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Lupo

Michele Corti, 05 agosto 2023



  • Non venite a fare vacanze in Italia. Si rischia di essere morsi dai lupi, protetti come vacche sacre a scapito dell'incolumità delle persone

A Vasto, una località turistica balneare dell'Abruzzo, le aggressioni da parte dei lupi proseguono da un anno a questa parte. Si sono registrati 10 episodi con 11 feriti. Dopo tutto questo la task force (ma quale force?) sta mettendo delle fototrappole.  Così, successivamente, saranno messi dei lacci per acciuffare la bestia. A giugno avevano posato una gabbia per cani (perché sperano sempre - contro ogni evidenza - che sia un cane, una nella quale un lupo non sarebbe mai entrato. Nonostante siano arrivati, in ritardo, a capire i percorsi abitudinari del lupo (cui già a giugno facevamo riferimento su Ruralpini). Nonostante che, ora, anche la Task force conosca la zona a rischio, il comune si guarda bene di posare cartelli avvisando del pericolo. Cari turisti stranieri, quando telefonate agli albergatori per sapere se ci sono i lupi vi mentono dicendo che tutto è tranquillo. Non è vero, non solo a Vasto, in quasi tutta Italia. Forse dovreste sapere che non c'è paese al mondo con una densità di lupi superiore all'Italia. Dovreste sapere che la presenza dei lupi non viene segnalata mentre si dovrebbe avvisare i turisti di non avventurarsi da soli e senza bastone lungo i sentieri, non si fa nulla per allertare il turista "per non creare allarmismo". In realtà non si fa "allarmismo" per non "rovinare la reputazione" del lupo, riabilitato dopo secoli di diffamazioni (nascondendo in modo pesantemente disonesto i dati sulle aggressioni mortali del passato). In Italia c'è così poco rispetto per la sicurezza delle persone che, persino a Vasto - con 10 aggressioni in meno di un anno - non si informano i turisti e non si mettono avvisi e cartelli. E allora meglio andare in paesi più civili sperando che l'economia turistica italiana ne soffra (è doloroso dirlo), sperando che in seguito alla scossa ci sia un cambiamento di linea. Sperando di agire in tempo prima che muoia qualcuno, magari un turista straniero; prima che la notizia di un'Italia infestata da lupi fuori controllo determini una debacle senza possibilità di recupero.

Se volete sostenerci, se volete aiutare il Trentino, vi imploro: andate al mare, non venite in Trentino. Così scriveva una donna trentina bene informata della problematica Life Ursus che precisava :

Apparentemente a discapito mio e di tutti gli operatori turistici dell'arco alpino che lavorano nelle comunità interessate dalla presenza dell'orso, vi chiedo, anzi, vi imploro, non venite da noi in vacanza. È l'unico modo che ci rimane per far sentire la voce di chi, ogni volta che esce di casa, sta col fiato sospeso e si deve costantemente guardare alle spalle. Aiutateci a mettere fine a questo incubo che dura da troppo, troppo tempo: ANDATE AL MARE. Grazie.
(qui l'articolo: Per smontare Life Ursus andate al mare)

Andare al mare? Ma al mare si rischia di essere morsi da un lupo. E' successo nel 2020 in un villaggio turistico di Otranto, è successo a Vasto marina la scorsa estate e ancora quest'anno. Il problema non è mare o monti, il problema è che l'Italia è presa dall'incantesimo malefico dell'animal-ambientalismo nella sua componente di punta orsolupista. E allora dobbiamo essere coraggiosi e dire ai turisti stranieri: "Non credete alle rassicurazioni delle agenzie e degli operatori turistici, non venite in Italia infestata da lupi che i poteri pubblici intendono continuare a venerare come vacche sacre; anche se le probabilità di essere aggrediti sono molto basse, quando vi verrà raccontato cosa sta succedendo non vi inoltrerete più su spiagge remote o sui sentieri di montagna senza ansia. E allora non è meglio punire un paese che non si preoccupa dell'incolumità dei suoi cittadini e dei turisti per continuare a venerare ideologicamente il lupo? Andate in Spagna, andate in Grecia, andate in Croazia". Questo va detto a tutela del turismo, per evitare danni maggiori nel prossimo futuro.
Gli operatori turistici meno miopi stanno già sostenendo l'azione di comitati e associazioni di allevatori e di cittadini che chiedono una svolta. Una svolta che il nuovo Piano lupo impedirebbe per altri 10 anni. Perdere qualche cliente oggi è un prezzo lieve se serve a dare una frustata alle associazioni di categorie, ai media, alla politica sempre troppo servili con la cultura dominate, con le lobby più forti, a imprimere una sterzata e ad evitare il peggio. Se associazioni di categoria, media, politici non lo faranno in nome dell'interesse del paese lo faranno perché puniti o minacciati di punizione da parte dagli associati, dei lettori, dagli elettori che non saranno contenti del discredito che cadrà sull'Italia quando i lupi uccideranno qualcuno, facendo girare la notizia in tutto il mondo e rovinando un capitale di fiducia e apprezzamento per la nostra offerta turistica.

Tabella 1 e 1 bis - Casistica delle aggressioni da parte del "lupo di Vasto"



Il "lupo di Vasto" rientrerà negli annali della storia del lupo come caso di scuola di incapacità di gestione e di tutela dei cittadini (specie se gli attacchi continueranno ancora). La Task force del Parco della Maiella e delle altre istituzioni ha peraltro già rimediato solenni figuracce. Tutti gli inetti che si sono occupati del "lupo di vasto" dovrebbero essere denunciati da chi ha subito gli attacchi e dai cittadini che vengono messi a rischio per colpa loro. Ma siamo in Italia e i sudditi subiscono, per ignavia, per paura, per "dissuasioni". E si va di male in peggio. nella girandola di notizie sugli attacchi del lupo di Vasto molti avranno perso il conto e non sono stati messi in condizione di capire la portata di quanto successo. E allora vi aiutiamo noi con una tabella che riassume quanto successo e che aiuta a capire non poche cose.

Il ragazzo ferito il 27 luglio

Il braccio dell'uomo ferito sulla pista ciclabile il 18 agosto 2022. Il braccio è stato ridotto così perché usato dall'uomo per parate l'attacco (che probabilmente mirava al volto dell'uomo)

Il referto medico relativo alle ferite della foto precedente.

La schiena della bimba ferita il 7 maggio 2023

Le gambe dei ventenni feriti il 2 agosto 2023

Gli episodi di Vasto iniziano il 7 agosto 2022. Dopo un ulteriore attacco a pochi km di distanza dal primo, il lupo non si fa più vedere. Gli attacchi riprendono ai primi di maggio e si susseguono a giugno, luglio e agosto. In realtà il caso del "lupo di Vasto" o della "bestia di Vasto" per analogia con i più famosi casi del XVIII secolo (la bestia del Gévaudan e la più nostrana bestia di Cusago, alle porte di Milano), ha dei precedenti. Sin dal 2019 un branco di lupi veniva avvistato da alcuni turisti a Punta Aderci.


Nel 2019 il biologo Andrea Mazzatenta, docente di Psicobiologia all'Università di Teramo, sosteneva nell'articolo sopra riportato che non vi fosse alcun pericolo per l'uomo. Nel 2023 Mazzatenta ha però sostento, sulla base delle sue osservazioni, che il "lupo di Vasto" che attacca le persone è proprio un lupo, uno dei lupi che frequentano la zona, un lupo "normale". Mazzatenta, quando l'abbiamo incontrato il 16 giugno, il giorno prima del convegno di Vasto sul tema "Lupo e incolumità pubblica", al quale ha presentato una relazione, ci  ha mostrato il percorso del lupo, descrivendolo in dettaglio.

Il lupo sulla spiaggia durante le sue passeggiate notturne

 La spiaggia per questo (sempre che sia uno solo) o altri lupi è un elemento transito verso le riserve dove essi trovano rifugio e un territorio di caccia (ai giovani cinghiali). L'avere creato delle riserve di selvaggina protetta e intoccabile praticamente sulla spiaggia (ci riferiamo a quella di Marina di Vasto) - che integrano convenientemente la dieta a base di rifiuti di cibo lasciati in spiaggia e comunque accessibili ai lupi (non risultano installati cassonetti a prova di lupo) - è all'origine della presenza dei lupi e di tutti i problemi che essi stanno creando a Vasto.



Nella foto (nostra) sopra la scala (passaggio alla "sirenetta") utilizzata (in primavera) dal "lupo di Vasto" per avvicinarsi alla spiaggia provenendo dalla boscaglia dove può (poteva) muoversi anche lungo la pista ciclabile.


Attraverso la scaletta della foto (nostra) il lupo arriva(va) alla spiaggia e poi proseguiva lungo l'arenile o il viale di lungomare. Questa è la zona del monumento alla bagnante dove si sono verificate diverse aggressioni (quella alla bambina di 4 anni e quella alla turista bolognese di 46 anni nel corso della quale il lupo ha puntato anche alla bambina della donna difesa dal padre). Tutte queste notizie le avevamo già accennate nel nostro resoconto del convegno di Vasto; l'articolo era del 27 giugno. Queste foto sono del 16 giugno.

Il punto in cui la strada proveniente da Vasto centro si innesta sul lungomare (la spiaggia è alle spalle). Un punto fisso di passaggio del lupo dove avrebbe anche subito un investimento e dove è stato fotografato (anche prima delle fototrappole della Task force)(foto nostra)

Sceso in spiaggia il lupo proseguiva verso la Riserva naturale di Marina di Vasto (la macchia di vegetazione arborea indicata dalla freccia rossa)(foto nostra). La spiaggia tra Marina di Vasto e quella di San Salvo è stata la protagonista di quasi tutte le aggressioni (tranne quella non andata a segno della coppia che usciva da una casa di amici a tarda sera, non sappiamo a che distanza dalla spiaggia). Nella mappa sotto schematizziamo il percorso del lupo.



Il lupo all'inizio del lungomare di Marina di Vasto nel punto dove si innesta la strada che proviene da Vasto centro (molto prossimo - questione di metri - al punto dove sarebbe stato investito)


 La Task force che attualmente sta valutando (ma non aveva già fatto a primavera?) come affrontare l'emergenza è arrivata oggi a scoprire che... il lupo segue il percorso lungo la spiaggia che Mazzatenta conosce almeno dalla primavera e che noi abbiamo "rivelato" dopo il convegno di Vasto a fine giugno. Peraltro, Mazzatenta per via della sia convinzione sulla natura schiettamente lupina della "bestia di Vasto) e per la partecipazione al convegno "Orsi, lupi e incolumità pubblica", apertamente critico nei confronti delle istituzioni, non è stato più convocato alle riunioni della Task force. Complimenti su tutta la linea.  

Il lupo a punta Aderci che ha aggredito la turista mantovana nell'agosto scorso

Nella mappa abbiamo indicato anche il punto di quello dell'investimento stradale del lupo avvenuto, secondo voci raccolte in loco, subito dopo l'ultima aggressione alla famiglia bolognese. Il lupo era fuggito, non si sa se riportando lesioni gravi attraverso il sottopasso della ciclabile. Se fosse lo stesso lupo, dopo quasi due mesi di convalescenza, il 27 luglio è tornato a colpire. Ma potrebbe anche essere che sia un altro esemplare. Gli attacchi di questa estate si sono concentrati tutti nella zona a sud della Marina di Vasto (dove peraltro, nel 2022, era stato colpito, sulla ciclabile, la seconda vittima della "bestia" ) mentre in primavera avvenivano più a nord, sin verso il monumento alla bagnante.


 Vero che il lupo, se fosse lo stesso di prima,  potrebbe, in relazione alla forte presenza turistica, aver cambiato abitudini. Resta il fatto che alcuni elementi suggeriscono che sia probabile che, dal 7 agosto 2022 al 2 agosto 2023, si siano avvicendati più lupi. Mazzatenta esclude che il lupo che ha colpito nel 2022 la turista mantovana possa essere lo stesso. La turista venne allora attaccata presso Punta Aderci (a nord di Vasto - vedi mappa sopra). Qui, come abbiamo visto, esisteva sin dal 2019 un branco e non è credibile che il "lupo di Vasto" possa spingersi impunemente nel territorio di quest'ultimo. Se si riuscisse a provare che il "lupo" non è uno solo ma più di uno per la lupisteria italiana sarebbe una sciagura. Specie se tra questi soggetti ci fossero un maschio e una femmina e mettessero su un branco.

Al di là delle immagini non certo di qualità del "lupo di Vasto" questa carcassa di lupo investito a pochi km a sud di Vasto conferma il tipo di "canidi" in circolazione nella zona

Una testimonianza che è stata fatta passare sotto silenzio (come molte altre cose di questa vicenda) è quella del ragazzo di 15 anni. Eppure, è una testimonianza preziosa perché il ragazzo, in Tv dimostratosi sveglio e sicuro di sé, ha assistito a due differenti aggressioni e alla Vita in diretta su Rai 1 ha dichiarato:  Un mese fa ero presente quando sono stati aggrediti i due bambini, ma era un altro animale: questo è più grande e secco. Ovviamente gli "esperti", preoccupati prima di tutto di difendere la reputazione del lupo a tutti i costi (anche a quello di nascondere la verità) non hanno tenuto in considerazione questa testimonianza, come le altre del resto.

Un'immagine del lupo di Otranto, molto simile al lupo di Vasto

Dopo il lupo di Otranto, lupo "vero", ma per il quale si fa ancora circolare la fake news che fosse stato "mantenuto in cattività" (ipotesi decisamente smentita da fonte non sospetta ovvero dal boss dell'Ispra, Piero Genovesi, al convegno del Forte di Bard del 19 aprile 2022, organizzato da Wolf Alps sul tema dei lupi confidenti), avere per le mani la patata bollente di più lupi che a Vasto hanno preso l'abitudine di mordere le persone sarebbe il colpo di grazie per le menzogne ostinatamente difese circa i "lupi schivi". Verrebbe confermato in pieno lo schema di Geist (la graduale "presa di misure" da parte del lupo a danno degli umani (prima uno strappo al vestito, poi un morsetto, poi un morso agli arti, poi l'attacco alla faccia e alla gola) e quello che gli storici - di certo più saggi e meno boriosi di zoologi ed etologi - hanno sempre proclamato ovvero che il lupo è specie opportunista e dal facile apprendimento culturale e che, di conseguenza, in relazione al contesto, vi sono epoche storiche e realtà territoriali in cui il lupo (per paura, per abbondanza di prede, per scarsa opportunità di contatto) non attacca l'uomo, in altre, invece, non solo lo attacca ma lo mette nel mirino come preda... e lo mangia come un qualsiasi altro animale (lupo antropofago). Se di due lupi o più lupi si trattasse si potrebbe pensare a dei fratelli. 

Ma cosa ha fatto sinora in concreto la Task force a parte le dichiarazioni del presidente del parco della Maiella, arch. Zazzara? Ma cominciamo dalle dichiarazioni di Zazzara. In barba a quanto dichiarato dal dr. Argelucci, il veterinario del Parco che, sin dalla prima aggressione del 7 agosto 2022 asseriva trattarsi di lupo appenninico, il presidente Zazzara, per difendere come un giapponese le tesi politiche che portano finanziamenti al parco, sostiene impavido che "Non si tratta" di lupi ma si cani cecoslovacchi.



Ora si sa che il cane cecoslovacco è il più simile al lupo ma dalle foto, ormai numerose, della "bestia di Vasto" nessun esperto può seriamente sostenere questa tesi. Per confondere le idee al pubblico la largamente disponibile Rete 8 pubblica una foto di un cane lupo cecoslovacco su una spiaggia.


Nelle sue dichiarazioni, l'arch. Zazzara, evidentemente mal informato da collaboratori eccessivamente zelanti, il 7 giugno, si è abbandonato ad asserzioni spericolate: "i lupi non aggrediscono se non provocati, anzi non aggrediscono mai" e ancora "non ci risulta nessun riscontro storico di alcun tipo di aggressività da parte di lupi ai danni di persone". E qui il nostro è incappato in un infortunio clamoroso perché le fonti di archivio e diverse pubblicazioni parlano del caso della "bestia di Pacentro", paese all'interno del parco di Zazzara. Qui e in centri vicini , tra il 1839 e il 1840 furono attaccare e uccide 11 persone, per lo più adulti che furono per la maggior parte semidivorati dalla bestia. Al dodicesimo attacco l'uomo preso di mira assestò al lupo un preciso colto di accetta alla testa e la strage ebbe fine. Zazzara, come punizione, dovrebbe - come si faceva in altri tempi a scuola - mettersi il cappello dell'asino e scrivere 100 volte: chiedo scusa, non sapevo del lupo antropofago di Pacentro".


Ma il personaggio, come quelli della casta par sua (tra l'altro giova sapere che fu nominato da Costa, il peggior ministro della storia della Repubblica italiana) non ha pudore a ripetere tutto (tranne il riferimento ai precedenti storici). "Non si comporta da lupo" dice Zazzara, ma di cosa parla? Forse che i lupi non addentano gli umani? E' sempre successo, succede e succederà. Ma lui deve difendere il suo dogma ideologico. E poi l'assioma: siccome non si comporta da lupo (affermazione arbitraria) allora non è un lupo e anche se non ha il fenotipo di un cane lupo cecoslovacco, ma quello di un lupo, è un cane lupo cecoslovacco. Il tipico capolavoro della sinistra: se la realtà non piace si piega all'ideologia la realtà e si costruisce una realtà per gli "occhi della fede" (cfr. l'"apologo del re nudo").


A maggio erano state posizionate due gabbie di cattura da cane, da accalappiacani, gabbie in cui un lupo non entrerebbe mai. Si disse che erano state anche collocate delle fototrappole (ma dei risultati non si è saputo nulla, probabilmente o non vennero collocate o furono successivamente asportate). Ora, ma sono passati mesi, si comunica che sono state piazzate delle fototrappole al fine di conoscere "meglio" il percorso del lupo.



Cosa che consentirà (tranquilli c'è tempo, fate con calma) si collocare dei lacci (atraumatici, per carità, al lupo non deve essere torto un pelo, lui può scannare vivi animali e mordere le persone ma lui è il Dio lupo). Il fine di questa brillante operazione, che ha già coperto di ridicolo Vasto, l'Abruzzo, l'Italia è trasferire il lupetto in una confortevole area faunistica per farlo vivere con ogni comfort.

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