schiscia/clicca
"mi piace"
Articoli correlati su il problema dell'orso in
trentino
Ruralpini segue da 9 anni la questione della reintroduzione degli orsi
in Trentino
(24.07.17) Caso Metlicovez
: gravi responsabilitàdella PAT
Questa volta non basta alla Pat il gioco dello scaricabarile ("le
catture le deve autorizzare Roma"), né i giochi di parole ("non è un
vero attacco"). Se sarà accertato, come tutto lascia supporre, che ad
attaccare è stata Kj2, orsa catturata e poi rilasciata dai forestali,
emergerebbe l'incapacità delle strutture della provincia a garantire la
sicurezza delle persone ma anche una responsabilità dolosa
(03.08.15)
L'orso visto da un Trentino "figlio di
un dio minore"
Ragoli, Preore, Montagne, comuni
di poche centinaia di abitanti della "busa di Tione" (che
nell'ottica del Parco Adamello Brenta sono una "porta di
servizio" per entrare nel regno dell'orso creato con Life
ursus). Qui l'orso si vede tutti i giorni ma - in compenso - non c'è
la ricca economia turistica di Pinzolo e Madonna di
Campiglio
(21.07.15)
Hanno scambiato il Trentino con il
Canada (e insistono)
Oggi politici ed "esperti" (ai
quali i primi delegano tutto) hanno perso il contatto con la realtà.
Il progetto Life ursus è un esempio di delirio tecnocratico e del
trionfo dell'ignoranza mascherata da saperi specialistici. Hanno
scambiato il Trentino con un Wild North spopolato
(14.07.15)
Grigno (Valsugana) non vuole convivere con gli orsi
Siamo andati
ad intervistare la gente di Grigno, paese della Valsugana, dove lo
scorso anno si sono verificati numerosi casi di predazione e l'orso
ha passeggiato tra le case. La gente ha paura ma non si fa
intimidire e il sindaco non ha accettato che a informare
sugli
orsi venissero gli ambientalisti.
(13.07.15)
Psicosi orsi in Trentino. Ma chi ne è affetto?
La provincia di
Trento sugli orsi sta assumendo posizioni contraddittorie. Basti dire
che ora si ammette la pericolosità degli orsi e si chiede (come noi
facciamo da tempo) l'autorizzazione dello spray urticante. Ma dentro
la struttura gli irriducibili non rinunciano a negare l'evidenza
della presenza di orsi anche a Est dell'Adige.
(09.07.15) Marco Zadra ringrazia Life Ursus per i "regali"
elargiti
ai trentini (e ai turisti)
Marco Zadra, aggredito a Zambana lo
scorso 29 maggio e sfuggito per miracolo ad una tragedia, invia la
seguente lettera che, purtroppo, non è stata pubblicata sui
giornali. Preghiamo perció di diffonderla online al fine di
contribuire a quell'opera di informazione in grado di
contrastare le manipolazioni di coloro che hanno sostenuto il
progetto Life Ursus.
(24.06.15)
... temevo mi prendesse alla schiena e me la spezzasse
in due
Marco Zadra aggredito da un orso a pochi km da Trento (e a 700 m
da un abitato) racconta nei dettagli a Laura Zanetti
di l'allucinante esperienza che ha vissuto il 29 maggio scorso.
La sua "colpa" è di aver voluto andare a
fare esercizio fisico su un sentiero a 500 m di altitudine dopo il
lavoro . Life Ursus ha deciso che i trentini non possono più
vivere liberamente.
(19.06.15)
Parte la petizione per lo spray anti-orso
Dopo l'aggressione a Wladimir Molinari massacrato da un orso che
lo ha assalito a a freddo nulla è come prima. La gente sta prendendo
coraggio di reagire, la maggioranza silenziosa è stanca di subire
politici, anilamalisti, tecnocrati. Intanto è partita la petizione
per chiedere al Ministero dell'interno di autorizzare la libera
vendita dello spray anti-orso (200 ml contro i 30 di quello
anti-stupro).
(18.06.15)
Orsi pericolosi: la provincia di Trento non sa
decidersi a cambiare dottrina
L'ultima aggressione da parte di un'orsa (apparentemente senza
cuccioli e non provocata) avvenuta in comune di Trento ha
mandato il 9 giugno in ospedale un uomo di 45 anni con prognosi di 30
giorni e il braccio massacrato. Ma per la Provincia di Trento gli
orsi continuano a non essere pericolosi e si insiste a imporre una
"convivenza" rifiutata dalla stragrande maggioranza della
popolazione
(31.05.15) Uomo
ferito da orso su un sentiero in Trentino
Mentre i Signori dell'orso gongolano per le sette cucciolate in
Trentino gli albergatori gongolano meno sapendo che in Italia si sta
diffondendo la notizia che un escursionista locale ha vissuto
l'incubo di un'aggresisone da orso su un sentiero. Nonostante il
racconto della vittima e la ferita "compatibile con attacco da
orso" secondo i sanitari i Forestali per difendere i loro orsi
parlano di "falso attacco".
(29.09.14)
L'avv. Giuliano avverte la Provincia di Trento e i suoi
super esperti di orsi: vi assumete la responsabilità di omicidio
volontario
Forte di pareri di esperti internazionali sulla materia l'avv.
Mario Guliano mette in guardia politici e tecnici che continuano a
scherzare con il fuoco. Negando la pericolosità degli orsi,
omettendo la cattura di quelli pericolosi, manipolando
l'informazione, inducendo le persone a sottovalutare la pericolosità
degli orsi, essi si rendono responsabili di omicidio volontario in
caso di attacco mortale. Solo per pura fortuna quest'anno due
attacchi non sono stati tragici. Ma fino a quando durerà la fortuna?
(13.09.14)
Vi spiego perché Life Ursus è un disastro annunciato
(Daniza è solo l'inizio...)
Perché Life Ursus è un fallimento lo si capisce bene vedendo
cosa succede a Madonna di Campiglio dove il Parco dell'orso benedice
la devastazione dell'ambiente. Chi ha spinto sull'orso e la sua
reintroduzione lo ha fatto in modi sbagliati perché aveva interessi
inconfessabili. Oggi tra chi vuole eliminare gli orsi e chi ne fa un
idolo non c'è possibilità di mediazione e le istituzioni che hanno
scherzato con il fuoco ora pagano le conseguenze. Intanto i business
proseguono.
(02.09.14)
Voci da Pinzolo. Cosa pensa la gente (allevatori e abitanti)
degli orsi (senza filtri)
Sabato scorso la
val Rendena è stata militarizzata per colpa dell'ignavia della
provincia di Trento (cui è sfuggito di mano l'irresponsabile progetto
Life Ursus) e della protervia un pugno di animalisti di Roma che
pretendono di imporre ai trentini l'abbando delle attività di
allevamento e di non mettere piede nei boschi. Sulla situazione la
nostra Laura Zanetti ha raccolto i commenti senza filtro di allevatori
trentini e veneti e degli abitanti della Rendena.
(28.08.14)
Animalisti decisi a marciare su Pinzolo sabato senza autorizzazione
(nella foto Pinzolo) C'è
di che riflettere per i guru del marketing territoriale Trentino
che hanno voluto il progetto Life Ursus, sintesi di
integralismo 'conservazionista' e di affarismo. Ora l'estate turistica
trentina rimbalza sui media con l'immagine di manifestazioni,
schieramento di polizia antisommossa tensioni, denunce. Non basta la
crescente paura e disaffezione dei turisti che temnono l'orso. Ora si
aggiunge il timore di manifestazioni violente nel Trentino felix
turistico delle famiglie.
(26.08.14)Fuga
politica di Daniza agevolata da una provincia a metà tra ignavia e
macchiavellismo
Sono passati 12 giorni
dall'aggressione potenzialmente mortale dell'orsa a un malcapitato
abitante della val Rendena e l'orsa Daniza è stata lasciata
'fuggire' per calcoli politici. La PAT non l'ha catturata ma ha,
furbescamente e irresponsabilmente lasciata andare la bestia oltre
il confine provinciale (un orso che aggredisce un uomo una volta può
rifarlo perché ha vinto ogni residua paura dell'uomo). Così ora se la
vedranno i bolzanini con l'orsa. Bravi, avanti così.
(26.08.14)
Il movimento dei genitori prende posizione contro la mancata
cattura di Daniza
Alla provincia di Trento
si credono furbi. Dicono che cattureranno l'orsa responsabile di
un'aggressione ad un uomo a Pinzolo ma non lo fanno per calcoli
politici (del PD). A Trento hanno giocato da apprendisti stregoni con
gli orsi. Ora sono sotto pressione da parte di soggetti economici,
animalisti, politica di opposizione, Roma, valligiani e non sanno che
fare mentre i più scaltri politici di scuola DC/PCI cercano
di trarne profitto. Quanto mai opportuno il monito del Movimento
gentitori che denuncia la gravità della mancata cattura dell'orsa
|
Orsi
e lupi
La
Valtellina impari la lezione della
sciagura
degli orsi trentini (prima che sia tardi)
(27.07.17)
Abbiamo scritto una lettera aperta al presidente della provincia
(poco) autonoma di Sondrio, Luca Della Bitta, affinché intervenga per
far cessare la campagna di propaganda della provincia tendente a
presentare gli orsi come "non pericolosi se non provocati" e si attivi
con
la Regione Lombardia per la recessione dal Pacobace
Il
Consiglio regionale del veneto ha votato qualche giorno fa un odg per
recedere da Wolf Alp. Le stragi di animali domestici e le aggressioni
agli umani (a gennaio presso Torino due lupi hanno attaccato un uomo
che difendeva il suo cane) stanno inducendo un cambio del vento.
L'animalismo viene sempre più contrastato e le Regioni (tranne
Bolzano e Toscana che si sono comportate con serietà) non sono hanno
rimediato una figuraccia bloccando il Piano lupo su pressione
animalista, ma hanno fatto l'errore di non tener conto di una
situazione in rapida evoluzione. In Trentino l'opinione pubblica è
compattamente contraria alla prosecuzione del progetto Life Ursus ma
anche in Valtellina i "passaggi" dei plantigradi sono stati
sufficienti a creare una posizione maggioritaria che desidera
"respingere" gli orsi trentini.
Però anche
in
Provincia di Sondrio i "consigli" su come comportarsi se si
è attaccati da un orso partono sempre dal presupposto che l'orso non
attacca mai se non è provocato, che vuole solo spaventare e non
uccidere. Ne consegue che, se ti carica, devi "fare il morto".
Per fortuna in nessuno dei 5 seri attacchi in Trentino le vittime
hanno osservato le "regole corrette". Di politically
correctness si muore. Ergo mandarla a quel paese.
La provincia di Sondrio non scherzi con il fuoco
Tenuto
conto
che la
provincia di Sondrio è un "corridoio" dove passano orsi
trentini in dispersione ho reputato opportune scrivere una lettera
aperta al presidente della provincia segnalandogli che, con le regole
ideologicamente falsate della sua amministrazione (che ha appaltato al
WWF, un soggetto molto "neutro", l'informazione sul "ritorno
dell'orso
bruno), un turista o
un residente che si imbattesse per sua disgrazia nell'orso potrebbe
lasciarci la pelle. E
l'amministrazione dovrebbe rispondere di omicidio colposo. Anche se la
responsabilità potrebbe risultare più grave in quanto, nel porsi di
fronte alla presenza dell'orso, l'amministrazione regionale e
provinciale accettano, consapevolmente, un rischio a carico dei
cittadini che non sono in grado di prevenire configurando quindi la
fattispecie del "dolo eventuale".
Non dicano
poi che non lo si era detto.
-
Lettera
aperta al presidente della provincia di Sondrio
Sig.
Presidente
Con
la presente desidero segnalarLe che, dopo le ripetute aggressioni di
orsi, non provocati in alcun modo dall'uomoo dai cani che lo possono
accompagnare, in Trentino, la provincia autonoma ha classificato i
soggetti autori dei suddetti episodi come orsi "della massima
pericolosità" (ultimo stadio della scala prevista dal Pacobace
sottoscritto anche dalla Regione Lombardia). Sono state quindi messe
in atte le azioni drastiche per la loro rimozione.
Purtroppo
mi corre farle osservare che l'amministrazione di cui Ella è a capo
continua a diffondere, attraverso i canali ufficiali, informazioni
smaccatamente e ingiustamente "tranquillizzanti" in
materia, tanto da sostenere, contro ogni evidenza, che "gli orsi
non attaccano mai se non provocati". Trattasi di palese menzogna
tenendo conto della purtroppo lunga sequenza di attacchi mortali, di
cui l'orso bruno europeo si è reso protagonista in anni recenti in
Svezia, Finlandia, Bulgaria, Serbia, Grecia, Romania, Turchia. E dei
casi trentini occorsi tra il 2014 ed oggi: (Zanella, Maturi,
Molinari, Zadra, Metlicovez)
E'
mio dovere, dal momento che seguo da 10 anni, per motivi di studio ma
anche di impegno civile, la vicenda della reintroduzione dell'orso
bruno in Trentino, portare alla Sua attenzione il fatto che tra le
persone ferite dall'orso (alcune rese inabili al lavoro a seguito
delle gravi lesioni), alcune sono orientate a citare in giudizio per
omissioni, atti colposi (e forse anche più gravi responsabilità
penali) il presidente della provincia autonoma, Ugo Rossi.
Alla
base delle denunce, in fase di elaborazione, gli atteggiamenti di
grave e continuata sottovalutazione del pericolo orso, motivata dalla
finalità ideologica di non creare allarmismo e non alimentare le
proteste. Basti ricordare che l'orsa probabile responsabile
dell'episodio del 22 luglio c.m. era stata catturata già lo scorso
anno, ma poi rilasciata con la giustificazione che (ma eravamo già a
fine ottobre) si sarebbero messi a repentaglio i cuccioli. La tutela
della vita dei cittadini è valore tutelato dalle leggi fondamentali
più dei cuccioli di orso (sempre che fossero realmente in pericolo e
quella non fosse semplicemente una scusa per evitare le ondate di
proteste animaliste). Quindi vi sono responsabilità penali.
Le
informazioni false che la Provincia di Sondrio diffonde tra residenti
e turisti possono determinare un comportamento pericoloso in caso di
incontro ravvicinato. Infatti, se fosse vero l'assunto che l'orso
attacca solo per difendersi e non porta mai alle estreme conseguenze
le sue minacce e cariche, allora sarebbe corretto il comportamento
suggerito ("fare il morto"). Ma in Trentino gli aggrediti si
sono salvati solo perché hanno reagito con pugni, sassi, bastoni e
sono fuggiti precipitandosi in più episodi giù per forre e pendii
fortemente scoscesi. In caso di lesioni gravi e mortali, che
potrebbero occorrere e per aver prestato fede alle norme di
comportamento suggerite dai responsabili faunisti della provincia di
Sondrio si delineerebbe una grave responsabilità per
lesioni/omicidio colposo.
Infine
Le faccio osservare che:
Non
più tardi di ieri la Pat ha ottenuto parere positivo dal "comitato
dei 12" (che opera per prevenire contenziosi tra le Pa di Tn e
Bz e lo Stato) per adottare proprie norme operative al fine della
gestione dell'emergenza orsi;
la
Regione Lombardia, invece, in caso di emergenze orso, dovrebbe
operare osservando una ferragginosa procedura autorizzativa da parte
del Ministero dell'ambiente anche nel caso di orsi palesemente e
altamente pericolosi (come ha da anni lamentato la Pat);
la
Pat destina può contare su un grande dispiego di uomini addestrati,
mezzi, risorse economiche per le operazioni di monitoraggio,
dissuasione, cattura degli orsi del progetto Life Ursus.
Non
è difficile immaginare cosa succederebbe in provincia di Sondrio
qualora un orso ("in transito" o meno) aggredisse dei
cittadini inermi.
La
stessa Pat, comunque, per bocca del presidente Rossi, giudica "troppo
numerosi" gli orsi e ne chiede la diminuzione. Ciò nonostante
l'esperienza accumulata dagli anni '90 e i significativi mezzi
disponibili in forza dell'autonomia (per gestire tutti gli aspetti di
una difficile partita).
Sono
pertanto a chiederle: di ritirare tutto il materiale della campagna
di informazione palesemente pro orso ma tale da ingannare i cittadini
diffuso dalla provincia di Sondrio e mi permetto di suggerirLe di
farsi parte diligente affinché la Regione Lombardia receda dal
Pacobace, dichiari, in forza di un grado di antropizzazione e di
frammentazione enormemente superiore a quello del Trentino
occidentale, le nostre montagne "non idonee per l'insediamento
di popolazioni di orso bruno", stabilendo che i soggetti che si
avventurano nel territorio della provincia di Sondrio siano catturati
e riportati da dove sono stati introdotti con il progetto Life Ursus.
Ringraziandola
per l'attenzione porgo distinti saluti
Milano,
27/07/2017
Prof.
Michele Corti
|