Ruralpini 

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Vallo-tomo di Mori (Tn):
devastazione senza sicurezza


I geologi: “ È stato operato il paziente senza prima visitarlo”. L'indagine geologica eseguita solo dopo la costruzione del vallo tomo ne avvalora l'inutilità. A zero la credibilità delle istituzioni





(23.06.19) Ruralpini ha parlato oltre un anno fa (vai a vedere) della sconcertante vicenda del vallo-tomo, un'opera che ha devastato il paesaggio rurale a monte dell'abitato, costosa e di dubbia utilità, calata dall'alto sulla popolazione con metodi autoritari e opachi. Con soddisfazione oggi verifichiamo che l'opposizione delle comunità, al di là del cambio di nome del comitato, non si è spenta.  Cosa bolle in pentola a Mori dopo l'erezione del vallo-tomo che, con il pretesto dell'emergenza? Di seguito la cronaca della serata informativa "post vallo tomo" che è stata organizzata a Mori.





Venerdì 14 giugno 2019, presso l'auditorium di Mori, si è svolta una serata densa di informazioni sullo stato delle pareti di Montalbano. L'argomento centrale è stata la presentazione e l'interpretazione dei recenti approfonditi studi geologici e geotecnici del versante roccioso al centro dell'attenzione della popolazione da diverso tempo, che sono stati dettagliatamente esposti a cura del comitato “Arpa di Pietra”.
Tra i vari dati esposti l'attenzione si è concentra sullo studio dei volumi e ammassi rocciosi che potrebbero staccarsi dalle pareti tra Mori Vecchio e Zochèl. Sono stati contati 48 volumi potenzialmente instabili di cui 5 vengono classificati con alta priorità di intervento (cioè molto urgente), altri 8 con priorità media di intervento (urgente). La cosa interessante è che tutte le situazioni di pericolo sono al di fuori della zona protetta dal vallo tomo costruito recentemente.
Dopo la parte espositiva sono intervenuti due massimi esperti nel campo dei dissesti ambientali:
il dott. Franco Finotti, ex direttore del Museo Civico di Rovereto, esperto in sistemi di monitoraggio ambientale e il dott. Enrico Nucci, geologo, noto come autore del progetto alternativo alla costruzione del vallo tomo della Provincia. Entrambi si sono soffermati sulla necessità di cambiare approccio, soprattutto in caso di interventi in luoghi di particolare pregio, per raggiungere livelli di sicurezza accettabile. In particolare hanno definito esecrabile l'approccio militare come avvenuto a Mori. Nel commentare il nuovo studio i due prestigiosi esperti hanno in particolare rilevato come il censimento dei volumi potenzialmente instabili, condotto mirabilmente dalla dott.ssa Zambotti per conto del servizio geologico provinciale, smentisca l'utilità del recente vallo tomo del 2017 e come il progetto di questa opera sia stato eseguito in maniera sconsiderata.


La mappa mette in evidenza l'inutilità dell'opera, costosa e impattante il paesaggio

Già il prof. Barla nella sua famosa relazione aveva dato una tiratina di orecchi agli uffici provinciali sulla mancanza di un'indagine a monte dell'opera allora in via di costruzione, ma dopo questo censimento del pericolo risulta maggiormente chiara la superficialità nel valutare l'aspetto costi/benefici dell'opera, considerando in particolare l'argomento di utilità futura che cade clamorosamente.
Quindi, come ebbe a dichiarare il sindaco Barozzi, sarà pur vero che “il vallo-tomo è fatto per durare cent'anni”, ma rischiano di essere cent'anni di ozio assoluto con l'unica vera certezza delle spese annuali di manutenzione e giardinaggio.
Gli esperti intervenuti alla serata, dopo la presentazione della mappa che sintetizza il poderoso studio di censimento delle rocce pericolose, si sono espressi in modo inequivocabile: “... il pericolo non è sopra il vallo tomo, è altrove... nel posizionare il vallo tomo sembra che la Provincia abbia sbagliato la mira ...”. Alla fine hanno commentato con velata ironia: ”... è stato operato il malato prima di visitarlo...”.








Montagna sfregiata

Quattro schiaffi alla montagna
(06.05.19) Fa riflettere la concomitanza di quattro iniziative, quattro schiaffi alla montagna, promossi dagli stessi ambientalisti e coinvolgenti anche aree protette. Debole, però, la protesta, proprio perché la mancanza di rispetto, lo sfregio vengono presentati, in più casi, come azioni ambientaliste. L'invito è a reagire all'ipocrisia dominante, al buonismo, alle parole vuote cui seguono fatti di ben altro segno. In tre casi su quattro sono già state attivate delle petizioni online che invitiamo a sottoscrivere 

La finta vendita di Esino Lario: Piccoli comuni usati e dileggiati
(18.04.19) Sono tutte amare le riflessioni su quella che è stata definita
"provocazione" o, con minore benevolenza, la "pagliacciata" di Esino Lario. Purtoppo è qualcosa di peggio e di più grave. Comunità e istituzioni (è stata coinvolta anche la Regione Lombardia) sono state usate per la spregiudicata campagna di marketing di una società privata, avallandone un ruolo di benefattrice dei piccoli comuni, e consentendole di realizzare una grandiosa campagna promozionale a buon mercato 

Jovanotti, montagna e mercificazione neoliberale
(09.04.19) Messner interviene contro il mega concerto estivo  diJovanotti/ WWF sulle Dolomiti (Plan de Corones)  e gliambientalisti si offendono. Se lo fanno un cantante buonista ecomondialista e il WWF allora anche un concerto pop a 2275 m diventa sostenibile e guai a chi contesta 

(03.04.14) Firma contro il vandalismo motorizzato sulle montagne lombarde (superate 20 mila firme oggi)
Il Cai Lombardia ha lanciato una petizione online che viaggia verso 30 mila firme. Si tratta di far capire al Consiglio Regionale che le deroghe che allargano i paletti della normativa, peraltro già poco rispettata, possono avere un effetto deleterio. I costi del transito motorizzato illegale su pascoli, mulattiere e sentieri sono ingenti. Esso compromette la fruizione e l'immagine di una montagna che può e deve rilanciarsi in una prospettiva di ecoturismo rurale 
 
(17.01.14) A Gromo (BG) va in rovina un complesso architettonico di proprietà comunale
La Lombardia fa di tutto per cancellare la sua storia e la sua identità.  Nel 1984 la prima Comunità Montana della Valseriana Superiore aveva censito un enorme e prezioso patrimonio rurale vernacolare. Ma poi per il suo recupero e la valorizzazione i soldi non ci sono mai (per la speculazione immobiliare cammuffata da industria sciistica e le biomasse invece si)
 
(14.01.14) La Lombardia merita una rete sentieristica
Intollerabile il ritardo di una regione "avanzata" in materia di valorizzazione di una infrastruttura così importante come la rete sentieristica. Per di più da parte di una regione largamente confinante con la Svizzera, paese che dal 1985 ha varato la rete federale e cantonale dei sentieri . Una politica miope che continua a trascura la mobilità lenta per puntare ancora su sci e autostrade

 
(30.10.2013) Il marcio dietro il Luna Park bianco
Lo scandalo della società comunale Sviluppo Turistico Lizzola minaccia la stagione sciistica in alta Valseriana. Un torbido vortice di soldi, di firme false, di bilanci aggiustati. Un sindaco-bancariolicenziato dalla banca e accusato di appropriazione indebita aggravata. Compensi al di là della legge per gli amministratori. Il fallimento annunciato. E una centrale a biomasse che doveva salvare i bilanci e lo affondadefinitivamente


(06.10.13) TAV violenza contro le valli

Mentre in val di Susa anche la vendemmia è militarizzata, in val Scrivia (Liguria) è in atto la resistenza agli espropri del "Terzo Valico" una linea ancor più inutile della Lione-Torino che serve ad accontentare banche e imprese escluse dalle tratte principali. Intanto si assimila il movimento al terrorismo 
 
(04.01.13) Alagna (Vc). Blocco della pista da sci contro i gatti delle nevi e i cannoni
Devono intervenire i carabinieri per interrompere la protesta contro i cannoni, i battipista che disturbano una borgata di case walser del XVII secolo. Ed emerge tutta l'ipocrisia delle "bandiere" e delle certificazioni di comodo
 
(15.01.13) Il retro triste del Luna Park (Orobie)
 Un rifugio che già da diversi anni era dato per "temporaneamente chiuso", una specie di discarica, un cadavere insepolto, vandalizzato. In mezzo alle piste 

 
(28.01.13) E lo chiamano ecotunnel (Madesimo/Piuro) (SO)

Ancora progetti hard di "sviluppo sciistico" nella montagna lombarda. Si progetta un tunnel di 3,5 km per raggiungere una valle dove oggi si arriva a piedi o in funivia e con gli sci. E si prende anche la scusa di favorire gli alpeggi. In una Valle Spluga con alpeggi sottocaricati e abbandonati anche quando serviti da strade

(19.09.12) Val Seriana Superiore (Bg). Non è solo Luna Park, c'è di peggio

L'immagine delle valli bergamasche che oggi La Stampa fornisce ai propri lettori è desolante. Ruralpini e diversi amici della Val Seriana che amano la montagna hanno lanciato un allarme sul "Luna Park Orobie", sull'uso sempre più massivo di mezzi motorizzati su sentieri, mulattiere e pascoli. Amministratori (non tutti), operatori turistici, politici hanno risposto sdegnati: "si ingigantiscono fatti marginali", "si getta discredito gratuitamente", "polemiche inutili e pretestuose". Ma di fronte ad una lettera (privata) dello scrittore Davide Sapienza - che denunciava una domenica di ordinario Luna Park (e peggio) per di più 'giustificato' strumentalizzando i disabili - un redattore del quotidiano torinese ha chiesto di pubblicarla. Una promozione all'incontrario su cui gli operatori locali farebbero bene a riflettere e una denuncia che dovrebbe spingere il Cai ad una posizione un po' più coraggiosa

(02.09.12) Orobie: Orso, Neviland, e... mattone
Yvan Caccia, il neo presidente leghista del Parco delle Orobie bergamasche definisce "provocazioni" i rilievi sulla trasformazione della montagna orobica in un Luna Park. "Prima di tutto c'è l'uomo". In realtà dietro la demagogia c'è una malissimo celata difesa del mattone e del progetto Comprensorio sciistico Colere-Lizzola/Neviland. Intanto lancia il nuovo simbolo ruffiano del Parco: l'orso  leggi tutto
 
(21.08.12) Montagna Luna-Park in Val Seriana (Bg)
Questa estate Son e Lumière alle cascate del Serio. Le cascate sono uno spettacolo di per sé con i loro 315 m, reso evento "tradizionale" dallo sfruttamento idroelettrico che concedeva un tempo solo due volte all'anno il deflusso naturale. Ora l'Enel, per esigenze di immagine, apre 5 volte, anche in notturna. E già che ci siamo: fuochi d'artificio e musica. Ma è inseguendo emozionalità pura e spettacolarizzazione che si valorizza la montagna? Intanto in Val Seriana si va avanti per questa strada: si promuove l'uso dell'elicottero come fosse una giostra e si progetta di portare masse escursionistiche sulla vetta della Presolana. leggi tutto
 
(19.08.12) Aggressione legalizzata (o tollerata) alla montagna (Bg)
In questi giorni su certi sentieri dell'alta vel Brembana ho incrociato più moto che escursionisti. Una pratica vietata ma tollerata. Se poi pensiamo che mei prossimi giorni si organizzeranno anche delle gare di enduro e motocross... Tutte cose non solo tollerate ma anche incoraggiate dalle amministrazioni (che poi si riempiono la bocca di ambiente e sostenibilità). E gli ambientalisti dove sono? 
 
(03.02.12) Valtellina: Patrizio del Nero, il politico della "montagna da bere" al capolinea
L'articolo di ieri su La Provincia ha avuto l'effetto di un rintocco di campane a morto per Patrizio Del Nero. Sfiduciato quale presidente del consiglio provinciale (anche a seguito della vicenda del Parco eolico) ora è sfiduciato anche come "manager" dal Cda del Distretto agroalimentare per via del fallimento della Mostra del Bitto. E come se non bastasse c'è la vicenda di Fly emotion il Luna Park della montagna con la ditta trentina che non è mai stata pagata per il lavoro eseguito
 
(29.02.12) NO TAV: quando la montagna è espropriata anche della protesta

Il movimento No TAV è diventato un pretesto per gli estremisti in servizio permanente effettivo. Chi imbratta i muri di Milano (foto mia a fianco) o organizza i blocchi a Lecce parla in nome di una valle che non sa nemmeno dove si trovi. Le Terre alte le loro battaglie le vogliono combattere con la partecipazione e la non violenza
 
(12.01.12) Circo bianco a  tutti i costi. Proteste in alta val Seriana (BG) ma anche a Milano
Una stagione con poca neve e temperature elevate riapre la discussione sulla sostenibilità dell'industria dell"oro bianco". Una monocoltura che ha imposto un modello di sviluppo distorto e dipendente alla montagna. La protesta degli abitanti di Cassiglio e Valbondione che si vedono "rubare" le neve per portarla assurdamente in una Milano dalle temperature di inizio primavera diventa il simbolo di una reazione (che va ben al di là di 5mile mc di neve artificiale).

 



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