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(28.02.17) Ci
uccidete senza sporcarvi le mani. J'accuse di una pastora
Ci
uccidete con ipocrisia, camuffando il genocidio con il pretesto di
quella natura che state distruggendo e del lupo elevato a bandiera
(12.02.17)
Mantenuta
la demagogica protezione "a prescindere" del lupo. Cosa succederà?
Ai presidenti delle regioni, che si sono
comportati come
conigli impauriti di fronte alle proteste ambiental-animaliste contro
possibilità (solo teorica) di un controllo ultraselettivo del lupo,
consigliamo la lettura di un testo storico, pubblicato nel 2002, che -
sulla base di abbondantissima e inoppugnabile documentazione - descrive
la strage di centinaia di bambini ad opera dei lupi nelle zone tra
Lombardia e Piemonte tra XV e XIX secolo
(30.12.16)
Piano
lupo: gli ambientalisti vittime delle loro bugie
Le
barricate dell'ambientalismo istituzionale hanno impedito che
proseguisse il suo iter e l'approvazione entro l'anno il "Piano
nazionale di conservazione del lupo", che doveva sostituire quello del
2002. Calendarizzato per il 7 luglio alla Conferennza stato-regioni il
Piano non è più stato inserito all'ordine del giorno.
(12.09.16)
Una settimana di proteste anti lupi degli allevatori della Lessinia
La
protesta degli allevatori della Lessinia assume forme sempre più
clamorose. Quest'anno la strage ha riguardato ben 63 capi bovini.
Alcuni allevatori sono stati ripetutamente colpiti. Come Moreno Riva un
allevatore trentenne, che - alla quarta predazione avvenuta
martedì scorso - con l'appoggio e la solidarietà di colleghi e amici
che "hanno messo la faccia" ha caricato sulla pala del trattore
l’ultima manzetta dilaniata in malga dai lupi martedì e l’ha scaricata
in piazza, davanti al monumento ai Caduti.
(19.12.15)
Piano lupo: i lupocrati vogliono dettare legge ai pastori
Il
Piano lupo conferma, se ce ne fosse bisogno, l'arroganza della lobby
che - almeno sino ad oggi - ha potuto operare su un piano di totale
autoreferenzialità finanziandosi con 18 progetti
LIFE. L'impostazione del Piano è molto pericolosa per i
pastori e gli allevatori in quanto mira in modo ormai scoperto ad
utilizzare il lupo per imporre una gestione dello spazio rurale che
escluderà l'uomo
(19.12.15)
La convivenza con il lupo è impossibile
È
quanto emerso dal convegno di Saluzzo del 17 dicembre .
Il problema del lupo non è un qualcosa di isolato rispetto alle
varie minacce contro la montagna, le sue comunità, le sue attività
tradizionali. Il lupo è parte di un progetto politico di stampo
neocolonialista e tecnocratico che fa leva sui Parchi e l'attacco alle
autonomie locali.
(04.09.15)
Pastori francesi prendono in ostaggio i vertici di un parco
Dopo
le minacce di blocco del Tour de France e le manifestazioni non
si ferma la lotta dei pastori contro le stragi ad opera dei lupi. In
Savoia (a 7 km in linea d'aria dalla Val di
Susa) sequestrano presidente, e direttore del Parco del
Vanoise. Il prefetto viene incontro alle loro richieste
autorizzando l'abbattimento di sei lupi. E in Italia?
Articoli per argomenti
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Orso
e lupo
La risposta
della pastora agli animalisti
Anna
Arneodo replica al qualunquismo animalista (quello del:"Tanto li
rimborsano, che c...o si lamentano sti pastori"?) e ribatte: "Vi
farebbe piacere che il lupo uccidesse il vostro barboncino e
comprarvene un altro con i contributi regionali (che arrivano dopo un
anno)?
(09.03.17) Insieme a tantissime attestazioni di
solidarietà la dura presa di posizione della pastora Anna Arneodo ("Ci uccidete senza nemmeno
sporcarvi le mani") ha raccolto, come prevedibile, anche commenti
negativi. Gli animalisti ritengono che ripetere allo sfinimento i
loro luoghi comuni: ("tanto gli animali sono rimborsati", "colpa loro
che non usano le reti e i cani") sia sufficiente per evitare che
l'opinione pubblica si interroghi sull'ingiustizia sociale subita dai
pastori. Essi subiscono tutte le conseguenze di una "convivenza" con il
lupo decisa in città, da chi ha di certo la vita più comoda di loro.
Ecco un grazioso commento (quella che "si lamenta" è Anna):
...
le bestie che tendenzialmente muoiono a causa dei predatori, sono
quelle vecchie/deboli/ammalate. Solo che le regioni sono assicurate ed
il capo te lo ripagano. Però te lo ripagano come uno
nuovo/giovane/sano.Quindi che cazzo si lamenta a fare?
Da
questi
atteggiamenti trasuda una forma secolare di disprezzo dei contadini e
dei pastori, trasuda la visione meccanicistica, riduzionistica,
dualistica di un pensiero che è tutt'altro che ecologico, tutt'altro
che consapevole dell'unità dei sistemi viventi, dell'unità di quelle
dimensioni biologiche, sociali, psicologiche, spirituali che
la società moderna, borghese e industriale ha separato (con le nefaste
conseguenze sociali e ambientali che conosciamo). Il "partito del lupo"
è fermo al pensiero cartesiano, all'animale macchina, al dualismo
umano-naturale (ribaltando la superiorità dell'umano in quella di una
natura idealizzata). La pecora è una "macchina da carne" e la sua
sofferenza non ha alcun valore. Il lupo è una "macchina miracolosa"
che, in una visione quanto mai semplicistica della realtà ecologica,
oltretutto tenuta artificialmente separata da quella sociale, ripristina
l'equilibrio naturale. In realtà gli animalisti attaccano i pastori con
argomenti molto grevi, volgari e offensivi.
Dietro c'è un meccanismo di transfer: il lupo è un animale nobile e
superiore e noi che ci identifichiamo con il lupo siamo super-uomini;
la pecora è una bistecca ambulante e i pastori che si identificano cone
ssa sono esseri subumani della cui disperazione ce ne freghiamo.
A quelli, invece, che in buona fede pensano al lupo idealizzandolo ma
senza farne una bandiera ideologica per la "pulizia etnica" dei
pastori, si
rivolge questo secondo intervento di Anna, che spiega, filo per segno,
la trafila cui deve
sottoporsi il pastore che è stato vittima della predazione. Tanto che spesso rinuncia a fare denuncia.
Va tenuto presente che in Piemonte, dove sta Anna, il sistema di
accertamento e liquidazione dei danni è mediamente molto più efficiente
delle altre regioni.
Bono sero,
Non so a chi sto
rispondendo, ma immagino di parlare con qualcuno che non ha mai né
fatto il pastore, né ha avuto a che fare con attacchi di lupi e
richieste di rimborsi danni. Innanzi tutto il lupo sceglie come preda
sempre le bestie migliori, giovani e spesso quelle gravide.
Quando il pastore trova
una pecora uccisa da un lupo deve chiamare il veterinario dell’ASL che
viene a constatare che la predazione sia effettivamente da
attribuire al lupo. Bisogna poi recarsi presso l’ufficio dello stesso
per ritirare il verbale contenente la descrizione dell’attacco e
l’elenco delle bestie uccise o ferite( marchi auricolari, età, madre se
animale inferiore all’età diagnostica).
Con questo verbale bisogna
andare presso gli uffici del CoSmAn (il consorzio che, in Piemonte, tutela con
coperture assicurative i rischi di perdite economiche negli
allevamenti zootecnici). Tale consorzio detiene
la polizza assicurativa in base alla quale verrà effettuato il
rimborso( circa un anno dopo). Terminata questa incombenza, bisogna
andare dal sindaco del comune ove è avvenuta la predazione affinché
rilasci un’ordinanza che autorizza il detentore in alpeggio ad
interrare l’animale predato invece che fare intervenire il consorzio di
smaltimento carcasse per provvedere allo smaltimento del medesimo. Il
giorno seguente, occorre tornare in comune e sottoscrivere
un’autocertificazione in cui si dichiara che si è provveduto
all’interramento della carcassa( tutto questo ben sapendo, tutti gli
attori coinvolti, che nel giro di poche ore, tuttalpiù una notte,
cinghiali, volpi o corvi avranno provveduto a spolpare, rosicchiare e
fare sparire tutto ciò che il lupo aveva lasciato!).
Si calcoli che per
correre nei vari uffici, il pastore deve lasciare il gregge; dove?
Rinchiuso per giornate nei recinti elettrici senza mangiare, oppure lo
lascerà libero di pascolare esponendolo ad ulteriori attacchi del lupo?
Viene rimborsata per
ogni pecora una cifra prestabilita dalla Regione, ma nel frattempo la
pecora- quasi sempre gravida a fine estate, quando più frequenti sono
gli attacchi- avrebbe partorito uno o due agnelli, che nel
calcolo del rimborso non sono previsti; inoltre nessun pastore alleva
pecore come cibo per lupi: le seleziona, è affezionato ad ognuna, di
ciascuna conosce la madre e le sue attitudini, sa se ha latte, se
predisposta a parti gemellari, se è affettuosa con gli agnellini ...
Forse vi farebbe piacere che il lupo uccidesse il vostro barboncino,
intanto con contributi regionali potreste comprarvene un altro? Per i
pastori ad ogni pecora succede la stessa cosa.
Sono disponibile per
fornire a coloro che lo richiedano altre informazioni sulle procedure
burocratiche e sulla difficile convivenza tra esse e le incombenze
quotidiane. L’invito è a provare in prima persona.
Arveire,
Anna Arneodo
Borg. Marchion 8/A -Coumboscuro,
12020 Monterosso Grana- CN-
0171 987 44
bram.2010@libero.it
(i cellulari non prendono)
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