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Passa per il Trentino la violazione del tabù del lupo? Meglio frenare gli entusiasmi
(27/07/2023) In seguito a una serie di predazioni a carico di giovani bovini, verificatesi presso la malga Boldera (Lessinia trentina), il presidente della provincia di Trento ha emanato, il 24 luglio, un decreto di abbattimento di due lupi, forte del parere positivo dell'Ispra. Un primo ricorso al Tar, per ottenere la sospensiva, è stato respinto. Il fronte animal-ambientalista non si dà ovviamente per vinto e giocherà il tutto per tutto perché il valore simbolico (ma anche pratico) della rottura del tabù è enorme. L'Italia è unico paese al mondo in cui il lupo è specie intoccabile. Ma, in forza di questa intoccabilità, la specie ha conosciuto un'esplosione demografica che l'ha portata dai 100-120 esemplari degli anni Settanta ai 3400 ufficiali del 2020/2021 (oggi 5000 in base al trend). Anche in base a questi dati ufficiali che, se si tiene conto di indagini locali di stimati lupologi, appaiono pesantemente sottostimati, l'Italia è diventata il paese con la massima densità di lupi al mondo. Il buon senso suggerirebbe di rimuovere il tabù ma l'ordinanza di Fugatti rischia, per le circostanze particolarissime che l'hanno determinata, di essere l'eccezione che conferma la regola (un "fatto sperimentale" come dice Ispra nel suo parere), specie se venisse approvato il Piano lupo, che, per ora, solo la Regione Piemonte contesta (senza farlo sapere pubblicamente peraltro). leggi tutto
Piano lupo: se passa il lupo resta
intoccabile
(23/07/2023) No
non siamo su "Scherzi a parte", siamo nel pianeta Italix dove c'è la
massima densità di lupi tra i pianeti della galassia e dove
pare che le famose deroghe (al divieto di abbattere i lupi) siano
ancora una specie di miraggio. Anche nel nuovo Piano lupo si potrà
accedere ad esse "in via eccezionale"
mentre ad esse ricorrono regolarmente tutti gli altri
paesi europei che hanno problemi di "gioiosa convivenza" con il
famelico canide. In
Italia siamo in condizioni emergenziali: i lupi entrano nelle stalle,
nei cortili, nei giardini, azzannano le persone sulle spiaggie e nelle
campagne, non sanno più dove trovare un "posto al sole" e, pressati dai
loro simili, devono spingersi verso le coste, le città. Una
situazione può verificarsi solo
in Italia, perché anche il paese più sgangherato sarebbe
intervenuto prima con un piano di contenimento. E invece da noi Iipo
continua a essere la vacca sacra perché così ha deciso qualcuno.
Boitani ha incantato ancora una volta politici proni a farsi incantare,
pronti a evitare qualsiasi "rogna" con gli animalisti. E gli allevatori
e i cittadini? Sono sudditi che si lasciano bastonare e non protestano.
Sin che va avanti così meglio tenersi buoni gli amici del lupo che sono
più intraprendenti e che sono appoggiati nelle alte sfere. Ormai non
sarebbe neppure più sufficiente un "piano di contenimento" ma, data
l'emergenza, servirebbe, (almeno in alcune aree antropizzate dove la
situazione sta diventando esplosiva), il piano di depopolamento. E
invece niente. Così chi tenta di difendere allevatori e sicurezza
pubblica, sta cercando di mobilitare tutti gli attori rurali perché
sottoscrivano un appello agli assessori all'agricoltura. In Lombardia
tutte le assocazioni venatorie hanno aderito e si
attende che facciano altrettanto quelle agricole e allevatoriali. leggi tutto
Parco Stelvio: predazioni e verbali
I rappresentanti dei "Comitati per la tutela delle persone e degli animali dai lupi" hanno portato giovedì scorso all’attenzione della Commissione speciale sui grandi predatori del Consiglio regionale la crescente gravità del problema. Il giorno dopo, a converma, si aveva notizia di nuove predazioni nel Parco dello Stelvio presso l'agriturismo Ables di Santa Caterina di Valfurva (che si aggiungono a quelle, per un totale di una decina di pecore predate, avvenute nella vicina località Cà Marcia meno di un mese fa e passate del tutto sotto silenzio). Ieri, invece, è stato consegnato un verbale con la sanzione per “pascolo vagante” all’allevatore che - guarda caso - ha promosso la raccolta firme in alta Valtellina. Mentre si risponde picche alle richieste degli allevatori che chiedono di essere aiutati a proteggere le loro greggi, mentre si tengono nascoste le predazioni, si da il via alla repressione come chiesto a gran voce dagli animal-ambientalisti che per risolvere il conflitto , invece che controllare il lupo, preferiscono far sparire gli allevatori. E' ora, a questo punto, che le istituzioni dicano se gli allevatori devono chiudere o se sono disposte ad ascoltare loro e i cittadini preoccupati per la presenza sempre più invadente dei lupi. La Regione ha iniziato a farlo, così alcune Comunità Montane e comuni. Ma le amministrazioni del Parco dello Stelvio sinora hanno taciuto. E vorremmo invece sapere cosa pensano. leggi tuttoConvegno di Vasto: il lupo è un pericolo per la sicurezza pubblica

(27/6/2023) - Il convegno di Vasto, organizzato presso il Centro Gulliver la sera del 23 c.m., non ha deluso le eattese di quanti desideravano fosse fatta chiarezza sulla situazione locale ("la bestia di Vasto") ma anche sul quadro nazionale. Esperti, comitati di cittadini, agricoltori, persone vittime di aggressioni hanno contribuito - ciascuno dal proprio punto di vista - a descrivere un quadro preoccupante. Il lupo, in crescita numerica, è sempre più presente nelle aree antropizzate, è protagonista di interazioni con le persone potenzialmente sempre più pericolose. I casi dei lupi di Otranto e di Vasto rappresentano una punta dell'iceberg ma non sono avulsi dal contesto generale. Per quanto difformi dal comportamento usuale del lupo, questi casi hanno visto protagonisti lupi del tutto normali (nonostante i tentativi di intorbidare le acque) e si inseriscono in un contesto di aggressioni sempre più frequenti. Esse, per ora, - nella maggior parte dei casi - sono legate alla predazione dei cani condotti dagli aggrediti. L'aspetto preoccupante è che le aggressioni avvengono sempre più in aree urbane e suburbane e comportano il ferimento dei malcapitati. La serata non è stata ovviamente gradita alla lobby lupista che ha ben pensato di inviare alcune provocatrici. leggi tutto

Il lupo in casa e aggredisce
Cosa sta succedendo a Vasto, dove le aggressioni a persone di diversa età e sesso si susseguono dalla scorsa estate? Perché il presidente del Parco della Maiella, smentendo gli stessi esperti del parco, tenta di accreditare l'ipotesi del "cane vagante"? Bisogna sapere che proprio il Parco della Maiella è il soggetto dove è attuato in Italia il progetto Life Wild Wolf, un progetto strategico per impedire di passare a una gestione del lupo e alla tutela della sicurezza pubblica minacciata dal predatore. La situazione di Vasto, smentisce i presupposti del progetto e si configura come una grossa grana per la "centrale" dell'IEA di Boitani che coordina il progetto (l'ennesimo) ed è al centro di una fitta rete di iniziative e organismi, anima della lobby del lupo in Italia e in Europa. Ma le aggressioni del lupo e le intrusioni nelle pertinenze delle abitazioni stanno crescendo in modo esponenziale anche nel resto d'Italia. I dati fanno rizzare i capelli. leggi tutto
Emergenza lupo: Arezzo: 3600 firme per scuotere l'inerzia delle istituzioni
(16/3/2023) - Sull'emergenza lupo le istituzioni, non stanno facendo nulla. Non vogliono muoversi. La lobby del lupo è una piovra che si è infiltrata in tutti gli apparati dello stato e dei media e riesce a paralizzare qualsiasi iniziativa. Prefetti e regioni sono uniti nell'inerzia, nel rimpallarsi le responsabilità, nel far credere che il lupo sia intoccabile. Ovviamente non è così ma gli organi dello stato non si preoccupano di mentire spudoratamente. Di fronte a questa vergognosa situazione solo l'iniziativa dei cittadini (politica, legale) può smuovere le acque putride. Il Comitato "Emergenza lupo-Arezzo", costituitosi alla fine di gennaio, ha conseguito un grande successo nella raccolta delle firme per la petizione rivolta all'on. Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste ed all'on. Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, che hanno le competenze relative alla gestione della popolazione della specie Canis lupus nel territorio nazionale. In un solo mese raccolte 3.700 firme, una cifra importante. Il successo dell'iniziativa aretina deve spingere i gruppi e le associazioni che operano in altre provincie e in altre regioni a intraprendere iniziative analoghe.leggi tutto