(3/3/2022)
- Siamo ormai all'ultimo gradino della "scala di Geist". Negli ultimi
tempi le notizie di attacchi dei lupi nelle immediate pertinenze delle
abitazioni e sin dentro le stalle si sono moltiplicate. In molti casi
gli attacchi ai cani avvengono in presenza dell'uomo e si segnala il
caso di una donna alla quale un lupo ha "assaggiato" i pantaloni mentre
camminava in una frazione del comune di Alessandria. La cadenza di
queste notizie ma anche la natura degli attacchi, sempre più prossimi
all'uomo, fa pensare che, come previsto da Valerius Geist, si sia di
fronte a un'escalation che presto comporterà attacchi letali all'uomo.
Un'occasione per ricordare l'eminante studioso scomparso lo scorso anno
che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a mettere in guardia
contro i pericoli del lupismo, un'utopia - con molte analogie con
quelle che insanguinarono il Novecento - che porterà a un mare di
sofferenze per animali e esseri umani e - alla fine - all'estesa,
inevitabile (già largamante in atto) ibridazione del lupo. Prima o poi
il lupo dovrà essere di nuovo espulso, anche a vantaggio di
quello che resterà della specie, dagli ambienti antropizzati.
Valerius
Geist era l'anti Boitani, lo studioso canadese di fauna selvatica che
da decenni contestava il lupismo, la folle utopia di riempire i
paesaggi antropizzati di lupi.
Quello
che ha detto sulla strategia conservazionista lupista adottata in
Occidente è una pietra tombale sulla pretesa "scientificità" del
lupismo, che è solo un'ideologia goffamente mascherata di biologismo
riduzionista. Vediamo cosa scriveva in un ultimo contributo del 2019 (è
morto nel luglio 2021) dal titolo:«I
lupi e il lato oscuro del dogma "La Natura provvede meglio" ovvero come
la gestione dell'ambiente da parte dell'uomo sia vitale per mantenere
la biodioversità, la produttività degli ecosistemi e un trattamento
umano della fauna selvatica» (Convegno The Wolf in Europe – Utopia and Reality, tenuto in Germania) (...)
(...)
non c'è dubbio che i lupi in Europa seguano un percorso di lenta
escalation (Möller 2017)(F. N. Möller - All'inferno con i lupi. Sui
rischi e le conseguenze della tolleranza dei lupi in un paese densamente abitato. Libro in tedesco), che li porta sempre più vicino al punto di
attaccare gli umani. Gli attacchi sono inevitabili dal momento in cui i
lupi esplorano lo spazio degli esseri umani e si famigliarizzano con
esso. La teoria e gli studi sono abbastanza chiari su questo punto. È
opportuno chiedersi chi ne porterà legalmente la responsabilità e quali
saranno le conseguenze, quando saranno gli umani a diventare vittime
dei lupi. Si può anche prevedere, sulla base della storia, che i lupi
saranno rimossi ancora una volta dagli ambienti antropizzati in Europa
a causa dell'intollerabile danno che essi infliggono. I lupi non
appartengono all'ambiente antropizzato. Non solo provocano gravi danni
alla fauna selvatica e all'agricoltura, ma rappresentano anche una
minaccia reale per la salute pubblica e in determinate e ormai note
ciorcostanze uccidono gli esseri umani. Inoltre, dopo tutto il dolore,
la sofferenza e le privazioni che i lupi infliggono alle persone negli
ambienti antropizzati, dopo le enormi spese pubbliche per mantenere i
lupi, tutti gli sforzi e i costi si rivelano del tutto vani,perché,
negli ambienti antropizzati, essi degradano - attraverso l'ibridazione
con i cani e altri canidi, come i coyote in Nord America - in ibridi
senza valore e, alla fine, in semplici cani selvatici. L'ambiente
antropizzato distrugge inevitabilmente la vera specie naturale del
lupo. I lupi non possono essere conservati come specie darwiniana in
ambienti antropizzati. Ciò che viene fatto con i lupi negli Stati Uniti
e in Europa non ha nulla a che fare con la conservazione della natura.
Tuttavia, ciò che viene fatto con la legislazione è un modo costoso ma
sicuro per distruggere il lupo come specie frutto dell'evoluzione
naturale.
Geist
ha maturato queste convinzioni solo quando, alcuni anni dopo la
pensione, si è ritirato sull'isola di Vancouver. Durante la sua
carriera di biologo della selvaggina si era fatto l'idea che è propria
dei conservazionisti amerciani e che è stata sfortunatamente
"esportata" in Europa (dove pure c'erano delle esperienze storiche
diverse): le mie prime esperienze
con i lupi mi hanno mostrato animali curiosi e intelligenti ma, al
contempo, timidi e cauti. Durante la mia carriera accademica e
successivamente nei quattro anni di pensione ho sempre pensato ai lupi
come animali innocui, facendo eco alle parole di molti miei colleghi
nordamericani. Mi sbagliavo!
Geist
si era convinto della non pericolosità dei lupi per l'uomo in Nord
America per via di una situazione molto diversa da quella eurasiatica.
In Nord America il lupo si era dovuto confrontare con un numero elevato
di cacciatori di pellicce nel contesto di grandi spazi non
antropizzati, quindi anche in assenza di animali domestici in grado di
attirarlo e di indurlo a rischiare. Generazione su generazione ha
imparato a tenersi il più possibile alla larga dell'odore dell'uomo. Le
cose sono in parte cambiate con l'instaurarsi di aree protette e di
forme di protezione e, infatti, sono iniziati anche in Nord America i
casi di aggressioni anche mortali all'uomo. La situazione (pregressa)
del Nord America ha influenzato (era comodo) la lupologia e il lupismo
europei che hanno avuto buon gioco a imporre la narrazione del "lupo
innocuo" perché nel frattempo era estinto quasi ovunque (o, dove ancora
presente era attivamente cacciato). Non hanno mai creduto al "lupo
buono" i russi e gli asiatici. Come il dogma del "lupo buono"
influenzi in modo pericoloso l'informazione lo si vede in questo
esempio sa Wiwihow (Come sopravvivere all'attacco di un lupo) un condensato del "dogma"
I
lupi sono animali predatori e forti, ma non aggrediscono l'uomo. Se sei
visto da un lupo, non scappare. Ignoralo, fagli capire che non vuoi
avere niente a che fare con lui, non mostrare paura né panico e cerca di stare sereno. I lupi temono l'uomo piu di quanto l'uomo non tema loro.Osserviamo
che l'affermazione "i lupi non aggrediscono l'uomo" rappresenta
un'enorme falsità considerate le prove della frequenza di aggressioni
all'uomo in Europa e altrove (lo storico francese ne ha documentate
tremila solo in Francia). Ma poi se non aggredisce l'uomo perché lo
attacca e c'è bisogno di seguire un determinato comportamento per
sopravvivere all'aggressione?
Il
quadro che Geist si è trovato a studiare all'isola di Vancouver era ben
diverso! I lupi qui si comportavano più da lupi russi che da lupi
americani. Nei
prati e nelle foreste vicino casa vivevano circa 120 cervi dalla coda
nera e una mezza dozzina di grandi orsi neri (maschi). In inverno
arrivarono dai 60 agli 80 cigni trombettieri, grandi stormi di oche del
Canada, fischioni, germani reali e alzavole americane. Fagiani e
“ruffed grouse” (Tetraone dal collare) non erano rari. Nell’autunno del
1995 ho visto le tracce di un primo lupo solitario. Poi, nel gennaio
1999, mio figlio ed io abbiamo “tracciato” un paio di lupi nella
neve. Un branco arrivò in quell’estate. Nei successivi tre mesi non fu
più possibile vedere un cervo o le sue tracce nei prati, anche durante
la stagione degli amori. Di notte vedevamo i cervi rannicchiarsi contro
i fienili e le case dove, in precedenza, non si vedevano mai. Per la
prima volta i cervi entrarono nel nostro giardino e girarono intorno
alla casa. Conseguentemente aumentarono i danni ai nostri alberi da
frutto e alle rose. I cigni trombettieri andarono via. Le oche e le
anatre evitarono di frequentare i prati esterni spostandosi a ridosso
delle stalle e dei granai. I fagiani e “ruffed grouse” svanirono. Il
paesaggio sembrava vuoto, come se fosse stato privato della fauna
selvatica. I lupi divennero progressivamente più audaci, avvicinandosi
alle abitazioni, uccidendo e mutilando animali domestici e bestiame,
affrontando senza alcun timore anche gli uomini. Non si è verificato
nessun attacco diretto nei confronti dell’uomo da parte dei “nostri”
lupi dopo che hanno iniziato ad avvicinarsi, perché sono stati uccisi.
Un ufficiale del “Predator Control office” ha provveduto
successivamente a catturare gli altri.
Sulla
base delle sue osservazioni, Geist ha elaborato uno schema che illustra
come il lupo, da un comportamento schivo, passi ad attaccare l'uomo.
Riprendiamo i due ultimi stadi perché, purtroppo, in Italia siamo in
piano nella fase 6 e stiamo pericolosamente prossimi alla fase 7. Nel
2017, a fronte di un attacco a un cane e al suo proprietario (provati
dall'analisi Ispra del dna sulle ferite del cane e sulle lacerazioni ai
calzoni dell'uomo), riportavamo per esteso la "Scala di Geist"
(https://www.ruralpini.it/Erano_lupi.html) che l'autore aveva riportato in un saggio del 2007 (
Qui l'originale).
Le
fasi 6 e 7 del "modello Geist" di gradi di avvicinamento allo stadio in
cui i lupi attaccano e uccidono gli uomini. Mordere i vestiti è il
primo assaggio. Nel 2017 scrivevamo che "stiamo entrando nella fase 6",
oggi, con la moltiplicazione di eipisodi di attacchi all'interno di
centri abitati e nelle pertinenze delle abitazioni e delle aziende
agricole dobbiamo riconoscere che siamo in pieno nella fase 6 e che ci
sono tutte le premesse per il passaggio alla fase 7. Di seguito
alcuni episodi degli ultimi giorni.
Granarola di Gradara (Pesaro e Urbino) -
30/11/2022 - 8
lupi irrompono in un'azienda agricola, uccidono animali avicoli
allevati in azienda. La moglie del titolare, una donna di 46 anni si
trova circondata e si difende urlando e agitando un badile - La donna è stata ricoverata in ospedale in stato si schock.
Valle di San Bartolomeo (frazione collinare di Alessandria) - 24/11/2022 -
Una
lupo ha addentato i pantaloni di una donna che camminava lungo la
strada. Un secondo lupo è stato avvistato dall'altra parte della
strada. Nei giorni precedenti erano già stati avvistati in paese. -
Nessuna ferita.Canale d'Agordo (Belluno) -
13/11/2022 -
Un
lupo attacca e preda di giorno un volpino di Pomerania nel giardino di
una casa mentre il padrone stava facendo la legna a 30 m. -
Cagnolino ucciso e portato via nel bosco.
Valsusa (Torino) - 25/11/2022 - Quattro lupi circondano un cacciatore con il cane al guinzaglio
e il fucile ne fodero in atteggiamento aggressivo. Solo alla seconda
fucilata in aria desistono dal probabile attacco al cane. - Solo paura.
Cavaglià (Biella) - 1/12/2022 - Un cane a passeggio con il padrone nel bosco attaccato da due lupi. Il padrone riesce ad allontanarli con il bastone - ferita superficiale al cane.Vitiano (Arezzo) - 3/12/2022 - Alle 20 il padrone di casa esce per prendere della legna. La
cagnolina esce dal portone rimasto aperto e viene aggredita, e portata
via da un lup visto sbucare dall'uomo - La cagnolina è stata ritrovata morta ma non consumata il giorno dopo. Bibbiano di Capolona (Arezzo) - 8/11/2022 - Attacco di lupi dentro una stalla - 11 capre gravide uccise dentro, tre sopravvissute con morsi al collo, una portata via.
Ma vediamo le fasi 6 e 7 di Geist.6-I
lupi rivolgono la loro attenzione alle persone e si avvicinano,
inizialmente semplicemente esaminandole. Possono fare attacchi
esitanti, quasi scherzosi, mordere e strappare gli indumenti, tentando
di mordere gli arti ma ritirandosi se affrontati. Si difendono dalla
gente ringhiando e abbaiando e rimanendo a circa 10, 20 passi di
distanza.7-I
lupi attaccano le persone. Questi attacchi iniziali sono maldestri,
poiché i lupi non hanno ancora imparato come abbattere la nuova preda
in modo efficiente. Le persone attaccate possono spesso fuggire a causa
della goffaggine negli attacchi. Un uomo maturo e coraggioso può
sconfiggere o far fuggire un lupo. Tuttavia, contro un branco di lupi
non c’è difesa.
Non
basta avere un grosso bastone. Non si può più andare in giro da soli.
La Regione Toscana nelle sue raccomandazioni lo dice espressamente. Il
numero di lupi che circonda le persone è in aumento. O si gira armati
(come i guardiaparchi, cc forestali, polizia provinciale che
spiegano come il lupo sia innocuo) o si può avventurarsi nei boschi
sono in gruppo e dotati di grossi bastoniChe
i lupi tendano a frequentare gli ambienti antropizzati è normale. Negli
ambienti dove l'uomo è presente vi sono opportunità alimentari
(depositi di rifiuti, animali domestici) più facilmente accessibili
delle prede selvatiche. Senza l'avvicinamento del lupo all'uomo la
domesticazione non sarebbe stata possibile. Ma, una volta che
l'uomo ha avuto a disposizione un ausiliare prezioso - il cane -
l'ha utilizzato anche per tenere lontano il lupo. E la sopravvivenza
del lupo è il risultato di un suo tenersi il più possibile a distanza,
sulla base delle dure lezioni che i tentativi di avvicinamento
comportavano. Quando
il lupo diventa davvero pericoloso? Quando l'uomo o per debolezza
(declino demografico, invecchiamento, epidemie, carestie) o per quei
motivi ideologici che stiamo sperimentando per la prima volta nella
storia, come oggi, abbassa le difese. Allora gli ambiti
antropizzati vengono percepiti dal lupo non più come pericolosi e da
evitare, ma come il proprio territorio. A questo punto l'uomo, se non
si fa rispettare, è un animale come gli altri e quindi una possibile
preda all'interno del territorio di caccia del lupo. Quando gli
attacchi ai cani a ridosso delle abitazioni, nei cortili, nelle stalle,
nei giardini sono ormai usuali, come oggi in Italia, l'odore
dell'uomo non è più un deterrente, l'uolo è in pericolo.Il lupo è pericoloso per l'uomo quando quest'ultimo si avvicina agli habitat del lupo o il lupo a quelli dell'uomo
Certo
è che, nel corso della storia, vi sono stati periodi di avvicinamento e
di distanziamento. Nell'alto medioevo, la forte riduzione della
popolazione umana e la ripresa dell'estensione dei boschi e degli
incolti, determinarono un allontanamento tra uomo e lupo e
l'indebolirsi nell'immaginario collettivo della minaccia rappresentata
dal lupo. Dal basso medioevo in avanti, pur con alti e bassi
(vedi la ripresa dei boschi nel XVII secolo in corrispondenza con la
crisi demografica ed economica), il bosco e gli ungulati selvatici sono
andati rarefacendosi e l'uomo si è avvicinato gradualmente agli ultimi
territori del lupo. La nuova vicinanza portava il lupo a interagire con
l'uomo e con gli animali domestici. Tra la fine del Seicento e gli
inizi dell'Ottocento si assiste a una recrudescenza di casi di
antropofagia che vedevano tra le vittime giovanissimi pastori . Con i
primi decenni dell'Ottocento, eliminati anche gli ultimi grandi boschi
della pianura padana, il lupo si estingue quasi ovunque sopravvivendo
sulle Alpi ancora per un secolo ma facendosi sempre più schivo per
sfuggire a una persecuzione che la diffusione delle armi a canna rigata
(oltre alla perdurante pratica dela cattura dei lupicini nelle tane)
rendeva sempre più implacabile. L'immagine
del lupo quale feroce predatore, pericoloso per gli esseri umani è il
frutto di un periodo di avvicinamento del lupo all'ambiente antropico
per avanzata di quest'ultimo. Oggi le situzioni si sono ribaltate: in
forza dei processi di abbandono dello spazio agrosilvopastorale, del
ritorno in gran numero degli ungulati, lo spazio "cuscinetto" tra le
aree "vocate" alla presenza del lupo e le aree a densa presenza
antropica si è annullato: la crescita impetuosa delle popolazioni
lupine in Italia, che ha portato a fare del nostro paese quello con la
maggiore densità di lupi al mondo, ha portato i lupi a ridosso degli
abitati e, sempre più spesso, anche a introdursi al loro interno.
Non dissuaso dalla reazione dell'uomo - inibita da un regime di
super protezione che trova motivazione solo nella pericolosa utopia
della "rinaturalizzazione" - il lupo oggi è stabilmente presente in
aree intensamente antropizzate. Poco ci manca che venga considerato un
animale sinantropo come i piccioni e si parla di "lupi urbani" quasi
fosse un fenomeno normale. C'è da combattere una grande battaglia
culturale, prima ancora che politica appellandosi a tutte le persone
che, amche nelle randi città, non abbiano ancora abdicato al buon senso
e a sentimenti di umanità e giustizia.