Ruralpini 

Condividi                        
Cultura

Personaggi che adoravano lo
stracchino (di Gorgonzola)




(16.09.18)  Lo stracchino "nobile" ha ottima fama in letteratura e tra i letterati. Tra i musicisti un grande estimatore dell'erborinato lombardo era Rossini, che di cibo se ne intendeva. Però abbiamo scoperto un musicista ancora più importante che, in Germania, non si faceva mai mancare lo stracchino. E poi abbiamo trovato un aneddoto curioso che riguarda un re inglese e lo stracchino.

di Michele Corti


Una vivace pubblicazione della Provincia di Milano, edita nel 2007 (1), elenca un nutrito numero di scrittori che, nei secoli, hanno citato il gorgonzola nelle loro opere. Si va da Manzoni (con lo stracchino di Renzo) a Gadda, ma sin qui giochiamo in casa, per spaziare a scrittori europei del calibro di Joice, Hesse, Ernst Junger (tralasciando Stendhal, milanese di adozione). Rossini, che non era scrittore , in alcune lettere all'amico marchese Busca, che gli recapitava regolarmente le gorgonzole,  pubblicata insieme  ad altre nel 1886 dalla Gazzetta musicale di Milano,  si prodigava in elogi sperticati all'erborinato sino a dichiarare: ... soavi Stracchini che mi son ben più cari (il giuro!) delle Croci, Placche e Cordoni che mi vengono generosamente offerti da diverso sovrani d'Europa (2).

Antonio Busca era figlio della marchesa Luigia Busca Arconati Serbelloni, erede della dinastia dei Serbelloni, feudatari di Gorgonzola, poi grandi e potenti proprietari terrieri (3).  Se Rossini spese molte parole a favore del gorgonzola e se ne fece ambasciatore (4), un altro musicista non ne spese una sola ma, il fatto che fosse un consumatore abituale di gorgonzola, ci spinge a ritenere che il buon vino e il buon formaggio hanno in qualche modo contribuito all'ispirazione delle opere con le quali la musica ha raggiunto un




Come facciamo a sapere che Beethoven fosse un consumatore di gorgonzola?
Lo sostiene Joseph Bennet, un biografo amercicano del musicista tedesco che, in una sua conferenza entrò anche nei particolari domesrtici della vita di Beethoven. Il contenuto della conferenza venne poi pubblicato su alcune riviste dell'epoca (5). Nel paragrafo "Beethoven a casa" leggiamo:


 Si vantava di essere ordinato ma la sua stanza era in perenne disordine. Uno che lo conosceva bene dice: "I libri e la musica erano sparsi in tutte le direzioni, qui il residuo di un pranzo freddo; là delle bottiglie, alcune piene, altre parzialmente svuotate; sulla scrivania c'era il frettoloso schizzo di un nuovo quartetto; in un altro angolo gli avanzi di una prima colazione; sul pianoforte lo scarabocchiato indizio di una nobile sinfonia; più in là un foglio di prova in attesa di essere restituito; lettere sparse dappertutto su pavimento; tra le finestre un buon formaggio Stracchino [in italiano nel testo]".




La descrizione della stanza del compositore corrisponde ad un ritratto del maestro alla tastiera con una mano), intento a scrivere con l'altra. La confusione sul pavimento è in effetti, notevole. Non è dato vedere il gorgonzola anche se  vi sono due finestre. Di quale "stracchino" (in italiano nel testo) era goloso Beetwoven? Tanto da tenerne costantemente "tra le finestre" (non c'erano i frigoriferi). Evidentemente quello di Gorgonzola che, ben stagionato, poteva viaggiare e che sappiamo essere stato esportato in Germania già nel Settecento come ci informa un viaggiatore dell'epoca, autore di una monografia sui formaggi italiani.

[il formaggio] si divide i due categorie: formaggio e stracchino [in italiano]; il primo è di latte scremato, cagliato e pressato; [...] Il secondo, lo stracchino, è prodotto con latte intero e non si comprime che per il proprio peso; è grasso, delicato e più bianco del formaggio. Questi formaggi, che si producono nei dintorni di Milano, ma soprattutto in Valsassina e nelle zone più orientali del Milanese, si vendono in grande quantità in tutta Italia e in Germania (6).


Ancor più appassionati di gorgonzola gli inglesi, che pure hanno lo stinton. Giorgio IV è ricordato come un pessimo re e una persona dissoluta (7). In compenso il periodo (1811-1820), in cui il principe assunse la carica di "reggente" (era ancora in vita, ma incapace di intendere e di volere, il padre Giorgio III),è ricordato per il trionfo del buon gusto. Il reggente si impose come maestro di stile e di eleganza, come "il primo dei gentiluomini europei" e lo stile "regency", affermatosi specialmente in architettura, è rimasto famoso per la sua fastosità. Non va peraltro confuso con lo stile "reggenza" francese di 100 anni prima. La raffinatezza di Giorgio IV si esprimeva anche in cucina. Basti dure che al suo servizio era il famosissimo cuoco Careme, inventore della toque blanche e ricodificatore delle salse,  scrisse diversi testi sulla cucina, il più celebre è L'Art de la Cuisine Française (5 volumi, 1833–34).




La predilezione del principe-dandy per il gorgonzola è stata tramandata tramite un aneddoto. Lo ha riferito un autore americano (T. Adolphus Trollopes) che pensò bene di anteporre una considerazione che spiegasse perché questo formaggio così buono fosse meno conosciuto del parmigiano a nord delle Alpi (8). Secondo il nostro, la minor popolarità dello stracchino di gorgonzola era legata esclusivamente alla maggior difficoltà a viaggiare.  Sappiamo quante cure dovevano essere osservate per le forme da esportazione: confezioni accurate di listelli di legno inserite in un cesto di vimini o, in alternativa a quest'ultimo, la stuccatura con baritina e grasso (9).
L'aneddoto si rifà all'ossessione del principe per liberarsi della moglie (non riuscì a divorziare ma la fece probabilmente avvelenare). Egli cercava disperatamente delle prove per potersene legalmente sbarazzare. Quando un suo emissario  stava per partire per l'Italia  - dove la moglie si trovava - in cerca di prove utili, lo stesso gli chiese: In ogni caso, se non mi porterai le prove, portami un formaggio Stracchino [stracchino è in italiano nel testo inglese].

Da questo aneddo si ricaverebbe come il prestigio del gorgonzola fosse enorme, ma che la sua diffusione  limitata da  problemi "logistici".

Note:

(1)
E. C. Beltrami (a cura di), Il gorgonzola in letteratura. Un formaggio d'ispirazione, Provincia di Milano, 2007
(2) Ivi, p. 13
(3) Sulla famiglia Serbelloni: C. Menaresi, La famiglia Serbelloni, Milano, Giuffrè, 1957; Per la presenza e il ruolo dei Serbelloni a Gorgonzola: M. Cavenago, Villa Serbelloni a Gorgonzola, meglio nota come Cà Busca, in Storia in Martesana, n 10, 2016 (online)
http://www.casadellaculturamelzo.it/storiainmartesana/pdf/numero10/Cavenago,%20Marco%20[Villa%20Serbelloni...].pdf
(4) G. Giovannetti (a cura di) Rossini, raffinato gourmet. Ambasciatore del gusto europeo , Urbino, IlCigno di Pesaro, 2015, p. 72

(5) J. Bennet, "Beethoven the man", in  The musical times and singing-class circular, April, 1, 1887. pp.201-204
(6)
J.J. de Lalande, Des fromages d’Italie in:Voyage en Italie contenant l'histoire et les anecdotes les plus singulières de l'Italie et sa description. Tome premiere, [Chapitre XXX], Genève, 1790, pp. 420-427.
(7) https://www.encyclopedia.com/people/history/british-and-irish-history-biographies/george-iv
(8) T. Adolphus Trollopes, Christmas at Rome, Lippincott's Magazine of Popular Literature and Science, Volume 13, 1874, pp. 380-883Di seguito l'intera citazione in originale: This is the cheese - less generally known on the northern side of the Alps than the Parmesan, because it is not so good a traveler - of which it is related that George IV, when prince regent that “first gentleman in Europe,” on which courtier's phrase America may well retort, “But not, thank Heaven on our side of the water" - this first gentleman, when he was looking for evidence to enable him to get rid of his wife, said to an emissary about to start for Italy in quest of such, “At all events, if you bring me back no evidence, you can bring me a Stracchino cheese".
(9) Per i problemi di trasporto del gorgonzola vedasi M.Corti, G.Camozzini, P. Buzzoni, Arte casearia e caseifico. Tradizioni da leggenda in Valsassina, Bellavite, Missaglia, 2016, cap. 4, in particolare pp. 250-252).




Alcuni articoli su ruralpini su formaggio



Bergamaschi a Verona (sec. XIV-XVI)
(09.09.18) Quandi i bergamaschi monopolizzavano il commercio caseario scaligero

Il formaggio di malga di Ferlinghetti
(04.05.18) Una "pezza" di formaggio dal Lagorai alla California

Alpe Bomino: storicoformaggio
(01.08.17) Una valle incantata dove resiste lo "storico ribelle"
I bergamini ritornano nel cuore di Milano
(23.07.17) Si torna a parlare di bergamini a Milano. Un ritorno a casa per i transumanti orobici.

contatti: Whatsapp  3282162812
   redazione@ruralpini.it


 

 

counter customizable
View My Stats

 Creazione/Webmaster Michele Corti