Ruralpini
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M.
Verona, Intelligente
come un asino, intraprendente come una pecora. Storie
di animali, allevatori e montagna.
L'artistica editrice, Savigliano (To), 2009, pp.
288, con 104 foto a colori, (13,5 x 19 cm),
prezzo 16 €[http://asinipecore.blogspot.com/]
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Recensione
di Luca Battaglini
Marzia Verona (pascolovagante.splinder.com)
dopo aver
pubblicato Vita d'alpeggio (2006, Blu
Edizioni) e Dove vai pastore? (2006, Priuli & Verlucca) approda alla sua
prima esperienza “narrativa”. Devo dire
che da occasionale frequentatore del suo assai visitato blog (http://pascolovagante.splinder.com ) vero “diario” di vita
pastorale, sono sempre stato stimolato
dai suoi testi appassionati. Un mio amico e collega, anch’egli docente di
zootecnica all’Università di Milano che si occupa con particolare fervore di
allevamenti alpini e dei problemi connessi, mi ha recentemente confidato che il
suo sito, seppure assai frequentato, è ancora “molto” distante dal numero di accessi
giornalieri e dall’audience
telematica del blog di Marzia …
E’ vero, un giorno le suggerii di provare a mettere in
forma di “novella” le tante storie raccontate nel suo blog. L’Autrice lo scrive all’inizio del libro ed è responsabilità
che accetto ben volentieri perché lei vi è pienamente riuscita. Nei trenta
racconti di questo volume, con taglio sapiente e anche “formativo” (credo proprio che consiglierò questa lettura
ai miei studenti del Corso Interfacoltà di Scienze e Cultura delle Alpi) narra
di vicende d’alpeggio e transumanze, di storie
di animali e pastori. Prima di tutto, però, vengono gli animali, trattati da
veri protagonisti : sono pecore, asini, vacche, capre, lupi, cani e poi, c’è l’uomo
“allevatore”. Egli rispettandone le
esigenze assicura i quotidiani fabbisogni “etologici” (oggi diremo l’animal welfare) e ne comprende, quasi
sempre, il linguaggio. “Quasi sempre”
perché ogni tanto l’animale si comporta in modo inatteso, assume una sua
indipendenza e personalità: si pensi alla pecora che preferisce stare con la mandria
delle vacche, all’asino straordinariamente “intelligente” che accompagna lealmente
il suo vecchio padrone ma anche alla vacca “alpinista”, di “sana” razza
locale, e a quella grama:
aggressiva sì, ma per proteggere la propria prole.
L’Autrice, in parte, si ispira a
fatti veri, anche vissuti, altrimenti
immagina la vicenda, ma senza allontanarsi troppo da una realtà che
conosce molto bene.
Già si è detto che in un certo
senso il libro ci racconta come sui pascoli alpini si possano vivere vere e
proprie esperienze educative, per tutte le età, grazie alla vita degli animali e
al piccolo-grande mondo dell’allevamento di montagna. Questo avviene grazie alla
sapienza e cultura di “pastori” che
“traducono” a turisti o passanti, quasi
sempre non in grado di leggere quello che sta avvenendo, i quadri che è possibile
osservare: dagli istanti iniziali della
vita (gli agnelli quando nascono sono … gialli) alla morte (la vitella che
muore di polmonite) anche cruenta (come nel caso della predazione del lupo), dagli
eventi poetici a quelli gioiosi e tristi
dell’alpe .
Le immagini degli animali
descritti nelle pagine di questo inconsueto volume possono, a tratti, farci
tornare alla mente certe favole di Fedro: la capra “intelligente”, il cane “fedele” anzi
“fedelissimo”, l’asino “saggio”, la
pecora “avventurosa” ma evocano anche moderni film d’animazione (pecore “salterine”,
vacche “felici” e perfino un toro che balla).
D’altronde, in questo mondo pastorale, ce lo dice Marzia Verona, proprio
grazie a quanto avviene secondo i ritmi cadenzati dalla natura , “non c’è
bisogno di ricorrere alla fantasia per raccontare una fiaba …”.
Luca
Battaglini
Docente
di Sistemi zootecnici - Università degli Studi di Torino
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