Nuovo Header

Lupo

Michele Corti, 3  dicembre, 2022

Il lupo prende le misure: presto attacchi diretti all'uomo



(3/3/2022) - Siamo ormai all'ultimo gradino della "scala di Geist". Negli ultimi tempi le notizie di attacchi dei lupi nelle immediate pertinenze delle abitazioni e sin dentro le stalle si sono moltiplicate. In molti casi gli attacchi ai cani avvengono in presenza dell'uomo e si segnala il caso di una donna alla quale un lupo ha "assaggiato" i pantaloni mentre camminava in una frazione del comune di Alessandria. La cadenza di queste notizie ma anche la natura degli attacchi, sempre più prossimi all'uomo, fa pensare che, come previsto da Valerius Geist, si sia di fronte a un'escalation che presto comporterà attacchi letali all'uomo. Un'occasione per ricordare l'eminante studioso scomparso lo scorso anno che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a mettere in guardia contro i pericoli del lupismo, un'utopia - con molte analogie con quelle che insanguinarono il Novecento - che porterà a un mare di sofferenze per animali e esseri umani e - alla fine - all'estesa, inevitabile (già largamante in atto) ibridazione del lupo. Prima o poi il lupo  dovrà essere di nuovo espulso, anche a  vantaggio di quello che resterà della specie, dagli ambienti antropizzati.

Valerius Geist era l'anti Boitani, lo studioso canadese di fauna selvatica che da decenni contestava il lupismo, la folle utopia di riempire i paesaggi antropizzati di lupi. 

Quello che ha detto sulla strategia conservazionista lupista adottata in Occidente è una pietra tombale sulla pretesa "scientificità" del lupismo, che è solo un'ideologia goffamente mascherata di biologismo riduzionista. Vediamo cosa scriveva in un ultimo contributo del 2019 (è morto nel luglio 2021) dal titolo:«I lupi e il lato oscuro del dogma "La Natura provvede meglio" ovvero come la gestione dell'ambiente da parte dell'uomo sia vitale per mantenere la biodioversità, la produttività degli ecosistemi e un trattamento umano della fauna selvatica» (Convegno The Wolf in Europe – Utopia and Reality, tenuto in Germania) (...)
 

 (...) non c'è dubbio che i lupi in Europa seguano un percorso di lenta escalation (Möller 2017)(F. N. Möller - All'inferno con i lupi. Sui rischi e le conseguenze della tolleranza dei lupi in un paese densamente abitato. Libro in tedesco), che li porta sempre più vicino al punto di attaccare gli umani. Gli attacchi sono inevitabili dal momento in cui i lupi esplorano lo spazio degli esseri umani e si famigliarizzano con esso. La teoria e gli studi sono abbastanza chiari su questo punto. È opportuno chiedersi chi ne porterà legalmente la responsabilità e quali saranno le conseguenze, quando saranno gli umani a diventare vittime dei lupi. Si può anche prevedere, sulla base della storia, che i lupi saranno rimossi ancora una volta dagli ambienti antropizzati in Europa a causa dell'intollerabile danno che essi infliggono. I lupi non appartengono all'ambiente antropizzato. Non solo provocano gravi danni alla fauna selvatica e all'agricoltura, ma rappresentano anche una minaccia reale per la salute pubblica e in determinate e ormai note ciorcostanze uccidono gli esseri umani. Inoltre, dopo tutto il dolore, la sofferenza e le privazioni che i lupi infliggono alle persone negli ambienti antropizzati, dopo le enormi spese pubbliche per mantenere i lupi, tutti gli sforzi e i costi si rivelano del tutto vani,perché, negli ambienti antropizzati, essi degradano - attraverso l'ibridazione con i cani e altri canidi, come i coyote in Nord America - in ibridi senza valore e, alla fine, in semplici cani selvatici. L'ambiente antropizzato distrugge inevitabilmente la vera specie naturale del lupo. I lupi non possono essere conservati come specie darwiniana in ambienti antropizzati. Ciò che viene fatto con i lupi negli Stati Uniti e in Europa non ha nulla a che fare con la conservazione della natura. Tuttavia, ciò che viene fatto con la legislazione è un modo costoso ma sicuro per distruggere il lupo come specie frutto dell'evoluzione naturale.

Geist ha maturato queste convinzioni solo quando, alcuni anni dopo la pensione, si è ritirato sull'isola di Vancouver. Durante la sua carriera di biologo della selvaggina si era fatto l'idea che è propria dei conservazionisti amerciani e che è stata sfortunatamente "esportata" in Europa (dove pure c'erano delle esperienze storiche diverse): le mie prime esperienze con i lupi mi hanno mostrato animali curiosi e intelligenti ma, al contempo, timidi e cauti. Durante la mia carriera accademica e successivamente nei quattro anni di pensione ho sempre pensato ai lupi come animali innocui, facendo eco alle parole di molti miei colleghi nordamericani. Mi sbagliavo!

Geist si era convinto della non pericolosità dei lupi per l'uomo in Nord America per via di una situazione molto diversa da quella eurasiatica. In Nord America il lupo si era dovuto confrontare con un numero elevato di cacciatori di pellicce nel contesto di grandi spazi non antropizzati, quindi anche in assenza di animali domestici in grado di attirarlo e di indurlo a rischiare. Generazione su generazione ha imparato a tenersi il più possibile alla larga dell'odore dell'uomo. Le cose sono in parte cambiate con l'instaurarsi di aree protette e di forme di protezione e, infatti, sono iniziati anche in Nord America i casi di aggressioni anche mortali all'uomo. La situazione (pregressa) del Nord America ha influenzato (era comodo) la lupologia e il lupismo europei che hanno avuto buon gioco a imporre la narrazione del "lupo innocuo" perché nel frattempo era estinto quasi ovunque (o, dove ancora presente era attivamente cacciato). Non hanno mai creduto al "lupo buono" i russi e gli asiatici. Come il dogma del "lupo buono"  influenzi in modo pericoloso l'informazione lo si vede in questo esempio sa Wiwihow (Come sopravvivere all'attacco di un lupo) un condensato del "dogma"

I lupi sono animali predatori e forti, ma non aggrediscono l'uomo. Se sei visto da un lupo, non scappare. Ignoralo, fagli capire che non vuoi avere niente a che fare con lui, non mostrare paura né panico e cerca di stare sereno. I lupi temono l'uomo piu di quanto l'uomo non tema loro.

Osserviamo che l'affermazione "i lupi non aggrediscono l'uomo" rappresenta un'enorme falsità considerate le prove della frequenza di aggressioni all'uomo in Europa e altrove (lo storico francese ne ha documentate tremila solo in Francia). Ma poi se non aggredisce l'uomo perché lo attacca e c'è bisogno di seguire un determinato comportamento per sopravvivere all'aggressione? 



Il quadro che Geist si è trovato a studiare all'isola di Vancouver era ben diverso!  I lupi qui si comportavano più da lupi russi che da lupi americani.  
Nei prati e nelle foreste vicino casa vivevano circa 120 cervi dalla coda nera e una mezza dozzina di grandi orsi neri (maschi). In inverno arrivarono dai 60 agli 80 cigni trombettieri, grandi stormi di oche del Canada, fischioni, germani reali e alzavole americane. Fagiani e “ruffed grouse” (Tetraone dal collare) non erano rari. Nell’autunno del 1995 ho visto le tracce di un primo lupo solitario. Poi, nel gennaio 1999, mio ​​figlio ed io abbiamo “tracciato” un paio di lupi nella neve. Un branco arrivò in quell’estate. Nei successivi tre mesi non fu più possibile vedere un cervo o le sue tracce nei prati, anche durante la stagione degli amori. Di notte vedevamo i cervi rannicchiarsi contro i fienili e le case dove, in precedenza, non si vedevano mai. Per la prima volta i cervi entrarono nel nostro giardino e girarono intorno alla casa. Conseguentemente aumentarono i danni ai nostri alberi da frutto e alle rose. I cigni trombettieri andarono via. Le oche e le anatre evitarono di frequentare i prati esterni spostandosi a ridosso delle stalle e dei granai. I fagiani e “ruffed grouse” svanirono. Il paesaggio sembrava vuoto, come se fosse stato privato della fauna selvatica. I lupi divennero progressivamente più audaci, avvicinandosi alle abitazioni, uccidendo e mutilando animali domestici e bestiame, affrontando senza alcun timore anche gli uomini. Non si è verificato nessun attacco diretto nei confronti dell’uomo da parte dei “nostri” lupi dopo che hanno iniziato ad avvicinarsi, perché sono stati uccisi. Un ufficiale del “Predator Control office”  ha provveduto successivamente a catturare gli altri.

Sulla base delle sue osservazioni, Geist ha elaborato uno schema che illustra come il lupo, da un comportamento schivo, passi ad attaccare l'uomo. Riprendiamo i due ultimi stadi perché, purtroppo, in Italia siamo in piano nella fase 6 e stiamo pericolosamente prossimi alla fase 7.  Nel 2017, a fronte di un attacco a un cane e al suo proprietario (provati dall'analisi Ispra del dna sulle ferite del cane e sulle lacerazioni ai calzoni dell'uomo), riportavamo per esteso la "Scala di Geist" (https://www.ruralpini.it/Erano_lupi.html) che l'autore aveva riportato in un saggio del 2007 (Qui l'originale).

Le fasi 6 e 7 del "modello Geist" di gradi di avvicinamento allo stadio in cui i lupi attaccano e uccidono gli uomini. Mordere i vestiti è il primo assaggio. Nel 2017 scrivevamo che "stiamo entrando nella fase 6", oggi, con la moltiplicazione di eipisodi di attacchi all'interno di centri abitati e nelle pertinenze delle abitazioni e delle aziende agricole dobbiamo riconoscere che siamo in pieno nella fase 6 e che ci sono tutte le premesse per il passaggio alla fase 7.  Di seguito alcuni episodi degli ultimi giorni.

Granarola di Gradara (Pesaro e Urbino) - 30/11/2022 - 8 lupi irrompono in un'azienda agricola, uccidono animali avicoli allevati in azienda. La moglie del titolare, una donna di 46 anni si trova circondata e si difende urlando e agitando un badile - La donna è stata ricoverata in ospedale in stato si schock.

Valle di San Bartolomeo (frazione collinare di Alessandria) - 24/11/2022 - Una lupo ha addentato i pantaloni di una donna che camminava lungo la strada. Un secondo lupo è stato avvistato dall'altra parte della strada. Nei giorni precedenti erano già stati avvistati  in paese. - Nessuna ferita.

Canale d'Agordo (Belluno) - 13/11/2022 - Un lupo attacca e preda di giorno un volpino di Pomerania nel giardino di una casa mentre il padrone stava facendo la legna a 30 m. - Cagnolino ucciso e portato via nel bosco.

Valsusa (Torino) - 25/11/2022 -  Quattro lupi circondano un cacciatore con il cane al guinzaglio e il fucile ne fodero in atteggiamento aggressivo. Solo alla seconda fucilata in aria desistono dal probabile attacco al cane. - Solo paura.

Cavaglià (Biella) - 1/12/2022 - Un cane a passeggio con il padrone nel bosco attaccato da due lupi. Il padrone riesce ad allontanarli con il bastone - ferita superficiale al cane.

Vitiano (Arezzo) -  3/12/2022 - Alle 20 il padrone di casa esce per prendere della legna. La cagnolina esce dal portone rimasto aperto e viene aggredita, e portata via da un lup visto sbucare dall'uomo - La cagnolina è stata ritrovata morta ma non consumata il giorno dopo.

Bibbiano di Capolona (Arezzo) - 8/11/2022 - Attacco di lupi dentro una stalla - 11 capre gravide uccise dentro,  tre sopravvissute con morsi al collo, una portata via.


Ma vediamo le fasi 6 e 7 di Geist.


6-I lupi rivolgono la loro attenzione alle persone e si avvicinano, inizialmente semplicemente esaminandole. Possono fare attacchi esitanti, quasi scherzosi, mordere e strappare gli indumenti, tentando di mordere gli arti ma ritirandosi se affrontati. Si difendono dalla gente ringhiando e abbaiando e rimanendo a circa 10, 20 passi di distanza.

7-I lupi attaccano le persone. Questi attacchi iniziali sono maldestri, poiché i lupi non hanno ancora imparato come abbattere la nuova preda in modo efficiente. Le persone attaccate possono spesso fuggire a causa della goffaggine negli attacchi. Un uomo maturo e coraggioso può sconfiggere o far fuggire un lupo. Tuttavia, contro un branco di lupi non c’è difesa.

Non basta avere un grosso bastone. Non si può più andare in giro da soli. La Regione Toscana nelle sue raccomandazioni lo dice espressamente. Il numero di lupi che circonda le persone è in aumento. O si gira armati (come i  guardiaparchi, cc forestali, polizia provinciale che spiegano come il lupo sia innocuo) o si può avventurarsi nei boschi sono in gruppo e dotati di grossi bastoni

Che i lupi tendano a frequentare gli ambienti antropizzati è normale. Negli ambienti dove l'uomo è presente vi sono opportunità alimentari (depositi di rifiuti, animali domestici) più facilmente accessibili delle prede selvatiche. Senza l'avvicinamento del lupo all'uomo la domesticazione non sarebbe stata possibile.  Ma, una volta che l'uomo ha avuto a disposizione un ausiliare prezioso - il cane -  l'ha utilizzato anche per tenere lontano il lupo. E la sopravvivenza del lupo è il risultato di un suo tenersi il più possibile a distanza, sulla base delle dure lezioni che i tentativi di avvicinamento comportavano. Quando il lupo diventa davvero pericoloso?  Quando l'uomo o per debolezza (declino demografico, invecchiamento, epidemie, carestie) o per quei motivi ideologici che stiamo sperimentando per la prima volta nella storia, come oggi, abbassa le difese. Allora  gli ambiti antropizzati vengono percepiti dal lupo non più come pericolosi e da evitare, ma come il proprio territorio. A questo punto l'uomo, se non si fa rispettare, è un animale come gli altri e quindi una possibile preda all'interno del territorio di caccia del lupo. Quando gli attacchi ai cani a ridosso delle abitazioni, nei cortili, nelle stalle, nei giardini  sono ormai usuali, come oggi in Italia, l'odore dell'uomo non è più un deterrente, l'uolo è in pericolo.

Il lupo è pericoloso per l'uomo quando quest'ultimo si avvicina agli habitat del lupo o il lupo a quelli dell'uomo

Certo è che, nel corso della storia, vi sono stati periodi di avvicinamento e di distanziamento. Nell'alto medioevo, la forte riduzione della popolazione umana e la ripresa dell'estensione dei boschi e degli incolti, determinarono un allontanamento tra uomo e lupo e l'indebolirsi nell'immaginario collettivo della minaccia rappresentata dal lupo.  Dal basso medioevo in avanti, pur con alti e bassi (vedi la ripresa dei boschi nel XVII secolo in corrispondenza con la crisi demografica ed economica), il bosco e gli ungulati selvatici sono andati rarefacendosi e l'uomo si è avvicinato gradualmente agli ultimi territori del lupo. La nuova vicinanza portava il lupo a interagire con l'uomo e con gli animali domestici. Tra la fine del Seicento e gli inizi dell'Ottocento si assiste a una recrudescenza di casi di antropofagia che vedevano tra le vittime giovanissimi pastori . Con i primi decenni dell'Ottocento, eliminati anche gli ultimi grandi boschi della pianura padana, il lupo si estingue quasi ovunque sopravvivendo sulle Alpi ancora per un secolo ma facendosi sempre più schivo per sfuggire a una persecuzione che la diffusione delle armi a canna rigata (oltre alla perdurante pratica dela cattura dei lupicini nelle tane) rendeva sempre più implacabile.

L'immagine del lupo quale feroce predatore, pericoloso per gli esseri umani è il frutto di un periodo di avvicinamento del lupo all'ambiente antropico per avanzata di quest'ultimo. Oggi le situzioni si sono ribaltate: in forza dei processi di abbandono dello spazio agrosilvopastorale, del ritorno in gran numero degli ungulati, lo spazio "cuscinetto" tra le aree "vocate" alla presenza del lupo e le aree a densa presenza antropica si è annullato: la crescita impetuosa delle popolazioni lupine in Italia, che ha portato a fare del nostro paese quello con la maggiore densità di lupi al mondo, ha portato i lupi a ridosso degli abitati e, sempre più spesso, anche a introdursi al loro interno.  Non dissuaso dalla reazione dell'uomo - inibita da un regime di super protezione che trova motivazione solo nella pericolosa utopia della "rinaturalizzazione" - il lupo oggi è stabilmente presente in aree intensamente antropizzate. Poco ci manca che venga considerato un animale sinantropo come i piccioni e si parla di "lupi urbani" quasi fosse un fenomeno normale. C'è da combattere una grande battaglia culturale, prima ancora che politica appellandosi a tutte le persone che, amche nelle randi città, non abbiano ancora abdicato al buon senso e a sentimenti di umanità e giustizia.


Articoli correlati

Una delusione la risoluzione dell'europarlamento sul lupo

(26/11/2022) - Mentre i media di regime fanno credere alla prossima apertura della "caccia" al lupo, la realtà è che nella risoluzione (che - non va dimenticato - alla fine è solo un invito alla Commissione) non è stato inserito il punto decisivo: il passaggio del lupo dall'allegato IV della Direttiva Habitat all'allegato V, quello delle specie "normalmente protette". Vi spieghiamo la risoluzione, venduta come una "svolta"  è una delusione, soprattutto per l'Italia. Un compromesso parecchio al ribasso che è difficile vendere come una vittoria. Tra l'altro si auspica il rifinanziamento dei progetti Life (Life Wolf Alps) per la "coesistenza". E l'impronta generale è quella della persistente ricerca della "coesistenza", dei continui monitoraggi, non riconoscendo che l'aumento della presenza e degli impatti sta portando a una situazione insostenibile e che, mentre si mena il can per l'aia come vogliono i lupisti, l'allevamento estensivo sta morendo. Che dire: pochissimi progressi, grande ambiguità. leggi tutto
 

Lo certificano i lupologi: in Europa il lupo scoppia di salute

(12/11/2022) - In vista della riunione della segreteria permanente della Convenzione di Berna (quella che nel lontanissimo 1979 decretò il regime di super protezione a favore del lupo), il gruppo degli esperti europei dei grandi carnivori (LCIE - Large carnivore initiative Europe) ha redatto un report nel quale sono costretti ad ammettere che la crescita del lupo è un fenomeno generale in Europa, che solo in qualche paese balcanico, dove sono comunque molto numerosi, è in diminuzione. Che nella maggior parte dei paesi è in atto una forte crescita che non accenna a diminuire. Il report è disponibile da tempo ma i media e la politica pare non se ne siano accorti. La Convenzione di Berna e la Commissione Europea non possono però ignorare un quadro demografico che fa venir meno i presupposti dello lo status giuridico di super protezione della specie. La spinta della lobby a favore di una protezione "a prescindere" è fortissima e come testimoniano anche le prime timide e impacciate dichiarazioni dei nuovi ministri del governo italiano, ben lungi dal riconoscere che c'è un'emergenza e che non si può perdere tempo nell'attivare piani di contenimento. leggi tutto

Lupo: quando la preda è un bambino

La notizia, divulgata dalle agenzie di stampa russe è stata ripresa anche dal settimanale americano Newsweek (Washington Post). Il fatto è avvenuto il 28 luglio in uno dei distretti più montagnosi del Daghestan (una repubblica autonoma della Russia europea), sul versante nord del Caucaso, al confine con la Georgia. Tre bambini sono stati attaccati da un lupo uscito dal bosco presso il villaggio di Kidero. Quello di 8 anni è rimasto ucciso (e trascinato a una certa distanza dal lupo) per difendere il fratellino di 6 anni. Quest' ultimo è stato comunque graveremente ferito al collo e agli arti, il terzo bambino è fuggito incolume.  Gli abitanti segnalano l'aumento del numero dei lupi nell'area a seguito del minore impegno delle autorità nel controllo della specie. La notizia non è stata riportata da nessun organo di informazione italiano e in Francia e Germania solo da siti di caccia . La mafia del lupo è efficiente. Per poter negare che i lupi rappresentino un pericolo  per l'uomo censurano le notizie. E le istituzioni e i media si allineano ai poteri occulti (altro che democrazia e libertà di informazione).leggi tutto
 
Il lupo colpisce in alta Valseriana

(22/07/2022) Bergamo - All'alpe Fontanamora, in alta Valseriana si registra una predazione di 12 ovini. Il fatto è avvenuto la notte del 15 luglio. Gli animali presentano inequivocabili lesioni alla gola. La gravità della notizia consiste nel fatto che tutto intorno all'alpe vi è lo storico comprensorio d'alpeggio del pastoralismo bergamasco con 10 mila ovini caricati. Perchè si tiene nascosto l'accaduto? Perchè non si allertano i pastori? L'alpe Fontanamora fa parte del pompatissimo progetto Pasturs attuato dalla coop Eliante (WWF), con il sostegno del Parco delle Orobie Bergamasche e della Coldiretti, purtroppo. Per anni il progetto Pasturs è stato venduto come dimostrazione della "convivenza" con il lupo. Una propaganda che approfittava del fatto che il lupo ... non c'era. Ora, nonostante la presenza di "personale appositamente formato" il lupo arriva e colpisce. L'altra considerazione riguarda il comportamento opaco degli organi competenti: polizia provinciale e corpo forestale che si guardano bene dall'avvisare i pastori dell'arrivo del predatore (per "proteggere" il lupo). Nessuna considerazione e nessun rispetto per i pastori da parte di organi istituzionali che hanno sposato in modo fazioso e ideologico la causa del lupo e del rewilding leggi tutto



Dallapiccola: un camaleonte in Trentino

(12/07/2022) Laura Zanetti, storico esponente dell'associaizione malghesi e pastori del Lagorai interviene stigmatizzando il trasformismo di Dallapiccola, un politico capace di passare dall'orsolupismo a ua strumntale difesa degli allevatori (ma solo perché ora è all'opposizione e deve attaccare la giunta che lo ha scalzato da assessore). leggi tutto



In Svezia il lupo è animale da gestire, in Italia solo ideologia

In concomitanza con gli esiti del "censimento" italico del lupo, che si è fermato a contare 3300 esemplari (hanno mandato in giro tutti orbi?), comunque non pochissimi anche se non se ne parla neppure di attivare le famose "deroghe" e iniziare un contenimento, il governo svedese fa sapere che intende ridurre i "suoi" lupi da 480 a 170, applicando le indicazioni del parlamento. Il confronto tra quello che avviene in Svezia e in Italia in tema di lupo ci consente di analizzare gli aspetti sociali e politici del problema. Dietro il "sacro lupo" c'è evidentemente tanta ideologia e la realtà di un mondo rurale non rappresentato, non tutelato, preso a calci in faccia (in barba alle belle parole dell'uguaglianza dei cittadini, della difesa dei diritti fondamentali ecc.)leggi tutto



Lupo: le regioni non possono più nascondersi

25/4/2022 - Lupo. Per troppo tempo la politica ha abdicato alle sue funzioni, quelle più importanti. Sinora ha lisciato il pelo a un'opinione pubblica emotivamente pro lupo (disinformata e montata dalla propaganda ben finanziata - con soldi pubblici - della potentissima lobby). Le regioni si sono nascoste dietro un dito anche se le loro competenze sono chiare come il sole. Dietro la farsa ignobile del "Progetto lupo", bloccato da sette anni, , un comodo alibi per la conferenza stato-regioni, per le regioni, per il ministero per lasciare marcire la situazione. Alla lobby del lupo va alla grande, gli allevatori chiudono le aziende, i cittadini dovranno scappare dai centri abitati dove i lupi entrano in casa. Ma sino a che punto si possono ignorare le esigenze costituzionalmente garantite di sicurezza, tutela della libertà e dell'economia dei territori? In vista del convegno del 7 maggio in val d'Ossola, la prima iniziativa forte iniziativa organizzata da allevatori e montanari vittime dell'incontrollata proliferazione del lupo sulle Alpi, torniamo sul tema dei lupi pericolosi (già affrontato in precedenti articoli qui su Ruralpini) e chiediamo ai politici: perché mettete ancora la testa nella sabbia e non vedere che siamo già arrivati a situazioni giudicate di pericolo da studiosi e da istituzioni pubbliche che si occupano di fauna nella vicina Svizzera? leggi tutto