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Politiche
Salve,
in extremis, le vacche di Cassina de' Pecchi. Indagato il custode.
Tornano ai proprietari
di Michele Corti
Buone notizie. Ma alcuni
media hanno fatto confusione. Non sono indagati, per maltrattamento, i
proprietari degli animali (famiglia ed az. agricola Cassi), ex
proprietari della cascina (ma è pendente un ricorso in cassazione per
dirimere il diritto di proprietà). Sotto accusa è la controparte, la
società entrata in possesso della stalla (ma, per ora, non ancora
dell'abitazione) e, nella fattispecie, chi era stato nominato dal
giudice dell'esecuzione come custode dei beni (Danilo Colombo).
Mariangela Cassi, l'allevatrice, ha denunciato i maltrattamenti dei
propri animali e il pubblico ministero ha accolto l'istanza di sequesto
per tutelarli. Intanto approfittiamo per ringraziare di cuore chi ha
contattato Ruralpini e le Iene offrendo il suo aiuto. Anche a nome dei
Cassi.
(25.05.19) Con sollievo diamo conto ai lettori e alle non poche persone
che ci hanno contattato (disposte ad accogliere o acquistare anche una
delle vacche in pericolo), che - almeno per ora - la vicenda ha
conosciuto una svolta, in positivo. Dopo tanti interventi giudiziari
sfavorevoli alla proprietaria degli animali, la sig.ra Mariangela
Cassi, finalmente - grazie all'attenzione mediatica sul caso - la sua
denuncia per maltrattamenti e la sua istanza volta ad ottenerne il
sequesto, è stata accolta in extremix, il giorno prima dell'asta
che avrebbe segnato la fine per gli animali e un colpo ferale per i
Cassi.
Il Radar, giornale locale di Gorgonzola del 18 aprile
L'asta giudiziaria era prevista per
domani con una base d'asta molto bassa (240 € a capo) che avrebbe
consentito all'acquirente di guadagnare dall'operazione caricando la
mandria e spedendola senza indugio al macello. Questa ipotesi è stata
scongiurata.
Il Pubblico
ministero vuole vederci chiaro sulle condizioni degli animali.
Così, sulla base della denuncia ha inviato, il giorno 23,
presso la stalla della Cascina Moretti (sottratta ai Cassi dalla
controparte, che ne rivendica la proprietà), i carabinieri forestali e
le guardie zoofile dell'Enpa per una ispezione. Nel corso di questa le
condizioni pregiudizievoli del benessere e della produzione, lamentate
dalla Cassi, sono state effettivamente riscontrate. del resto bastavano
le fotografie, eseguite per Ruralpini da un amico di Gorgonzola (e poi
passate anche alla stampa locale) a dimostrare che non veniva eseguita
la rimozione degli escrementi.
Una delle foto
scattate da un nostro amico di Gorgonzola il 14 aprile
Aggiungasi l'alimentazione non adeguata e le mungiture
salutuarie. Grazie a questa "custodia", la lattazione è cessata in
quasi tutte le bovine, tranne qualcuna che ha ancora un po' di latte
per i vitelli. L'aspetto che più fa indignare di questa vicenda è ai
Cassi sono state imputate spese di "custodia" per l'esorbitante cifra
di 34 mila euro (per tre settimane), motivate dal costo dei vigilantes
e delle recinzioni metalliche istallate per tenere lontani i
proprietari dai loro animali. Non è finita, il giudice dell'esecuzione
aveva emesso un'ordinanza che condizionava l'eventuale movimentazione
degli animali (nel caso i Cassi avessero trovato una stalla "ospitale")
al preventivo pagamento di quella cifra astronomica, molto più elevata
della base d'asta per la vendita della madria (19 mila euro, come
visto). C'è qualcosa che non torna, non siete d'accordo? Non c'è molto
di normale in questa meccanica di fatti giudiziari che sembrerebbe
(ovviamente è solo l'impressione) finalizzata a mettere al tappeto uno
degli attori della contesa.
Prescindendo dall'azione della
magistratura, con i suoi vari organi (ancora in corso), chi non esce
bene dalla vicenda sono i vari enti e associazioni a tutela degli
animali (e più in generale dell'ambiente) che, sollecitati in vari
modi, e a più riprese, non sono intervenuti. Michela Brambilla, messa a
conoscenza dei fatti da una sua consulente, non si è mossa, il WWF,
nella persona del presidente regionale, ha fatto telefonare ai Cassi da
un allevatore della zona che non era in grado di aiutarli in alcun
modo. Striscia la notizia (Edoardo Stoppa) pronto a saltare addosso ad
allevatori che, magari per gravi motivi, non sono in grado di accudire
i propri animali, interpellato dalla Cassi e da noi non si è mosso.
L'Enpa, sollecitata in vari modi, si è mossa alla fine per impulso del
PM. Ancor più colpisce, però, l'inerzia dell'ATS di fronte a un caso
palese di animali in sofferenza, intervenuta per sopprimere un capo a
terra (da troppo tempo) dopo che la vicenda era già uscita sui media,
tanto più è probabile che anche altri enti si siano astenuti
dall'intervenire dopo aver avuto rassicurazioni dall'ATS stessa.
Grazie invece ai media, alla Gazzetta della Martesana, al Giorno, a
Radar (senza dimenticare i vari siti di informazione che, in Lombardia,
hanno rilanciato la notizia), ma soprattutto grazie alle Iene che, più
di tutti, hanno smosso, in zona Cesarini, quella che sembrava una
vicenda tristissima di sofferenza animale (e di ingiustizia) portata a
compimento, guarda caso, in coicidenza con un ponte lunghissimo.
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Articoli di Ruralpini su:
politiche/ambiente
Animalisti,
battete un colpo! 100 vacche soffrono alle porte di Milano e
nessuno interviene
(14.05.19) Al centro di una decennale contesa giudiziaria 100 vacche
stanno soffrendo, senza che nessuno intervenga. Succede alle porte di
Milano. Nonostante la proprietaria - cui sono state sottratte per
sfratto - si sia rivolta agli animalisti, ai carabinieri
forestali e persino a Strisca la notizia, nulla. Solo il giornale
locale ha rotto il silenzio
Jovanotti,
montagna e
mercificazione
neoliberale
(09.04.19) Messner
interviene contro il mega concerto estivo diJovanotti/ WWF sulle
Dolomiti (Plan de Corones) e gli ambientalisti si offendono.
Se lo fanno un cantante buonista ecomondialista e il WWF allora
anche un concerto pop a 2275 m diventa sostenibile e guai a chi contesta
Agrispeculazioni
tra biogas e alpeggi
(21.04.18) Un meccanismo perverso, fatto di
distorsioni e complicazioni burocratiche, compiacenza nei confronti di
soggetti e pratiche spregiudicate, controlli solo formali,
irresponsabilità amministrativa, ha trasformato misure di politica
agraria a favore della montagna nel loro esatto opposto.
Speculazioni
sui pascoli. Non inizia bene la stagione d'alpeggio
(08.06.12) È tempo di salita agli alpeggi. Preferiremmo parlarne in
temini festosi ma la realtà è un altra: dal Piemonte al Trentino i
pastori sono in ansia per il rischio di predazione da orsi e lupi. Ma
c'è anche di peggio...
(07.03.10)
Dosso del Liro (Co): alpeggio conteso Un
comune
povero che vuole 'fare cassa', intermediari e grossi allevatori di
pianura che speculano sui 'pascoli di carta', una famiglia che resta
senza l'alpe che caricava da decenni e un giovane pastore di pecore che
ai primi di agosto deve far fagotto. Storia triste ma vera. Sì la
montagna è triste ... ma guarda caso perché qualcuno dalla pianura
vuole sfruttarla (e politici e burocrati chiudono gli occhi sulle
speculazioni). leggi
tutto
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