Nuovo Header

Lupo

Michele Corti, 5 marzo 2023

Il lupo in casa: l'Italia è invasa dai lupi "in via di estinzione"



  • (5/3/2023) - Chi come ruralpini denuncia da 14 anni la gravità del pericolo lupo ha la magra consolazione di poter dire: "l'avevo detto". Oggi si è finalmente formato un movimento sociale che contesta la politica del mantenimento della protezione assoluta del lupo anche a fronte di una presenza ubiquitaria, spavalda, aggressiva. Un mantenimento chiaramente politico-ideologico, sostenuto dal potente partito del lupo. Le cronache del febbraio 2023 sono ricche di notizie che solo pochi anni fa sarebbero state ritenute impossibili. Ormai l'apparizione del lupo fa notizia solo se interessa città e centri maggiori, se entra nei cortili e nei giardini, se riguarda la predazione di animali d'affezione o non le usuali umili vittime. Le stragi di pecore non fanno più notizia. Ci si preoccupa, invece, dei lupi salvati, di cui si tenta il recupero nonostante fratture multiple, rogna, gravi ferite. Un animalismo di stato che spreca risorse per animali che dovrebbero essere "selvatici", esposti alla "legge della natura" (quella che si invoca per giustificare le stragi di domestici che, in quanto tali, dovrebbero essere protetti dall'uomo in base alla legge naturale della simbiosi ). Invece i lupi "selvatici" (ma sempre più allevati) sono catturati, ospedalizzati, operati riabilitati, rilasciati. Salvo poi "non farcela" (due casi solo nel febbraio 2023). Per i lupi morti in circostanze men che chiare, ma anche per quelli stirati sulle strade, si praticano autopsie e si eseguono indagini. Non sono solo i fanatici animalisti affetti da sindrome lupomane ma le istituzionia comportarsi così. Intanto nessuno si muove per stabilire regole per allontanare i lupi dai centri abitati e dalle città. Per i lupisti essi sono i benvenuti e un fatto da salutare con giubilo. Ma dovrebbero dirlo a chi si è visto sparire cani, gatti, galline, oche.
.

Lupo nel centro di Busto Arzizio

Chi segue, anche solo da pochi anni, la vicenda surreale del lupo in Italia non può non essersi accorto che, rispetto all'inverno scorso, la quantità di notizie, di avvistamenti, di discussioni, di conferenze sul lupo sè aumentato in modo esponenziale. Aumentano i lupi e aumentano anche le tipologie di notizie. Qualche anno fa si parlava di predazioni di animali da reddito e di avvistamenti nelle campagne. Poi sono arrivati gli avvistamenti nei pressi dei paesi e le prime predazioni di cani e gatti. La novità sono i lupi che passeggiano nel centro delle città. La dieta dei lupi ormai, essendosi espansi in aree urbane e suburbane, comprende cani, gatti, galline e altri volatili. La paura dell'uomo è ormai un lontano ricordo.

Cronache del lupo

Pare allucinante ma quasi ogni giorno escono notizie che si possono incasellare nelle seguenti rubriche:
Lupi feriti e uccisi  - da una sola rubrica sono nate le rubriche specialistiche dei lupi vittime di incidenti stradali, di incidenti ferroviari, di regolamenti di conti tra lupi, di lupi sparati o avvelenati (conseguenza dell'inerzia dello stato). E poi c'è la rubrica dei lupi salvati e curati, riabilitati e rilasciati in "natura" e che "non ce l'hanno fatta".
Avvistamenti - c'erano una volta gli avvistamenti nelle montagne e nelle campagne, ora fa notizia solo se il lupo va in città o in grossi centri, al mare gli avvistamenti nelle campagne sono inflazionati. I lupi sono ovunque.
Predazioni -  Quelle di pecore, capre, asini, vitelli non sono più riportate dalle cronache, si riferiscono quelle un po' poiù "pittoresche": il lupo con l'oca in bocca, con il gatto. Ormai non si salva più nulla. Il lupo entra nei pollai, nei cortili, nei giardini, quello che trova prende.



Lupo con oca ad Asti

Lupo con un gatto ad Arezzo

Lupo con gallina ad Arezzo. La continua presenza di lupi ad Arezzo ha portato alla costituzione del Comitato Emergenza lupo. Un'iniziativa meritoria che andrebbe replicata in tutta Italia. Senza un'azione di contro lobbysmo nulla si otterrà dalla politica.


Nel giro di un mese lupi sono stati avvistati a Verona, Busto Arsizio, Arezzo, Varese, Pesaro, Savona, Courmayeur, Cairo Montenotte. Solo per citare centri più grossi e noti. Le presenze dei paesi di montagna ormai non fanno più notizia. 


Lupo a Courmayeur. Ci auguriamo vivamente che tornino in stagione turistica a fare banchetto di pet di ricchi radical-green-chic milanesi (che pagano 10 mila euro al metro la "baita")


Lupo nei pressi dell'Ospedale di Varese
Lupo a Montorio, quartiere di Verona. Per inseguire un gatto finisce incastrato in una roggia. Salvato, curato, riabilitato, rilasciato in Lessinia viene trovato poi morto.

C'è poi il capitolo edificante da Libro cuore del XXI secolo dei "salvataggi". Ogni epoca esige storie lacrimevoli a lieto fine. Così, a pro del cuore sensibile delle dame ecoprogressiste di città (quelle che vogliono aborti al nono mese ed eutanasia per vecchi e malati) si infittisce la rubrica strappalacrime dei "lupi salvati" o dei "tentativi di salvataggio". I Centri di recupero devono essere ben finanziati in epoca di tagli alla sanità. I lupi vengono subito sottoposti ad analisi e operazioni. Niente liste di attesa.


Si tenta di salvare anche lupi in pessime condizioni come il giovane recuperato sotto un ponte in Irpinia da operai dell'Anas con un difficile salvataggio nel fiume Ofanto (https://www.youtube.com/watch?v=x_bdoJYSA9M). Aveva fratture multiple alle zampe. Ma i veterinari hanno cercato lo stesso di metterlo in sesto e trasferito al Centro regionale veterinario di Napoli è deceduto.


Anche i lupi che si cacciano da soli in situazioni assurde sono salvati con interventi complessi. Così il lupo di Verona di cui sopra, così il lupo incastratosi in un giardino nel centro di Savona. Il lupismo consente al lupo di invadere ogni lembo di territorio. Poi tocca anche salvarli. Paga pantalone, tanto. 



Dopo tante amorevoli e costose cure, le bestiole vengono rilasciate in "natura" (ma non facciamo ridere!) pronte a uccidere di nuovo ogni creatura vivente che possa soddisfare il loro appetito. Per la gioia delle madame e delle madamine ecoprogressiste. Non pochi quattrini pubblici vengono anche sperperati per indagini degne di Sherlock Holmes sui lupi trovati stecchiti. I lupisti in divisa sospettano sempre che dietro una carcassa lupina ci sia la mano del lupicida. E allora lunghe, costose e complesse indagini necroscopiche e ambientali per risalire alle cause della morte.

Certo che tutte queste attività, per quanto costose restano sempre al di sotto delle enormi cifre spese per i progetti pro lupo. Per ottenere l'Italia invasa dai lupi (nessun paese ha una densità così alta) sono stati spesi in progetti 42 milioni di euro per la maggior parte gestiti dal gruppo Boitani e IEA (ovvero sempre lui con la cerchia di amici e parenti). Una spesa che non ha uguali nel mondo e spiega la costruzione di un agguerrito partito del lupo.



Articoli correlati


Da Lollobrigida una delegazione di pastori e allevatori: "il lupo fa morire le nostre attività"

(24/12/2022) Siamo finalmente di fronte all'inizio di una reazione organizzata dei pastori e degli allevatori sul tema dell'impatto sempre più grave del lupo. Il 29 Novembre 2022, a Saint-Jean-de-Bournai, in Francia, ha avuto luogo un meeting internazionale con rappresentanze di allevatori provenienti da 11 nazioni europee (inclusa l’Italia) per richiedere all’Unione Europea e ai paesi della Convenzione di Berna il declassamento del livello di protezione della specie lupo. Sappiamo che poi il parlamento europeo ha poi deluso le aspettative con una risoluzione ambigua e inconcludente che evita di impegnare la commissione sul punto cruciale. Il 19 gennaio  una delegazione di pastori e allevatori di nove regioni , accompagnata dall'eurodeputato Fiocchi, ha invece incontrato il ministro dell'agricoltura Lollobrigida,  al quale - consapevole della gravità del problema - sono stati esposti i diversi aspetti che assume  il problema. leggi tutto

Il lupo attacca sempre più vicino all'uomo

(03/13/2022) - Siamo ormai all'ultimo gradino della "scala di Geist". Negli ultimi tempi le notizie di attacchi dei lupi nelle immediate pertinenze delle abitazioni e sin dentro le stalle si sono moltiplicate. In molti casi gli attacchi ai cani avvengono in presenza dell'uomo e si segnala il caso di una donna alla quale un lupo ha "assaggiato" i pantaloni mentre camminava in una frazione del comune di Alessandria. La cadenza di queste notizie ma anche la natura degli attacchi, sempre più prossimi all'uomo, fa pensare che, come previsto da Valerius Geist, si sia di fronte a un'escalation che presto comporterà attacchi letali all'uomo. Un'occasione per ricordare l'eminante studioso scomparso lo scorso anno che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a mettere in guardia contro i pericoli del lupismo, un'utopia - con molte analogie con quelle che insanguinarono il Novecento - che porterà a un mare di sofferenze per animali e esseri umani e - alla fine - all'estesa, inevitabile (già largamante in atto) ibridazione del lupo. Prima o poi il lupo  dovrà essere di nuovo espulso, anche a  vantaggio di quello che resterà della specie, dagli ambienti antropizzati. . leggi tutto

Una delusione la risoluzione dell'europarlamento sul lupo

(26/11/2022) - Mentre i media di regime fanno credere alla prossima apertura della "caccia" al lupo, la realtà è che nella risoluzione (che - non va dimenticato - alla fine è solo un invito alla Commissione) non è stato inserito il punto decisivo: il passaggio del lupo dall'allegato IV della Direttiva Habitat all'allegato V, quello delle specie "normalmente protette". Vi spieghiamo la risoluzione, venduta come una "svolta"  è una delusione, soprattutto per l'Italia. Un compromesso parecchio al ribasso che è difficile vendere come una vittoria. Tra l'altro si auspica il rifinanziamento dei progetti Life (Life Wolf Alps) per la "coesistenza". E l'impronta generale è quella della persistente ricerca della "coesistenza", dei continui monitoraggi, non riconoscendo che l'aumento della presenza e degli impatti sta portando a una situazione insostenibile e che, mentre si mena il can per l'aia come vogliono i lupisti, l'allevamento estensivo sta morendo. Che dire: pochissimi progressi, grande ambiguità. leggi tutto
 

Lo certificano i lupologi: in Europa il lupo scoppia di salute

(12/11/2022) - In vista della riunione della segreteria permanente della Convenzione di Berna (quella che nel lontanissimo 1979 decretò il regime di super protezione a favore del lupo), il gruppo degli esperti europei dei grandi carnivori (LCIE - Large carnivore initiative Europe) ha redatto un report nel quale sono costretti ad ammettere che la crescita del lupo è un fenomeno generale in Europa, che solo in qualche paese balcanico, dove sono comunque molto numerosi, è in diminuzione. Che nella maggior parte dei paesi è in atto una forte crescita che non accenna a diminuire. Il report è disponibile da tempo ma i media e la politica pare non se ne siano accorti. La Convenzione di Berna e la Commissione Europea non possono però ignorare un quadro demografico che fa venir meno i presupposti dello lo status giuridico di super protezione della specie. La spinta della lobby a favore di una protezione "a prescindere" è fortissima e come testimoniano anche le prime timide e impacciate dichiarazioni dei nuovi ministri del governo italiano, ben lungi dal riconoscere che c'è un'emergenza e che non si può perdere tempo nell'attivare piani di contenimento. leggi tutto

Lupo: quando la preda è un bambino

La notizia, divulgata dalle agenzie di stampa russe è stata ripresa anche dal settimanale americano Newsweek (Washington Post). Il fatto è avvenuto il 28 luglio in uno dei distretti più montagnosi del Daghestan (una repubblica autonoma della Russia europea), sul versante nord del Caucaso, al confine con la Georgia. Tre bambini sono stati attaccati da un lupo uscito dal bosco presso il villaggio di Kidero. Quello di 8 anni è rimasto ucciso (e trascinato a una certa distanza dal lupo) per difendere il fratellino di 6 anni. Quest' ultimo è stato comunque graveremente ferito al collo e agli arti, il terzo bambino è fuggito incolume.  Gli abitanti segnalano l'aumento del numero dei lupi nell'area a seguito del minore impegno delle autorità nel controllo della specie. La notizia non è stata riportata da nessun organo di informazione italiano e in Francia e Germania solo da siti di caccia . La mafia del lupo è efficiente. Per poter negare che i lupi rappresentino un pericolo  per l'uomo censurano le notizie. E le istituzioni e i media si allineano ai poteri occulti (altro che democrazia e libertà di informazione).leggi tutto
 
Il lupo colpisce in alta Valseriana

(22/07/2022) Bergamo - All'alpe Fontanamora, in alta Valseriana si registra una predazione di 12 ovini. Il fatto è avvenuto la notte del 15 luglio. Gli animali presentano inequivocabili lesioni alla gola. La gravità della notizia consiste nel fatto che tutto intorno all'alpe vi è lo storico comprensorio d'alpeggio del pastoralismo bergamasco con 10 mila ovini caricati. Perchè si tiene nascosto l'accaduto? Perchè non si allertano i pastori? L'alpe Fontanamora fa parte del pompatissimo progetto Pasturs attuato dalla coop Eliante (WWF), con il sostegno del Parco delle Orobie Bergamasche e della Coldiretti, purtroppo. Per anni il progetto Pasturs è stato venduto come dimostrazione della "convivenza" con il lupo. Una propaganda che approfittava del fatto che il lupo ... non c'era. Ora, nonostante la presenza di "personale appositamente formato" il lupo arriva e colpisce. L'altra considerazione riguarda il comportamento opaco degli organi competenti: polizia provinciale e corpo forestale che si guardano bene dall'avvisare i pastori dell'arrivo del predatore (per "proteggere" il lupo). Nessuna considerazione e nessun rispetto per i pastori da parte di organi istituzionali che hanno sposato in modo fazioso e ideologico la causa del lupo e del rewilding leggi tutto



Dallapiccola: un camaleonte in Trentino

(12/07/2022) Laura Zanetti, storico esponente dell'associaizione malghesi e pastori del Lagorai interviene stigmatizzando il trasformismo di Dallapiccola, un politico capace di passare dall'orsolupismo a ua strumntale difesa degli allevatori (ma solo perché ora è all'opposizione e deve attaccare la giunta che lo ha scalzato da assessore). leggi tutto



In Svezia il lupo è animale da gestire, in Italia solo ideologia

In concomitanza con gli esiti del "censimento" italico del lupo, che si è fermato a contare 3300 esemplari (hanno mandato in giro tutti orbi?), comunque non pochissimi anche se non se ne parla neppure di attivare le famose "deroghe" e iniziare un contenimento, il governo svedese fa sapere che intende ridurre i "suoi" lupi da 480 a 170, applicando le indicazioni del parlamento. Il confronto tra quello che avviene in Svezia e in Italia in tema di lupo ci consente di analizzare gli aspetti sociali e politici del problema. Dietro il "sacro lupo" c'è evidentemente tanta ideologia e la realtà di un mondo rurale non rappresentato, non tutelato, preso a calci in faccia (in barba alle belle parole dell'uguaglianza dei cittadini, della difesa dei diritti fondamentali ecc.)leggi tutto



Lupo: le regioni non possono più nascondersi

25/4/2022 - Lupo. Per troppo tempo la politica ha abdicato alle sue funzioni, quelle più importanti. Sinora ha lisciato il pelo a un'opinione pubblica emotivamente pro lupo (disinformata e montata dalla propaganda ben finanziata - con soldi pubblici - della potentissima lobby). Le regioni si sono nascoste dietro un dito anche se le loro competenze sono chiare come il sole. Dietro la farsa ignobile del "Progetto lupo", bloccato da sette anni, , un comodo alibi per la conferenza stato-regioni, per le regioni, per il ministero per lasciare marcire la situazione. Alla lobby del lupo va alla grande, gli allevatori chiudono le aziende, i cittadini dovranno scappare dai centri abitati dove i lupi entrano in casa. Ma sino a che punto si possono ignorare le esigenze costituzionalmente garantite di sicurezza, tutela della libertà e dell'economia dei territori? In vista del convegno del 7 maggio in val d'Ossola, la prima iniziativa forte iniziativa organizzata da allevatori e montanari vittime dell'incontrollata proliferazione del lupo sulle Alpi, torniamo sul tema dei lupi pericolosi (già affrontato in precedenti articoli qui su Ruralpini) e chiediamo ai politici: perché mettete ancora la testa nella sabbia e non vedere che siamo già arrivati a situazioni giudicate di pericolo da studiosi e da istituzioni pubbliche che si occupano di fauna nella vicina Svizzera? leggi tutto