli comunali delle valli del Piemonte ma anche di altre regioni alpine a fare proprio il senso dell'iniziativa adottando deliberazioni analoghe in tema di grandi
carnivori
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso:
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che da alcuni anni nelle valli del Piemonte è ricomparso il lupo che si sta riproducendo e diffondendo in modo sempre più consistente e preoccupante, senza che sia possibile alcuna azione di contenimento da parte delle istituzioni e degli abitanti delle valli;che sono sempre più numerosi i casi di attacchi ad animali domestici e di allevamento provocando una situazione insostenibile
per la già provata agricoltura montana;
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che si sono altresì riscontrati innumerevoli attacchi alla fauna locale;
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che la diffusione del lupo e la diminuzione da parte del predatore del timore nei confronti dell’uomo, lo spingono sempre più vicino ai centri abitati determinando una situazione di serio allarme sociale, di potenziale pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica e di inaccettabile limitazione della libertà da parte degli abitanti delle valli;
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che la presenza del lupo si sta dimostrando sempre più problematica ed incompatibile con la vita nelle valli, per il grave danno arrecato all’allevamento, attività principale dell’agricoltura di montagna e per il costante disagio alla popolazione, condizionata dalla paura della sua presenza, nonché per le attività turistiche e venatorie del territorio;
Ribadito che sempre maggiormente viene limitata la fruibilità del territorio in sicurezza da parte della popolazione, degli allevatori e dei turisti, tanto che alcune zone del territorio sono da considerarsi particolarmente rischiose da frequentare, determinando una situazione di reale allarme sociale che è ormai diventata un primario problema
di ordine pubblico;
Considerato:
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che il pascolo e l’alpeggio necessiterebbero di una costante sorveglianza, soprattutto notturna, da parte degli allevatori, per garantire la salvaguardia dei propri armenti, condizionando in maniera insostenibile le aziende, sia dal punto di vista economico che organizzativo;
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che se la situazione in atto, destinata a peggiorare, non venisse affrontata in tempi brevi, in maniera coordinata e risolutiva, la presenza delle ultime aziende agricole in montagna sarebbe definitivamente minacciata con conseguente abbandono del territorio;
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che la montagna non sarebbe tale senza la presenza millenaria dell'uomo, che presidiando il territorio, da sempre ha posto in essere azioni di contenimento nei confronti dei grandi predatori e che la cultura e la vita alpina rappresentano da sempre un patrimonio insostituibile e una ricchezza non solo per la montagna, ma anche per la confinante pianura e per le aree urbane;
Preso atto che le azioni sinora intraprese si sono limitate a risarcire parzialmente i danni subiti dagli allevatori, senza però risolvere concretamente i gravi problemi sopra evidenziati;
Valutata la necessità di un diverso atteggiamento delle istituzioni nei confronti di un problema sin qui affrontato in un’ottica settoriale distorta, quale problema faunistico e naturalistico, sottovalutandone gravemente la dimensione territoriale e sociale;
Dato atto che sulla proposta di adozione del seguente provvedimento è stato espresso parere favorevole sotto il profilo tecnico da parte del Responsabile del Servizio ex art. 49 D.L.vo 18/08/2000, n. 267;
Con votazione unanime e favorevole resa per alzato di mano
DELIBERA
1) Di chiedere alla Regione Piemonte, in accordo con le altre Regioni alpine, di:
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mettere in atto tutte le azioni opportune per contenere la presenza del lupo e di tutti I grandi predatori sulle montagne;
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permettere agli allevatori di poter difendere il proprio lavoro ed alla popolazione di poter vivere liberamente sul proprio territorio;
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verificare, anche su base storica, la pericolosità della presenza del lupo e di tutti I grandi predatori e permettere alla popolazione di adottare una difesa attiva;
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incaricare la gestione della presenza del lupo e di tutti i grandi predatori sul territorio ad un’organizzazione estranea agli interessi attualmente perseguiti;
2) Di incaricare il Sindaco per tutti gli atti connessi e conseguenti all’attuazione del presente deliberato, intendendosi fin d’ora valido e rato ogni suo atto;
3) Di trasmette il presente Deliberato alla Regione Piemonte, alla Provincia di Cuneo, al Parco Regionale Alpi Marittime, al Corpo Forestale dello Stato, all’Associazione
Provinciale Allevatori, alle Associazioni di categoria Agricole, ai Comuni delle Valli Grana e Maira ed a tutte le Comunità Montane del Piemonte, invitandole ad inviarlo ai Comuni interessati di propria appartenenza;
4) Di dichiarare con successiva, separata ed unanime votazione il presente atto immediatamente eseguibile, ex art. 134, 4° comma, D .to L.vo 18.08.2000, n° 267.