(21.08.14) Ruralpini aderisce con la massima convinzione e con il massimo impegno all'iniziativa lasciata dall'Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro (la famosa 'scuoletta alpina' provenzale. Le istituzioni non liquidano contributi per iniziative svolte due anni fa, spese rendicontate e allora ... si fa da sé
La scuola di Coumboscuro
insegna e dà molto, ma ora
ha bisogno di un sostegno
di Michele Corti
Gli amici di Coumboscuro hanno lanciato un appello (vai a vedere) per poter continuare le loro preziose attività culturali. Preziose per la loro piccola valle, per le culture ancenstrali, per le lingue minoritarie, per i popoli e le culture alpine. Le istituzioni non pagano. Spendono miliardi in opere inutili - utili per chi sappiamo - ma non onorano i debiti. Così le associazioni non legate ai carri del potere, alle cordate che danno ossigeno se sei 'addomesticato', restano in balia delle banche. Ribelliamoci.
Il Signore fece salire il suo popolo sulle alture della terra e lo nutrì
(Dt 32, 10c-14)
Coumboscuro (la piccola valle scura) ha rappresentato e rappresenta molto per le culture alpine, per le culture ancestrali (classificate o meno come 'minoranze).
L'Escolo, la scuoletta alpina - in lingua provenzale alpina - creata la 'lou magistre', il poeta Sergio Arneodo, è conosciuta nel mondo come esempio di esperienza educativa avanzata. Certo può dare fastidio alla cultura dominante che la riappropriazione - e non l'abbanbdono - della cultura ancestrale rappresentino veicoli di conoscenza, di relazioni, di apertura al mondo.
Il mondialismo dietro le facciate buoniste (veicolate dai suoi media e dalle sue fabbriche culturali e ideologiche) nasconde una realtà di assogettamento, di predazione vuole cancellare ogni identità, ogni capacità di resistenza, ogni sistema di conoscenza che non sia dipendente dai meccanismi del potere economico-scientifico-politico, ogni orientamento di valore che non risponda alla logica materialista, individualista, utilitarista ('compensata' dal buonismo peloso e da dosi industriali di ipocrisia).
Spazzare via ogni traccia di presenza delle culture umane millenarie
Le culture alpine ancestrali sono dure a morire e se non è bastata la romanticizzazione, la folklorizzazione... bisogna proprio staccare la spina.
Gli stati, le teste d'uovo della tecnocrazia mondialista, del capitalismo predone della tarda modernità al crepuscolo, hanno ampiamente teorizzato che le montagne 'costano troppo', che bisogna gradualmente togliere i servizi, lasciare che la montagna torni alla 'natura selvaggia'.
Processione a Coumboscuro
Non c'è nessun buonismo ecologico come l'idiotismo 'verde' urbano tende a credere; c'è solo la volontà di usare la montagna per quello sfruttamento intensivo di suolo, soprassuolo, sottosuolo, acqua, vento, biomasse cui tende il nuovo 'biocapitalismo'. Per esso l'Europa, le Alpi sono terra da depredare come l'Amazzonia o l'Indonesia.
I padroni del vapore' sono globalizzati e trattano l'Europa (specie l'Italia) con lo stesso approccio coloniale. In più l'energia a basso costo, concentrata in giacimenti facilmente accessibili e 'densa' è sempre più scarsa e si afferma in tutto il mondo una forma di sfruttamento nuovo dello spazio che diventa integrale. Non si puà lasciare nulla agli 'indigeni' (comprese le comunità rurali di tutto il mondo, Europa inclusa).
Lou magistre
Raccontare una versione diversa è eversivo
Le esperienze come Coumboscuro che producono iniziative culturali capaci di mettere in rete esperienze di diverse regioni e paesi d'Europa partendo da una piccola valle con borgate quasi disabitate, ma dove ci sono ancora famiglie e giovani attivi, sono fastidiose. Raccontano che la montagna ha enormi risorse materiali e immateriali che possono essere gestite dalle residue comunità locali. Comunità che - con la crisi del modello di vita urbano - hanno possibilità di tornate ad essere popolate. Posso tornare ad essere non 'autarchiche' ma autosufficienti nel quadro di reti di scambi che risalgono alla preistoria. Possono tornare a produrre in parte il loro cibo e ad esportare alcuni cibi (tra cui i formaggi ottenuti dal pascolamento delle estese praterie alpine).
Dire che la montagna è ricca da fastidio. Deve valere l'idea che è povera, arretrata, attaccata al passato e che ... deve sparire come realtà umana.
Artisti delle alpi - grande e splendida mostra degli artisti alpini
Come si uccide un progetto culturale
Non è difficile mettere a tacere esperienze come quella di Coumboscuro. Quando una piccola realtà produce grandi cose c'è anche un elemento di fragilità. Coumboscuro produce eventi culturali e artistici di valore nazionale favorendo lo scambio di idee tra persone e gruppi dell'Arco Alpino, che sta portando a termine il monumentale progetto del Vocabolario provenzale alpino, che tiene viva l'esperienza della scuola anche grazie a bambini che vengono da Cuneo (la città che sale in montagna) per poter apprendere la lingua ancenstrale (e partecipare ad iniziative educative avanzate con scambio di esperienze in Francia e non solo).
Va precisato che Coumboscuto non ha mai lisciato il pelo alle culture dominanti accettando di giocare il ruolo dei 'figuranti', della minoranza 'addomesticata' e che, in una regione 'rossa' (non certo nel senso degli operai del tempo che fu quanto delle caste intellettuali e burocratiche coagulate dalle posizioni di sinistra, alla San Paolo ecc.), ha sempre tenuto la barra ferma ai valori tradizionali, a un cattolicesimo poco accomodante.
Prati falciati da Anna Arneodo e figli
Una piccola realtà (non solo culturale, vale anche per le piccole imprese non accreditate presso le caste) quando deve far fronte a ritardi di anni nella liquidazione di contributi pubblici avendo già rendicontato tutte le spese e avendo quindi speso e anticipato del suo è costretta a contrarre finanziamenti dalle banche, a fare fifeiussioni, a garantire in solido. Basta che le banche chiedano il rientro e le difficoltà diventano insormontabili. Precisiamo che se si piega la testa e la schiena, se ci si intruppa nelle varie forme di aggregazioni collegate ai centri di potere che disciplinano e inquadrano l'associazionismo, il volontariato, le scuole private ecc. ecc. allora le cose sono deiverse. I tassi sono meno usurai, i rientri possono aspettare.
Il potere ha sempre usato questri strumenti. C'è da meravigliarsene. C'è ancora qualcuno che crede alle favole della "democrazia"?
Van de Sfroos a Coumboscuro
"Da noi"
Era lo slogan del Partito dei contadini, forte nell'astigiano e nell'albese che riuscì anche ad eleggere parlamentari sia prima del fascismo che dopo la sua caduta. Ora a Coumboscuro invece che arrendersi rilanciano. Sulla base dlel'idea che la montagna ha risorse, i montanari hanno risorse, le culture alpine ancestrali sono una risorsa, la terra coltivata per millenni dai padri e ora abbandonata è una risorsa.
Rilanciano in base all'idea 'eversiva' che il cibo è sostenuto dalla cultura e che la cultura sostiene il cibo.
Significa che se la logica globalizzante viene arginata, se si capisce che alimentarsi non significa ingerire pillole o beveroni o cibi precotti e predigeriti ma stare insieme, nutrire la mente oltre che le cellule, fare cultura, la gente - un po' di gente almeno - può distogliere un po' di spese da gadget tecnologici, pozioni dimagranti, palestre, cosmetici ecc. e tornare a mangiare un cibo autenticamente frutto della terra (in senso integrale).
Lou magistre nella sua Escolo
Così l'Escolo di Coumboscuro lancia un progetto di AGRICOLTURA SOSTENUTA DALLA COMUNITA' una comunità che è qualla locale, ma anche la comunità allargata dei tanti amici che Coumboscuto ha a Cuneo, iun provincia di Cuneo, nel Piemonte, nelle regioni vicine e anche oltre. Come viene descritto in dettaglio e con grande trasparenza nel comunicato (vai a vedere) le forme di sostegno possibili sono tante.
Chi aderirà potrà avere il privilegio di consentire di avviare un attività zootecnica con vacche da latte in una valle dove sono rimaste solo le pecore (bio) di Anna (una dei figli di Sergio), potrà ricevete patate di montagna, vero Castelmagno storico (Toumo duro), castagne, pere, mele e altri prodotti. Prodotti che saranno recapitati anche a Torino e Milano e altrove.
Un cibo etico perché prodotto nel rispetto degli animali, della terrea, della tradizione e perché non porta profitto alle multinazionali ma a un progetto culturale, perché tiene viva l'esperienza unica e preziosa dell'Escolo e le tante altre iniziative dehli amici, dei fratelli di Coumboscuro.
Manifestazioni a Coumboscuro